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PROPOSTA SERIA: FINI FOR PRESIDENT!

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2009 13:03
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Scritto da: Speranza! 16/04/2006 19.36
Ciao a tutti!
Credo di aver letto tutto circa le dimissioni e l'art.5,
ho letto che Vito Pucci si era dimesso nel '98, quindi mi chiedo come è stato possibile disassociarlo?
Spero che qualcuno possa chiarire la mia perplessità.
/QUOTE] ____________________________________________


Buongiorno a tutti: è l'alba.
Guardo l'orologio: segna le ore cinque e minuti 20.

Come al solito, ripasso mentalmente l'agenda del giorno e, siccome -nonostante tutto- sono certo di continuoare ad amare Geova ed il mio prossimo 'con tutto il cuore, tutta l'anima e tutta la mente' (confronta Matteo 22:36-40), qualcosa mi suggerisce di rispondere -prima di tutto- alla più che pertinente domanda, innanzi riportata, sollevata dalla beneagurante Speranza!, circa una settimana fa.

Si noti bene che dopo tale intervento, il forum di Pino LUPO langue in modo mai visto prima: un 'bluff colossale?' oppure si tratta di una 'imbarazzata astensione'?.

A proposito di 'amare Geova ed il prossimo', tutto il mio prossimo, a cominciare dai miei familiari più stretti, non posso fare a meno di richiamare l'attenzione di tutti i lettori sulla pregnante 'valenza politica' dei tre articoli, un vero e proprio 'MANIFESTO POLITICO', pubblicati ne La Torre di Guardia 1 Aprile 2006, e precisamente:

"NELL'ESERCITARE L'AUTORITA' IMITATE IL CRISTO", pagine 17-20;

"ANDATE E FATE DISCEPOLI, BATTEZZANDOLI", pagine 21-25;

"REQUISITI DA SODDISFARE PER IL BATTESIMO CRISTIANO", pagine 26-30.

Mai come in questo periodo, in famiglia, l'atmosfera è stata particolarmente tesa: come in tutte le famiglie degli italiani, tra l'altro, si discute di 'politica' e del ruolo attivo e/o passivo dei Testimoni di Geova al riguardo.

Domani, domenica 23 aprile, mio figlio Fulvio compie 17 anni.
Non è mai stato battezzato e, per l'effetto, come è comprensibile, affacciandosi alla vita, valuta i pro e i contro di una rinuncia seria e definitiva all'esercizio del suo diritto/dovere di voto.

Per ovvie ragioni, egli è l'oggetto del desiderio visto che, dalla nascita, anche dopo l'illiberale espulsione di suo padre dalla locale congregazione dei Testimoni di Geova, continua a frequentare con profitto tutte le adunanze della locale Sala del Regno di Bari Santo Spirito.

Sulla base di tutti gli elementi a disposizione, ed in particolare del 'nuovo intendimento' pubblicato ne La Torre di Guardia l Novembre 1999, pagine 28-29, (Risposta a domanda: COSA PENSANO I TESTIMONI DI GEOVA DELLE VOTAZIONI?) e degli approfonditi studi del Prof. Andrea NICOLOTTI (in arte: Epifanio di Salamina) sul soggetto 'I TESTIMONI DI GEOVA ED IL DIRITTO/DOVERE DI VOTO", il sottoscritto ritiene che sia giunto il momento di rompere ogni indugio e di esternare il proprio pensiero rispondendo alla pertinente domanda innanzi formulata.

La risposta più schietta alla sagace domanda della sorella Speranza! (mi ricorda tanto il mitico bimbo che esclama: 'Il Re è nudo!'), è la seguente:

"PERCHE' L'ORGANIZZAZIONE POLITICA DEI TESTIMONI DI GEOVA (non la religione, si badi bene!) E' DISPOTICA E DITTATORIALE E VIOLA IN MANIERA SISTEMATICA I DIRITTI UMANI FONDAMENTALI DELLE STESSE PERSONE TESTIMONI DI GEOVA".

Un Testimone di Geova di eccezione, il Prof. Nicodemo CEREBRALE, a proposito del battesimo e delle due domande rivolte ai battezzandi, assai di recente, ha opportunamente annotato che, dopo la riforma del 1985, rispondendo Sì alle due domande loro formulate, i battezzandi Testimoni di Geova varcano un cancello simbolico a doppia mandata su cui campeggia la seguente scritta: "PERDETE OGNI SPERANZA O VOI CHE ENTRATE!".
- Vedi freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=47801&...

Ritornando al tema della discussione, la coscienza mi obbliga a precisare che, anche quest'anno, ancorchè innaturalmente 'costretto all'inattività politica' tipica di tutti i Testimoni di Geova, da circa tre anni, secondo la tradizione, nonostante l'infuocata campagna elettorale delle destre e delle sinistre (che per me uguali sono), per favorire la traballante unità della famiglia, come in passato mi sono astenuto dal voto.

Dopo il verdetto definitivo della Corte di Cassazione, avendo notato che -insieme al fido ministro Giulio TREMONTI, inventore del mitico 8 per mille- il Cavaliere Silvio BERLUSCONI, caparbiamente, 'resiste, resiste, resiste' e, anzichè favorire la soluzione dei problemi concreti, rischia di portare il nostro Belpaese sull'orlo di una vera e propria 'guerra civile', in serena buona coscienza, sento di poter affermare che il nome più appropriato del successore di Carlo Azeglio CIAMPI non è quello di Massimo D'ALEMA, nè quello di Giorgio NAPOLITANO, o di Giuliano AMATO, bensì quello di Gianfranco FINI, amato/odiato Presidente di Alleanza Nazionale.

