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TRAME DIVERSE......PER UN IDENTICO SOGGETTO.

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2009 12:55
20/06/2009 23:22
 
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Una voce fuori dal coro.

Se consideriamo (senza esagerare) che il 90%
della popolazione Italiana si ritiene "PERSONA RELIGIOSA"

vale anche la pena leggere attentamente questo Racconto:

P.S.
Immaginate di sostituire la parola...ALTRI con quella che ritenete più opportuna.


Un giorno diverso dagli altri,lascia la routine quotidiana per andare a fare un esame medico. Esce presto di casa per evitare le ore di punta di lavoro ma questa non è l’unica ragione della sua ansia, deve prendere la metrò e sa' a cosa potrebbe andare incontro...
Alla stazione Termini si deve cambiare e prendere la linea A. L’aria al livello inferiore dei binari si fa' meno respirabile, avverte la mancanza di ossigeno nei polmoni, ma questo non la ferma, la sua volontà le impone di procedere, di non fermarsi a pensare all’aria che manca.
Un continuo via vai di gente di gente che corre, che spintona senza neppure accorgersene, vocio confuso, rumori soffocati, scale che salgono e scendono, luci al neon traballanti che stanno per esaurirsi e lei si sente una formichina in mezzo ad un branco di elefanti.
Cerca di non pensare e non guardare ciò che le gira attorno, deve evadere con il pensiero a qualcosa di diverso che possa farle bene come potrebbe essere l’aria fresca sotto un albero, cerca di imporlo a se' stessa con tutta la sua volontà…
Ma ecco quella strana sensazione di nausea allo stomaco, gli occhi si velano e perdono la dimensione dello spazio, i rumori e le voci sono completamente dissolti.
Conosce ormai il sintomo, cerca di non farsi assalire dal panico, ha solo pochi secondi a disposizione.
Si appoggia ad una parete per timore di farsi male e pian piano scivola a terra, solo un secondo per avvertire la voce di un bimbo dire:
"Mamma guarda la signora sta' male" e l'altra rispondere "Andiamo su che è tardi, qualcuno ci penserà!”
Poi il vuoto, l'incoscienza, il tremore, il corpo che sussulta e nella sua mente il nulla.
Non sa quanto tempo possa essere passato prima che si riprendesse, perché in quei momenti perde completamente la nozione del tempo e non ricorda più nulla.
Esausta e sfinita lentamente si rialza. Sola, frastornata e non completamente lucida, la crisi epilettica era passata, crisi con cui era abituata a convivere ma che condizionavano molti bei momenti della sua vita.
Avrebbe avuto solo bisogno di qualcuno che controllasse che non si facesse male, ed aiutarla poi a rialzarsi.
Cercava con lo sguardo un volto amico che potesse tenderle la mano per sostenerla qualche attimo ma tutti guardavano e passavano oltre quasi impauriti ad avvicinarsi.
Nessuno si era degnato di chiamare la vigilanza, oppure con il telefonino il 118, era solo un corpo inerme che giaceva in terra tremante, tra i passanti che correvano veloci contro il loro tempo, chissà in quanti si saranno forse domandati se era ubriaca o piena di droga?
Tutti sono ormai abituati alle più disparate situazioni della grande metropoli, nessuno bada a chi ha intorno e pensando sempre alle persone come agli ALTRI.
Ma GLI ALTRI siamo noi, siamo noi che domani potremmo essere considerati gli altri.



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