RIMBORSO IVA - sulla tassa rifiuti

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®@ffstef@n
00mercoledì 23 settembre 2009 14:14
18/09/2009 Iva sui rifiuti, i Consumatori si mobilitano Una sentenza della Corte Costituzionale affema che Tia e Tarsu sono da considerarsi tributi e non servizi e quindi non sono soggetti a Iva. Sarà possibile chiedere i rimborsi, per un totale di 350 euro a famiglia.

Ben 15 milioni di famiglie  dovranno fare ricorso per ottenere il rimborso del 10% dell’Iva non dovuta e versata negli ultimi dieci anni, in media  l’importo da rimborsare ad ogni famiglia si aggira sui  350 euro, con un costo globale per lo Stato, o per l'ente pubblico che dovrà erogare i rimborsi, di circa 5 miliardi e 250 milioni di euro.

L’Unione per la Difesa dei Consumatori, come sempre, è a completa disposizione per qualunque tipo di informazione attraverso il numero verde 800.305.503 e l’indirizzo e-mail info@udicon.org.

http://www.helpconsumatori.it


 

17/09/2009 Iva sui rifiuti, Confconsumatori prepara lettera per rimborso
Alla luce della recente giurisprudenza che ha confermato
, con sentenza della Corte di Cassazione, l'illegittimità dell'applicazione IVA sulla T.I.A. (tassa di igiene ambientale), Confconsumatori ha predisposto uno schema di lettera per la richiesta di rimborso dell'IVA fino ad oggi pagata, che potrà essere ritirata presso le sedi dell'associazione o scaricata dal sito www.confconsumatori.it gratuitamente. La lettera, compilata in ogni parte, potrà essere trasmessa a mezzo fax o con raccomandata a.r. all'azienda di competenza.
Confconsumatori precisa che, in caso di mancato rimborso, i cittadini potranno procedere giudiziariamente per ottenere quanto a loro dovuto. La Corte di Cassazione ha, infatti, chiarito che trattandosi di una entrata di natura tributaria, e non di una tariffa, non può essere applicata l'IVA, e cioè un tassa sulla tassa!Confconsumatori assisterà tutti i cittadini che, avendo pagato più del dovuto, chiedano il rimborso dell'IVA dal momento dell'applicazione della T.I.A (comunque non oltre 10 anni) ad oggi, oltre a quello che eventualmente saranno costretti a pagare in futuro allo stesso titolo. La lettera all'ente esattore costituisce dunque la messa in mora dinanzi ad ogni eventuale, successiva pretesa dall'ente medesimo.

http://www.helpconsumatori.it
 



MODULO PER RICHIESTA DI RIMBORSO:
®@ffstef@n
00martedì 20 ottobre 2009 13:39
Vi ricordate come chiamavano Paolo Villaggio quando si calava nei panni del ragionier FANTOCCI ?   "MERDACCIA".

Ebbene, oggi questo ruolo, questa "MERDACCIA"  è degnamente rappresentata da tutta la nostra classe politica. Una classe politica depravata, corrotta e collusa con i "soliti noti" mafiosi.

Infatti si legga:


Tassa rifiuti. Il Governo non rimborsa e continuera' a far pagare l'Iva dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.
Scrivi alla responsabile sen. Bonfrisco
Comunicato di Vincenzo Donvito
20 ottobre 2009 11:05


 
  Lo scorso 24 luglio la Corte Costituzionale ha stabilito che, in materia tassa dei rifiuti, sia Tarsu che Tia non devono essere soggette ad Iva, perche' non rappresentano un servizio dovuto a contratto ma una tassa che, di per se', non si qualifica mai come corrispettivo di un servizio (*).
Si tratta di non pochi milioni di euro che l'Erario dovrebbe restituire ai contribuenti con una retroattivita' di cinque anni. Che il nostro sistema fiscale non fosse amico dei contribuenti non e' una novita', percio' abbiamo subito messo in guardia da un probabile colpo di spugna, che puntualmente e' arrivato.
Ci ha pensato la sen. Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl) con un emendamento al disegno di legge di conversione del dl 135/2009, attualmente in discussione alla commissione Bilancio del Senato. La nostra senatrice, per legittimare l'addebito non conforme alla Costituzione, ha rispolverato un regio decreto del 1937, che istituiva l'Eca, un tributo locale ante litteram (1).
Una foglia di fico che, se approvata, farebbe della Costituzione carta straccia, con un ulteriore paradosso, che penalizza gli utenti non professionali, per i quali l'Iva e' un costo, a differenza delle aziende che invece la 'scaricano'.
Gia' l'emendamento e' una beffa in se' perche' e' concepito per eludere una sentenza della Corte Costituzionale... ma non basta: al suo interno ci sono i contribuenti di serie A (aziende) e quelli di serie B (Famiglie/consumatori).
Faremo il "diavolo a quattro" per non far passare questo emendamento.

