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Quel patto segreto tra la destra e la chiesa

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2009 00:45
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02/06/2009 16:45
 
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Quel patto segreto tra la destra e la chiesa
di Alberto Statera

in “la Repubblica” del 2 giugno 2009


L'unto del Signore, come si autodefinì una volta, non è mai stato l'idealtipo del buon cattolico
praticante. Ma quel 5 giugno 2008, con la regia del gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta e delsegretario di Stato Tarcisio Bertone, Silvio Berlusconi e Joseph Alois Ratzinger siglarono un patto d'acciaio tra il governo italiano in carica da un mese e il papato.

Passato un anno, quel patto
difensivo-offensivo ha già dato risultati straordinari per i contraenti, tanto da indurre il presidente della Camera Gianfranco Fini a tentare di smarcarsi dal
berlusconismo anche in nome della laicità
dello Stato.
Non c'è divorzio che possa incrinare quella sorta di nuovo Concordato de facto, nonostante le
critiche della Chiesa del Vangelo alla «partnership» delle alte gerarchie con il politico amorale pereccellenza. Quella partnership consolidata recentemente con il Papa, in realtà viene da lontano,come documenta con dovizia di prove un libro-inchiesta di Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel,intitolato per l'appunto L'unto del Signore in uscita per la Bur il 3 di giugno (pagg. 299 , euro12,50).

Viene talmente da lontano da essere ormai indissolubile. Ne è convinto, anche il presidente
emerito della Repubblica Francesco Cossiga: «Alla Chiesa cattolica - ha detto intervistato dagliautori - che uno vada in chiesa o meno non importa molto: se devo fare un contratto, una società, come amico mi scelgo uno che abbia le mie stesse idee religiose, ma se questo cristiano non capisce nulla di finanza e dall'altra parte c'è un massone che capisce di finanza, con chi crede che faccia la società?  La Chiesa guarda al concreto».

Berlusconi è cristiano e pure massone (tessera 1816 della
P2).
Il giovane Silvio, studi al liceo Sant'Ambrogio dei Salesiani e frequentazione di Torrescalla,
residenza universitaria milanese dell'Opus Dei, dove conobbe Marcello dell'Utri, fa i primi passi di imprenditore edile con l'aiuto della Banca Rasini. Investendo una parte dei primi guadagni, fonda la squadra di calcio Torrescalla-Edilnord targata Opus Dei: lui presidente, l'amico palermitano allenatore e il fratello Paolo centravanti.
Alla Rasini il padre Luigi da semplice impiegato è diventato direttore.

Questa banca, con un solo sportello a Milano in piazza dei Mercanti, era alternativamente definita
«Vatican bank», «Sportello della mafia» o « Banca di Andreotti». E' stata in realtà tutte queste cose prima di finire nel 1992 dentro la Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani, l'uomo che sussurrava ad Antonio Fazio, pio governatore della Banca d'Italia e legionario di Cristo.
Dagli anni Sessanta e fino al blitz antimafia del 14 febbraio 1983 che portò all'arresto del direttore
Antonio Vecchione, succeduto a Berlusconi senior, e di un gruppo di imprenditori legati ai clanFidanzati, Bono e Gaeta, era in quello sportello a due passi dal Duomo il crocevia degli interessi di Cosa Nostra e del Vaticano.