Se la discussione prenderà piede, avrò modo di aggiungere ulteriori osservazioni a sostegno di tale mio personale pensiero.

Qui mi limito ad affermare che, per dirla con le parole del Lupo, "FINI E' UN 'UOMO DI SOLUZIONI'".

A suo indiscusso vantaggio, a parte la 'storica svolta di Fiuggi' del 1995, milita l'altrettanto storica apertura al popolo della SHOAH, ovvero gli Ebrei, con visita al museo della memoria di Gerusalemme e pubbliche scuse per le esecrabili persecuzioni naziste.

Ma c'è un significativo elemento specifico supplementare, conosciuto da pochissimi, che mi spinge a formulare con convinzione il nome di Fini.

Intorno all'anno 2000, mentre erano al culmine le trattative 'politiche' dei vertici spiritualmente corrotti dell'Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, via Bufalotta 1281, Roma, con il Governo D'Alema per l'approvazione dell'Intesa ed il riconoscimento del controverso diritto all'8 per mille, il fratello Sergio ROSATI, responsabile del Reparto Legale della Betel di Roma, era ufficialmente incaricato di mantenere i rapporti con tutti i leaders dei partiti politici rappresentati in parlamento.

In tale sua veste ufficiale, in 'transatlantico' ovvero nelle segreterie politiche, egli era solito incontrarsi e 'trattare' con tali leaders acquisendo significative esperienze ed impressioni.

In più circostanze, positivamente, egli ci tenne a precisare quanto segue:

"VITO, TE LO ASSICURO. DI TUTTI I LEADERS POLITICI CHE HO INCONTRATO, FAUSTO BERTINOTTI E GIANFRANCO FINI SONO I MIGLIORI PERCHE', IN PRIVATO, SONO GLI STESSI CHE APPAIONO IN PUBBLICO. TUTTI GLI ALTRI, INVECE, IN PRIVATO ASSUMONO UN ATTEGGIAMENTO FORMALE, FREDDO E DISTACCATO, CHE TI METTE A DISAGIO.
FINI, IN PARTICOLARE, HA LETTO IL LIBRO FAMIGLIA E MI HA DETTO CHE HA APPREZZATO MOLTO IL CONTENUTO
".

Per chi non lo sapesse, a seguito della 'rivoluzione vellutata' del 2002 che ha sovvertito il 'GOVERNO FARNETI' (1963-2002), a somiglianza dello stesso Presidente Valter FARNETI, del Vice-Presidente Francesco CORSANO, di Sebastiano BENGALA, Presidente dell'ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI TESTIMONI DI GEOVA PER LA TUTELA DELLA LIBERTA' RELIGIOSA, e di molti altri esponenti illustri della precedente 'classe dirigente', anche il fratello Sergio ROSATI è stato ignobilmente ricattato e perseguitato ed, infine, costretto al confino in un paesino a ridosso tra Lazio e Toscana.

Un testimone di eccezzione dei fatti dell'epoca, il Dott. Sandro MAGISTER, vaticanista del L'espresso, annotò quanto segue:

"I TESTIMONI DI GEOVA CONTINUANO A RITENERE CHE PRINCIPE DI QUESTO MONDO E' IL DEMONIO, MA NELL'ATTESA CHE GESU' LO INCATENI ACCETTANO D'ADATTARSI AI POTERI MONDANI. LA LUNGA MARCIA PER STIPULARE L'INTESA CON LO STATO ITALIANO NE E' LA PROVA. ...
UN ALTRO SEGNALE ANCORA: IL VOTO. I TESTIMONI DI GEOVA HANNO SEMPRE RIFIUTATO DI VOTARE. 'OGGI QUESTA LINEA NON E' PIU' OBBLIGANTE. CIASCUNO SI REGOLA COME VUOLE IN COSCIENZA', ASSICURA SERGIO ROSATI, DIRETTORE DEGLI AFFARI LEGALI DEI TESTIMONI DI GEOVA
". - Vedi l'ESPRESSO 3 AGOSTO 2000, pagine 74-78.

Purtroppo, la realtà interna a tutte le congregazioni dei Testimoni di Geova è molto distante sia dalle chiare parole del fratello Sergio ROSATI che dagli stessi insegnamenti della citata Torre di Guardia 1/11/1999: eppure tutte le coscienze continuano ad essere inspiegabilmente intorpidite!.

La più che significativa esperienza del fratello Giuseppe BILOTTI di Rapolla/Pz, reperibile in rete (vedi qui: freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=47801&... ) eppure universalmente ignorata, merita di essere opportunamente riportata a beneficio dell'opinione pubblica di tutti i foristi.

Racconta Bilotti: "Dopo dieci anni di predicazione, dopo un periodo di riflessione iniziato molto tempo prima, ho deciso di mettere alla prova alcune affermazioni della società WT circa la libertà di coscienza di ognuno di poter esprime liberamente il proprio voto. Dopo essermi recato alle urne e avendolo fatto sapere a mia moglie, ho ricevuto la visita del sorvegliante di circoscrizione insieme ad un anziano locale, i quali “hanno preso atto” del mio comportamento e successivamente comunicato che non mi potevo più ritenere appartenente alla congregazione dei testimoni di Geova. Una latae sententiae (“scomunica” automatica) molto utilizzata dall’organizzazione e che non prevede nessun tipo di confronto sulle argomentazioni che hanno portato il soggetto a quel comportamento, in pratica te ne sei andato in “silenzio”. In quel momento ho provato due sentimenti che potrebbero ritenersi contrastanti: la rabbia e un senso di serenità. La rabbia per essermi reso conto di aver sacrificato per uomini ingrati, venti anni della mia vita e la serenità per la presa di coscienza del momento che stavo vivendo. Quest’ultima costruttiva e che mi sta portando ad un’evoluzione personale e spirituale, di cui non credevo nel passato di poterne essere autore".

