x VITO PUCCI! CI SEI O ATTACCHI SOLO MANIFESTI?

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MauriF
00domenica 2 settembre 2007 09:51
Ciao Vito!

Ti scrivo perchè mi piacerebbe discutere con te delle cose che copii/incolli nelle varie sezioni del forum.

Ti lancio questa piccola provocazione per questo scopo visto che se te lo dico nei vari 3d non mi rispondi.

Con affetto! [SM=x1061915]
Mauri
=omegabible=
00domenica 2 settembre 2007 10:13
re x Vito
Non gli dar retta,anzi se hai bisogno di qualche secchio di colla in più per attaccare i manifesti dimmelo!!!!! [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061909] [SM=x1061910] [SM=x1061910] [SM=x1061910]

omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]
Vito.Pucci
00domenica 2 settembre 2007 11:13

"ANNA CORSI, AGABO, MARINA BELFIORE FRASSINETTI, NORBERTO VUOLO, PYCCOLO, MAURIF E DELEMME: VOGLIAMO DAVVERO PROVARE A VEDERE INSIEME IL LATO POSITIVO DELLA COSA?"

Scritto da: Berescitte MauriF il 02/09/2007 09.51


Ciao Vito!

Ti scrivo perchè mi piacerebbe discutere con te delle cose che copii/incolli nelle varie sezioni del forum.

Ti lancio questa piccola provocazione per questo scopo visto che se te lo dico nei vari 3d non mi rispondi.

Con affetto! [SM=x1061915]
Mauri



scritto da: Agabo il 31/08/2007 13.54
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6712913


Se io fossi un tdG mi chiederei quali alternative mi si offrono.

Ipotizziamo:

1. La chiesa cattolica?

2. Una chiesa protestante o evangelica?

3. Nessuna denominazione, restare un credente convinto e basta?

Questo forum dà la possibilità di discutere di alcune dottrine e problematiche, ma lascia, giustamente, liberi di credere a ciò che si vuole, benché vi sia una certa 'influenza' cattolica.

Se io fossi un tdG e prendessi in considerazione la possibilità di uscire dalla mia organizzazione, dopo aver preso atto che essa sbaglia su alcune cose importanti, forse farei questo ragionamento:

"Nessuna denominazione cristiana è perfetta, tutte hanno i loro bravi 'scheletri nell'armadio', tanto vale rimanere dove sono".

In realtà, alcuni entrano (o rientrano) a far parte della CC.

Non sono nemmeno poi tanti i Testimoni che scelgono una chiesa protestante o evangelica.

Il motivo? LA PAURA!

La paura di cadere dalla proverbiale padella nella brace, di ripetere un'altra esperienza insoddisfacente, deludente o, addirittura, traumatica.

Si può dar loro torto? Penso di no.

Molti tdG hanno capito che la Società ha commesso e continua a commettere grossi errori.

E non soltanto sul piano dottrinale.

Alcuni di loro pensano che la loro denominazione non sia la sola a trovarsi in tale condizione e la giustificano tacitamente.

Ma altri entrano in una sorta di limbo attendista, nella speranza che presto qualche cosa cambi.

Previsioni per il futuro?

Non sono un veggente ma, con questi dati alla mano, penso che qualcosa cambierà, ma sarà di tipo organizzativo, vi sarà, cioè, una nuova politica che causerà la fuga di molti, alcuni daranno vita a qualche nuova denominazione 'fac-simile' a quella di provenienza, ma l'Organizzazione in sé, la WTS, non cambierà molto nella sua politica e nella sostanza rispetto a come la vediamo oggi.

Niente di nuovo sotto il sole, insomma.

La storia si ripeterà più o meno uguale a sé stessa.
Agabo



Scritto da: Anna Corsi il 02/09/2007 05.08
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6718149


Il tdG che ha fatto una simil manovra tattica, ha confermato inequivocabilmente l'esercizio della discriminazione nei confronti degli ex tG.

Quest'atteggiamento viene premiato dal resto dei suoi 'fratelli spirituali' perchè è una precisa e documentata direttiva organizzaziva della Congregazione Dei TdG.

Non si è preoccupato delle conclusioni che ne trarrà 'l'uomo della strada' che passando di qua leggerà e si farà una pessima opinione dell'intera Organizzazione non essendo mentalmente condizionato a credere che sia una disposizione proveniente dall'unica vera organizzazione di Dio sulla terra (come dicono e scrivoni i Testimoni di Geova nelle loro pubblicazioni).

Loro infliggono delle sofferenze emotive ed è bene che tutti ne abbiano prove di prima mano.

Primula in questi giorni ci ha fatto una grande cortesia!

Ha dato a noi tutti un'ulteriore conferma di come una pseudo-religione
(che si dichiara cristiana) produce comportamenti incivili e offensivi per il sentire comune delle persone Umane.

Grazie Cavalieri!

Salutissimi
Anna Corsi.



Scritto da: Norberto VUOLO (omegabible] il 25/08/2007 12.27
(messaggio FFZ)


Caro Vito nel tuo post hai scritto:


Un cordiale saluto a tutti ...
... e specialmente a Pyccolo, MauriF e Delemme (un giorno vi spiegherò il perchè).
Vito Pucci



Su Pyccolo niente da dire, ma di Delemme e Maurif ti faccio presente che sono quelli che difendono le loro "chiese" che promulgano ostracismo e leggi di uomini spacciate per verità assolute!!!!!
Ciao e buona giornata.
Norberto




Carissimi Anna, Agabo, Mauri, Norberto, carissimi Foristi tutti,

Complimenti per i vostri sempre più positivi, incoraggianti ed edificanti messaggi di pubblico interesse.

Vi ringrazio altresì perché voi, più di altri, sotto l'abile direzione del forista più incompreso e vituperato, Enrico FRASSINETTI di Genova, che qui saluto con immutata stima e simpatia, avete opportunamente aiutato il nostro sempre più giustamente apprezzato, perché ospitalissimo e tollernte, padrone di casa Pino LUPO ad acquisire e mantenere una più esatta comprensione della straordinaria fioritura agostana, tanto improvvisa quanto sospetta nella genesi e nelle finalità ultime, delle "primule rosse" SALVATORE TORRE/DELEMME/FALONE/CAMINITI/ANGELI/BRICCONI/LOSCH ...

Dai Pino, l'hai già riconosciuto pubblicamente mille volte: in passato sei stato tu stesso, con i tuoi atti di (talvolta) gratuita aggressione verbale, a renderti un tantino più insopportabile di papà Achille (dico meglio: nonno Achille, Mattia ha quasi un anno!), ma ora, dopo la splendida fioritura agostana delle beneaguranti "primule rosse", cos'altro aspetti a formulare il numero magico 0465/3247 ... ed a rendere più spazioso e accogliente questo magnifico, unico e straordinario "LABORATORIO DI PACE", nato il 22/10/2005 da una geniale idea del mite fraticello di Bergamo, don Battista CADEI, autore del best seller di inarrivata arguzia spirituale profeticamente intitolato: "TESTIMONE DI GEOVA MIO FRATELLO".

Dai, Pino, non te la prendere, lo sai che non ho ancora perso la bruttissima abitudine di scherzare ... seriamente!.

Tornando alle miti provocazioni del simil chierichetto ("amatocane", dicevano dicevano gli antichi) di Mauri e di quel divolaccio/toscanaccio di Norberto VUOLO, se davvero vogliamo vedere il lato positivo della cosa, di comune tacito accordo (liberiamoci finalmente della vecchia legge oppressiva dei codicilli legali e degli oppressivi regolamenti ... scegliendo liberamente di attenerci alla Legge dell'Amore agàpe, o meglio iniziamo a fare veramente nostra la 'gloriosa libertà dei figli di Dio'!), da oggi in avanti, tutti quanti insieme, prestiamo la massima attenzione (finora, così mi pare, nessuno lo ha fatto dovutamente!) ai seguenti passaggi, fondamentali e decisivi, del fondamentale Ministero del Regno di Settembre 2007:

PASSAGGIO N. 1: "In tutta la terra ... Geova provvede ciò che è necessario attraverso la guida del suo spirito santo e la sua parola di verità affinché tutti i suoi servitori siano 'perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero' e rimangano 'stabili nella fede'. (1 Cor. 1:10; Col. 2:6, 7".

Attenzione ora al passaggio successivo perchè qui c'è il trucco o l'inganno del "gioco delle tre carte".

PASSAGGIO N. 2: "Siamo sicuramente grati di tutti i doni spirituali che Geova ci provvede in questi ultimi giorni (fin qui va ancora tutto bene, ndr). Quindi lo 'schiavo fedele e discreto' non approva pubblicazioni, riunioni o siti web che non siano prodotti o organizzati sotto la sua supervisione. - Matt. 24:45-47.

Attenzione, in quest'ultimo passaggio è dissimulata una patacca più grande delle Torri gemelle che, se dovutamente compresa e apprezzata, da oggi a domani, è destinata a far scoppiare la pace tra i "fratelli e le sorelle separati" che si riconoscono in So.Spi ed in InfotdG.

Infatti, per tutti i sedicenti cristiani "geovisti e catto-snti-geovisti convinti", semplicisticamente (quanto erratamente da un punto di vista strettamente spirituale) tale disposizione significa che, attraverso la ferrea e diabolica gerarchia dei sempre più malfamatissimi Angeli-Bricconi di tutte le sponde, ogni cosa deve avvenire, in realtà, sotto la supervisione del super ominicchio della provvidenza (notare la p minuscola e sottolineata!), ovvero di Gerrit LOSCH.

Dovutamente esaminata ed apprezzata, qui è ravvisabile la "prova provata" della malafede di tutti gli Angeli Bricconi e della tecnica diabolica, più volte esecrata, della "strategia teocratica" che, contestualmente alle false e tendenziose risposte a domande contenute nei Ministeri del Regno di Luglio e di Settembre 2007, ha legittimato la nascita del 'sito benedetto' denominato "APOLOGIA DEI TESTIMONI DI GEOVA", destinato ad essere ricordato come la "PIETRA TOMBALE" di Gerrit LOSCH e di tutti gli Angeli Bricconi.