La maggioranza azionaria era passata dai Rasini a Giuseppe Azzaretto,
nato e Misilmeri nei pressi di Palermo, cavaliere di Malta e commendatore del Santo Sepolcro, che aveva nominato presidente Carlo Nasalli Rocca, anche lui cavaliere di Malta e fratello del cardinale Mario Nasalli Rocca.
Ma si diceva che l'effettivo controllo fosse di Giulio Andreotti, come conferma Ezio Cartotto, ex
dirigente democristiano che con Dell'Utri partecipò alla fondazione di Forza Italia. Interpellato daPinotti e Gümpel, Dario Azzaretto racconta: «Andreotti è stato per la mia famiglia un grande amico e lo è tuttora», tanto che per anni ha trascorso le vacanze nella loro villa in Costa Azzurra.
Ma i misteri della Rasini, passata negli anni Ottanta anche per le mani dell'imprenditore
andreottiano Nino Rovelli, non sono finiti qui. Dietro c'erano tre fiduciarie basate in Liechtenstein e amministrate dal gentiluomo di Sua Santità e gran croce dell'Ordine papale di San Gregorio Herbert Batliner, re dell'offshore, gnomo degli gnomi plurinquisito, che nel 2006 regalò un organo del valore di 730 mila euro a papa Ratzinger.
C'era anche Berlusconi in quelle tre fiduciarie? «Non mi pare - risponde Dario Azzaretto - che
Berlusconi o parenti di Berlusconi o persone vicine a Berlusconi avessero partecipazioni in società che si potevano riferire alla banca». Le sue operazioni con la Rasini - aggiunge - avvenivano tramite Armando Minna, membro del collegio dei sindaci e amministratore di alcune holding berlusconiane registrate come saloni di bellezza e parrucchieri.
Ufficialmente è nel 1975, quando i primi inquilini già abitano a Milano 2, che nasce la Fininvest.
Ma la ricerca certosina degli autori dell'Unto del signore la retrodata di almeno un anno, quando una Fininvest Ltd-Grand Cayman compare tra le società partecipate da Capitalfin, controllata a sua volta dal Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e dall'Istituto per le Opere di Religione.
Ciò che coincide con quanto dichiarato dal figlio del banchiere piduista trovato morto a Londra nel
1982 sui soldi misteriosi con cui venne costituita la Fininvest. Carlo Calvi racconta tra l'altro che il padre, in una riunione del dicembre 1976 alle Bahamas cui era presente anche il cardinalMarcinkus, lo prese sottobraccio e gli sussurrò: «Finanzieremo le attività televisive di SilvioBerlusconi».
Storia antica, ma significativa del vero miracolo compiuto da Berlusconi: quello di avere sempre
con sé il Vaticano, nonostante la sua storia personale. Al punto, diventato presidente del Consiglio, da dividere l'Italia tra due sovranità che si contendono il paese: quella della Chiesa e quella del declinante Stato laico.

Racconta ancora Cartotto: «Dell'Utri mi invitò a una convention di Publitalia a Montecarlo.Arrivammo nel principato con l'aereo aziendale. Su quell'aereo c'eravamo io, il professor Torno emonsignor Gianfranco Ravasi. Sono convinto che Berlusconi abbia cominciato a pensare all'ipotesi di scendere in campo nell'autunno del 1992, proprio in occasione di quella convention. Silvio fece un discorso nel quale rilevava che il clima politico si stava facendo pesante. Disse che gli amici perdevano potere, che i nemici ne conquistavano e l'azienda doveva attendersi momenti difficili». Decisa infine la «discesa in campo», i rapporti col Vaticano divennero quasi un'ossessione: «Posso dire di aver avuto un piccolo ruolo anche io», vanta Cartotto: «Organizzai un incontro tra Bertone e Aldo Brancher, un ex sacerdote che ora è uno degli uomini più importanti di Forza Italia, quando il cardinale non conosceva ancora il gruppo berlusconiano. Poi Brancher lasciò il passo a Letta soprattutto nel momento in cui Bertone divenne segretario di Stato». Il cardinale Silvio Oddi, per trent'anni prefetto della Congregazione per il clero, assolse prontamente il Berlusconi politico dal peccato del primo divorzio.

Il cardinale Camillo Ruini avallò.

Il 30 giugno 2008, tre settimane dopo l'incontro Ratzinger - Berlusconi, il governo confeziona il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche che prevede una disciplina ad hoc per gli ecclesiastici.

Se si intercetta un prete bisognerà avvertire il suo vescovo, se si intercetta il vescovo il

segretario di Stato vaticano. E se si intercetta il papa?

Opzione non prevista.




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[Modificato da parliamonepino 02/06/2009 19:10]
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02/06/2009 17:29
 
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RE x l'amico Raffaè

Caro Raffaè,
Grazie della lucida e veritiera postatura.
Non mi intendo di finanza, però quello che mi è saltato subito all'occhio, da buon meccanico, è il fatto del regalo di Herbert Batliner fatto al papa Ratzinger dell'organo da 730.000 euro.!