La migliore garanzia di "FINI FOR PRESIDENT" è rappresentata, però, dal saldo potere del governo del nostro Belpaese nelle mani del Centrosinistra.

Concordo con Sergio ROSATI: la Presidenza della Camera dei Deputati nelle mani di quel simpaticone 'radical scic' di Fausto BERTINOTTI è sinonimo di libertà e democrazia!.

Cordiali saluti a tutti.

Vito Pucci

============================

"LA CONCLUSIONE DELL'ARGOMENTO, AVENDO UDITO OGNI COSA, E': TEMI IL VERO DIO E OSSERVA I SUOI COMANDAMENTI. POICHE' QUESTO E' L'INTERO OBBLIGO DELL'UOMO. POICHE' IL VERO DIO STESSO PORTERA' IN GIUDIZIO OGNI SORTA DI OPERA IN RELAZIONE A OGNI COSA NASCOSTA, IN QUANTO A SE E' BUONA O CATTIVA". Ecclesiaste 12: 13, 14, Traduzione del Nuovo Mondo.

<p><font class='xsmall'><p><font class='xsmall'><p><font class='xsmall'>[<i>Modificato da ednaservice 22/04/2006 8.32</i>]</font></p>
Modificato da parliamonepino 23/05/2007 0.26
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22/05/2007 23:28
 
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"MARCO TRAVAGLIO FOR PRESIDENT" (AL POSTO DI PRODI)


1) MARCO TRAVAGLIO C/ GIULIO ANDREOTTI



2) MARCO TRAVAGLIO C/ MARCELLO DELL'UTRI


Scritto da: Marco TRAVAGLIO e postato da Beppe GRILLO
www.beppegrillo.it/2007/05/la_notte_della.html

"Caro Beppe,
vorrei comunicare a tutti gli amici del blog l’ultima notizia scomparsa di una lunga serie. Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano ha condannato il senatore forzista Marcello Dell’Utri e il boss della mafia di Trapani Vincenzo Virga a 2 anni per ciascuno per tentata estorsione. Nessun giornale, a parte l’Unità e il Corriere della sera, l’ha scritto. Nessun telegiornale o programma televisivo, tranne Annozero, l’ha detto. L’Ansa, onde evitare che qualcuno se ne accorgesse, ha dedicato alla cosa ben sette righe e mezza, sotto questo titolo depistante: “Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”. Come se il reato fosse la sponsorizzazione. Nel testo, si spiegava (si fa per dire) che l’estorsione riguardava imprecisate “modalità di sponsorizzazione della Pallacanestro Trapani”. Quanto a Virga, l’Ansa “dimenticava” di spiegare che è un boss mafioso, vicinissimo a Provenzano, arrestato dopo lunga latitanza nel 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e omicidio.

Riepilogo brevemente i fatti. Nel 1990 il presidente della Pallacanestro Trapani, Vincenzo Garraffa, medico e futuro deputato del Pri, cerca uno sponsor per la sua squadra, neopromossa in serie A2. Publitalia, la concessionaria Fininvest presieduta da Dell’Utri, lo mette in contatto con la Dreher-Heineken. Si firma il contratto: per 1 miliardo e mezzo di lire, i giocatori esibiranno sulle magliette il logo della “Birra Messina”, marchio italiano della multinazionale tedesca. Garraffa paga la provvigione a Publitalia: 170 milioni. Ma due funzionari della concessionaria berlusconiana battono cassa e pretendono da lui altri 530 milioni, in nero. In pratica, Publitalia vuole indietro la metà del valore della sponsorizzazione, ovviamente sottobanco. Garraffa rifiuta e, ai primi del ’92, incontra Dell’Utri a Milano. Gli spiega di non disporre di fondi neri e di non poter pagare senza fattura. Dell’Utri – come denuncerà Garraffa – lo minaccia: “Ci pensi, abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare”. Garraffa non paga. E, qualche settimana dopo, riceve nell’ospedale di cui è primario una visita indimenticabile: quella del capomafia Vincenzo Virga, scortato da un guardaspalle. Virga è di poche parole: “Sono stato incaricato da Marcello Dell’Utri e da altri amici di vedere come è possibile risolvere il problema di Publitalia”. Garraffa ribatte: “Senza fattura, non intendo pagare”. E Virga: “Capisco, riferirò. Se ci sono novità, la verrò a trovare…”.

L’anno seguente la Pallacanestro Trapani, nonostante i successi sul campo, non trova più uno sponsor. Garraffa s’inventa un’autosponsorizzazione antimafia, ovviamente gratuita, con lo slogan “L’Altra Sicilia”. Che gli porta fortuna: la squadra viene promossa in serie A. Maurizio Costanzo invita lui e i suoi giocatori a parlarne al “Costanzo Show”, su Canale5. Ma poi, all’ultimo momento, cambia idea e disdice l’invito. Garraffa ci vede lo zampino di Dell’Utri. E denuncia tutto ai magistrati di Palermo. Che trasmettono gli atti, per competenza, al Tribunale di Milano. Qui Dell’Utri e Virga vengono condannati per tentata estorsione aggravata a 2 anni a testa. L’altro giorno, la Corte d’appello ha confermato le condanne.

