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IL DISCORSO: ossessivo, paranoico, isterico ... quale?

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2009 21:55
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21/03/2009 19:20
 
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Riporto in questa sede i posts sul discorso ossessivo, paranoico, isterico... per renderli facilmente rintracciabili
pyccolo, 20/03/2009 15.54:




Le radici profonde sono le convinzioni che si sono instaurate, sin da infanti, nel sistema pensante di un essere umano, a mò di programma, esattamente come nei pc un programma, una volta instaurato, ripete sempre le stesse istruzioni e fa le stesse cose ogni volta che c'è una richiesta.
Con l'osservazione Freud catalogò, queste che lui chiamò nevrosi, in:
paranoica, ossessiva, isterica.
Con il tempo alcuni suoi seguaci compresero che la nevrosi non centrava nulla e si riferino a quelle catalogazioni come a:
discorso paranoico, discorso ossessivo, discorso isterico.

Oggi quelle catalogazioni riguardano il discorso di una persona, quello che dice, che è quello che crede vero.
Un'unica e stessa verità (verità è ciò che uno crede come vero, la sua verità) può essere annunciata da un paranoico, da un ossessivo e da un isterico, ma con modalità diverse, molto caratteristiche per ognuno dei tre discorsi.

Nel prossimo post sarà interessante parlare delle caratteristiche di questi tre discorsi.

Per ora saluto e vado. [SM=x1061918]

Pyccolo












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21/03/2009 19:23
 
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®@ffstef@n, 20/03/2009 17.42:

Per quel che ho capito………

Questo forum si propone di dipingere verosimilmente, la nostra società, esaltandone i suoi pregi e denunciandone i suoi difetti. (Diritti Umani)


Per questa motivo, si dovrebbero favorire tutte le persone che sentono la necessità di confutare norme e comportamenti difettosi

Da qui l’osservazione e quei pareri che seppur possano apparirci sbagliati, dovrebbero pur sempre rappresentare una valida giustificazione mirata al raggiungimento della convivenza civile(Educazione), nonchè al raggiungimento dell'obiettivo prefissato.


In tale ottica va vista l’inutilità di quegl’educatori che modellano i propri forum a loro solo immagine e somiglianza.

E’ evidente quindi, che tali educatori, non rappresenteranno mai l’intera società, ma solo quella parte che sposa le loro idee e i loro principi che guarda caso sfociano sempre in quel condizionamento religioso che limita la morale e la libertà altrui.

Per tale ragione tali educatori sono indispensabili solo a se stessi e a coloro che si identificano nella limitatezza di cotanta sostanza.

Per concludere…
I Difetti (vedi sopra)
Rappresentano sempre un problema e tale problema è sempre legato ad una causa.

Se si vuol risolvere il problema, è illogico ricorrere alla sua immediata eliminazione.

È pur credibile che eliminando da subito il problema eliminiamo il difetto, ma è certamente definitivo che...
solo se eliminiamo la causa che produce questi problemi elimineremmo una volta per tutte i fattori che potevano ripresentare il problema.

In pratica …

1° Esempio

La mela marcia dell’albero della conoscenza (causa) era la conseguenza di fattori esterni, Adamo ed Eva (problema)


2° Esempio

I credenti (problema) muoiono per colpa di Adamo e Eva (causa)

Se riflettete su questi due esempi ,
possiamo asserire che l’ideologia religiosa (difetto) parte da questa
irrazionale interpretazione di causa effetto che viene interpretato e invertito per soli interessi di bottega .

Da qui la mia opposizione che mi spinge a dire :
Se dio esiste, lui è la causa.

Mi si viene ad obiettare che non è lui la causa ?

Perfetto.

A questo punto lo è la religione e le sue gerarchie

[SM=x1061929] Si ci potrebbero essere delle mele marce

Ok..
LASCIA CHE ME NE OCCUPO,
CON LA FERMA CONVINZIONE… A NON FAR DI TUTTA UN ERBA UN FASCIO



PER LA POLITICA E' LO STESSO

NELLA SOCIETA' ALTRETTANTO.

prima di condannare un drogato, catturiamo lo spacciatore


IN MATEMATICA
SI PARTE DAL NUMERO 1


N.B.

