Da quando il mondo è immerso nella storia, ci sono storie di catene... e racconti di come si sono spezzate.
Nel sistema attuale le catene sono rese appetibili dalla creazione di bisogni superflui che ci vengono fatti apparire come necessari.
Ma, ognuno di noi rimane libero di decidere, tra una pubblicità e l' altra, se sottostare alla subdola violenza del sistema, o rendersi libero.
Molti di noi credono di godere dell' indipendenza, acquistando l' eccedente per riuscire a sostituire il loro "essere" con il loro "avere".
E' strabiliante come siano resi felici dall' acquisto di un televisore al plasma, o un cellulare di ultima generazione, o un' auto nuova, con 5 anni di rate a tasso zero, che l' anno dopo non vale più un tubo, come lo stipendio, ma si aggiunge alle mille fantastiche rate, con cui si sono costruiti il cappio di un debito inesauribile.
E mentre tutti cadono nella trappola dorata, facendo tre lavori e perdendo ogni dimensione del loro vero essere, neppure si accorgono che questo grande "Paese dei Balocchi" tracolla, trascinandosi dietro inutili marionette destinate all' inceneritore.
Bontà loro, di questi volontari dell' assenza di significato, kamikaze del consumismo, emblemi dell' annullamento dell' essere a vantaggio del possesso, gli innocenti muoiono al suono delle loro risa.
Al fragore degli schianti delle loro magnifiche auto lanciate a tutta velocità con sprezzo della vita.
Affogati nella droga di un' esistenza all' inconsapevole servizio del potere.
Troppo semplice dire che tutti sono vittime di un sistema.
Se il potere si serve dell' ignoranza e dell' illusione, caderci non è un buon mezzo per rendersi innocenti.
Se, in questa ultima era, spezzare le catene dorate è più difficile perchè, in qualche modo, ce le hanno fatte piacere, è altrettanto vero che disponiamo di un' evoluzione mentale e tecnologica che ci offre la possibilità di non crepare nell' ignoranza, nel menefreghismo, seppellendoci nelle discordie incolmabili, o stordendoci con le religioni e i loro dogmi.
E' l' ora di rinunciare al superfluo, è il momento di unire le forze, è adesso il momento di alzare la fronte e guardare il potere negli occhi, senza paura, senza indugio, e rendersi liberi.
Lo dobbiamo a noi stessi ed ai nostri fratelli più deboli,che muoiono mentre ci occupiamo di cazzate.
E' l' ora della fratellanza.
E' l' ora dell' amore.
E' l' ora dell' azione.
O sarà troppo tardi.
PS.
Il mio non è un proclama, io non proclamo mai nulla....è ungrido di libertà.
Marina