STEFANO CUCCHI: GIUSTIZIA NON E' STATA FATTA!

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parliamonepino
00giovedì 3 dicembre 2009 09:55

Per i deboli e per chi, rassegnato e senza forze, non riesce a difendersi, non c'è giustizia.

Forse, per questo, nella Bibbia, c'è scritto, "la vendetta è mia", appartiene, quindi, a Dio, fare giustizia, perchè molte persone rimangono impotenti di fronte al potere stritolatore di chi ha il comando di "assolvere" e lasciare impuniti i colpevoli di omicidio, come quello di Stefano Cucchi.

Facciamo in fretta a gridare, ad inveire, a mostrare il nostro sdegno, ma non siamo nei panni di quella famiglia cui hanno consegnato il "morto".

La famiglia di Stefano Cucchi ha tentato, per 6 giorni di mettersi in contatto con le "Autorità" che avevano preso Stefano in "consegna", preoccupata per il proprio caro.

La famiglia di Stefano Cucchi ha sperato che qualche anima buona potesse occuparsi di Stefano.

Oggi, diventa difficile fare anche "il buon Samaritano" e chinarsi per soccorrere il "Giudeo" ferito a bastonate, lasciato pesto e ripulito dei suoi averi in mezzo alla strada.

Almeno, il "buon Samaritano", è arrivato in tempo per aiutare il "Giudeo".

Adesso, gli aggressori, i banditi, sono diventati più spietati, non lasciano superstiti e uccidono anche senza motivo, non necessariamente per derubare il malcapitato.

Quel "Giudeo", oggi, sarebbe morto. Il "Samaritano" lo avrebbe seppellito, senza giustizia e senza poter fare nulla per il suo "Prossimo" se non accettare, con rassegnazione, il pieno trionfo del male.

Stefano Cucchi è rimasto ferito per "la stada che portava a Gerico", ma nessuno che passava per quella strada fu "mosso a pietà".

Alla famiglia di Stefano Cucchi non rimane che piangere su un punto interrogativo.

Giustizia non è stata fatta!

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parliamonepino
00sabato 5 dicembre 2009 15:21
Il carcere serve a togliere dalla società chi nuoce alla società.

Coloro che prendono in custodia i presunti colpevoli di qualche reato, non sono autorizzati ad ammazzare la gente, a torturarla massacrandola di botte.

Stefano cucchi era colpevole di un reato legato al mondo della droga, di cui era consumatore, si doveva tenere conto delle condizioni di una persona che vive un disagio personale.

Ma si sa, il "forte" prevarica sul più debole, approfitta di un minimo di potere e non resiste alla voglia di scaricare, sul primo malcapitato, il suo risentimento represso.

A volte, come in questo caso, si esagera, allora si cerca di rimediare nel modo più meschino, avvalendosi di complicità e "coperture".

Il problema, volendo, è molto più ampio, perchè non sempre le vittime sono "colpevoli" di qualche piccolo reato, ma spesso si tratta di innocenti bambini, o di persone che la pensano in modo diverso, persone che osano dire "non sono d'accordo!".

Ma torniamo a Stefano Cucchi, un ragazzo ucciso come un cane, senza che nessuno, in sei giorni di agonia, potesse avere un momento di pietà.

Non si può trattare un essere umano così barbaramente, non si può accettare una morte così orrenda.

Non voglio vendetta, anche se provo un forte desiderio di aggressività fisica, ma la giustizia è un'altra cosa.

La giustizia deve essere fatta, si può ottenere. Una giustizia che non guardi in faccia nessuno, una giustizia che vada fino in fondo, a costo di far dimettere un Ministro o dei funzionari che non sanno agire con il rigore che serve.

La continua mancanza di giustizia trasforma le persone in potenziali vendicatori privi di controllo, destinati a farsi giustizia con le proprie mani, rischiando di commettere errori di valutazione.

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