Con un organo così si possono tranquillamente ogni giorno INCULARE 2 milioni di persone!!!! [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



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Se la vita ti sorride,ha una paresi.(Paco D'Alcatraz)

Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

Apocalisse Laica

Querdenker evangelico anticonvenzionale del 1° secolo. "Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam!" g.b.--In nece renascor integer ./Satis sunt mihi pauci,satis est unus,satis est nullus. Seneca-Ep.VII,11


Vivo fra lo Stato Sovrano della Fica e la Repubblica Popolare del Cazzo
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02/06/2009 17:37
 
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BOLLETTINO DEI PRETI PEDOFILI CONDANNATI NEL MAGGIO 2009



Il mese di maggio, cioè il mese "mariano", è stato particolarmente prolifico di casi giudiziari che riguardano l’argomento dell’ignobile “pedofilia” che il clero cattolico, grazie alla complice ed omertosa copertura della Santa Romana Chiesa, è aduso praticare negli oratori e negli istituti religiosi ai danni di minori affidati alle loro cure “pastorali”.
Quello che segue è un succoso estratto delle notizie delle condanne inflitte a preti pedofili che, “sapientemente”, la RAI e le altre reti televisive hanno "insabbiato" nel limbo delle notizie scomparse.
Esse sono emerse solo grazie ad alcuni quotidiani locali e al tam-tam di internet.

1) Brescia, il 20 maggio 2009: don Marco Baresi, ex vicerettore del seminario minore, viene condannato dal Tribunale a 7 anni e mezzo per aver avuto rapporti sessuali con uno studente seminarista di 14 anni e per detenzione di materiale pedopornografico scaricato nel suo computer portatile: l’accusa aveva chiesto 10 anni di reclusione. Pieno sostegno è stato manifestato a don Baresi dalla Curia. Gli “amici” di don Baresi, poi, hanno manifestato dinanzi al tribunale con cartelli inneggianti al prete pedofilo.

2) Pergusa (EN). Don Giovanni Butera è stato condannato a 6 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualunque ufficio attinente alla tutela e alla curatela, da incarichi nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori, per avere abusato, dal luglio del 1997 all’agosto dell’anno successivo, di un ragazzino disabile di 15 anni, ospite dell’Oasi Francescana “Villaggio del Fanciullo” di Pergusa. Secondo la Procura, don Giovanni avrebbe costretto il giovane a subire atti sessuali, minacciandolo e picchiandolo con schiaffi e colpi di cinghia in caso di rifiuto.

3) 21 maggio 2009: la Corte di Appello di Brescia ha confermato la condanna di Don Matteo Diletti a 4 anni di reclusione per abusi sessuali su una bambina di 11 anni, avvenuti nel 2004. In primo grado il sacerdote Matteo Diletti aveva ammesso di essersi innamorato della ragazzina e di averla toccata e baciata una sola volta.

4) 23 maggio 2009: Don Enzo Greco da Nardò (LE) è stato condannato dal Tribunale di Brindisi a 3 anni e mezzo per abusi su un pastorello di Erchie (BR).

5) Rimini, un anonimo prete cileno di 38 anni è stato condannato ad 8 anni di reclusione per abusi sessuali su un 13enne. Il “religioso”, già sospeso 'a divinis', aveva organizzato un pellegrinaggio a Medjugorie al quale aveva partecipato la famiglia del ragazzino, al termine del quale aveva iniziato a frequentarne la casa, diventandone una sorta di padre spirituale. Lì aveva iniziato a molestare il ragazzo, all'epoca dei fatti solo 13enne. Durante il processo la madre del ragazzino, che ha affermato di essersi legata sentimentalmente al prete, ha sconfessato le accuse del figlio.

6) 13 maggio 2009: la Cassazione ha confermato la condanna a 2 anni di reclusione inferta a don Kevin Chukwuka da Cosenza per tentata violenza carnale ai danni di una bambina di 9 anni.