Realmente, il povero Salvatore TORRE è una semplice 'testa di paglia', un docile strumento nelle mani del suo compaesano ("compare e mandante") Giuseppe FALONE che, come Paolo LELLI, Pasquale PISCITELLI, Alessandro VENTURA, Antonio PESCE, Michele PETAROSCIA, Stella PIZZARELLI, Giuseppe CARBONARA, Massimo de BONFILS, Giuseppe TORNESE, Andrea BERTINI, Giuseppe BUFANO, Antonio CAROLLO, Giovanni BIANCHINO, Giuseppe SABINO, Nicola INGROSSO, e tantissimi altri pugliesi innocenti, avendo sofferto (quale vittima innocente) gli effetti perversi dell'isolamento e del micidiale ostracismo imposto a suo padre Giovanni TORRE (nonché a sua madre e a sua sorella) e al fratello Caro RELLA di Sannicandro di Bari, quando furono vergognosamente allontanati dal loro posto di guardiani volontari della Sala delle Assemblee di Bitonto/Ba, è stato infine privilegiato attraverso l'autorizzazione speciale di un "sito vietatissimo" dagli stessi Testimoni di Geova perché strategicamente "supervisionato" non solo dal diabolico Gerrit LOSCH e dal Collegio dei 31 Angeli Bricconi con diritto di voto residenti in Roma, via Bufalotta 1281, ma anche -e soprattuto- dalla "CHIESA UNIVERSALE DI CRISTO" ovvero dal vero Schiavo Fedele e Discreto che, per dirla con le parole tipiche di un Professore Cattolico di Diritto Ecclesiastico addetto all'Univerità di Bari, corrisponde esattamente alla sommatoria dei pareri dei singoli oppressi che, nel crogiuolo di Internet, finisce per sostanziarsi nel mitico "CONTROLLO DELL'OPINIONE PUBBLICA NON SOLO CONFESSIONALE".


******


Sulla base dell'inammissibile "mandato di uomini" pubblicato a pagina 29 de La Torre di Guardia 1 Novembre 1994, Gerrit LOSCH, nemico acerrimo di Sebastiano BENGALA, di Valter FARNETI, di Gianni/Sergio ROSATI, nonché di tutte le "persone di buona volontà della terra", ivi inclusi Atei, Miscredenti, Gay, Cattolici, Evangelici, Anglicani, Riformati, Ebrei, Musulmani, Atei, Testimoni di Geova, ecc., che, alla faccia dei miei diletti "fratelli in Cristo" don Battista CADEI, don Lorenzo MINUTI, don baciamo le mani Sergio POLLINA (la vera "primula rossa" dei cristiani Testimoni di Geova italiani! Raymond FRANZ è il suo omologo a livello internazionale, parola dell' AB Paolo PICCIOLI!) non sono meno meritevoli della salvezza divina di quel pessimo esempio di don Pierino PIERINO, e di tutti coloro che, per vile tornaconto personale, apertamente lo coprono!.

Quale 'disgustoso' (perché animato da uno spirito negativo dispotico e dittatoriale) cibo a suo tempo, in tale preziosa fonte originale è testualmente scritto: "Al fine di 'potenziare' il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, dal 1/7/1994 ... ".

Domanda più che legittima di ogni singolo pastorello/contadino delle meraviglie che si rispetti: ma prima del 30/6/1994 il Corpo Direttivo non era già (come Russel, Rutherford, Knorr, Franz zio e Franz nipote, unanimemente insegnano) super potentissimo?.

Sul "soggetto centrale" della esatta identificazione della "CHIESA UNIVERSALE DI CRISTO", alias "Chiesa in Cammino" ovvero di tutti coloro che, con i fatti non con le parole (confronta Matteo 7:21-23), hanno titolo per essere parte integrante della super ALUS-Associazione Laica di Utilita' Sociale legittimamente denominabile "SDF-Schiavo Fedele e Discreto" (Matteo 24:45) mi sono permesso di riesumare lo scritto di inarrivata sensibilità e competenza dell'indimenticato Nicodemo CEREBRALE (ciao Nicodemo, perché non ritorni con lo stesso spirito positivo che, il 15/9/2006, hai dimenticato all'Hotel City di Torino?) che, quale parte integrante e sostanziale di questo stesso messaggio, mi obbligo a ritrascrivere in un successivo post di questa stessa discussione.

L'argomento sviscerato da Nicodemo è strettamente collegato, parlo per esperienza personale, con lo spirito positivo che anima i "fratelli separati" (preti sposati) che si riconoscono nella "FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DEI PRETI CATTOLICI SPOSATI" di cui sono eccellenti rappresentanti i nostri ormai rinomati (debitamente incoraggiato, in queste ultime settimane ho strumentalizzato molto spesso i loro nomi ed i loro scritti!) amici Umberto LENZI, Alessandro PASQUINELLI, Sante SGUOTTI e, primus inter pares, Zeno Fausto MARINETTI.

Umberto LENZI, fondatore e attivista dell'ALUS innanzi indicata ("Federazione Internazionale dei Preti Cattolici Sposati"), è un prete sposato italiano emigrato in America più di 30 anni fa a causa dell'emarginazione e della ignobile discriminazione subita quando, tanti anni fa, decise di sposare sua moglie Susan.

Egli è tuttora super impegnato nel tutelare i diritti umani violati da coloro che si autodefiniscono "paladini dei valori, della giustizia e dell'amore", ivi inclusi lo stesso Papa Joseph RATZINGER, i porporati Tarcizio BERTONE, Rino FISICHELLA, Angelo PAGLIA, Angelo BAGNASCO e, sopra tutti, il cardinale Camillo RUINI, il vero Gerrit LOSCH dei sedicenti "cristiani" Cattolici, e tutta la loro sterminata corte di interessati ammiratori e cortigiani, ivi inclusi i ministri passati e presenti dell'in-giustizia italiana, tutti i vescovi, cardinali e gerarchie varie, BERESCITTE MAURIF, TRIANELLO, POLIMEYS, BRUNOdb2, Vitale BRUNI, ecc. ecc.

Dopo le innegabili e scandalose evidenze emerse a seguito e per effetto dei recenti giudizi civili e penali a danno dei preti pedofili e della stessa gerarchia ecclesiastica unitariamente considerata, lo stesso Papa Benedetto XVI, mio amico di vecchia data (lo stimo molto come professore e come teologo: è stato lui stesso il fautore principale della linea della fermezza, o "tolleranza zero", che, molto concretamente, rischia di travolgerlo definitivamente nei prossimi 10-12 mesi!), in base alla logica, al comune sentire politico, civile e religioso e, soprattutto, in base ai canoni del santo vivere cristiano biblicamente evincibili, già da tempo (31/5/2007, Marchese, Gaito-Merighi, Travaglio e Santoro restano sempre testimoni) avrebbe dovuto trarre le debite conclusioni e, coerentemente quanto doverosamente, avrebbe già dovuto accostarsi a parte.

Alessandro PASQUINELLI di Altopascio/Città del Pane/Pt, 37 anni, intelligente, precisissimo e brillante è, per intenderci, il Luigi Fallacara dei Cattolici.

Domenica 26/8/2007 egli ha legalizzato il suo precedente "matrimonio di coscienza" (lui, lei e Dio, vedi Ecclesiaste 4:9-12) con Manuela, suo degno completamento: hanno già un figlio simpaticissimo che chiamano Alberto, di 10 mesi e mezzo.

Zeno Fausto MARINETTI, due figli, legittimamente sposato da molti anni (sua moglie si chiama Luisa, ed è dolcissima), attualmente residente in Senigallia/An.

Per saperne di più, chi vuole può controllare qui:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6116163
www.donne-cosi.org/estate2006/zeno.htm
www.chiesaincammino.org

Ieri pomeriggio, sull'argomento, mi sono inteso altresì con il nostro beneamato (e fino a questo giorno troppo frainteso e sottovalutato a motivo delle sue indiscusse brillanti capacità spirituali) Gianluca FISCHIETTI che, già in passato, più di tutti gli altri "cristiani" Testimoni di Geova con la "mentalità aperta al pluralismo", ha dimostrato di avere la giusta sensibilità ed il giusto talento del 'teologo' specializzato nella divulgazione del concetto prevalente (e futuristico) di "CHIESA UNIVERSALE DI CRISTO", positivo superamento dal basso di tutte le schifezze dimostrate dalla storia delle corrotte gerarchie di tutte le cosiddette religioni organizzate sedicenti cristiane, Chiesa Cattolica Romana e CCT-WTS assolutamente incluse e non escluse.

Sempre ieri pomeriggio, ho provato invano a mettermi in contatto con un altro "bicchiere tutto pieno", Bruno GIAINUSO di Roma, un'altra fulgida stella dell'immenso universo dei "cristiani (senza specificazione e/o confini, "tout court" direbbero i francesi!) con la mentalità aperta al pluralismo: mi sono accorto poi che, molto garbatamente, Giainuso stava aiutando lo spirito eletto di un'altra "primula bianca" di incommensurabile valore che corrisponde al fratello Gandhi, nel nuovo di zecca e accorsatissimo (potere del glamour ...) orticello botanico inaugurato ieri stesso da "papà" (dico meglio: "nonno") Achille sotto l'insegna significativa di: "TDG, INTERNET, 'APOSTATI' E ANONIMATO".
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6716691

A proposito, permettetemi un ultimo messaggio speciale per Francesca da Rimini: sei fortissima, non ti arrabbiare ma anch'io continuo a tifare per te!.

Tu non sei una promessa: sei una realtà.
A parte Achille, sei la migliore!.