IN MANCANZA DI ALTERNATIVE
L'OPERATO DI NOUNOU ERA INECCEPIBILE

QUALCUNO DOVREBBE RIMPIANGERE LA CANCELLAZIONE DELLA CARTELLA
"ring" DOVE CONFINARE (SAGGIAMENTE) DISCUSSIONI CHE DEGENERANO
COME IN QUESTO CASO....NEL CIRCOLO VIZIOSO DELLA MALEDUCAZIONE
(NON CONDIVISA DA MOLTI LETTORI COSTRETTI A SCAPPARE VIA)

CHE PERALTRO FA A PUGNI CON I PROPOSITI ANNUNCIATI (SO.SPI)
E CON LE STESSE FIRME



Ciao
Raffaele



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21/03/2009 19:24
 
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parliamonepino, 20/03/2009 22.22:



QUESTA È LA VERA PACE DELL'ANIMA: ESSERE NATURALI, EVITANDO DRAMMI O ESALTAZIONE!

L'ossessione mentale è incatenante, spesso deriva dalla paura di perdere i propri equilibri che pensavamo assodati.

A volte, non c'è una spiegazione logica, perchè deriva da una forte emotività, che alcuni interpretano come "follia mentale".

Invece, è solo rabbia!

Si perde la speranza nel futuro e non si gustano più le bellezze della vita. Tutto appare insignificante, persino una bella giornata di sole, perchè il pensiero è fisso solo su quello che stiamo vivendo dentro, sui "vuoti" che si sono creati, un tormento ed una infelicità che non sappiamo spiegarci.

Si perde l'orientamento perchè non vediamo realizzati i nostri desideri, si affaccia un forte egoismo con la conseguenza di delirio e follia dell'onnipotenza.

Alcuni pensano di uscirne con una forza spirituale che corrisponde, in qualche modo a quello che gli psicologi chiamano forza psichica.

Quando il proprio credo va in crisi, si dice a se stessi: "Posso e potrò provare ogni giorno che sono in grado da solo di decidere se fare o non fare quella determinata cosa e non perché sono schiavo di una idea fissa".

Si arriva alla presunzione di controllare tutto, ma non è così, perchè l'onta non è sopportabile agli occhi dell'orgoglio.

Saluti
Pino


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21/03/2009 19:27
 
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pyccolo, 21/03/2009 14.53:



Colgo l'occasione per complimentarmi con Raffaele per la sua attenta analisi, anche se non ne condivido alcune parti, mentre sono d'accordo con altre. So che, per tutti, spesso è difficile mostrare e motivare le proprie vedute e le proprie scelte.
Dalle proprie convinzioni non ci distrarrebbe, si fa per dire, nemmeno il padreeterno, perchè, dal nostro punto di vista, nemmeno lui sarebbe attendibile messo alle strette dalle nostre convinzioni.
Per questo è necessario il rispetto reciprico ... almeno questo.
Dicevamo del DISCORSO OSSESSIVO, DEL DISCORSO PARANOICO, DEL DISCORSO ISTERICO ... ci sono altri tipi di discorsi, ma per ora soprassederei.

Cos'hanno di particolare questi discorsi?

DISCORSO OSSESSIVO:

"La nevrosi ossessiva è un termine che è stato introdotto da Freud per delineare le fissazioni del carattere di una persona ossessiva.

Le fissazioni di un ossessivo si concentrano soprattutto sulle sue paure nel senso che ogni suo comportamento è sempre dettato dal dubbio di fare non fare la cosa giusta.

