Chi e' AlterEdo?
AlterEdo, ovvero Edoardo Semmola, di professione montanaro materialista miscredente, sciatore e viaggiatore, ha 28 anni, vive a Firenze ma sogna di emigrare in Norvegia (che è un paese decisamente meno incivile dell’Italia), e – nei ritagli di tempo delle suddette attività – fa il giornalista dall’età di 20 anni.
Ha iniziato a lavorare per la testata Il Corriere di Firenze, dove ha collaborato come cronista (principalmente) di spettacoli, fin dalla nascita del giornale, per tre anni. Poi, dall’ottobre 2002, è passato a collaborare alle pagine toscane de l’Unità.
Dal 2003 è entrato a far parte del Sindacato nazionale critici cinematografici (Sncci) per il quale ha contribuito a realizzare gli annuali volumi monografici per il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema su Bernardo Bertolucci (2003), Ken Loach (2004), Francesco Rosi (2005), Aki Kaurismaki (2006), e Spike Lee (2007).
Nel 2004 ha collaborato anche con l’inserto Centronord de Il sole 24 ore, sempre per le pagine culturali. Da aprile 2004 è direttore responsabile del giornale quindicinale di approfondimento politico culturale e ambientale lalente.net di cui è anche fondatore.
Dal 2002 al 2004 ha svolto l’incarico di addetto stampa dell’Unione regionale dei Democratici di sinistra della Toscana, mentre dal 2001 al 2002, e poi di nuovo dal 2005 e ancora oggi, di addetto stampa e responsabile per la comunicazione della Cineteca di Firenze – Bottega del Cinema.
Dal 2001 svolge inoltre attività di volontariato con l’associazione L’altro diritto del prof. Emilio Santoro all’interno prima del carcere di Sollicciano e poi in quello di Solliccianino (casa circondariale Mario Gozzini) in qualità di consulente extragiudiziale ex art. 17 dell’ordinamento penitenziario.
Iscritto all’Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, è sposato con la loro causa, con buona pace di tutte le donne che invece lo vorrebbero tutto per sé.
I suoi sogni nel cassetto sono: un mondo senza religioni, saper scrivere come Giorgio Gaber, suonare come Roger Waters e filmare come David Lynch, e infine, perché no, anche uno stipendio decente non guasterebbe.
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