Con immutata stima e simpatia per tutti, nessuno escluso, nemmeno nonno Berescitte,
Vito Pucci



Bicchiere mezzo pieno
00domenica 2 settembre 2007 12:04

Vito ha scritto:
Ieri pomeriggio, sull'argomento, mi sono inteso altresì con il nostro beneamato (e fino a questo giorno troppo frainteso e sottovalutato a motivo delle sue indiscusse brillanti capacità spirituali) Gianluca FISCHIETTI che, già in passato, più di tutti gli altri "cristiani" Testimoni di Geova con la "mentalità aperta al pluralismo",



Ed è con grande piacere che ti ringrazio Vito per le tue incoraggianti parole provenienti da un uomo che ritengo essere a me simile in quanto a sensibilità e desiderio di spendersi per la difesa dei deboli dalle organizzazioni religiose (anche se più concitamente io direi dalla ‘cattiva gestione’ delle organizzazioni religiose piuttosto che dalle organizzazioni religiose in se’).


superamento dal basso di tutte le schifezze dimostrate dalla storia delle corrotte gerarchie di tutte le cosiddette religioni organizzate sedicenti cristiane,



Solo una precisazione. Premesso che ogni organizzazione religiosa ha le sue cose su cui migliorare, nella fattispecie dei preti sposati riconosco senza timore di fuoriuscrire dall’ortodossia cattolica che il voto di celibato del rito latino è un’usanza che sia meglio abbandonare il prima possibile per motivi di natura psicologica e anche economica. Dico di essere certo che quanto asserisco non fuoriesca dall’ortodossia della Chiesa perché so che l’unica cosa davvero vincolante per i cattolici è quanto stabilito dai Concili Ecumenici e dal papa quando parla ex-cathedra petri e fino ad oggi il voto di celibato dell’investitura a sacerdote di un prete nel rito latino non è mai stata definita dogmaticamente da un concilio ecumenico. Onde per cui il rito latino potrebbe essere cambiato anche domani.
Personalmente quindi non ho remora a esternare il mio ‘no’ a questa prassi cattolica non dogmatica, in quanto psicologicamente snervante per i sacerdoti che ormai, dopo anni che hanno servito le singole famiglie parrocchiane del quartiere, a motivo dell’amore che provano per una donna si trovano prostrati e avviliti in un conflitto psicologico interno fra il restar prete e il divenir laico per potersi sposare. E’ innegabile che ciò conduca a sofferenza emotiva (per una cosa che non è nemmeno riconosciuta dogmaticamente dalla Chiesa, ci tengo a sottolinearlo questo aspetto) e, nel caso di scelta di un futuro familiare con la donna amata, conduca a sofferenza economica dovuta alla perdita di un vero e proprio posto di lavoro con cui il prete campava.
Non si tratta solo di una laicizzazione del prete passando da uno status quo cristiano a un altro status quo, ma si tratta anche di perdita di una mansione di lavoro garantente un reddito alla fine del mese. Sapendo i disagi in cui la nostra economia permane, con un elevato tasso di disoccupazione da far paura persino ai barboni di strada, come si può dire che il prete aspirante al matrimonio non subisca un danno economico determinante a causa della sua laicizzazione?
Io non avrei nulla in contrario al rito latino se la Chiesa, di fronte a chi abbandona il proprio ruolo di sacerdote in vista del sacramento del matrimonio, si premunisse di ovviare ai suoi problemi economici garantendogli un posto di lavoro laico! Non avrei nulla da ridire insomma se il prete che si sposa venisse aiutato dalla Chiesa a trovare un posto di lavoro con cui sostuire la mansione che occupava precedentemente. Ma siccome, per quel che io ne sappia, ciò non accade, allora delle due cose che sto per dire ne deve accadere una: o la si finisce col voto di celibato per il rito latino, 2) o la Chiesa provvede al mantenimento dei preti diventati laici mediante l’ottenimento di un’occupazione per questi ultimi.
Non si può nascondere la testa sotto la sabbia e dire che il problema non c’è. Il problema esiste e merita di trovare un’opportuna soluzione. Io propendo per la levatura dell’obbligo di celibato. Cosicché un prete che un giorno dovesse decidere di sposarsi potrebbe farlo normalmente senza dover perdere il proprio posto di lavoro e senza dover portare la Chiesa a preoccuparsi di procurargliene un altro.
Questo è il mio personale pensiero non fuoriuscente dai paletti ortodossi dogmatici della Chiesa.

Un caro saluto a tutti e specialmente a Vito Pucci.
MauriF
00domenica 2 settembre 2007 13:49
A parte il fatto che non riesco a capire la tua risposta, Vito...
Forse è nascosta fra la miriade di parole, non so...

Hai aperto un 3d nel quale riprendi le parole di un teologo contro la Chiesa...
Ci se nella discussione o hai solo messo un "manifesto"?
Se hai solo messo un manifesto non ci spendo energie e lascio alla pubblicità fare il suo lavoro...per quello che riesce a fare...

Altrimenti si può aprire una discussione.
Fammi sapere...


x Bikki,

Hai detto bene, è una questione puramente ecclesiologica il voto di celibato per i preti...
Ma ha le sue motivazioni per le quali, se venisse meno, si cadrebbe dalla padella nella brace.

Purtroppo al giorno d'oggi come in passato, un prete che abbia la propria famiglia non riesce a svolgere la missione per la quale è "vocato" per i motivi che San Paolo ricordava e che ti riporto (non sono assolutamente trascurabili...mentre si tende molto spesso, purtroppo, a non dare loro il dovuto peso):

1Corinzi 7:32 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;
1Corinzi 7:33 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie,
1Corinzi 7:34 e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
1Corinzi 7:35 Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.



San Paolo sta consigliando una cosa semplice...di seguire una specie di norma (che specifica non essere un'imposizione):
Quando uno trovava il Signore, doveva rimanere nella condizione nella quale era al momento della sua conversione:
Chi era sposato doveva rimanere sposato, chi non era sposato (CONSIGLIO RIVOLTO A TUTTI I NON SPOSATI!) era meglio se rimaneva celibe.

Quella "regola" (che anche San Paolo sottolinea NON essere Legge di Dio...) con il passare del tempo e con il crescere della Chiesa ed il cambiare dei contesti storico-culturali e sociali...si è dovuto tramutarlo in una "norma imprescindibile".

I motivi sono chiari e, anche se non sono sulle prime pagine dei giornali sono evidenti all'intero mondo cristiano.
Nel mondo protestante, infatti, le problematiche dei pastori che si devono spostare assieme alla loro famigli e che devono dividersi fra bisogni della comunità e bisogni della propria famiglia...NON SONO TRASCURABILI.

Lo stesso vale per il mondo ortodosso che pur avendo cercato di mantenere quella "regola" il più facoltativa possibile, si è dovuto PIEGARE alla necessità di scegliere i propri patriarchi esclusivamente fra coloro che avevano fatto voto di celibato.

La questione, quindi, non è così facile come sembra...e non per niente quelle raccomandazioni di San Paolo riecheggiano sui Testi Sacri ancora oggi.

Essere sacerdote NON è un "lavoro", è una MISSIONE...

Ciascuno di noi riceve una VOCAZIONE ed una MISSIONE nella propria vita...
E la MISSIONE ci impegna PER TUTTA LA VITA, fino all'ultimo istante.
La nostra battaglia non termina che all'ultimo istante nel quale respiriamo.
Chi è sacerdote, che eserciti o non eserciti per qualsiasi motivo...rimane sacerdote a meno che la Chiesa non intervenga e non lo riduca allo stato laicale.
I servi rimangono nella vigna fino all'ultimo giorno...rimangono servi fino all'ultimo giorno.
Fino al giorno della retribuzione...

Ciascuno ha la sua vocazione e la sua missione...
C'è chi è chiamato al sacerdozio e che ha UN DONO DA DIO che lo completa per tutta la vita (come San Paolo) tanto da poter rimanere senza donna...
E non sto parlando di una completezza "sessuale" ma di una completezza evidentemente affettiva.
Se Gesù parla di "eunuchi" sta intendendo un SACRIFICIO dal punto di vista sessuale...
E se San Paolo parla di DONO DA DIO, quindi, si sta riferendo ad un completamento PERSONALE ed AFFETTIVO che riceve per GRAZIA PARTICOLARE dal Signore.

C'è poi chi ha altri doni...e che quindi è chiamato alla vita coniugale e ad altri impegni nella Chiesa.

Pertanto anche io ho fatto un periodo di tempo a pensare quanto sarebbe bello (a volte anche "giusto") che si permettesse ai sacerdoti di sposarsi...
In realtà mi sono trovato a ripensarci sopra ed ora ammetto che la scelta della Chiesa in merito ha una lungimiranza DIVINA.

E' cadere in una sottile tentazione il non credere nelle parole che Gesù Cristo ha detto...
Cioè che L'UOMO PUO' FARSI REALMENTE E TOTALMENTE "EUNUCO PER IL REGNO DEI CIELI"...e questo alla faccia della società che ci spinge a non crederlo umanamente possibile.
GESU' CI HA DETTO CHE E' POSSIBILE....ED INTRINSECAMENTE ANCHE CHE E' UNA GRANDE COSA!

Poi è altresì una sottile tentazione quella che ci spinge anche a contrariare quanto ci dice San Paolo relativamente al DONO DA DIO che lui possedeva e che gli permetteva di rimanere così come era...cioè non sposato.
Che lo completava come persone e negli affetti.

Alla luce di questo, quindi, non risulta più essere tanto SCANDALOSA la presa di posizione della Chiesa in tal senso...
Ma, come ho detto, divinamente lungimirante.

E detto "DIVINAMENTE" ho già detto tutto.

Ciao!
Mauri
®@ffstef@n
00domenica 2 settembre 2007 14:02
........PUBBLICITA'......