Ora manca soltanto la Cassazione. Dell’Utri intanto è stato condannato definitivamente a 2 anni per false fatture in altre sponsorizzazioni gonfiate e in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Naturalmente, visto il pedigree, rimane a pie’ fermo in Parlamento e viene pubblicamente elogiato per la sua “intelligenza” da diessini dalemiani come Nicola Latorre (niente a che vedere con Pio La Torre, ammazzato dalla mafia) e ossequiosamente intervistato da giornali e tv su tutto lo scibile umano, fuorchè sulle sue condanne.

Come ricorda Daniele Luttazzi nel suo ultimo spettacolo, Daria Bignardi l’ha recentemente invitato alle “Invasioni barbariche” su La7 e ha subito premesso: “Non parliamo dei suoi processi”. Dell’Utri, comprensibilmente, non ha avuto nulla da obiettare. Anzi, ha aggiunto che il suo giornalista preferito è Luca Sofri. Che, guardacaso, è il marito della Bignardi. Ecco, dei processi di Dell’Utri è meglio non parlare mai. Il senatore ha uomini e mezzi per convincere."
Marco Travaglio




Modificato da ednaservice 22/05/2007 23.43
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23/05/2007 00:07
 
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23/05/2007 00:16
 
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Raffaele, sei pregato di esprimerti in un modo diverso, sempre che tu voglia partecipare ad un confronto.
Fare delle battute e per giunta volgari, è perfettamente inutile.



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23/05/2007 00:17
 
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e si sono ignorante e si censura

forse stiamo nella stessa barca ,
ma siete voi a far fatica ad intendere
non vorrei che mi scappasse da dire che siete penosi
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Re:

Scritto da: ®@ffstef@n 23/05/2007 0.17
e si sono ignorante e si censura

forse stiamo nella stessa barca ,
ma siete voi a far fatica ad intendere
non vorrei che mi scappasse da dire che siete penosi



Non sei ignorante.
Se fai delle affermazioni, dovresti spiegare perchè, se no sei solo uno che condanna e basta.
A che prò?



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23/05/2007 00:25
 
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Non vorrei che mi scappasse che sei uno stupido, dall'ebraico Kesil, che significa irriverente, senza rispetto per le persone, insensato.



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23/05/2007 00:30
 
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per rispetto vai fuori dal seminato c'e' gente che chiede e gente che osserva

ora ti appare senza senso quindi sappi moderare senza censura
o sappi accogliere le alrui richieste [SM=x1061919]

a pi

bannami
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Re:

Scritto da: ®@ffstef@n 23/05/2007 0.30
per rispetto vai fuori dal seminato c'e' gente che chiede e gente che osserva

ora ti appare senza senso quindi sappi moderare senza censura
o sappi accogliere le altrui richieste [SM=x1061919]

a pi

bannami



Quali richieste?



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23/05/2007 00:49
 
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[SM=x1061929] anche tu bruto


ok sono, ero fuori luogo per aver sporcato il topic di un personaggio di cui spero un domani di stringergli la mano

p.s. ne avrei bisogno per denuncire una onlus

[SM=x1061953]
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23/05/2007 00:57
 
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Non sapevo che eri Giulio Cesare!
Chi ti ha accoltellato?

Non abiti distante da Vito Pucci, puoi certamente prendere contatto.
Puoi anche contattare me!
Me la cavo, credimi.



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23/05/2007 01:00
 
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SPERAVO DI INDIRIZZARTI MA MI DEVO RIPETERE

VEDI LEGGE CITTADINANZA SOLIDALE TU E CHI TI STA' PIU' VICINO..

MA..... OLTRE AL NASO NON C'E' PUZZA MA INTERESSI

CONOBBI IL FORUM ECC. ECC.

QUINDI FANCULO TE CAVA E TUTTI

BANNAMI
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23/05/2007 01:05
 
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Mi spiace!



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23/05/2007 01:08
 
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onlus

60.000 euro per una associazione che non fara' nulla x 2 anni
all'apparenza per molti sconosciuta............. [SM=x1061909]

e/0 meglio nascondendola in altre città al di fuori di quelle che deve rappresentare [SM=x1061919]

bella cifra..... altro che sgarbi vittoria..............

scommetto che avrebbero fatto comodo anche a te e ad achille
non oltre ad animalisti ed ambientalisti e non per ultimo a M.M

vedi nonou


ai miei occhi siete una massa di vipere



ovviamente parlo e mi ponevo in questo forum per chiedere un'aiuto per ovviare a queste realta' ma oltre a ravvisarle nella mia regione, pare siano luoghi comuni
nascosti da false ideologie di personaggi
che aspirano al potere ovunque
Modificato da ®@ffstef@n 23/05/2007 1.17
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23/05/2007 01:25
 
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p.s.

abilita html in tutte le cartelle

intanto posto un tag video google

che andava riveduto dopo la trasmissione di reporter

a voi farlo visualizzare


<object width="425" height="350"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/y-fVx4tO4ck"></param><param name="wmode" value="transparent"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/y-fVx4tO4ck" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="350"></embed></object>

apostati un par di palle

Modificato da ®@ffstef@n 23/05/2007 1.26
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23/05/2007 10:42
 
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Politica "seria" e politica "non seria"! Cosa scegliere?
Al caro amico Vito.

