Traggo questo commento che mi ha colpito in modo particolare dal link
www.uaar.it/news/2008/02/10/cei-apre-campagna-elettorale-definendo-coa...
Opus Mei scrive:
10 Febbraio 2008 alle 18:57
Nella bozza del 9 gennaio del Manifesto dei Valori del PD (che è altra cosa del patetico “Manifesto per il Partito Democratico” partorito da 12 cosiddetti “saggi” e che Massimo Cacciari a suo tempo definì “un testo letterariamente orripilante e di contenuti zero”) è riportata la seguente frase:
“
Noi concepiamo la laicità non come il luogo di una presunta e illusoria neutralità, ma come rispetto e valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali, e quindi anche come riconoscimento
della rilevanza nella sfera pubblica, e non solo privata, delle religioni, dei convincimenti filosofici ed etici, delle diverse forme di spiritualità.”
Ora, il manifesto dei 12 “saggi” era deprimente per vacuità, questo però è molto più preoccupante, come ha spiegato spiega con chiarezza
Telmo Pievani su “La Stampa”:
“Per i pensatori del Pd, in sostanza, la laicità di un Paese che diventa sempre più interculturale e interreligioso non è tanto il terreno della libertà individuale, dell’eguaglianza, della democrazia e dell’indipendenza dello Stato dai condizionamenti religiosi di parte, quanto piuttosto una garanzia della loro proliferazione nello spazio pubblico. Una laicità religiosamente fondata, da cui far discendere una scienza addomesticata: è questo ciò che vogliono davvero gli elettori del Partito democratico?”