Come si presenta una persona ossessiva?
È una persona che non si espone mai, che non vuole mettersi in mostra, è un carattere remissivo che nella maggior parte delle volte non cerca mai di imporre la sua idea, ma che sembra accondiscendere a quella degli altri.
Infatti difficilmente si pone direttamente con il suo interlocutore, teme lo scontro diretto; cerca sempre di sottrarsi dagli sguardi degli altri, non è una persona a cui piace parlare in pubblico e spesso entra in panico quando improvvisamente cade il silenzio, quando inizia a parlare, per esempio durante un dibattito; il silenzio lo mette a disagio; pone lui al centro della scena, ma senza che lui lo voglia.
L’idea di essere osservato e giudicato lo spaventa,
lo spaventa l’idea di essere sottoposto a giudizio perché immagina sempre che sia negativo.
Quindi è sempre tentato di nascondersi, preoccupato di quello che potrebbe succedere, dall’idea di non sapere cosa dire e di dire la cosa sbagliata.
Questa paura, poi, si rispecchia anche nei suoi pensieri, nei suoi desideri, infatti è lui stesso che non è convinto di quello che pensa, nel senso che si sente sempre minacciato da qualcosa che potrebbe smontare le sue convinzioni; si vergogna di mettersi troppo in mostra perché sa che non farebbe una bella figura.
Infatti, non compiendo mai la prima mossa e non osando mai, nessuno potrebbe giudicarlo o criticarlo.
Al massimo reagisce agli eventi esterni, nel senso che segue l’andamento delle cose, non si attiva per cambiarle o determinarle, non è molto coraggioso; questa sua unica certezza lo convince di essere inadatto e non abbastanza capace per dare, per così dire, un tocco personale agli avvenimenti.
La sua convinzione più radicale è quella di non essere all’altezza delle aspettative degli altri e questo lo blocca ogni qualvolta vorrebbe agire, ogni volta che vorrebbe mostrarsi ed esporsi.
Non mostrando mai molto di sé, per gli altri diventa quindi difficile conoscerlo e capire come e cosa pensa; ed è proprio questo che vuole, tenersi nascosto, vuole evitare che gli altri conoscano i suoi punti deboli.
Essendo un carattere soprattutto sottomesso, ha la tendenza a crearsi sempre una maschera essendo sempre socievole, aperto, gentile, estroverso, divertente. Per coprire il suo lato debole, le sue paure, i suoi dubbi." (Conferenza di E. Degasperi -psicanalista-)


Nessuno deve pensare che sia esente dal discorso ossessivo, così come da quello paranoico o da quello isterico.
Questi discorsi possono esistere isolatamente in ciascuno di noi, ma possono anche coabitare fra loro, magari con una prevalenza di un tipo di discorso rispetto ad un altro.

Per dirla con una frase il DISCORSO OSSESSIVO è il discorso di chi SUBISCE il discorso altrui.
Il DISCORSO PARANOICO, su cui citerò qualcosetta in più nel prossimo post, è il discorso di chi IMPONE il suo discorso su quello degli altri.
Il discorso ISTERICO è il discorso di chi non ne ha uno proprio, ma ANNUNCIA (apologeta, predicatore)quello altrui (alla Savonarola).
"Il discorso isterico enuncia la verità ma mai come se fosse una sua produzione: “le cose stanno così, io vi dico come stanno, ma non dipende da me”". Oserei dire che si tratta, in genere, del discorso della persona religiosa, ma anche di quella politica o ideologica d'ogni genere.

Alla prossima

Pyccolo







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21/03/2009 21:03
 
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IL DISCORSO PARANOICO.


Tutti, chiunque, quando parlano sono convinti di dire il vero.
Nessuno, a meno che non si reciti consapevolmente (ed allora è teatro), quando parla, parla per raccontare il falso.
Ognuno suppone d'avere la propria verità da raccontare ... spesso si suppone che quella verità sia l'unica, la sola, l'assoluta, particolarmente in ambito religioso.
Il modo in cui si racconta, anche se trattasi della stessa verità, è ciò che pone la differenza fra un tipo di discorso e l'altro.

"Dunque il discorso ossessivo nasconde la propria verità come fosse un crimine, il discorso isterico la affida all’altro perché ne abbia cura, il discorso paranoico cerca di imporla sul mondo intero." (conf. degli analisti della parola).
E' molto difficile distrarre le persone dal loro discorso di verità.

