Nel link
www.haaretz.com/hasen/spages/850657.html
Israel Knohl, professore di Scienze Bibliche all'Università Ebraica di
Gerusalemme, presenta e reinterpreta un testo noto come "Hazon Gavriel"
(Rivelazione di Gabriele), scoperto in un'iscrizione attribuita alla fine
del 1° Secolo AEV.
L'interesse del testo sta nel fatto che mostrerebbe che in prossimità della
nascita di Gesù era diffusa in Israele la credenza che il Messia sarebbe
stato ucciso dai suoi nemici e poi tornato a vivere dopo tre giorni.
Come spesso accade nell'apocalittica, la credenza è una razionalizzazione a
posteriori di un evento storico: il soffocamento di una rivolta antiromana
nell'attuale Transgiordania nel 4 aEV.
Come riferisce Giuseppe Flavio, il capo della rivolta, Simone, incoronatosi
re e ritenuto Messia, fu ucciso dai romani, ed i suoi seguaci ritennero la
sua morte un segno divino e non una sventura.
Un punto di contatto in più tra l'ebraismo del Secondo Tempio ed il
cristianesimo che stava per nascere.
[Modificato da pcerini 21/08/2007 12:24]