Intanto mettiamo una foto della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, che' tutti conoscano il suo volto.
E invitiamo a mandare messaggi al suo indirizzo di posta elettronica, che' si ravveda di questa pessima veste che ha deciso di indossare:

sen. Anna Cinzia Bonfrisco:
bonfrisco_a@posta.senato.it
(1) un'addizionale per la costituzione di un fondo ad integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza da applicarsi alle imposte, tasse e contributi comunali e provinciali riscuotibili per ruolo. Una gabella che, soppressi questi enti comunali di assistenza, era andata direttamente allo Stato che, con una nuova legge, dal 1996 la rigiro' ai Comuni.

Cosa ha pensato la sen. Bonfrisco?
Se la Tia e' un tributo deve anch'essa deve essere soggetta a questa addizionale. Questi anni non e' stata pagata... pazienza! Ma da ora e' del 10%, proprio il medesimo importo percentuale dell'Iva che la Corte Costituzionale ha detto che non deve essere pagato e che i Comuni per ora, imperterriti, continuano a far pagare. Ecco quindi una compensazione automatica tra i due tributi, inclusi quei cinque anni che, non prescritti, avrebbero dovuto essere restituiti ai consumatori: cioe' la compensazione e' retroattiva!!
Ma come fare coi soggetti non consumatori, cioe' quelli che con partita Iva hanno gia' scaricato questa percentuale? Per loro niente, tutto come prima. Il ragionamento: siccome hanno gia' scaricato, non hanno interesse a chiedere un rimborso.

Il problema, per la senatrice, e' il rimborso alle famiglie
. Per cui anche se un'addizionale si dovrebbe pagare e basta e non essere scaricata, se un'azienda lo ha fatto, e non avrebbe potuto fare altrimenti perche' era Iva... pazienza: "chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato scurdammoce 'o passato".

Quindi le famiglie/consumatori si pagano questo 10% anche per gli ultimi cinque anni e le aziende no.
Siamo tutti uguali di fronte alla legge? No! Chi paga? Il solito ultimo anello, la famiglia/consumatori.

http://avvertenze.aduc.it/



Continuate a leggere :




Bagnasco: "No all'ora di religione islamica a scuola"

 

Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Angelo Bagnasco, boccia la proposta di introdurre a scuola l’ora di religione islamica. In un’intervista al Corriere della Sera, il presidente dei vescovi spiega: “L’ora di religione cattolica, nelle scuole di Stato si giustifica in base all’articolo 9 del Concordato, in quanto essa è parte integrante della nostra storia e della nostra cultura”.
“La conoscenza del fatto religioso cattolico – ha aggiunto Bagnasco – è condizione indispensabile per la comprensione della nostra cultura e per una convivenza più consapevole e responsabile”. “Non mi pare – ha concluso – che l’ora di religione ipotizzata corrisponda a questa ragionevole e riconosciuta motivazione”.




Ora vi chiederete : ma che attinenza hanno i 2 articoli?

Presto detto....

Se si vuol  tentare di "ritoccare"  la  Costituzione (vedi anche lodo Alfano) senza ledere i 
DIRITTI UNIVERSALI DELL'UOMO,

Si incominci col toglierci dalle biglie, proprio quel concordato con la Chiesa Cattolica.

L'8x1000 (in questo caso) veniva utile allo STATO, "per
risarcire quest'orrore"

parliamonepino
00martedì 20 ottobre 2009 16:29
"L'Uomo della Provvidenza", così fu chiamato Benito Mussolini, capo del Governo italiano, 80 anni fa, nel 1929, quando, insieme al Segretario di Stato Vaticano, Cardinal Pietro Gasparri, firmarono il Concordato tra Stato e Chiesa, i famosi Patti Lateranensi.

Infatti, nell'Arcibasilica Laterana, Cattedrale della diocesi di Roma, sede ecclesiastica ufficiale del Papa, Mussolini, per ragioni politiche, dovette ottemperare a questa "sgradevole" necessità, così da avere il campo libero per fare importanti e radicali cambiamenti, sgombrando l'Italia da ogni resistenza ecclesiastica, all'epoca molto forte.

Si sanarono, così, dei contrasti di interesse, che duravano da decenni. La pace fu stipulata. La Chiesa fu molto utile a Mussolini per aprire molti canali internazionali con altri paesi dominati dalla Chiesa.

