Nel cantico infernale di Dante Alighieri, il cantico XXVImo, c'è un brano chiamato "il folle volo di Ulisse", Ulisse che da dentro una fiamma parla dei suoi "viaggi".
C'è una frase famosa, in questo cantico, al verso 23: <<Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.>>.
Qui si parla del seme dentro di noi, la nostra anima, il nostro cuore, dove ci sono gli infiniti.
C’è più identità in un seme che in tutto quello che ho studiato per anni.
Il seme può creare una pianta, un animale, un uomo.
Il seme sa e fa!
Nella nostra anima c’è lo stesso sapere, lo stesso seme, ma l’ascoltiamo troppo poco e, a volte, si diventa vittime del troppo sapere.
Così arrivano i disturbi, non perché non sappiamo, ma perché “sappiamo troppo”.
Il “seme” che è dentro di noi, non può agire in chi sa troppo, o meglio, in chi crede di sapere.
Sono stato ingannato, come posso stare bene?
Ho subito delle discriminazioni, come posso stare bene?
Come faccio a liberarmi della rabbia e del rancore che ho dentro?
La mia vita non sarà più quella di prima, dicono molti.
Chi ragiona così ignora le forze interiori che ci abitano e i poteri nascosti della nostra volontà.
Chi ci ha ingannato, discriminato, fatto arrabbiare, non sa che farsene dei nostri lamenti, delle nostre tremende elucubrazioni mentali.
Lasciamo che la nostra anima guarisca e trovi una vera pace interiore.
Qualcuno diceva che la vita è una veglia dei sensi.
Saluti
Pino
[Modificato da parliamonepino 23/08/2008 22:29]
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