In seguito a questo nuovo post iniziato da Vito, vorrei esporre un mio personale punto di vista, che dovrebbe aiutare tutti i fratelli, ad avere chiare le idee, su quello che significa il termine "politica".

Lo stesso, proviene da "polis" che significa "città"; Le stesse città, che devono essere amministrate, da chi si propone o si ritrova, governante d'esse.
Una giusta amministrazione, quindi, equivarrebbe associarla ad una buona politica.

Oggi, fra tutti i Testimoni di Geova, appena si sente citare solo che il termine "politica", si mette in atto l'associazione di idee, che "politica" significa "satana".
In effetti, per come oggi conosciamo la "politica", di cui ne sono un attento osservatore, possiamo certo dire che al suo interno, permane l'assoluta astensione alla correttezza gestionale, che dovrebbe essere la bandiera di ciascun politico.
Riscontrare quindi, una totale inefficienza gestionale della politica, fa associare la condizione di imperfezione assoluta, quindi a satana stesso.

In effetti, in modo superficiale, potremmo sì attribuire alla Bestia Selvaggia, la politica, ma questo modo di intrepretare la cosa, dovrebbe essere associata ad un nostro chiaro concetto mentale.

Sono gli uomini attualmente al potere della politica, che devono essere identificati come l'essere i servitori di satana, non "la politica" in sè stessa.

Il veniente "nuovo sistema", che Geova Dio ha decretato per l'umanità rispettosa dei suoi principi, avrà una "Sua amministrazione", con una "Sua politica gestionale".

Rimane da capire, per il Testimone di Geova, quando questo avvenimento farà la sua comparsa sul Mondo intero.

Prima della situazione di Harmagheddon?
Dopo?
Prima che Geova intervenga a favore del suo popolo?
Dopo?

Le profezie, vengono in aiuto per avere le idee chiare su questo intendimento.
Esso, potrà risultare essere ben compreso, se si considereranno gli adempimenti che descrivono il periodo della "Marchiatura della Bestia Selvaggia", e quelli descritti in Ezechiele, che riguardano il "Tempio Spirituale di Geova".

Oggi il popolo di Geova, dovrebbe vedersi rappresentare da "politici"(o amministratori), che seguono i giusti principi, e che si organizzano in un sistema sociale indipendente, religioso ed economico finanziario, proprio come ai tempi del Re Salomone e del Re Davide, quando tutto funzionava a meraviglia.
Un "Corpo Sacerdotale" prettamente dedicati per gli aspetti spirituali, ed un "Capo Principale" per gli aspetti amministrativi della antica città di Gerusalemme.

Oggi, il Direttivo dei "Veri Testimoni di Geova", dovrebbe adoperarsi, nella formazione di una "politica gestionale", separata ed indipendente, dalla "politica di satana", che si impegna assiduamente a voler rimanenere al "potere" a tutti i costi, omettendo dal proprio operato, legalità e correttezza.

Separarsi dalla politica del mondo, non significherebbe avere un partito politico indipendente da tutti gli altri, in mezzo agli altri, anche se fosse formato da soli "Testimoni di Geova".
Ma "cessando di conformarsi al sistema", come comandato da Gesù, significherebbe avere una propria indipendenza monetaria, una propria indipendenza politica con una propria indipendenza gestionale delle risorse, senza con questo dover aver la necessità di compartecipare alle loro "tavole rotonde".

Non sarebbe quindi saggio affidarsi a uomini, che, appoggiando una "politica monetaria mondialista universale", inducano i propri elettorandi ed elettori, ad indebitarsi verso il sistema bancario internazionale, rendendoli così tutti schiavi.

SOVRANITA' MONETARIA

Il Gianfranco Fini, per quanto persona dotata di eccellente educazione, riscontrato personalmente l'essere rispettosa dei diritti fondamentali del singolo, altamente democratica, potrà mai accettare di appoggiare la creazione di un sistema sociale, economico ed indipendente, dal sistema Europeo?
Mettere in atto o sostenere una cosa del genere, significherebbe ad una effettiva "dichiarazione di indipendenza", e significherebbe la rinuncia definitiva da tutti i tavoli di discussione parlamentari Europei, e quindi anche al proprio stipendio.


Pertanto, questa mia personale opinione, ma sostenuta da profondi studi biblici, dovrebbe far comprendere a chi ci legge, che l'uscire da Babilonia la Grande, comprenderebbe pure il doversi dichiarare indipendenti, in tutte le "manifestazioni terrene" in cui un "governo celeste", rappresentato da "uomini spritualmente qualificati", dovrebbe essere creato, sostenuto, amministrato, come gruppo unito, formato esclusivamente da "Veri" e "Leali" Testimoni di Geova Dio.


Fraterni Saluti.

Enrico Frassinetti






Modificato da ALPHACLUB 23/05/2007 10.52
Modificato da ALPHACLUB 23/05/2007 13.11
Modificato da ALPHACLUB 23/05/2007 13.24
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"VALTER VELTRONI FOR PRESIDENT: UN'ITALIA UNITA, MODERNA E GIUSTA!"
(Dichiarazione di intenti)

Fare un'Italia nuova.

E' questa la ragione, la missione, il senso del Partito democratico.

Riunire l'Italia, farla sentire di nuovo una grande nazione, cosciente e orgogliosa di sé.

Unire gli italiani, unire ciò che oggi viene contrapposto: Nord e Sud, giovani e anziani, operai e lavoratori autonomi.