E' difficile perchè le "persone seguono una direzione perché è esattamente quella che vogliono seguire, cioè quella che il loro discorso decide di seguire, se no non lo farebbero, e, ciò che appare agli occhi dello psicologo, per esempio, come sintomo, in realtà è esattamente ciò che la persona intende fare."

Tutti noi qui, in questo forum, riscontriamo come difficilmente ciascuno si allontani dalla propria verità.
Tutti raccontano la propria verità come se fosse quella più concreta, reale, giusta, inoppugnabile.
Dar ragione ad un altro significherebbe ammettere la falsità del proprio discorso, ma come si fa dal momento che ciascuno è assolutamente convinto della propria verità?
Non è che non avvenga mai che qualcuno abbandoni la propria verità e ne accetti un'altra. Le conversioni sono molteplici.
Si passa da un'ideologia ad un'altra, da una religione ad un'altra, da un'opinione sulla propria credenza ad una più normale e coerente.
Ogni modifica nel proprio modo di pensare è un ripensamento, una conversione, un modo di vedere le cose da un altro punto di vista.

Ciascuno qui sostiene la propria verità secondo il modo di procedere del razionale, dell'ossessivo, del paranoico, dell'isterico.
In apparenza non vi è conversione, nei fatti il discorso di ciascuno può aggiungere pezzi di tassello al proprio discorso ed operarne gradualmente il cambiamento, di solito in meglio, perchè ciascuno cerca ed insegue il meglio per sè.
Alcuni resisteranno in modo indomito al discorso altri, ma non bisogna disperare, qualcosa resta ed insegna.

Vedete ad esempio il modo di porsi di Delemme e la verità che racconta oggi sulla ricorrenza della nascita (compleanno). Quella verità, tuttavia, non è quella della maggioranza dei TdG, ma la sua e di quanti come lui hanno prestato il proprio discorso al confronto con il discorso altrui, migliorandosi reciprocamente.
Naturalmente Delemme ha un discorso terzo con cui fare i conti, ma è interessante come abbia cercato di conciliare il suo a quello di terzi ed a quello dei presenti in questo forum.
Il dialogo unisce ed appiana dissapori, conferisce dignità e bellezza all'essere umano. Il dialogo lavora anche sui duri, sia che il loro discorso sia di tipo ossessivo, paranoico o isterico.

IL DISCORSO PARANOICO:

"il discorso paranoico ... suppone di avere l’assoluta certezza ... che gli altri siano assolutamente stupidi, per il discorso paranoico l’unico furbo è lui tutti gli altri sono cretini ai quali deve spiegare con pazienza e generosità come stanno le cose perché non le sanno …
... la paranoia può certamente trovarsi nella depressione nel momento in cui per esempio si accorge che gli altri, cioè tutti quelli che lui deve educare, non riesce a educarli …

"...quindi una delusione?"
(con una delusione)... si sente solo, non ha più nulla su cui esercitare il suo potere e allora può crollare...

...(quando) il suo discorso viene confermato come vero, questa è la fase finale, a quel punto è soddisfatto e, cioè, è come se potesse proseguire, infatti il paranoico nei confronti delle persone che ritiene superiori a lui per un qualunque motivo, è particolarmente ossequioso, accondiscendente e umile perché deve sedurle, e una volta che le ha sedotte non le interessano più, diventano niente...

...quello che costruisce, per esempio, è il delirio di grandezza oppure quello di persecuzione che succedono per il controllo (della sua) verità...

