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Una pessima figura di Delemme

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2011 00:41
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A Delemme l'arcicensore...

Vedo che hai pubblicato, copiandolo da Felice Buon Spirito, questo trafiletto scansionato:



Sono dunque lieto di risponderti con un bel copia&incolla di quanto ho già scritto a Felice, il quale ha osato interpellarmi via mail per chiedermi un parere sulla scansione, ed ecco quanto gli risposi:


Mi chiedi cosa ne penso dell'allegato, la mia risposta è che:
1)Devi citare da dove è preso l'allegato, perché non vedo le coordinate. [Delemme invece ha citato il dizionario in questione premettendo come coordinate il titolo e la casa editrice, mostrando così come sia ascientifica la sua mentalità, infatti la cosa più importante di un dizionario lessicologico sono gli autori, e infatti i dizionari si citano per nome autori , data e luogo di pubblicazione, non per titolo e casa editrice. N.d.R.]
2)Non vedo che interesse probatorio abbia un lessico singolo, visto che cosa significhi porneia è un'argomento tutt'oggi dibattuto, e, dunque, che un lessicologo dia un significato al termine non ci dice nulla sul fatto che altri lessicologi invece siano di parere opposto. Ad esempio commentando il divieto di divorzio eccetto in caso di "porneia" che troviamo sulla bocca di Gesù in Matteo i biblisti dell'Ecole Biblique di Gerusalemme intendono quel "porneia" come referentesi a rapporti illeciti perché incestuosi. Non vedo poi che utilità euristica possa mai avere dire che "porneia" indica "qualsiasi tipo di rapporto sessuale illegittimo", se prima non si stabilisce cosa sia un rapporto illegittimo. E' come dire che "è detto "criminale" tutto ciò che la legge italiana vieta", ma questo non ci dice affatto che cosa la legge italiana vieti, e dunque, da capo, non ci dice che cosa ricada nella categoria "criminale".
3)Che porneia possa riferirsi all'adulterio e all'infedeltà della moglie, è scritto ma non si forniscono evidenze in tal senso, c'è chi è di parere opposto, come i sopra accennati biblisti dell'Ecole Biblique.
4)Da ultimo l'autore presume che porneia, se si riferisce a qualsiasi rapporto sessuale illegittimo, allora si riferisca anche all'omosessualità, in quanto questa è illegittima perché condannata da Romani. Ma temo che questa argomentazione sia un puro circolo logico, io infatti nego che in Romani si parli di omosessualità, sicché, se anche fosse concesso che porneia si riferisca a qualsiasi tipo di rapporto illecito, siccome io non concedo che i Romani si parli di omosessualità, allora nego che questa pratica sia nella lista delle cose illecite, e dunque che rientri nel campo semantico di porneia. Del resto, come potrebbe mai Romani parlare di omosessualità se al tempo di San Paolo l'omosessualità non si sapeva neppure cosa fosse? Sembra che il disattento autore del lessico che citi, evidentemente a digiuno di queer studies, non sappia che un rapporto tra uomini non è necessariamente un rapporto omosessuale, perché il rapporto omosessuale è un rapporto tra due omosessuali, mentre un rapporto tra due uomini può essere anche un rapporto tra due eterosessuali che fanno sesso tra loro solo per vizio e gusto di provarci. Questa è anche l'interpretazione di alcune voci del magistero cattolico, ad esempio il Catechismo della Conferenza Episcopale Olandese, che 30 anni fa era già più evoluto di quanti lo siano molti esegeti oggi, così commentava:

"La Scrittura si esprime con estrema severità nei confronti dei contatti omosessuali (Gn 19; Rom 1). Ma non interpretiamola erroneamente. La Scrittura non intende bollare il fatto che certe persona privino quella inclinazione innaturale senza alcuna colpa da parte loro. La Scrittura intende stigmatizzare il compiacimento volontario di una perversione sessuale ormai di moda e che andava diffondendosi fra molti i quali, in realtà, si sentivano normalmente attratti dall’altro sesso.” (Il Nuovo Catechismo Olandese, Torino, 1969, Elledici, p. 468)

Infatti nell'età antica si sapeva certamente che uomini andavano con altri uomini, ma non si sapeva che questo avvenisse a causa di un "orientamento sessuale", essendo la nozione di "orientamento sessuale" figlia della psichiatria dell'ottocento e con meno di due secoli di storia. Sicché San Paolo non parla di omosessuali, ma di due eterosessuali che fanno del sesso tra di loro contro la propria natura, giacché, da capo, un omosessuale non sapeva neppure cosa fosse, essendo questa una categoria concettuale con meno di duecento anni.




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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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