7) 13 maggio 2009: viene arrestato a Gambettola (FC) Don Alvato Tejada Coca con l’accusa di aver violentato un ragazzo 22enne, che si era presentato per un colloquio di lavoro e che è stato poi ricoverato in ospedale.

8) Cosenza, 14 maggio 2009: un prete della Diocesi di Rossano è stato denunciato per tentata violenza sessuale. L’episodio risale ai primi di marzo. Il prete, come scrive la Gazzetta del Sud, in abiti civili, è salito su un autobus in servizio tra Cosenza e Rende, si è avvicinato ad una studentessa e dopo averla immobilizzata ad un finestrino si è abbassato i pantaloni cercando di compiere un atto sessuale. Approfittando di una fermata del bus, la ragazza è riuscita a divincolarsi, mentre il sacerdote, approfittando della confusione, è riuscito ad allontanarsi. Grazie al racconto della giovane e ad alcune testimonianze, i carabinieri sono risaliti all’identità dell’uomo che è risultato essere un sacerdote. Quest’ultimo ha ammesso parzialmente le proprie responsabilità scrivendo una lettera di scuse alla Procura. L’uomo è stato poi identificato in foto dalla vittima della tentata violenza.

9) MILANO 20.05.2009: dinanzi al tribunale penale di Milano compare un sacerdote 75enne, imputato di aver abusato di una bimba di soli 7 anni attirandola nel suo ufficio con la promessa delle caramelle. Gli abusi, secondo il padre edella vittima, sono avvenuti nell’ufficio dell’oratorio.
«La piccola si è confidata prima con la nonna paterna, in due diversi momenti. Poi la nonna ha riferito tutto al padre, che ha sporto querela». Il prete, che non si è presentato in aula, in passato ha fatto il missionario in Africa e in America Latina e negli ultimi anni ha guidato la parrocchia di Arese. La famiglia della piccola «è stata costretta a trasferirsi - afferma il legale - perché era diventato impossibile continuare a vivere in quella città». E anche ieri, davanti ai giudici, il padre ha raccontato: «Non hanno nemmeno permesso a mio figlio maggiore di iscriversi all’oratorio».

10) Maggio 2009: il settimale L’Espresso pubblica l’articolo “Io fratel pedofilo”, di Paolo Tessadri, col quale si diffonde la notizia della confessione di un prete sugli abusi sui bimbi sordomuti perpetrati, per decenni, nell’istituto religioso di Provolo.
Il religioso afferma: "Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro e mi vergogno dei preti che stanno zitti o rinnegano, c'è ipocrisia e omertà".
Gli abusi sono stati denunciati da ben 67 sordomuti che da bambini hanno frequentato gli istituti Provolo di Verona e Chievo. D. Il religioso si presenta con nome e cognome, chiedendo però che non venga pubblicato. Ma la sua identità è nota ai magistrati che si occupano della vicenda: "Se al Provolo sapessero che vi parlo", spiega nel chiedere l'anonimato, "sarei subito cacciato e non so dove andare. Ho l'incubo di rimanere senza casa".
"Sì, sono uno di quelli accusati dai sordomuti che vivevano nell'istituto Provolo di Verona e quelle cose le ho fatte. Non c'è più nulla da nascondere. Io almeno ho il coraggio di dirlo, gli altri tacciono e se ne stanno in silenzio". Poi racconta di avere cominciato ad abusare dei ragazzini a inizio anni Sessanta: "Il primo aveva 7-8 anni, non ricordo esattamente. Sono andato con una quindicina di piccoli sordomuti, con cinque o sei ho avuto rapporti più frequenti". Poi precisa che erano 13, ma "forse un paio in più".
Quante volte ha abusato di loro? "Una o due volte al mese, a volte passava più tempo".
E quanto sono durate le violenze? "Moltissimi anni. Non ricordo esattamente, ma molti, molti anni. Ho cominciato da giovane e non mi rendevo conto, allora ero un semplice assistente. Lo facevano quasi tutti, anche in altri istituti. Era normale. Questo era l'andazzo".
Lei ha visto altri abusare dei ragazzini al Provolo? Scandisce sì e fa due nomi di sacerdoti e quello di un altro religioso: "Si vedevano gli atteggiamenti, si vedeva. Pochi di noi si sono salvati dalla pedofilia".
Qualcuno è mai stato cacciato dal Provolo per pedofilia? "Sì, fratello.". Fatto confermato da don Danilo Corradi, il superiore dell'istituto Provolo, in una intervista registrata.Perché lui sì e gli altri no, visto che sotto accusa sono finiti in 25? "Era un violento, il più cattivo, faceva male ai ragazzini ed è stato mandato via".
Quando è successo? "Se non sbaglio, nei primi anni Settanta".
Sono continuate le violenze sessuali, anche dopo quell'episodio? "Sì".
Può dire se sono terminate a metà degli anni '80, epoca a cui risale l'ultimo caso documentato da 'L'espresso'? "Non so, non potrei dirlo. Non ne sono sicuro. Non posso escluderlo".
I responsabili dell'Istituto sapevano? "Sì, lo sapevano. Per forza che lo sapevano".
Altri ne erano a conoscenza? "È probabile".
Ha confessato la pedofilia ad altri preti? "No, mi mettevo in ginocchio, confessavo davanti a Dio e pregavo. E chiedevo scusa al Signore. La pedofilia mi ha sfalsato la vita. Ma trovavo nei ragazzini una certa bellezza, una certa attrazione".
Fra voi avete parlato dell'accusa di pedofilia dopo l'inchiesta de 'L'espresso'? "Sì, la reazione è stata brutta, scioccante, ma la maggior parte è rimasta in silenzio, perché sapeva. È venuta fuori una catena di odio fra i sacerdoti. È difficile condividere la macchia della pedofilia e ognuno ha tenuto per sé i suoi pensieri. Poi l'avvocato ci ha detto di non parlare con nessuno. Qualcuno però ha parlato e ha fatto bene, anche qualche prete lo ha detto e la pensa così. Anch'io ora mi sento sollevato. Sono fatto così, in modo troppo semplicistico, ho sbagliato io. Sto male, chiedo perdono".

