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  02/04/2007 23:58 | |
Ho seguito con tutto l'interesse che si può dare ad un caso di questo tipo, il pezzo mandato in onda, che riguarda il sequestro di Emo Piccioni.
Interesse dovuto al fatto che sono diventato amico di Marco Piccioni, figlio di Emo, uomo segnato da questa tragedia personale, non solo per il sequestro del padre, in quanto testimone di Geova, ma perchè alcune persone facenti parte di questo ambiente virtuale, hanno insinuato la vergognosa crudeltà di attribuire la colpa della scomparsa di Emo proprio al figlio.
Ma di tali "idioti" mi occuperò, con più dettagli, in un altra occasione.
Torniamo a quello che è stato mandato in onda questa sera.
Si è trattato di uno spaccato della vicenda strettamente legato al sequestro di Emo e a delle prove che ne attestano gli inquietanti retroscena legati a riti di natura satanica.
Riconosco, fra le persone presenti, alla destra dello schermo, al fianco dell'avvocato Bucci, Luigi Fallacara, elegantemente vestito, con una luminosa cravatta rossa.
Da attento osservatore, ho notato alcune cose degne di nota.
La brevità del servizio.
Non c'è stato nessun commento che argomentasse il perchè della reticenza da parte dei testimoni di Geova nel collaborare con le indagini.
Nessun cenno alle conseguenze capitate a Marco Piccioni nell'ambito della sfera religiosa.
Il servizio è stato confezionato, stando bene attenti a non coinvolgere La comunità dei testimoni di Geova in nulla che possa attribuirgli delle responsabilità.
Nella cascina abbandonata e pericolante, nella zona di Ghemme, a 10 km da Borgomanero, sono state trovate delle scritte con riferimenti inqietanti ed il nome di Emo Piccioni.
Compare anche un'altro nome, quello di Serena Mossetti, giovane ragazza del posto che, coraggiosamente, accompagnata dal padre, si presenta nel luogo del servizio televisivo per testimoniare la sua assoluta estraneità. Probabilmente, trattandosi di una bella fanciulla, il suo nome è stato scritto da qualche giovane ammiratore.
Ad ogni modo, ci sono ancora molti lati misteriosi su questa vicenda, troppo sottovalutata, dagli inquirenti che pensavano ad una scomparsa "tradizionale".
Credo, che questa vicenda non sia più di competenza della rispettabile trasmissione di "Chi l'ha visto?", ma che debba essere discussa in programmi come "Porta a Porta" o "Matrix", dove possa essere oggetto di discussione da parte di una serie di professionisti che ne analizzino tutti gli indizi per arrivare alla verità.
Saluti
Pino
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