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Le voci dell'8 marzo

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2009 21:49
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Quelle voci disperate nel silenzio che raccontano le donne violate

di Milena Vercellino

Capita a volte che un racconto tragico accenda una fiammella di speranza. È accaduto ieri in piazza San Carlo, dove le storie drammatiche di tante donne violate hanno convinto una ventina di altre donne torinesi a chiedere aiuto agli esperti presenti per sfuggire all´oppressione di violenze domestiche.

L´iniziativa si intitolava «Voci nel silenzio», un reading organizzato in occasione delle celebrazioni per l´8 marzo.

Più di cento personaggi della cultura e dello sport sotto la Mole hanno prestato la loro voce ad altrettante storie di vite spezzate e offese, mentre nella piazza una folla di sagome femminili bianche e viola raccontava le mille sfaccettature dell´inferno tra le mura di casa. Intanto, a pochi isolati, sfilava il corteo delle donne torinesi, arrivate in cinquemila per portare per le vie del centro la loro protesta, tra striscioni, cori e ritmi di samba.

Storie in fondo non speciali, storie di donne che si chiamano Sara, Stella, Oriana, Stefania, ma potrebbero avere tutti i nomi del mondo e che compongono la Spoon River nascosta della violenza domestica; le loro vicende si sono svolte nei quattro angoli d´Italia, dal Sud rurale alla ricca provincia veneta. A unirle, un unico denominatore comune: la piaga silenziosa della violenza sulle donne, un dramma sommerso che spesso non esce da un´intimità familiare fatta di percosse e paura.

Ai microfoni della piazza affollata, diversi personaggi noti, tra i quali Il manager della Juventus Pessotto, l´olimpionico Damilano, gli scrittori Tawfiq e Gambarotta. Nell´affresco della sopraffazione e della violenza sulle donne tracciato dai racconti risuonano, da un lato, la paura delle vittime, la loro dipendenza economica, l´isolamento e il timore della riprovazione sociale.

Dall´altro lato, legate alle prime come la vittima al suo carnefice, l´incapacità degli aggressori di accettare la libertà e l´autonomia femminile e un´atavica idea della donna come proprietà, rimasta a percorrere come una corrente sotterranea una società di computer e grattacieli.

C´è tutto questo nella storia di Stefania, uccisa l´11 marzo 2006 in Lombardia. Colpevole di aver abbandonato il marito: «Quando arrivano i soccorsi la donna è morta da un paio d´ore, colpita con calci e pugni dall´ex marito. La coppia era separata da cinque anni, ma in apparenza i loro rapporti erano rimasti buoni. In realtà l´uomo non aveva mai superato l´abbandono e aveva sempre cercato di impedire a Stefania nuove relazioni», racconta Damilano.

È la gelosia ad aver armato la mano del marito di Oriana, uccisa il 3 maggio 2006 in Sicilia: «L´uomo, gelosissimo, che da sempre tormentava la moglie con violente scenate, l´ha aggredita con un bastone e picchiata finché lei è crollata a terra col cranio spaccato», racconta il regista Davide Sordella.

C´è poi Sara, massacrata dal marito il 13 febbraio 2006 nell´impeccabile villetta nella provincia veneta: «Nella notte viene uccisa a martellate dal marito. Vittima della stessa furia omicida è anche la figlia di 10 anni, mentre i figli di 15 e 16 anni rimangono feriti gravemente», racconta Pessotto.

Per un momento testimonianza e dolore s´incontrano quando il giornalista Darwin Pastorin legge la storia di Stella, una ragazza ligure sgozzata dal compagno il 4 luglio 2006: «Si trasferisce a vivere con il fidanzato, programmatore informatico. Presto si ritrova però a subire una vita di costrizioni. Lui vuole decidere ogni aspetto della sua vita e le impedisce di lavorare, rendendola totalmente dipendente da lui.
Per cinque anni sopporta questa vita di sopraffazioni, gelosia ossessiva e percosse. Quel giorno stava organizzando una fuga, ma durante l´ultimo litigio Stella viene aggredita e sgozzata con un taglierino dal fidanzato. L´uomo è stato condannato a 12 anni».

Sotto il palco, sballottata tra commozione e dolore, c´è la mamma di Stella.

FONTE
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Ieri sarei dovuta andare al corteo, invitata da mia nipote di 20 anni, avevo la piccola a casa, ma il mio cuore era con lei, in piazza.








Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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