Ridare speranza ai nuovi italiani, ai ragazzi di questo Paese convinti, per la prima volta dal dopoguerra, che il futuro faccia paura, che il loro destino sia l'insicurezza sociale e personale.

Per questo nasce il Partito democratico. Che si chiamerà così.

A indicare un'identità che si definisce con la più grande conquista del Novecento: la coscienza che le comunità umane possono esistere e convivere solo con la libertà individuale e collettiva, con la piena libertà delle idee e la libertà di intraprendere.

Con la libertà intrecciata alla giustizia sociale e all'irrinunciabile tensione all'uguaglianza degli individui, che oggi vuol dire garanzia delle stesse opportunità per ognuno.

Il Partito democratico, il partito di chi crede che la crescita economica e l'equa ripartizione della ricchezza non siano obiettivi in conflitto, e che senza l'una non vi potrà essere l'altra.

Il Partito democratico, il partito dell'innovazione, del cambiamento realistico e radicale, della sfida ai conservatorismi, di destra e di sinistra, che paralizzano il nostro Paese.

Il Partito democratico, il partito che dovrà dare l'ultima spallata a quel muro che per troppo tempo ha resistito e che ha ostacolato la piena irruzione della soggettività femminile nella decisione politica e nella vita del Paese.

La rivoluzione delle donne ha affermato in tutte le culture politiche il principio del riconoscimento della differenza di genere come elemento costitutivo di una democrazia moderna.

E' questa esperienza che dovrà essere decisiva, fin dal momento della fondazione del nostro partito.

Il Partito democratico, un partito che nasce dalla confluenza di grandi storie politiche, culturali, umane.

Che nasce avendo dentro di sé l'eredità di quelle formazioni che hanno restituito la libertà agli italiani, di quelle donne e di quegli uomini che hanno pagato con il carcere e con la propria vita il sogno di dare ad altri la libertà perduta.

Quelle formazioni che hanno fatto crescere l'Italia e gli italiani, che hanno portato il nostro Paese a trasformarsi da una comunità sconfitta a una delle nazioni che siedono a pieno titolo al tavolo dei grandi della Terra: quanta strada è stata fatta, da quando Alcide De Gasperi, alla Conferenza di Pace di Parigi, si rivolgeva al mondo che lo ascoltava dicendo: "Tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me".

Quelle formazioni che hanno combattuto il terrorismo e l'hanno sconfitto.

Ma il Partito Democratico non è la pura conclusione di un cammino.

Se lo fosse, o se si raccontasse così, inchioderebbe se stesso al passato.

Invece, ciò di cui l'Italia ha bisogno è un partito del nuovo millennio.

Una forza del cambiamento, libera da ideologismi, libera dall'obbligo di apparire, di volta in volta, moderata o estremista per legittimare o cancellare la propria storia.

Un partito che non nasce dal nulla, e insieme un partito del tutto nuovo.

E' quello a cui ha pensato, a cui ha lavorato, per cui si è speso con coerenza e determinazione il fondatore dell'Ulivo, Romano Prodi.

Il Partito democratico, un partito aperto che si propone, perché vuole e ne ha bisogno, di affascinare quei milioni di italiani che credono nei valori dell'innovazione, del talento, del merito, delle pari opportunità.

Quei milioni di italiani che nelle imprese, negli uffici e nelle fabbriche dove lavorano, nelle scuole dove insegnano, sentono di voler fare qualcosa per il loro Paese, per i loro figli.

Quei milioni di italiani che si impegnano nel volontariato, che fanno vivere esperienze quotidiane e concrete di solidarietà.

Quei milioni di italiani che trovano la politica chiusa, e che se provano ad avvicinarsi ad essa è più facile che si imbattano nella richiesta di aderire ad una corrente o ad un gruppo di potere, piuttosto che a un'idea, ad un progetto.

Sono convinto che il 14 ottobre sarà un giorno importante per la democrazia italiana.

Nasce, in forma nuova, un partito nuovo. Nasce consentendo a chiunque creda in questo progetto di iscriversi, naturalmente e direttamente, e di candidarsi.

Associazioni e gruppi, comitati e movimenti, singole persone potranno, nello stesso momento, formare un nuovo partito e decidere gli organi dirigenti e il leader nazionale.

E' un fatto mai accaduto prima.

E' stato sempre più facile che nuovi partiti nascessero da scissioni o da proiezioni personali di leader carismatici.

Nel Partito democratico ognuno sarà e dovrà essere, fin dal primo momento, alla stessa stregua dell'altro. Per questo abbiamo voluto il principio "una testa, un voto".

Ds e Margherita, e per primi Piero Fassino e Francesco Rutelli che hanno saputo guidarli all'appuntamento decisivo, insieme a Romano Prodi che non ha mai smesso di crederci e di lavorare per questo, hanno avuto l'enorme merito di cogliere quella che era davvero l'ultima occasione, hanno avuto il grande coraggio di accettare la sfida.

Di mettere in gioco se stessi, con una generosità che non ha precedenti in una lunga storia politica abituata alle separazioni più che agli incontri, alla valutazione del tornaconto di parte più che degli interessi generali.

Le forze politiche che hanno deciso con i loro congressi di andare oltre se stesse, hanno compiuto una scelta che resterà nella storia politica del Paese.

Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto al coraggio e alla passione politica di tanti italiani che in questi anni hanno tenuto vive le idee della sinistra e dei democratici.