11) Maggio 2009: la commissione d’inchiesta istituita dal governo irlandese pubblica un rapporto in cinque volumi e oltre 2.500 pagine dal quale risulta che la pedofilia tra il clero irlandese era “endemica” sino ad un decennio fa.
Negli anni Trenta la pedofilia era “endemica” e veniva praticata benché le gerarchie ecclesiastiche e lo stesso Vaticano ne fossero consapevoli. Il dossier, frutto di un lavoro di nove anni, parla di migliaia di casi, che hanno avuto luogo, in particolare, all’interno dei riformatori: secondo quanto riporta l’Indipendent, “i ragazzi erano trattati più come schiavi e prigionieri che come persone in possesso di diritti legali”. La commissione ha ritenuto la difesa opposta dagli ordini religiosi “non plausibile”.


http://nochiesa.blogspot.com/2009_05_01_archive.html

02/06/2009 18:44
 
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Cavalieri di Malta; Opus Dei; Massoni del rito di York, I priapisti del priorato di Sion; Servizi igienici deviati; Gladio; C.I.A.; Mafie riunite; G.R.I.S…..Ragazzi mancano soltanto i pompieri di Viggiu’ e i Rottinculo tomisti e si potra’ dire che papa Natzinger ha davvero organizzato la festa del secolo. Baci a tutti ‘sti belli guagliuni da Nevio63 
03/06/2009 22:27
 
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Come mai non vengono MAI messe le foto di quando il sig D'alema, Bertinotti e Prodi sono stati ricevuti dal Papa?


[SM=x1061921]


Paxuxu


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04/06/2009 00:45
 
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Re:
Paxuxu, 03/06/2009 22.27:

Come mai non vengono MAI messe le foto di quando il sig D'alema, Bertinotti e Prodi sono stati ricevuti dal Papa?


[SM=x1061921]


Paxuxu





E' SEMPLICE-MENTA UNA QUESTIONE DI 8 X 1000
CHE FA INFURIARE COLUI CHE DICEVA DI ESSERE
APARTITICO CIOE' NON CREDENTE
[SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909]



[Modificato da ®@ffstef@n 04/06/2009 00:48]
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