Il prete papà benedetto dal Papa
Da pastore protestante a prete: «Stavo per perdere tutto»



Padre Balland è sposato da venticinque anni con la signora Henriette e insieme hanno quattro splendidi figli, un maschio e tre femmine. Dopo una trafila andata avanti per sette anni, tra la Svizzera, la Francia e infine il Belgio, lo scorso aprile è arrivato il via libera definitivo da Roma. Con una firma prestigiosa nella carpetta del dossier «Balland»: il Cardinale Joseph Ratzinger, allora presidente della Congregazione per la Dottrina della Fede, dava il suo assenso definitivo perché l'ex pastore protestante diventasse sacerdote cattolico. «Non sono l'unico caso. Durante il pontificato di Giovanni Paolo II, sono stati ordinati trecento preti sposati, quasi tutti anglicani convertiti», mette subito le mani avanti padre Balland. Ma in Belgio è la seconda volta, dopo un prete calvinista passato al cattolicesimo nelle Fiandre, molti anni fa. «E' stata una lunga battaglia, anzi scriva percorso, che non si parli di militanza, alla Chiesa non piace». Un percorso cominciato nel 1980, simile per molti aspetti a quello del giovane Wojtyla. Patrick ha trent'anni ed è un attore di teatro, ha ultimato gli studi di arte drammatica, di sera recita, di giorno lavora in una banca. Sente una forte vocazione, da bambino andava sempre con il padre in Francia nel Monastero trappista Notre Dame Aiguebelle. Decide d'iscriversi all'Università teologica, quindici giorni dopo aver sposato Henriette. Nell'88 diventa pastore protestante (Chiesa Calvinista di Ginevra). Ma non va. «Sentivo la mancanza della ricchezza interiore del cattolicesimo, il mistero dell'eucaristia e il rapporto con la morte». Per i protestanti un morto è morto, Patrick invece vuole di più. «Per abbracciare la Chiesa cattolica stavo per perdere tutto».



LE VIE DEL SIGNORE SONO INFINITE
MauriF
00domenica 2 settembre 2007 14:14
Sono veramente infinite...

Ma se San Paolo fa una raccomandazione...tale raccomandazione ha il suo senso.

Se Gesù parla di "eunuchi per il regno di Dio" anche tale voto ha un senso ed una validità.

=omegabible=
00domenica 2 settembre 2007 14:37
Re per Maurif

Anche io sono lungimirante.
Nella mia sfera di cristallo vedo...vedo vedo...una marcia su Roma di tutti i preti sposati e di quelli con i genitali impegnati al grido: ] "Faciteci trumbà"!!!!!

[SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946]
Auguri ehhhh!!!! [SM=x1061938] [SM=x1061938] [SM=x1061938]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]
MauriF
00domenica 2 settembre 2007 14:44
Dio dal male sa sempre trarre qualcosa di bene, caro omega...
Quindi malgrado il male di quella probabile "marcia", il Signore saprà trarne un bene maggiore.

=omegabible=
00domenica 2 settembre 2007 14:48
Re x Maurif

Su questo non ne dubito!!!! [SM=x1061920] [SM=x1061920] omega [SM=x1061914]
MauriF
00domenica 2 settembre 2007 15:07
Comunque ribadisco:


A parte il fatto che non riesco a capire la tua risposta, Vito...
Forse è nascosta fra la miriade di parole, non so...

Hai aperto un 3d nel quale riprendi le parole di un teologo contro la Chiesa...
Ci se nella discussione o hai solo messo un "manifesto"?
Se hai solo messo un manifesto non ci spendo energie e lascio alla pubblicità fare il suo lavoro...per quello che riesce a fare...

Altrimenti si può aprire una discussione.
Fammi sapere...
Bicchiere mezzo pieno
00domenica 2 settembre 2007 15:44
Per Maurif:


Ma ha le sue motivazioni per le quali, se venisse meno, si cadrebbe dalla padella nella brace.



Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro caro Maurif. Con il voto di celibato non ci sono solo rose e fiori ma anche sofferenze e dolori (altrimenti non dovrebbero lamentarsi i preti sposati ma dovrebbero essere felici e sorridenti). Fra l’altro l’ecclesiologia cattolica non è l’unica facente parte della Chiesa ‘pilastro e colonna di verità’ perché la Chiesa, secondo la stessa teologia cattolica, è data dalle due compagini di Roma e di Costantinopoli che su certi aspetti differiscono. Sul celibato per i preti ad esempio la Chiesa Ortodossa prevede ben altro.


Purtroppo al giorno d'oggi come in passato, un prete che abbia la propria famiglia non riesce a svolgere la missione per la quale è "vocato" per i motivi che San Paolo ricordava e che ti riporto (non sono assolutamente trascurabili...



Caro Maurif forse volevi dire che non avendo impegni familiari il prete può dedicarsi 24 ore su 24 alla cura pastorale delle pecore, ma se un sacerdote si organizza bene può adempiere a entrambe le cose senza particolari problemi. Certo non darà il 100, magari arriverà a dare l’80 ma perlomeno non sarà costretto a dover scegliere insindacabilmente fra una cosa e l’altra.


1Corinzi 7:32 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;
1Corinzi 7:33 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie,
1Corinzi 7:34 e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
1Corinzi 7:35 Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.



E queste sono le motivazioni che stanno alla base del voto del celibato previsto per il rito latino. Però il rito latino, lo sai anche tu, è solo uno dei riti previsti dalla Chiesa per l’investitura a sacerdozio. Ad esempio il rito bizantino, sempre della Chiesa (nella sua compagine d’Oriente) non solo non prevede l’obbligo di celibato ma addirittura impone che il prete sia sposato. 1 Timoteo 3: 1-5 infatti dice:


3 Questa dichiarazione è fedele. Se un uomo aspira all’incarico di sorvegliante, desidera un’opera eccellente. 2 Il sorvegliante deve perciò essere irreprensibile, marito di una sola moglie, di abitudini moderate, di mente sana, ordinato, ospitale, qualificato per insegnare, 3 non ebbro schiamazzatore, non percotitore, ma ragionevole, non bellicoso, non amante del denaro, 4 uomo che diriga la propria casa in maniera eccellente, avendo i figli in sottomissione con ogni serietà; 5 (se in realtà un uomo non sa dirigere la propria casa, come avrà cura della congregazione di Dio?) (il grassetto è mio).



Come puoi vedere l’incarico di vescovo, ossia sorvegliante (che è la stessa identica cosa) non richiede per forza l’obbligo di non essere sposati. Tant’è che l’apostolo Paolo infatti fra le qualità che devono avere gli aspiranti al servizio sacerdotale inserisce ‘la direzione della propria casa in modo eccellente’ (in pratica sta parlando di un capofamiglia) riferendosi anche alla buona conduzione dei figli (quindi parla di un capofamiglia sposato e con figli). Perciò non è condizione necessaria l’essere celibi per adempiere all’incarico sacerdotale ma semmai è condizione consigliata per adempierlo in modo pieno e completo (da qui le motivazioni che stanno alla base del rito latino). Però se il vescovo è sposato può dimostrare di saper pascere meglio il gregge di Dio perché già abituato a condurre la propria famiglia e quindi propenso alla cura pastorale a motivo del suo ruolo di genitore nei confronti dei suoi figli. Ecco questa è una cosa positiva che un prete che è stato investito col rito latino non può avere, giacchè non ha avuto modo di fare esperienza nel campo con dei figli.
Sarà per questo che forse nel rito bizantino bisogna essere sposati! (So questo perché una volta Teodoro Studita, esponente della Chiesa Ortodossa, disse proprio questa cosa in relazione al sacerdozio ortodosso, cosa che mi stupì).
Quindi non penso che le parole di Crointi che tu hai citato indichino che il voto di celibato sia la condizione migliore per servire il Signore. Dipende da come la si vuole vedere: in entrambi i riti, latino e bizantino si hanno dei pro e dei contro.

Questo però non toglie che col rito bizantino almeno si può aspirare ad entrambi gli incarichi: ruolo di prete e ruolo di padre di famiglia. Col rito latino questa possibilità non c’è. E’ per questo che sono contro l’obbligo di celibato del rito latino perché in questo modo i preti che si investono sacerdoti qui in occidente sono costretti a non sposarsi anche se si innamorano, pena la laicizzazione degli stessi col conseguente problema di doversi trovare un’occupazione.


motivi sono chiari e, anche se non sono sulle prime pagine dei giornali sono evidenti all'intero mondo cristiano.
Nel mondo protestante, infatti, le problematiche dei pastori che si devono spostare assieme alla loro famigli e che devono dividersi fra bisogni della comunità e bisogni della propria famiglia...NON SONO TRASCURABILI.



E’ vero! Però se con il celibato questi problemi vengono risolti ne vengono comunque creati degli altri che come quelli che dici, non sono allo stesso modo trascurabili. Quindi alla fine perché non rimettere tutto alla coscienza del prete? Se vuole servire il Signore 24 ore su 24 bene. Che lo si applauda per questo! Se vuole servire il Signore anche sposandosi, bene! Che sia applaudita anche questa sua scelta! Il fatto è che se si pone l’obbligo di celibato si impedisce di fatto al prete di poter cambiare idea nel corso degli anni senza ripercussioni, cosa che invece non accadrebbe se si lasciasse tutto, dall’inizio fino alla fine, alla libera scelta del prete.


Lo stesso vale per il mondo ortodosso che pur avendo cercato di mantenere quella "regola" il più facoltativa possibile, si è dovuto PIEGARE alla necessità di scegliere i propri patriarchi esclusivamente fra coloro che avevano fatto voto di celibato.



