Carissimo Giulio,
Il tema dell'aborto (termine infausto), chiamiamolo "interruzione di gravidanza", è estremamente delicato.
Certo se la gravidanza è frutto di un gesto d'amore voluto di mutuo consenso da una coppia, può dare una gioia immensa.
Se una donna è stata brutalizzata da uno stupro, o ci sono altri motivi seri che inducono a valutare in modo diverso una gravidanza, allora, si entra in discorso pieno di dettagli e di caso per caso.
Ci sono modi diversi di considerare questo genere di "traumi", sia che la gravidanza venga interrotta, sia che venga portata a termine.
Portare a termine una gravidanza provocata in un giorno che la donna vuole assolutamente cancellare da suo profondo inconscio, può essere un trauma maggiore, anche se viene assistita da persone competenti.
Sono stati fatti molti studi per cercare di capire cosa è meglio.
E' impossibile dare una risposta scientifica e neanche etica o religiosa.
Quando si è vittime di violenze gravi, o di casi "difficili", non si può capire esattamente cosa passa nella mente e nel cuore di una donna che si sente mercificata, usata, "uccisa dentro".
Il corpo di una donna non è un semplice strumento di riproduzione, è un capolavoro di miliardi di cellule composte da un sistema biologico di rara bellezza e nessuna legge può controllarne l'immensa complessità.
Saluti
Pino
[Modificato da parliamonepino 20/06/2009 23:26]
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