Pedopornografia, Italia al V posto"La denuncia di Telefono Arcobaleno

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00giovedì 20 novembre 2008 14:14
L'associazione per i diritti dell'infanzia:
Europa epicentro della pedofilia online
Napolitano: «Per i bambini si fa poco»

ROMA
L’Italia è il quinto Paese nel mondo per numero di "consumatori" di pedopornografia, triplicati in quattro anni, e l’Europa è l’epicentro della pedofilia on line. Lo afferma Telefono Arcobaleno, l’associazione che da dodici anni lotta al fianco delle polizie nazionali e internazionali contro la pedofilia e la pedopornografia, in occasione della Giornata Mondiale sui diritti dell’infanzia.

Dodici anni nei quali l’associazione ha censito i volti di 35mila bambini sui siti pedofili individuati monitorando costantemente la rete, con una media di sette nuove vittime individuate ogni giorno. «La dimensione della pedofilia online dal 2006 a oggi è praticamente raddoppiata -afferma Giovanni Arena presidente e fondatore di Telefono Arcobaleno- ogni giorno, l’equipe informatica dell’associazione, segnala in media 120 nuovi siti pedofili e scopre 7 nuovi bambini prigionieri di questo turpe mercato sul web. Meno del 2%, ad oggi, è stato identificato».

«L’Europa -riferisce Telefono Arcobaleno- si attesta come epicentro assoluto della pedofilia on line; oltre il 90% dei bambini sfruttati è di razza europea, l’86% dei materiali pedofili è allocato in Europa, i due terzi dei clienti sono europei. I consumatori italiani di pornografia minorile sono praticamente triplicati in quattro anni, con un incremento del 188% rispetto al 2004, che pone l’Italia al quinto posto di una triste classifica, preceduta solo da Germania, Stati Uniti, Russia e Regno Unito».

Anche nelle società più evolute come l’Italia occorre maggiore impegno contro ogni forma di sfruttamento dei minori.

Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio di saluto inviato in occasione della Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. «La Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ripropone all’attenzione dell’intera collettività il valore universale delle solenni statuizioni della Carta delle Nazioni Unite sulla intangibilità dei minori e del loro diritto ad una piena tutela nell’intero percorso di crescita fisica, psicologica e morale - ha ricordato il Capo dello Stato -.

È un principio di civiltà che va perseguito con determinazione grazie anche all’apporto dei più moderni indirizzi pedagogici e modelli di assetto sociale attenti alle particolari sensibilità ed esigenze dei bambini e degli adolescenti». «Ancora oggi, purtroppo, sono presenti in vaste aree del pianeta situazioni di grave sfruttamento dell’infanzia, specialmente dove persistono diffuse ed antiche condizioni di sottosviluppo e di povertà e conflitti endemici tra le diverse etnie.

Forte deve essere, pertanto - sostiene Napolitano -, l’impegno delle organizzazioni internazionali nell’impedire ogni forma di sfruttamento, che giunge fino all’impiego di adolescenti come soldati, e nel rimuovere gli ostacoli che impediscono condizioni di vita rispettose dei bisogni, dei diritti e delle aspirazioni dei minori. Né possiamo ignorare che c’è molto da fare anche nel nostro Paese: una maggiore e più generale consapevolezza delle numerose insidie presenti anche nelle società più evolute è indispensabile per contrastarle con la massima determinazione e offrire alle nuove generazioni la possibilità di crescere in condizioni di sicurezza e di serenità».
«In questo senso, anche una più incisiva azione di prevenzione e di controllo - ha concluso il Presidente della Repubblica - può aiutare a costruire una società coerente con i principi sanciti per la tutela dei minori dalla nostra Costituzione e dal diritto internazionale».

fonte: La Stampa
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