Guarda! Che i celibi ci vogliano questo non lo nega nessuno. Io non sono d’accordissimo che il celibato debba venire imposto come condizione necessaria per essere sacerdoti. Ma questo lo dico solo in prospettiva alle difficoltà economiche che incontrano i preti dopo essere stati laicizzati. Prima dedicavano la loro vita al servizio sacerdotale, adesso non possono più farlo. Come si manterranno? Cosa potranno scrivere sul loro curriculum vitae affinchè un’azienda li assuma? Scriveranno di aver servito il Signore? Guarda che le aziende, con la disoccupazione che c’è oggi, vogliono persone esperte che abbiano già maturato competenze nel campo. E li vogliono addirittura giovani! Tu pensa che un uomo di 32 anni per loro è già troppo vecchio per essere assunto! Come potrà il prete trovare un lavoro così? Capisci che la laicizzazione del prete dovuta alla sua scelta di sposarsi porta al neo-laico dei problemi davvero drammatici?


Ciascuno di noi riceve una VOCAZIONE ed una MISSIONE nella propria vita...
E la MISSIONE ci impegna PER TUTTA LA VITA, fino all'ultimo istante.



Ecco perché la missione del prete non dev’essere condizionata dal voto di celibato; affinchè una persona continui a svolgere la sua missione secondo la sua vocazione senza dovervi rinunciare a causa del matrimonio. Inoltre il celibato non è condizione necessaria, secondo San Paolo, per svolgere la missione del sacerdozio, giacchè parla tranquillamente di persone sposate. Io no ho nulla contro la missione per tutta la vita, ma con l’obbligo di dover restare celibi per tutta la vita. Inoltre dici che il sacerdozio non è un lavoro, e ti do ragione. Però sta di fatto che sull’atto pratico consente di avere un reddito che consente di vivere alla fine del mese, reddito che cessa in automatico al momento in cui il prete perde l’investitura, il che lo costringe a trovarsi un lavoro, con tutte le problematiche drammatiche che ti ho sopra esposto. Questi problemi ci sono. Che cosa fa la chiesa di concreto per aiutare i preti che diventano laici?


Pertanto anche io ho fatto un periodo di tempo a pensare quanto sarebbe bello (a volte anche "giusto") che si permettesse ai sacerdoti di sposarsi...
In realtà mi sono trovato a ripensarci sopra ed ora ammetto che la scelta della Chiesa in merito ha una lungimiranza DIVINA.



Io invece riflettendo sui problemi economici che un ex-sacerdote laicizzato troverebbe per aver deciso di sposarsi con una donna, dico che o la Chiesa fa qualcosa per aiutarli oppure che è meglio che questo obbligo del rito latino cessi. Vedi, è vero che dal punto di vista spirituale la scelta della Chiesa sembra migliore ma dobbiamo anche avere i piedi per terra e renderci conto che col passare del tempo le esigenze umane cambiano e i bisogni si modificano e allora fintantoché non si violino palesemente le leggi del Signore è meglio consentire alle persone di scegliere e cambiare anche le scelte fatte. Se la Chiesa vuole continuare a mantenere l’obbligo di celibato per il rito latino, che ben venga! Ma che non lasci al loro destino quei preti che vogliono sposarsi e che per forza di cose devono abbandonare il loro incarico (infatti non possono fare i preti se si sposano neanche se volessero). Costoro hanno bisogno di aiuto! Hanno bisogno di un apporto economico. Che li si aiuti a trovare un incarico sempre all’interno della Chiesa, che si possa fare anche da sposati o che li si aiuti comunque a trovare un lavoro. O se non è possibile nessuna delle due cose che li si mantenga con dei doni!
Trovi ingiusto che vengano lasciati al proprio destino!


E' cadere in una sottile tentazione il non credere nelle parole che Gesù Cristo ha detto...
Cioè che L'UOMO PUO' FARSI REALMENTE E TOTALMENTE "EUNUCO PER IL REGNO DEI CIELI"...e questo alla faccia della società che ci spinge a non crederlo umanamente possibile.
GESU' CI HA DETTO CHE E' POSSIBILE....ED INTRINSECAMENTE ANCHE CHE E' UNA GRANDE COSA!



Guarda che io non ti porto il parere della società civile ma quello dei preti che si sono trovati in difficoltà nella loro vita proprio a motivo dell’obbligo di celibato. Certo che è possibile anche non sposarsi se si vuole servire il Signore. Chi ha detto il contrario? Però è anche vero che non dev’essere imposto e se una persone sente in seguito il bisogno di sposarsi perché ‘infiammata dalla passione’ allora come dice Paolo si sposi. (1 Corinti 7:9).
E se uno ha fatto il voto quando non sentiva la fiamma della passione e col pasare del tempo questa fiamma si è fatta sentire? Perché impedirgli di potersi sposare liberamente? O meglio, perché impedirgli di poter appagare il suo bisogno senza avere ripercussioni? Sfortunatamente è questo ciò che accade quando un prete del rito latino decide di sposarsi. Avrà delle ripercussioni economiche di non facile soluzione.


Alla luce di questo, quindi, non risulta più essere tanto SCANDALOSA la presa di posizione della Chiesa in tal senso...
Ma, come ho detto, divinamente lungimirante.



Guarda che io non trovo scandalosa la decisione della Chiesa. Per me va bene. Solo che si deve rendere conto però che i preti che si sposano sono sempre delle pecore di Cristo che hanno rinunciato all’incarico sacerdotale solo perché non potevano fare diversamente (viste le condizioni necessarie per poter esercitare tale incarico). Dato che sono in difficoltà economiche necessitano di aiuto. Dunque trovo ‘scandaloso’ (se scandaloso è il termine appropriato per il discorso) che la Chiesa non aiuti in tal senso.

Rimango dell’opinione che il celibato debba restare alla libera scelta individuale del singolo sacerdote così come accade nella Chiesa Ortodossa, la quale non per questo non è in linea con la Tradizione Apostolica e la Sacra Scrittura.

Ad maiora
=omegabible=
00domenica 2 settembre 2007 17:47
Re x Bikki
Caro Gianluca,ho letto e apprezzato il tuo post.
Penso che sia però tutto sommato un inutile tentativo di persuasione perchè sarebbe come far riconoscere alla WTS la data della distruzione del Tempio di Gerusalemme o il 1914 fasullo o il 1975 fasullo.Ecc ecc.. Sono cose fondanti di una DOTTRINA.
Così per la CCR. Non può tornare indietro; rinnegherebbe se stessa e il suo operato magisteriale che come si sa è sempre perfetto e insindacabile.E' come la WTS!!! Guai a dire che un intendimento era sbagliato.E tu ben lo sai!!!
Sarebbe bene che la gente leggesse le Scritture e lasciasse stare S.Agostino,Tommaso,ecc ecc e le loro elucubrazioni; tutte cose umane che servono tutt'al più alla cultura ma non allo spirito.
E sarebbe bene che lasciasse anche il famoso papocchio nato da un solo versetto male interpetrato!!!!con tutto il suo strisciante seguito.
Solo Gesù è Via,Verità e Vita.

Dalla più profonda fede in Lui ti saluta omega [SM=x1061915]
MauriF
00domenica 2 settembre 2007 19:54
Omega ma che cosa stai dicendo?

Guarda che non è mica un dogma di fede quello che prevede che i sacerdoti debbano essere per forza celibi...come avevamo già detto tra l'altro sia io che Bikki...

x Bikki,

Scusa appena ho tempo ti rispondo. [SM=g27988]

Ciao!
=omegabible=
00domenica 2 settembre 2007 20:02
Re: RE x Maurif
MauriF, 02/09/2007 19.54:

Omega ma che cosa stai dicendo?

Guarda che non è mica un dogma di fede quello che prevede che i sacerdoti debbano essere per forza celibi...come avevamo già detto tra l'altro sia io che Bikki...

x Bikki,

Scusa appena ho tempo ti rispondo. [SM=g27988]

Ciao!


E chi ha detto che è un dogma; ho solo parlato di dottrine di uomini e tali sono e restano!!! [SM=x1061928] [SM=x1061928] [SM=x1061929]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]


pcerini
00domenica 2 settembre 2007 23:03
Re:
MauriF, 02/09/2007 15.07:

Comunque ribadisco:


A parte il fatto che non riesco a capire la tua risposta, Vito...
Forse è nascosta fra la miriade di parole, non so...

Hai aperto un 3d nel quale riprendi le parole di un teologo contro la Chiesa...
Ci se nella discussione o hai solo messo un "manifesto"?
Se hai solo messo un manifesto non ci spendo energie e lascio alla pubblicità fare il suo lavoro...per quello che riesce a fare...

Altrimenti si può aprire una discussione.
Fammi sapere...




Eh caro Vito,che cosa devi sopportare,adesso anche queste provocazioni.

MauriF,datti una calmata!

Ciao Vito,ricambio la tua stima!

parliamonepino
00domenica 2 settembre 2007 23:05
Caro Mauri,

Vito non attacca "manifesti", semplicemente informa.

Dimentichi che stai parlando con un avvocato e dimentichi che lui è presente in questi spazi più come avvocato che come conversatore opinionista.

Dimentichi anche, che Vito è un attento lettore.

Sa perfettamente che il tuo orientamento è a senso unico (rifletti).

Purtroppo, tu non hai la "vocazione" del dialogo, te lo dice Pino Lupo nella veste di comunicatore da quando è nato. Mia madre, diceva a tutti che sarei diventato un avvocato o un politico, perchè a 5 anni cominciai a leggere Julius Verne e Emilio Salgari, a 8 anni avevo già letto tutto quello che c'era da leggere per i ragazzi e mi ricordavo ogni cosa. Sono sempre stato bravo nelle materie umanistiche. Alle superiori, il professore di Lettere permetteva che "insegnassi" Dante Alighieri, Manzoni, Omero, ma soprattutto la poesia. Non sarei mai stato un avvocato, ma un umanista certamente.
A 17 anni, i testimoni di Geova, in particolare, alcuni sorveglianti viaggianti, permisero che li accompagnassi nelle visite pastorali. Mi impiegarono per fare discorsi pubblici e tante altre cose.
Non ho mai smesso di leggere e studiare. Questo mi ha permesso di gestire la mia cultura e di renderla universale. Questo mi ha permesso di imparare ad avere una mente più possibilista e mai assolutista. Puoi parlare con i miei figli, i miei genitori, tutti i miei parenti, gli amici e tutti quelli che mi conoscono o mi hanno conosciuto, difficilmente ti diranno una cosa diversa su di me.
Sarei un totale imbecille se prima di dirti certe cose non fossi certo di avere cognizione e coerenza.
Ho una miriade di difetti, ma non quello della comunicazione o interscambio di significati fra persone.