Una delle strutture più diffuse è il discorso paranoico, e il discorso paranoico non è persuaso dalla stessa forma del discorso ossessivo. Sapete che il paranoico muove dall’assoluta certezza di sapere come stanno le cose, lui sa, l’enunciato potrebbe essere come disse una volta Verdiglione e in questo ci aveva azzeccato: io so che tu non sai che io so, quindi l’altro non sa nulla in generale ma soprattutto che io so, questo non sa, e allora devoe spiegarglielo.
Il paranoico si mette di fonte a voi e guardandovi dritto negli occhi vi spiega come stanno le cose perché lui sa, il paranoico fa di tutto per piegare le altre persone in modo tale da considerarle stupide e per fare questo talvolta si rende lui stesso stupido, umile, servile, soltanto allo scopo di fare cadere la persona nella sua trappola e cioè giungere al momento in cui l’altro ammette che lui, il paranoico, ha ragione e può considerare l’altro da quel momento in poi una nullità.
Una persona che si disponga nei confronti di un paranoico con umiltà, pazienza e sobrietà non ottiene nessun risultato, se si mostra umile e mite come spesso fa il discorso ossessivo il paranoico prenderà questa mitezza, questa umiltà come segni inequivocabili di debolezza e quindi colpirà senza pensarci neanche un istante; e allora per esempio di fronte ad un paranoico nel pubblico l’intervento dovrebbe non puntare a spiegare ogni cosa con pazienza e precisione e rigore ma porsi invece nella posizione di colui che assolutamente sa tutto, molto più del paranoico e mostrando una sorta, non dico di arroganza, ma una sicurezza di sé senza limiti, questa è la cosa che il paranoico teme di più da parte dell’altro perché non lo controlla, non lo può piegare e quindi non lo può sottomettere alla sua ragione.
Retoricamente occorrerebbe tenere conto di questi aspetti, è chiaro che una cosa del genere non la troverete in nessun manuale di retorica, perché un retore non sa assolutamente nulla di ciò, e chi lo sa, generalmente non sa nulla di retorica quindi non si pone nemmeno il problema.
Ponetevi nei confronti di un paranoico con una assoluta incrollabile e inattaccabile sicurezza e determinazione e il paranoico sarà totalmente disarmato nei vostri confronti, anche quello più arrogante, a questo punto non è necessariamente che abbia paura di voi però il timore del vostro giudizio comincerà a farsi sentire su di lui.
(Conferenza con interventi di analisti della parola -le parentesi ed il loro contenute sono mie, così come è mio il grassetto)


Mi fermo qui ... il discorso potrebbe essere molto ampio, ma credo sia servito a rendere l'idea del discorso paranoico.

Con il prossimo post accennerò al discorso isterico.

Buona serata a tutti. [SM=x1061918] [SM=x1061918] [SM=x1061918]

Pyccolo


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21/03/2009 21:15
 
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Piccolo diciamo che è un modo per sfogare ciò che abbiamo dentro
21/03/2009 21:24
 
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Re: IL DISCORSO PARANOICO.
pyccolo, 21/03/2009 21.03:



Con il prossimo post accennerò al discorso isterico.

Buona serata a tutti. [SM=x1061918] [SM=x1061918] [SM=x1061918]

Pyccolo






Grazie carissimo,
analisi sintetica ma chiarissima. Attendo con impazienza la trattazione sul discorso isterico.

Con simpatia

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21/03/2009 21:26
 
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Re: Re: IL DISCORSO PARANOICO.
Kalos52, 21/03/2009 21.24:




Grazie carissimo,
analisi sintetica ma chiarissima. Attendo con impazienza la trattazione sul discorso isterico.

Con simpatia





[SM=x1061920] Ma forse il post che ha scritto sopra???? [SM=g1660865]
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21/03/2009 21:36
 
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Re: Re: Re: IL DISCORSO PARANOICO.
Jon Konneri, 21/03/2009 21.26:

[SM=x1061920] Ma forse il post che ha scritto sopra???? [SM=g1660865]

Se non fai incacchiare Pyccolo ti prometto che gli farò scrivere Il comportamento per il "perfetto scemo". Solo per te!!!!OMEGA
21/03/2009 21:55
 
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Re: Re: Re: IL DISCORSO PARANOICO.
Jon Konneri, 21/03/2009 21.26:




[SM=x1061920] Ma forse il post che ha scritto sopra???? [SM=g1660865]




Caro Jon,

sei molto simpatico, ma non è che mentre posti guardi contemporaneamente il grande fratello?
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