Unire le culture e le forze riformiste del nostro Paese. Superare la parzialità e l'insufficienza di ognuna di esse, di ognuno di noi.

Dar vita a una forza plurale attraverso non il semplice accostamento, ma una creazione nuova. Far nascere, finalmente, il Partito democratico, la grande forza riformista che l'Italia non ha mai avuto.

Il cammino iniziò nel 1995, per iniziativa di Romano Prodi. Cominciò facendo nascere, in tutta Italia, comitati di cittadini. Comitati che univano le forze politiche e la società civile.

Così vincemmo elezioni che sembravano perdute e così governammo l'Italia assumendoci responsabilità alte e difficili. Così raggiungemmo l'obiettivo dell'Europa.

E non posso, qui, non rendere omaggio a un grande artefice di quel cammino, ad un protagonista della vita del Paese e delle nostre istituzioni: Carlo Azeglio Ciampi.

In quegli anni assumemmo anche, con Massimo D'Alema, il compito di interpretare un ruolo attivo dell'Italia nei momenti più aspri delle violazioni dei diritti umani nei Balcani.

Un'Italia che non voltava lo sguardo dall'altra parte. Un'Italia che accettava e sosteneva la lotta, riuscita, per sconfiggere la logica della superiorità etnica che stava riportando il cuore dell'Europa nel baratro delle fosse comuni. Per sostenere che la pace, dove non c'è, non può essere difesa, ma va ricostruita.

Dalla comunità internazionale, lasciando da parte inerzie colpevoli e presunzioni di unilateralismo.

Ponendosi agli antipodi di quella aberrazione concettuale che è la "guerra preventiva" e di quella follia che è stato l'intervento in Iraq.

Personalmente ho creduto alla prospettiva del Partito democratico anche quando pareva difficile, quando era considerata lontana e impossibile.

Mi sembrava che con l'abbattimento del Muro, con la vittoria della libertà sulle dittature comuniste, potesse aprirsi un tempo nuovo.

Un tempo di libertà, un tempo di ricerca fuori dai recinti ideologici, un tempo di curiosità intellettuale e di incontro con l'altro. "UN TEMPO DI PONTI E NON PIU' DI FILI SPINATI".

(Fine parte prima)


[Modificato da Vito.Pucci 14/10/2007 19:19]
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Re x Vito
Caro Vito apprezzo le tue parole e le tue speranze.
Io,visto gli uomini in gioco,non sono così ottimista!!!
Per me si tratta solo di un cambiamento di stato!!!
Mi spiego meglio onde non abbiano a sorgere dubbi circa il mio pensiero.
Come cambiamento di stato intendo che lo stronzo dello stitico diventa diarrea,ma sempre di merda si tratta!!!
Chi vivrà vedrà.!!!!

Un caro abbraccio

omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]

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14/10/2007 21:54
 
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CONCORDO CON OMEGA..

VIENE RIVALUTATA SOLO TANTA MERDA

PENSA UN PO' LA MIA FACCENDA E' ANCORA APERTA E DALL' ALTO DELLA RAGIONE DICHIARATAMI DAI VERTICI, PROPRIO LA SETTIMANA SCORSA,
MI HANNO INCITATO A FARE DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA.
SEPPUR BEN CONSCI DEI LORO SBAGLI SONO CONSAPEVOLI CHE IL MALE PEGGIORE COINVOLGERA' I MENO ABIETTI FIGLI DELLA POVERTA' E DELL'IGNORANZA.
ORA "I VERTICI" SI SON COPERTI IL CULO

CARO DOTT. VITO PUCCI
CI VUOLE UNA RIVOLUZIONE
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"PROPOSTA SERIA: FAUSTO BERTINOTTI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI!" - Parte Prima

Scritto da: Vito Pucci il 22/04/2006 8.04
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6114586&#idm...


... Ritornando al tema della discussione, la coscienza mi obbliga a precisare che, anche quest'anno, ancorchè innaturalmente 'costretto all'inattività politica' tipica di tutti i Testimoni di Geova, da circa tre anni, secondo la tradizione, nonostante l'infuocata campagna elettorale delle destre e delle sinistre (che per me uguali sono), per favorire la traballante unità della famiglia, come in passato mi sono astenuto dal voto.

Dopo il verdetto definitivo della Corte di Cassazione, avendo notato che -insieme al fido ministro Giulio TREMONTI, inventore del mitico 8 per mille- il Cavaliere Silvio BERLUSCONI, caparbiamente, 'resiste, resiste, resiste' e, anzichè favorire la soluzione dei problemi concreti, rischia di portare il nostro Belpaese sull'orlo di una vera e propria 'guerra civile', in serena buona coscienza, sento di poter affermare che il nome più appropriato del successore di Carlo Azeglio CIAMPI non è quello di Massimo D'ALEMA, nè quello di Giorgio NAPOLITANO, o di Giuliano AMATO, bensì quello di Gianfranco FINI, amato/odiato Presidente di Alleanza Nazionale.

Se la discussione prenderà piede, avrò modo di aggiungere ulteriori osservazioni a sostegno di tale mio personale pensiero.

Qui mi limito ad affermare che, per dirla con le parole del Lupo, "FINI E' UN 'UOMO DI SOLUZIONI'".



Postato su: Repubblica.it il 10 dicembre 2007
www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl12/an-cambia-nome/an-cambia-n...


LA MOSSA SEGRETA DI GIANFRANCO FINI: VIA AN, ECCO 'ALLEANZA PER L'ITALIA'"
di Francesco Bei

ROMA - Da Alleanza nazionale ad Alleanza per l'Italia.