Caro Mauri, riconosco le tue capacità intellettuali e i sacrifici che avrai fatto per ottenere una ottima preparazione culturale, ma non è sufficiente per essere credibili. La vita va sperimentata e te lo dice uno che di "vita" ne ha sperimentata molta.

Vito Pucci non vuole snobbare nessuno, è una persona pratica e con obiettivi precisi. E' uno capace di smuovere le montagne e, credimi, lo sta facendo.
Non tutti riescono a leggere con chiarezza i suoi messaggi, ma ti assicuro che sono "missili" lanciati verso un obiettivo.
Non è necessario che tutti capiscano.
Quando ci sentiamo telefonicamente, mi domanda se ho capito alcune cose che lui ha riportato e perchè, e spesso mi rendo conto che avevo capito solo in parte.

Caro Mauri, spero tu mi abbia letto con il giusto spirito.

Non tutti abbiamo gli stessi doni.

"La Natura ha dei lati perfetti per mostrare che è l'immagine di Dio e dei difetti per mostrare che ne è solo l'immagine"

Pino




®@ffstef@n
00domenica 2 settembre 2007 23:19
Dal titolo del topic si capisce che è sol una forma di provocazione...

Chi non l'accoglie è Saggio...
non ti "curar" di loro ma guarda e passa"

"val sempre la pena di fare una domanda, non sempre di dar una risposta"
parliamonepino
00lunedì 3 settembre 2007 09:35
Mauri! Ci sei o vuoi solo manifestare i tuoi attacchi?

Pino
[SM=x1061920]



MauriF
00lunedì 3 settembre 2007 13:01
In parole povere...
Vito attacca i manifesti oppure discute delle cose che piazza sul forum?

Perchè se state tutti credendo all'utopia dell'informazione oggettiva è un conto...
Fatemelo presente che così trovo da solo la risposta a questo mio quesito.

Se, invece, si intende aprire una discussione (il 3d è lì per quello), allora perdo tempo ed energie per argomentare.
Tutto qui...

Siccome Vito è un avvocato e non ha tempo da perdere, ma anche io ho il mio lavoro e non ho tanto tempo da perdere nemmeno io (forse meno di Vito...), volevo chiarire un attimo la situazione.

Vito c'è o non c'è su questo forum?
Ha voglia di discutere oppure no?

Fatemi sapere.

PS: Lupo, non mi interessano le tue opinioni in merito, non mi interessa la storia delle tue virtù, che già constato di persona sul forum...
Mi interessa sentir parlare Vito per precisare la sua posizione e, di conseguenza, capire se devo trattarlo come un manifesto oppure come una persona.

Mauri [SM=g27988]
®@ffstef@n
00lunedì 3 settembre 2007 13:43

come un manifesto oppure come una persona



E' proprio su questo che si discute
come dimostri e sostieni la tua arroganza insegnatati da quel
carrozzone della chiesa

tale carrozzone dovrebbe andare avanti da se
pcerini
00lunedì 3 settembre 2007 13:59
"Vito c'è o non c'è su questo forum?
Ha voglia di discutere oppure no?"

Forse ci si o ci fai,mi pare che Pino ti abbia gia' chiarito quale sia la posizione di Vito nel Forum!

Se proprio ti interessa,puoi anche contattarlo con una email privata!


nikitha
00lunedì 3 settembre 2007 14:23
[SM=x1061919]


Desidero fare i miei complimenti a bicchiere mezzo pieno per l' ottima esposizione e per la padronanza dell' argomento trattato, seppur di vedute parzialmente differenti, non mi sfugge la correttezza e la moderazione dimostrata.
Non mi inserisco nell' argomento se non per esprimere a Vito, con il quale io e mio marito siamo in sincera amicizia, il mio totale appoggio.
Vito è una persona estremamente competente, profondamente corretta e coraggiosa.
L' amore cristiano da lui dimostrato merita solo elogi.
C'è chi predica l' amore in maniera calcolata e esclusivamente dottrinale, presumendo che la suddetta dottrina sia l' esclusiva verità manifesta, c' è che si espone in prima persona per offrire al prossimo una base solida su cui appoggiare il riscatto della propria dignità.
Talvolta la cultura è uno stumento privo di spessore umano e cristiano.
Se essa non si accompagna all' intelligenza, alla padronanza, al discernimento, alla saggezza, se non fraternizza con l' amore, essa diventa un mero strumento di oppressione, un discorso a senso unico, una provocazione sospetta.
Non sfugge, ormai, l' evidente contraddizione con il messaggio cristiano, ed il tentativo di snaturare lo stesso.
Tentativo che, in modo altrttanto evidente, non ha alcuna presa sulle nostre menti libere e consapevoli.

[SM=x1061921]


MauriF
00martedì 4 settembre 2007 20:06

Per Maurif:


Ma ha le sue motivazioni per le quali, se venisse meno, si cadrebbe dalla padella nella brace.



Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro caro Maurif. Con il voto di celibato non ci sono solo rose e fiori ma anche sofferenze e dolori (altrimenti non dovrebbero lamentarsi i preti sposati ma dovrebbero essere felici e sorridenti). Fra l’altro l’ecclesiologia cattolica non è l’unica facente parte della Chiesa ‘pilastro e colonna di verità’ perché la Chiesa, secondo la stessa teologia cattolica, è data dalle due compagini di Roma e di Costantinopoli che su certi aspetti differiscono. Sul celibato per i preti ad esempio la Chiesa Ortodossa prevede ben altro.




Ah...ecco, l'ho trovato!

A quanto ci dice San Paolo è meglio il celibato...su questo consiglio non si può chiudere un occhio.
La maggioranza dei preti è felice e sorridente e non sposata...come lo era San Paolo...seppur in tutti i problemi ed in tutte le sofferenze.

Riguardo all'infallibilità dell'ecclesiologia abbiamo già sottolineato che siamo d'accordo, ma il consiglio di Paolo, come ho già detto, non è campato per aria.




Purtroppo al giorno d'oggi come in passato, un prete che abbia la propria famiglia non riesce a svolgere la missione per la quale è "vocato" per i motivi che San Paolo ricordava e che ti riporto (non sono assolutamente trascurabili...



Caro Maurif forse volevi dire che non avendo impegni familiari il prete può dedicarsi 24 ore su 24 alla cura pastorale delle pecore, ma se un sacerdote si organizza bene può adempiere a entrambe le cose senza particolari problemi. Certo non darà il 100, magari arriverà a dare l’80 ma perlomeno non sarà costretto a dover scegliere insindacabilmente fra una cosa e l’altra.




I problemi particolari ci sono...come ci ha detto San Paolo...

vedi sotto:




1Corinzi 7:32 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;
1Corinzi 7:33 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie,
1Corinzi 7:34 e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
1Corinzi 7:35 Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.



E queste sono le motivazioni che stanno alla base del voto del celibato previsto per il rito latino. Però il rito latino, lo sai anche tu, è solo uno dei riti previsti dalla Chiesa per l’investitura a sacerdozio. Ad esempio il rito bizantino, sempre della Chiesa (nella sua compagine d’Oriente) non solo non prevede l’obbligo di celibato ma addirittura impone che il prete sia sposato. 1 Timoteo 3: 1-5 infatti dice:

3 Questa dichiarazione è fedele. Se un uomo aspira all’incarico di sorvegliante, desidera un’opera eccellente. 2 Il sorvegliante deve perciò essere irreprensibile, marito di una sola moglie, di abitudini moderate, di mente sana, ordinato, ospitale, qualificato per insegnare, 3 non ebbro schiamazzatore, non percotitore, ma ragionevole, non bellicoso, non amante del denaro, 4 uomo che diriga la propria casa in maniera eccellente, avendo i figli in sottomissione con ogni serietà; 5 (se in realtà un uomo non sa dirigere la propria casa, come avrà cura della congregazione di Dio?) (il grassetto è mio).


Come puoi vedere l’incarico di vescovo, ossia sorvegliante (che è la stessa identica cosa) non richiede per forza l’obbligo di non essere sposati. Tant’è che l’apostolo Paolo infatti fra le qualità che devono avere gli aspiranti al servizio sacerdotale inserisce ‘la direzione della propria casa in modo eccellente’ (in pratica sta parlando di un capofamiglia) riferendosi anche alla buona conduzione dei figli (quindi parla di un capofamiglia sposato e con figli). Perciò non è condizione necessaria l’essere celibi per adempiere all’incarico sacerdotale ma semmai è condizione consigliata per adempierlo in modo pieno e completo (da qui le motivazioni che stanno alla base del rito latino). Però se il vescovo è sposato può dimostrare di saper pascere meglio il gregge di Dio perché già abituato a condurre la propria famiglia e quindi propenso alla cura pastorale a motivo del suo ruolo di genitore nei confronti dei suoi figli. Ecco questa è una cosa positiva che un prete che è stato investito col rito latino non può avere, giacchè non ha avuto modo di fare esperienza nel campo con dei figli.
Sarà per questo che forse nel rito bizantino bisogna essere sposati! (So questo perché una volta Teodoro Studita, esponente della Chiesa Ortodossa, disse proprio questa cosa in relazione al sacerdozio ortodosso, cosa che mi stupì).
Quindi non penso che le parole di Crointi che tu hai citato indichino che il voto di celibato sia la condizione migliore per servire il Signore. Dipende da come la si vuole vedere: in entrambi i riti, latino e bizantino si hanno dei pro e dei contro.

