"L'Uomo della Provvidenza", così fu chiamato Benito Mussolini, capo del Governo italiano, 80 anni fa, nel 1929, quando, insieme al Segretario di Stato Vaticano, Cardinal Pietro Gasparri, firmarono il Concordato tra Stato e Chiesa, i famosi Patti Lateranensi.
Infatti, nell'Arcibasilica Laterana, Cattedrale della diocesi di Roma, sede ecclesiastica ufficiale del Papa, Mussolini, per ragioni politiche, dovette ottemperare a questa "sgradevole" necessità, così da avere il campo libero per fare importanti e radicali cambiamenti, sgombrando l'Italia da ogni resistenza ecclesiastica, all'epoca molto forte.
Si sanarono, così, dei contrasti di interesse, che duravano da decenni. La pace fu stipulata. La Chiesa fu molto utile a Mussolini per aprire molti canali internazionali con altri paesi dominati dalla Chiesa.
Nel 1984, Bettino Craxi, firmò un nuovo concordato, operando solo piccoli cambiamenti, ma nella sostanza, non stravolgevano nulla.
Per concedere qualche "favore", la Chiesa ottenne un altro tipo di sostentamento, operativo dal 1990:
l’8 per mille!
Il meccanismo attraverso il quale si può devolvere quella percentuale di gettito Irpef alla Chiesa cattolica.
Si può abolire il Concordato tra Stato e Chiesa?
Per quanto sancisce la Costituzione italiana, non si può proporre e, quindi, modificare il Trattato o il Concordato o le leggi ad esso collegate perché non sono ammessi referendum che modifichino i trattati internazionali, tra i quali rientrano i Patti Lateranensi.
Inoltre, secondo l’articolo 80 della Costituzione, non è possibile abolire il Concordato con una proposta di legge popolare.
HAI UNA SOLUZIONE, RAFFAELE?