Potrebbe essere questo il futuro di via della Scrofa.

"Se si deve uscire dal bipolarismo, se si entra in una nuova fase politica, il partito che per 13 anni è stato strutturato in un certo modo dovrà strutturarsi in modo diverso".

Gianfranco Fini butta lì frase, alla fine della replica all'assemblea nazionale di An, e pochi in sala - tranne la cerchia stretta dei colonnelli - colgono l'importanza dell'annuncio.

Perché quello che ha in mente il leader della destra è un vero superamento di An, che nella sua fase finale dovrebbe comportare anche il cambio del nome.

Il lancio del progetto è previsto per l'inizio di febbraio in occasione della "conferenza di progetto" che An sta organizzando a Milano.

Il nome, anche quello è già stato definito, sarà appunto: "Alleanza per l'Italia".

L'operazione, è chiaro, è strettamente legata all'evoluzione del quadro politico e presuppone una legge elettorale proporzionale che esalti le identità dei partiti.

Fini sprona dunque An a non restare seduta mentre "tutto là fuori è in movimento: dobbiamo andare avanti per la nostra strada, verso una destra che non si chiude nel suo fortilizio ma si apre nello spirito migliore di Fiuggi.

Perché non rispondere alla provocazione di Berlusconi con una provocazione uguale e contraria?

Lo vogliamo fare e siamo capaci di farlo".

"Noi siamo in prossimità di un bivio", confida Italo Bocchino appoggiato a una colonna dell'hotel Ergife, "perché se cade Prodi domani e si va a votare con questa legge elettorale, non c'è altra scelta che sedersi al tavolo con Berlusconi e rifare la Cdl.

Altrimenti l'Alleanza per l'Italia sarà il contenitore per aprire An a mondi diversi dal nostro".

Un cammino che presuppone una interlocuzione forte anche con quei "mondi", da Pezzotta a Montezemolo, che sono in marcia verso la politica.

In questo disegno c'è il rammarico di Fini per il fallimento della stagione aperta con il Patto per l'Italia, quando sembrava che una parte del mondo del lavoro e delle imprese avesse iniziato a fidarsi del centrodestra.

Ma c'è anche la consapevolezza di "poter aspirare a un 35% di elettorato potenziale", come dicono i sondaggi i via della Scrofa.

Su questa strada c'è un partito che vuole diventare "il garante del lavoro e della giustizia sociale", contro il liberismo di Forza Italia.

Un partito che vuole tornare ad alzare "la bandiera della legalità", perché "i problemi dei palazzi di giustizia - sostiene Fini - vengono prima della separazione delle carriere".

Persino Ignazio La Russa, che dentro An è uno di quelli che più si spende per ricucire con Berlusconi, in fondo pensa che l'idea sia percorribile.

Certo, La Russa la declina a modo suo e in una pausa dei lavori del parlamentino di An fa "l'esegesi" del pensiero del leader: "Fini non esclude in futuro una federazione tra il Pdl, l'Alleanza per l'Italia e la Cosa bianca di Casini. Non è più la Cdl? Vorrà dire che la chiameremo il Castello delle libertà".

Alleanza per l'Italia, sorride comunque sibillino, "sarebbe un bel nome se An dovesse cambiare nome".

In questo sforzo di immaginare il partito di domani, a fare da avanguardia è la fondazione Farefuturo, che prefigura quella "apertura" verso gli esterni che Fini vorrebbe dare ad An. L'animatore del think-tank, Adolfo Urso, è entusiasta dell'operazione e ne illumina il retroterra politico: "A sinistra hanno fatto il Pd e la Cosa rossa, Berlusconi ha lanciato il Pdl e solo Fini dovrebbe restare fermo?".

Nella testa del "liberal" Urso, "Alleanza per l'Italia sarà una destra capace di spiegare ai taxisti che 500 licenze in più possono essere una necessità, che può dire ai lavoratori dell'Alitalia che può essere obbligatoria una ristrutturazione anche dolorosa.

Come ha fatto Sarkozy con gli insegnanti francesi".

Alleanza per l'Italia si forgerà nella "competition" con il Partito delle libertà e ieri se n'è avuto un primo assaggio.

Raccontano della "freddezza" di Berlusconi di fronte all'attacco di Fini. Uno scontro che potrebbe avere conseguenze anche sull'ingresso di An nel Ppe, visto che giovedì il Cavaliere sarà a Bruxelles alla riunione con gli altri leader della famiglia popolare.

"È chiaro - ha detto ieri ai suoi, ricordando il precedente dell'ingresso degli ex comunisti nel Pse - che con Fini non farò l'errore che Craxi fece con Occhetto".

Il Cavaliere è convinto che "Fini si è messo in testa di fare il leader dei moderati mentre io dovrei andare a Palazzo Chigi, ma se continua ad attaccarmi così non otterrà nulla".

Anche sulla riforma elettorale le minacce ostruzionistiche del leader di An suscitano dentro Forza Italia una evidente irritazione. "Fini - osserva Gaetano Quagliariello, uno dei tessitori della riforma - pensa di bloccare il dialogo con Veltroni con la minaccia del referendum.

Ma non capisce che il Vassallum lo possiamo approvare anche dopo il referendum. Anzi, a quel punto lo faremo più bipartitico di adesso".






"COMITATI GIUDIZIARI SPECIALI CCT/WTS = TERRORISMO ALLO STATO PURO!"



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