Questo però non toglie che col rito bizantino almeno si può aspirare ad entrambi gli incarichi: ruolo di prete e ruolo di padre di famiglia. Col rito latino questa possibilità non c’è. E’ per questo che sono contro l’obbligo di celibato del rito latino perché in questo modo i preti che si investono sacerdoti qui in occidente sono costretti a non sposarsi anche se si innamorano, pena la laicizzazione degli stessi col conseguente problema di doversi trovare un’occupazione.




Caro Bikki, scambi un esempio ed un paragone per una norma od un consiglio...
Infatti in quei versetti non si sta dicendo che "è meglio che il vescovo sia sposato per poter essere in grado di svolgere al meglio il suo compito"...no.
Si sta facendo un paragone per far capire quale deve essere la dedizione e la posizione del vescovo.
Poi infatti Paolo stesso si presenterà come PADRE ai suoi figli nella fede...seppure non fosse sposato:

1Corinzi 4:14 Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi.
1Corinzi 4:15 Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo.

San Paolo, pur non essendo sposato e pur non avendo figli nella carne...credimi...era un ottimo PADRE e quanto ha consigliato lo sapeva fare magistralmente.

Il fatto che non si stabilisse che solo chi avesse scelto di non essere sposato poteva essere fatto vescovo, come abbiamo già detto, è una questione ecclesiologica...
Cioè dipendente dal contesto preciso nella quale è espressa.

In questo contesto, la Chiesa Cattolica, ha stabilito quanto abbiamo citato.




motivi sono chiari e, anche se non sono sulle prime pagine dei giornali sono evidenti all'intero mondo cristiano.
Nel mondo protestante, infatti, le problematiche dei pastori che si devono spostare assieme alla loro famigli e che devono dividersi fra bisogni della comunità e bisogni della propria famiglia...NON SONO TRASCURABILI.



E’ vero! Però se con il celibato questi problemi vengono risolti ne vengono comunque creati degli altri che come quelli che dici, non sono allo stesso modo trascurabili. Quindi alla fine perché non rimettere tutto alla coscienza del prete? Se vuole servire il Signore 24 ore su 24 bene. Che lo si applauda per questo! Se vuole servire il Signore anche sposandosi, bene! Che sia applaudita anche questa sua scelta! Il fatto è che se si pone l’obbligo di celibato si impedisce di fatto al prete di poter cambiare idea nel corso degli anni senza ripercussioni, cosa che invece non accadrebbe se si lasciasse tutto, dall’inizio fino alla fine, alla libera scelta del prete.




Indubbiamente, ma si deve seguire il male minore e secondo San Paolo il male minore è in quel consiglio.

Una volta si poteva fare ma da un certo punto in poi il contesto non ha reso necessario il voto di celibato per il Sacramento dell'Ordine.

Il "cambiare idea" è qualcosa che non esiste...nemmeno nei discorsi di San Paolo.
Non c'è una "idea", c'è un DONO DA DIO....che ci viene dato o non ci viene dato.
Non scompare e riappare...ciascuno ha il proprio dono da Dio.





Lo stesso vale per il mondo ortodosso che pur avendo cercato di mantenere quella "regola" il più facoltativa possibile, si è dovuto PIEGARE alla necessità di scegliere i propri patriarchi esclusivamente fra coloro che avevano fatto voto di celibato.



Guarda! Che i celibi ci vogliano questo non lo nega nessuno. Io non sono d’accordissimo che il celibato debba venire imposto come condizione necessaria per essere sacerdoti. Ma questo lo dico solo in prospettiva alle difficoltà economiche che incontrano i preti dopo essere stati laicizzati. Prima dedicavano la loro vita al servizio sacerdotale, adesso non possono più farlo. Come si manterranno? Cosa potranno scrivere sul loro curriculum vitae affinchè un’azienda li assuma? Scriveranno di aver servito il Signore? Guarda che le aziende, con la disoccupazione che c’è oggi, vogliono persone esperte che abbiano già maturato competenze nel campo. E li vogliono addirittura giovani! Tu pensa che un uomo di 32 anni per loro è già troppo vecchio per essere assunto! Come potrà il prete trovare un lavoro così? Capisci che la laicizzazione del prete dovuta alla sua scelta di sposarsi porta al neo-laico dei problemi davvero drammatici?




Non capisco la storia dei preti che vengono "laicizzati"...quando mai la Chiesa "laicizzerebbe" un prete?

Ti ricordo che il sacerdozio è una scelta di vita...come molte altre scelte, chi la compie, RINUNCIA A TUTTO.
Se poi si vuol voltare indietro è ovvio che non ha più niente...e deve essere così la scelta al sacerdozio.

Il prete non può scegliere di sposarsi...
Questa è una "eventualità" non considerata poichè il Sacramento dell'Ordine non contempla il Matrimonio dell'ordinato.




Ciascuno di noi riceve una VOCAZIONE ed una MISSIONE nella propria vita...
E la MISSIONE ci impegna PER TUTTA LA VITA, fino all'ultimo istante.



Ecco perché la missione del prete non dev’essere condizionata dal voto di celibato; affinchè una persona continui a svolgere la sua missione secondo la sua vocazione senza dovervi rinunciare a causa del matrimonio. Inoltre il celibato non è condizione necessaria, secondo San Paolo, per svolgere la missione del sacerdozio, giacchè parla tranquillamente di persone sposate. Io no ho nulla contro la missione per tutta la vita, ma con l’obbligo di dover restare celibi per tutta la vita. Inoltre dici che il sacerdozio non è un lavoro, e ti do ragione. Però sta di fatto che sull’atto pratico consente di avere un reddito che consente di vivere alla fine del mese, reddito che cessa in automatico al momento in cui il prete perde l’investitura, il che lo costringe a trovarsi un lavoro, con tutte le problematiche drammatiche che ti ho sopra esposto. Questi problemi ci sono. Che cosa fa la chiesa di concreto per aiutare i preti che diventano laici?




Invece è stato stabilito che il Sacramento dell'Ordine coincida anche con un voto di celibato.
La Chiesa non ordina persone che non abbiano fatto la scelta che ha fatto San Paolo.
Chi non può fare tale scelta, non può essere ordinato sacerdote...sarà diacono, catechista, ecc...
Si vede che la sua MISSIONE non è quella del Sacerdozio.

Per poter rimanere celibi tutta la vita bisogna avere quel dono del quale San Paolo ha parlato.
Quindi chi ha quel dono, ha in se tutta la grazia necessaria per farsi eunuco per il Regno dei Cieli per tutta la vita.

La Chiesa non deve proprio fare nulla e non ha dovere alcuno nei confronti di chi fa la scelta di non essere più prete (ed anche qui bisogna vedere che cosa dice la Chiesa, relativamente alla sua Ordinazione...perchè non è un "lavoro", è un Sacramento quello che il sacerdote ha ricevuto).




Pertanto anche io ho fatto un periodo di tempo a pensare quanto sarebbe bello (a volte anche "giusto") che si permettesse ai sacerdoti di sposarsi...
In realtà mi sono trovato a ripensarci sopra ed ora ammetto che la scelta della Chiesa in merito ha una lungimiranza DIVINA.



Io invece riflettendo sui problemi economici che un ex-sacerdote laicizzato troverebbe per aver deciso di sposarsi con una donna, dico che o la Chiesa fa qualcosa per aiutarli oppure che è meglio che questo obbligo del rito latino cessi. Vedi, è vero che dal punto di vista spirituale la scelta della Chiesa sembra migliore ma dobbiamo anche avere i piedi per terra e renderci conto che col passare del tempo le esigenze umane cambiano e i bisogni si modificano e allora fintantoché non si violino palesemente le leggi del Signore è meglio consentire alle persone di scegliere e cambiare anche le scelte fatte. Se la Chiesa vuole continuare a mantenere l’obbligo di celibato per il rito latino, che ben venga! Ma che non lasci al loro destino quei preti che vogliono sposarsi e che per forza di cose devono abbandonare il loro incarico (infatti non possono fare i preti se si sposano neanche se volessero). Costoro hanno bisogno di aiuto! Hanno bisogno di un apporto economico. Che li si aiuti a trovare un incarico sempre all’interno della Chiesa, che si possa fare anche da sposati o che li si aiuti comunque a trovare un lavoro. O se non è possibile nessuna delle due cose che li si mantenga con dei doni!
Trovi ingiusto che vengano lasciati al proprio destino!




Ti serve solo un po' di tempo per rifletterci sopra...hai la medesima convinzione che avevo anche io.
La lungimiranza che ti ho citato è veramente grande...ed è sottile la tentazione che spinge il fedele stesso a rifletterci sopra.

Riguardo al prete che sceglie di sposarsi e di rimanere prete...
Perchè mai la Chiesa dovrebbe mantenerlo economicamente se sta apertamente disobbedendo?
Si deve prima chiarire bene le idee...si deve ricordare del voto di celibato che ha fatto...
Deve rendersi conto che la Chiesa ha stabilito che solo chi aveva quel DONO DA DIO che aveva Paolo, può essere sacerdote della Chiesa Cattolica...
E poi deve affrontare il suo dilemma.

Ci è abituato, l'ha già affrontato una volta, prima di essere oridinato.

Per forza di cose la Chiesa ha legato il Sacramento dell'Ordine a quel dono di San Paolo...
Quello è qualcosa che è stato LEGATO sulla Terra e di conseguenza LEGATO anche in Cielo.

L'obbedienza è una virtù molto importante...soprattutto per un pastore della Chiesa.

Essere sacerdote NON E' un lavoro...così come non è un lavoro qualsiasi altro incarico nella Chiesa.

Ciascuno deve CERCARE e deve SEGUIRE la propria vocazione per scoprire qual'è la sua MISSIONE.
Cadere in errore come fanno quei sacerdoti è comprensibile e perdonabile...e la Chiesa SEMPRE è pronta a perdonare ed insiste anche a richiamare.

