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Il PD rinuncia alla laicità

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2007 12:32
20/11/2007 18:12
 
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da www.sdemiliaromagna.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=298&It...

Scritto da Ufficio Stampa SD-ER
Carlo Flamigni, membro del Comitato Nazionale di Bioetica e dirigente di Sinistra Democratica, interviene nel dibattito su famiglie e coppie di fatto per lanciare l'allarme sulla mancanza di laicità all'interno del Partito Democratico. "Il Partito democratico affonderà nei problemi etici. Costruire un partito nel quale certi argomenti non possono essere discussi perché una parte non è abilitata a parlare significa abolire in partenza il principio della laicità." Riportiamo l'intervista uscita su "La Repubblica di Bologna" il 2 novembre.

Sulla famiglia e sulle coppie di fatto il Pd si divide al suo interno. Alla prima "buca" il nuovo partito di Veltroni ci casca dentro, professor Flamigni? «E' fastidioso ripeterlo, ma l'avevo già detto, e scritto: il Partito democratico affonderà nei problemi etici. Nulla di nuovo, dunque, non sono sorpreso». Carlo Flamigni, medico di fama, laico per storia personale e per collocazione politica (attualmente è dirigente di Sinistra Democratica), ha sempre puntato sulla mediazione.


Ora non vede più questa possibilità?
“No, altrimenti sarei entrato nel Partito Democratico. A mio parere la nuova formazione nasce come la casa di tutti che però ha dato le stanze più grandi alle famiglie e poco spazio ai cani sciolti. Anche Gabriella Ercolini che giustamente protesta e reclama un confronto aperto a difesa dei valori laici si dovrà accontentare dello scantinato. Lo dico con affetto».


Nel Pd vede la tentazione degli ex DS di privilegiare il dialogo con i cattolici dimenticando i laici?
«Il problema è che questo dialogo è impossibile perché una buona parte dei cattolici della Margherita a quanti volessero ragionare, nel nuovo partito, sui temi eticamente sensibili risponderanno con il non possumus di Ratzinger. Posso avere un dialogo con coloro che credono nell'etica della compassione, ma non con i dogmatici, con chi crede nell'etica della verità e stabilisce la morale giusta e quella sbagliata. Costruire un partito nel quale certi argomenti non possono essere discussi perché una parte non è abilitata a parlare significa abolire in partenza il principio della laicità. Occorreva discutere prima sui problemi etici, nella direzione della costruzione di isole per stranieri morali: luoghi dove io rinuncio a vivere integralmente la mia laicità e dove i cattolici rinunciano al non possumus».


Ma il Pd in Regione frena il progetto di legge dei socialisti di Boselli che introduce, per l'accesso ai servizi, la definizione di famiglia anagrafica, in realtà perché in attesa di una legge nazionale.
“Ma la legge non arriverà mai, almeno non in questo clima politico. Se vuoi fare qualcosa di nuovo in questo paese devi farlo nei modi più strani. Sulla legge 40, per esempio, è ai magistrati, ma non solo che si debbono innovazioni fondamentali”.


Sulla definizione di famiglia vanno dunque bene anche fughe in avanti dell’Emilia Romagna?
“Se non è questa la Regione dove fare queste cose…Qui ci sono i cattolici democratici, le comunità di base: con loro si può andare molto avanti, con la Binetti si torna indietro”.



Commenti (1)
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scritto da enrico matacena, novembre 19, 2007

D'accordissimo con Flamigni , e mi rallegro della difesa della laicità da parte di Sinistra Democratica . Non capisco però a proposito di laicità, perchè Sinistra Democratica non ha votato in parlamento a favore (si è solo astenuta) dell'abrogazione dei privilegi sull'ICI per la chiesa CATTOLICA.

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21/11/2007 12:32
 
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Em.ma

BERLUSCONI CON LA CHIESA È COME IL PD

Mercoledi 21 novembre 2007

Abbiamo letto sui giornali che nelle scuole, anno dopo anno, diminuiscono gli studenti che frequentano l’ora di religione. È una caduta verticale. E diminuiscono anche i matrimoni celebrati in Chiesa. Aumenta pure il numero delle coppie che divorziano e quelle che convivono. Potremmo continuare nell’elencazione di fenomeni sociali che testimoniano un processo culturale e civile su cui riflettere. La Chiesa cattolica sostanzialmente prende atto di questa realtà alla quale si oppone con editti e scomuniche, raccolti dalle forze politiche come direttive di comportamento o, opportunisticamente, come stato di necessità per avere il sostegno delle gerarchie. Ieri il “Corriere” ci ha informati che Silvio Berlusconi dopo avere rifondato il suo partito, lanciato proclami, fatto un «bagno di folla» a Piazza San Babila, si è recato in Vaticano e ha pranzato con il segretario di Stato Tarcisio Bertone. Al quale avrà spiegato la sua riconversione politica e assicurato che il suo è il «partito del popolo cristiano» su cui la Chiesa può contare non per riconquistare anime ma per altre cose. Il guaio di questo paese è che, su questo versante, il comportamento del Pd non è sostanzialmente diverso. Un bipolarismo perfetto.



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