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CEI: DICO inaccettabili specie su coppie gay

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2007 22:06
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LA CEI: DICO INACCETTABILI SPECIE SU COPPIE GAY

ROMA -Dico inaccettabili, no alle coppie gay, politici cattolici incoerenti se in nome della laicità legiferano contro il magistero, ma per loro nessuna scomunica. E' la versione Bagnasco della Nota sui Dico voluta dal predecessore Ruini. Ne accoglie i contenuti, ne smussa l'accentuazione politica, forse non ne ha la raffinatezza analitica e diplomatica. Piomba sui cattolici del centrosinistra, rischia di radicalizzare lo scontro tra cattolici e laici, farà rivivere le fratture dei referendum su divorzio e aborto? Al terzo giorno di lavori, dunque, con una rapidità scelta anche per evitare fughe di notizie, il consiglio permanente dei vescovi ha pubblicato la ormai famosa Nota sui Dico.

Nelle tre pagine di testo parla più lo stile che i contenuti, sui quali non c'é alcuna sorpresa: la legalizzazione delle unioni di fatto è "inaccettabile sul piano di principio e pericolosa sul piano sociale ed educativo". I politici cattolici che li appoggiano sono "incoerenti". "Grave" sarebbe legalizzare le coppie gay "perché in questo caso si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile", mentre i diritti dei conviventi si possono tutelare nell'ambito del diritto privato. Riflettano su questo "quanti hanno la responsabilità di fare le leggi".

E i presuli hanno detto questa parola "impegnativa" per i cattolici non perché abbiano "interessi politici da affermare", ma per il bene comune: solo la famiglia "aperta alla vita" è la vera cellula della società ed è quindi interesse di questa e dello Stato "che la famiglia sia solida e cresca nel modo più equilibrato possibile". Infine due precisazioni di rilievo: la prima, citando una nota della Congregazione per la dottrina della fede sul comportamento dei cattolici in politica, afferma che il fedele cristiano è tenuto a conformarsi al magistero e non può "appellarsi al principio del pluralismo e della autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali del bene comune della società". La seconda mostra comprensione per la "fatica e le tensioni sperimentate" dai politici cattolici "in un contesto culturale come quello attuale" in cui la visione "autenticamente umana della persona è contestata in modo radicale".

"Ma - è il commento - è anche per questo che i cristiani sono chiamati a impegnarsi in politica". Il documento dei vescovi non accenna ad alcun tipo di provvedimento per quei politici "incoerenti" con il magistero, punto delicatissimo per i cattolici italiani impegnati in politica. Lo stile del documento - lungo tre pagine e intitolato Nota del consiglio episcopale permanente a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto - sembra aver recepito le preoccupazioni di quanti, tra i vescovi e in Vaticano, desideravano accenti pastorali più che politici. Ma è piuttosto duro nei termini con cui condanna il ddl e le coppie gay.

Cita come fonti la Costituzione italiana, una esortazione papale e una nota della Congregazione per la dottrina della fede. Preannunciata dal cardinale Camillo Ruini il 12 febbraio, la Nota è stata ereditata dal suo successore alla presidenza della Cei Angelo Bagnasco, che le ha impresso il proprio timbro e ha scelto di sottoporla al "parlamentino" della Cei, ma non alla assemblea generale del prossimo maggio, come pure avevano chiesto alcuni, per rendere il dibattito più ampio. Il documento è stato pubblicato il giorno in cui le organizzazioni cattoliche lanciavano ufficialmente il Family Day, (designando tra i portavoce della iniziativa Savino Pezzotta) affermando di non voler promuovere una iniziativa antigovernativa, bensì a favore della famiglia. Dal Forum delle famiglie è giunto il primo commento alla Nota dei vescovi: "non c'é ingerenza".

Nella storia della Cei non mancano precedenti al documento di oggi, e ci sono stati vari tipi di testi, da note di presidenza o di assemblea o di commissioni episcopali, a note pastorali sui temi più vari. In particolare nel '69 c'é stata una nota sul divorzio, nel '77 un comunicato sulla responsabilita' dei cattolici in politica e sulla adesione dei cattolici alla ideologia marxista, nell'85 una sull'aborto, l'eutanasia e la cultura di morte.

www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_2135103...





“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
28/03/2007 22:06
 
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Purtroppo c'e' da notare che nascono sempre e solo associazioni,
che mascherandosi,
non trovano altro che un loro tornaconto.

Facile schierarsi difficile la cura, in particolar modo per i laici Pannelliani [SM=x1061927] [SM=x1061919]
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