Nel 1984, Bettino Craxi, firmò un nuovo concordato, operando solo piccoli cambiamenti, ma nella sostanza, non stravolgevano nulla.
Per concedere qualche "favore", la Chiesa ottenne un altro tipo di sostentamento, operativo dal 1990: l’8 per mille!
Il meccanismo attraverso il quale si può devolvere quella percentuale di gettito Irpef alla Chiesa cattolica.

Si può abolire il Concordato tra Stato e Chiesa?

Per quanto sancisce la Costituzione italiana, non si può proporre e, quindi, modificare il Trattato o il Concordato o le leggi ad esso collegate perché non sono ammessi referendum che modifichino i trattati internazionali, tra i quali rientrano i Patti Lateranensi.

Inoltre, secondo l’articolo 80 della Costituzione, non è possibile abolire il Concordato con una proposta di legge popolare.




HAI UNA SOLUZIONE, RAFFAELE?

[SM=g1660865]





®@ffstef@n
00martedì 20 ottobre 2009 19:07
Caro Pino

La risposta era già insita nei miei commenti, agli articoli postati.

Cmq
A mio avviso basterebbe che la classe politica, prenda in esame una semplice proposta di legge costituzionale come quelle già formulate a suo tempo, da Iannuzzi (Forza Italia) e Debenedetti (DS).

Se non bastasse, Il popolo Italiano che dovrebbe essere sovrano,
può inviare una missione di pace (iran) in quel del Vaticano.

Mi pare che un certo Archimede, così si pronunciava:
Datemi una leva e solleverò il mondo

Paragonandola ai giorni nostri, tale detto potrebbe anche
amalgamarsi con : Datemi una bomba e solleverò l'Italia

Tuttavia, al di la qi queste ultime frasi, che volevano essere solo ironiche, basterebbe indagare a fondo, solo e semplicemente nella banca vaticaliana IOR per incriminarli e incarcerarli TUTTI.

P.s.

HANNO APPENA TRASFERITO IL PRETE MOLESTATORE RIPRESO DALLE IENE
www.bigol.net/index.php?p=articolo&value=51362

TRASFERIAMO ANCHE TUTTO IL VATICANO.










Sammy3
00mercoledì 21 ottobre 2009 23:04
Senza dover cercare di abolire del tutto il concordato, cosa praticamente impossibile visto che ci vorrebbe il consenso di entrambe le parti, bisognerebbe ricorrere all’Art. 138 per abolire almeno l’art. 7 in modo da equiparare la religione cattolica alle altre religioni e quindi essere regolamentata dall’art. 3 e 8... ma siamo cmq in mano ai nostri politici.

®@ffstef@n metterli tutti in carcere no, dai, però almeno renderli giudicabili e quindi punibili come tutti sicuramente!
Sarebbe già un gran bel passo.
®@ffstef@n
00giovedì 22 ottobre 2009 00:28
Mia cara Sammy3

Scusami innanzi tutto Tu per questa mia esternazione
come spero mi scuseranno tutti gli utenti del forum,
ma questa mi esce proprio dalle viscere, poiche' anche il Papa decimo sesto si è avvalso dell'immunità.

Gli Uomini onesti o meglio quelli di vera fede dovevano semplicemente prendere le distanze da tali infami individui

e se cio non è avvenuto è perche' sono tutti una massa di farabutti che andrebbe cacciata via a calci in culo, e se non bastasse si potrebbe anche dichiarare guerra, contro un potere oscuro, mafioso e corrotto, che stà mettendo in ginocchio l'intero universo.

pensa te.... ma pensate voi tutti....

Han dettato legge (per non parlare di aborto, clandestini, omofobia,divorzio,ecc,ecc,ecc,ecc,ecc,ecc,ecc,) anche sui preservativi, predicando di non farne uso, nel mentre fra le sue fila annoverava migliaia di preti pedofili che anzichè castrarli
( facendoli cantare nel coro antonelliano) li trasferisce di chiesa in chiesa.

Abbiamo toccato il fondo e facciamo finta di non vedere,

questa è la vera vergogna degli italiani, del mondo intero, la colpa è nostra non loro.
Sammy3
00giovedì 22 ottobre 2009 09:22
Con me non ti devi affatto scusare perchè sfondi una porta aperta, io la penso esattamente come te però a volte è meglio cercare di valutare le situazioni con imparzialità.

Penso che in Italia bisognerebbe cercare delle soluzioni che possano cambiare la situazione un passo alla volta e non facendo proposte radicali che sicuramente sarebbero scartate senza neanche essere prese in considerazione.
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