Quello che e' grave,e' questo passaggio dell'articolo:
"le tesi che vincolano i parlamentari cattolici alle indicazioni ultimative del magistero, un documento del 2003 dal titolo: ‘Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica’."
Quindi,certi vincoli,derivanti dall'osservanza di certa etia religiosa,sono addirittura superiori (vincolo,obbedienza,etc.. etc..) ai principi che ispirano le regole democratiche del dibattito parlamentare nonche' di quelle legate al voto degli elettori!
Noto una eclatante contraddizione in cio'.Una volta un cattolito intellettuale,in merito alla costituzione del comitato nazionale di bioetica (CNB),disse che se i rappresentanti del comitato erano di maggioranza cattolica e' cosi' perche' rispecchiavano la maggioranza del paese che e' cattolica!
Bene,allora la maggioranza dei cattolici ha votato per i DICO (nel programma politico),quindi la politica nella costituzione del comitato nazionale di bioetica dovrebbe tenere conto della maggioranza degli italiani cattolici mentre quando si votano le leggi in parlamento no,in merito a certe leggi?
Mah! Mistero della fede!
Ma quello che piu' mia ha fatto girare le palle degli occhi,sono queste affermazioni:
"Su famiglia, vita, scuola cattolica, affermò l’allora responsabile dell’ex Sant’Uffizio, non sono ammissibili “compromessi”.
Poi, da pontefice, ribadì ai parlamentari democristiani europei che si trattava di principi “non negoziabili”."
Come volevasi dimostrare,mai tali affermazioni potevano essere cosi' anti-europeistiche,illiberali,anti-democratiche,certo,dette poi da rappresentanti di uno staterello che non conosce regole democratiche al suo interno visto che ogni voce contraria che prova a mettere in dubbio addirittura lo stesso magistero vengono irrimediabilmente messi alla berlina in stile medievale!
Paolo
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[Modificato da pcerini 26/03/2007 17.43]