Ma se uno persiste nell'errore, poi, non deve andare a pretendere che la Chiesa lo segua nel suo errore (soprattutto se usa i mass media come megafono anti-clericale).




E' cadere in una sottile tentazione il non credere nelle parole che Gesù Cristo ha detto...
Cioè che L'UOMO PUO' FARSI REALMENTE E TOTALMENTE "EUNUCO PER IL REGNO DEI CIELI"...e questo alla faccia della società che ci spinge a non crederlo umanamente possibile.
GESU' CI HA DETTO CHE E' POSSIBILE....ED INTRINSECAMENTE ANCHE CHE E' UNA GRANDE COSA!



Guarda che io non ti porto il parere della società civile ma quello dei preti che si sono trovati in difficoltà nella loro vita proprio a motivo dell’obbligo di celibato. Certo che è possibile anche non sposarsi se si vuole servire il Signore. Chi ha detto il contrario? Però è anche vero che non dev’essere imposto e se una persone sente in seguito il bisogno di sposarsi perché ‘infiammata dalla passione’ allora come dice Paolo si sposi. (1 Corinti 7:9).
E se uno ha fatto il voto quando non sentiva la fiamma della passione e col pasare del tempo questa fiamma si è fatta sentire? Perché impedirgli di potersi sposare liberamente? O meglio, perché impedirgli di poter appagare il suo bisogno senza avere ripercussioni? Sfortunatamente è questo ciò che accade quando un prete del rito latino decide di sposarsi. Avrà delle ripercussioni economiche di non facile soluzione.




Caro Bikki, come ti ho già detto sopra...chi ha quel dono da Dio che aveva San Paolo non si trova in difficoltà per colpa del suo voto di celibato...
Il problema vero è che quei preti non hanno mai avuto quel dono ed ora pretendono che la Chiesa pieghi le sue regole a causa del loro errore.

L'errore è il loro e sono loro che devono piegarsi all'obbedienza alla Chiesa (l'hanno promessa quest'obbedienza...).

Per quanto ci sia magnanimità, pazienza, ecc...c'è anche la pretesa che si ripari all'errore, non che si persista in esso e che lo si ingigantisca.

San Paolo distingue NETTAMENTE fra due tipi di persone...fra quelle che hanno il dono come il suo e quelli che non lo hanno.
Quindi non bisogna fare l'errore di pensare che ci possa essere un dono "via di mezzo" o che ci possa essere un dono "intermittente".

E, lo ripeto, ciò che San Paolo consigliava fortemente ma che si è subito affrettato a dire che non era un LACCIO...per via dei contesti che sono cambiati è diventato una norma "per chi sceglie il sacerdozio".

Il prete non può essere più prete se si sposa...se il suo discernimento della propria missione era sbagliato...

Quello che non può azzardarsi a fare, è instaurare uno stato di disobbedienza, di opposizione e di belligeranza con la gerarchia ecclesiastica.




Alla luce di questo, quindi, non risulta più essere tanto SCANDALOSA la presa di posizione della Chiesa in tal senso...
Ma, come ho detto, divinamente lungimirante.



Guarda che io non trovo scandalosa la decisione della Chiesa. Per me va bene. Solo che si deve rendere conto però che i preti che si sposano sono sempre delle pecore di Cristo che hanno rinunciato all’incarico sacerdotale solo perché non potevano fare diversamente (viste le condizioni necessarie per poter esercitare tale incarico). Dato che sono in difficoltà economiche necessitano di aiuto. Dunque trovo ‘scandaloso’ (se scandaloso è il termine appropriato per il discorso) che la Chiesa non aiuti in tal senso.

Rimango dell’opinione che il celibato debba restare alla libera scelta individuale del singolo sacerdote così come accade nella Chiesa Ortodossa, la quale non per questo non è in linea con la Tradizione Apostolica e la Sacra Scrittura.

Ad maiora



LOL..."ad maiora" mi ricorda qualcuno... [SM=g27988]

Tornando al discorso...non credo che la Chiesa non consideri più pecorelle del Signore i preti che si sposano...
Vedo che, insistentemente, si continuano a richiamare all'obbedienza sacerdoti dello stampo di Don Barbero et similia...con una magnanimità, un rispetto ed una pazienza che non so quale dono dello Spirito Santo dona a chi è nel Magistero...

Lo stesso si fa nei confronti di tali preti...
Ovviamente però non li si asseconda nella loro crociata "pro sposalizio dei preti".

Non capisco, poi, perchè la Chiesa dovrebbe provvedere economicamente a chi ha deciso di disubbidirle (e mi sa che, tra l'altro, la Chiesa provvede comunque a meno che non abbia ridotto allo stato laicale o non abbia preso precise disposizioni in merito)...
Io non oserei chiedere soldi se non sto lavorando.

Cos'è che diceva San Paolo?
Chi non lavora...neppur mangi.
Se un servo della vigna non lavora ma, anzi, si impunta nella disobbedienza, il padrone non solo non lo paga ma nemmeno gli da da mangiare.

E questa non è "cattiveria" è "giustizia" e pure "misericordia" (perchè la punizione è SEMPRE un atto di misericordia).

La tua opinione rimane rispettabilissima...
Come rimane chiaro il punto che non stiamo discutendo di dogmi di fede ma di questioni ecclesiologiche.
Ma le cose stanno così e se anche le Chiese Ortodosse hanno delle forme di celibato per i loro patriarchi e vescovi, evidentemente quel consiglio di San Paolo ha il suo enorme peso.

CIAO!!
Mauri




=omegabible=
00martedì 4 settembre 2007 20:35
RE X Maurif
Insomma il prete non si può sposare perchè l'ha detto il Magistero di una chiesa che fa ridere per non dire ribrezzo per quello che ha fatto in 2000 anni di storia; e la volete far passare per la chiesa istituita da Gesù!!!!
Per dignità vi dovreste suicidare tutti gettandovi con una pietra al collo in un mare di merda. La pietra è necessaria perchè essendo fatti della stessa sostanza non andreste mai a fondo.!!!! [SM=x1061911]

Altro che esegesi e tradizione!!!! [SM=g28001] [SM=x1061937]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]



kelly70
00martedì 4 settembre 2007 21:52
E continua a parlare di voto di castità o di celibato come se niente fosse ignorando le prove che ho portato a riguardo

http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6694298&p=6


nonchè di dono di Dio che in tutto questo non c'entra assolutamente niente ma viene sempre tirato in ballo perchè elargisce grazie che poi chissà come uno crede di avere ma in realtà non ce l'ha e però deve renderne conto lostesso...

Ma perfavoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

[SM=x1061933]


La promessa di celibato NON è il voto di castità

Stai facendo demagogia [SM=x1061937]

La Madre Badessa [SM=x1061977]
MauriF
00mercoledì 5 settembre 2007 07:44
Scusa non ho tempo da perdere nel star lì a vedere le sottili differenze fra voto di celibato e promessa di celibato, cara ragazza...
Quello che intendo lo si capisce bene lo stesso. [SM=g27988]

Ciao [SM=x1061920]

Mauri
=omegabible=
00mercoledì 5 settembre 2007 08:02
Re x Maurif
Tempo fa ti dissi di cambiare la tua firma come sotto riportato.
Non l'hai ancora fatto!!!

Testo:

Beato te Maurif,figlio di Giona,perchè nè la carne nè il sangue te l'hanno rivelato,ma quel "censura" che stà a Roma o a Castelgandolfo.
E io ti dico: Tu sei Maurif e sullo "censura" che sei edificherò una "censura" che sfiderà i secoli e grazie alla grande quantità di "censura" sarà impossibile l'accesso ai puri di cuore.
A te darò le chiavi di questo WC e ciò che xxxxxx sarà xxxxx e ciò che non avrai xxxx sarà da te ritenuto con grandi dolori di pancia"

Amen omega [SM=x1061914]


Affrettati sei ancora in tempo!!!! [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]
pcerini
00mercoledì 5 settembre 2007 09:28
Re:
MauriF, 05/09/2007 07:44:

Scusa non ho tempo da perdere nel star lì a vedere le sottili differenze fra voto di celibato e promessa di celibato, cara ragazza...
Quello che intendo lo si capisce bene lo stesso. [SM=g27988]

Ciao [SM=x1061920]

Mauri




Non,non si capisce,kelly ti ha portato degli argomenti che affermano il contrario,sta a te "perdere tempo" per chiarire la faccenda!
kelly70
00mercoledì 5 settembre 2007 10:23
Re:
MauriF, 05/09/2007 07.44:

Scusa non ho tempo da perdere nel star lì a vedere le sottili differenze fra voto di celibato e promessa di celibato, cara ragazza...
Quello che intendo lo si capisce bene lo stesso. [SM=g27988]

Ciao [SM=x1061920]

Mauri




Ma certo che non hai tempo da perdere perchè la differenza c'è e non è sottile ma SOSTANZIALE perciò cambiando i presupposti cade tutto il castello di carte che hai costruito su un dono di dio che non esiste perchè è UNA LEGGE UMANA in cui dio non c'entra niente, ce lo hai tirato dentro tu come al solito per fare demagogia.

Che significa che uno crede di averlo e poi scopre di essersi sbagliato? Un sacerdote "crede" di avere un dono di Dio per tanti anni e poi scopre che non è vero???????????????????Ma ti rendi conto dell'assurdità di quello che dici??????????? [SM=x1061928]
Allora secondo il progetto di Dio quella persona non doveva essere prete e invece lo è?????? Ma che valore ha quel prete allora? Un valore sbagliato???????????? O ve la girate come vi conviene a secondo dell'occasione?????????? Ve ne approfittate perchè non può venire Dio a smentirvi [SM=x1061933]

La tua presunzione rasenta la follia, non ho parole davvero...

[SM=x1061977]



La Madre Badessa [SM=x1061929]


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