Olimpiade vietata alle arabe

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@nounou@
00lunedì 11 agosto 2008 12:37
la ribellione in onda sul web

Un video di protesta su YouTube:«Aisha moglie di Maometto era una sportiva...»

STEFANO SEMERARO
PECHINO


Legate, imbavagliate, prigioniere di un burka nerissimo che scopre giusto le scarpe da ginnastica.

Davanti un pallone, sullo sfondo una porta di calcio. In sottofondo la mielosa "One moment in Time" di Whitney Houston.
Una foto che una metafora della società reale che permane, nobilmente, religiosamente tollerante, ma soffocata solo il velo nero dell’ipocrisia e della discriminazione sessuale - uno dei pilastri politici e sociali della nazione araba.

Finché la donna resta sottomessa e non si ribella, lo status quo è garantito. Il mondo dei maschi può prosperare, non deve temere menadi e sacerdotesse, figuriamo poi quelle di confessione Beckham.

L'immagine è in realtà un frame di un video realizzato dall’attivista Wajeha Al Huwaider, una intellettuale saudita che dirige la Società per la difesa dei diritti delle donne.

Anche delle donne che vorrebbero correre, saltare, misurarsi su un campo, dentro uno stadio. Qualificarsi per le Olimpiadi. Niet. La trionfante teocrazia al governo in Arabia bandisce gare di corsa, maratone, qualsiasi attività ginnica in pubblico, arrivando a espellere lo sport dai programmi scolastici femminili.

Figuriamoci le Olimpiadi. Wajeah non è la prima a scontrarsi con il muro del maschilismo. Anche alle prime edizioni delle olimpiadi moderne le donne furono prima bandite, poi tollerate, dal 1908, purché non corressero più di duecento metri, per non affaticarsi e rovinarsi la vita.

Hassiba Boulmerka nel 1922 divenne la prima atleta algerina a vincere una medaglia d'oro, nel 92 a Barcellona, e un mondiale sui 1500 a Tokyo che scatenò proteste serie dei parrucconi di casa sua: perché Hassiba correva a gambe scoperte, indossando i classici shorts da pista.
Capirete il sacrilegio. Si arrivò alle minacce, e Hassiba dovette emigrare in Europa per allenarsi.
Un po' come ha fatto di recente Sania Mirza, campionessina indiana e musulmana che in patria è stata tante volte censurata per le sue mise che rivelano molto delle sue forme generose.

In Arabia esiste anche una squadra semiclandestina di basket, "Jeddah United", mentre Arwa Mutabagani è stata eletta - una donna - amministratrice della federazione sport equestri. Aperture, squarci che non sono quelli invocati da tempo da Sepp Blatter per i pantaloncini aderenti delle pallavolisti.

Aperture che si allargheranno con il tempo. Chissà cosa ha pensato Wajeha la pasionara del corpo quando ieri una velista tedesca si è fatta fotografare culetto all’aria durante una minzione d’emergenza a bordo della barca. «Aisha, la moglie preferita di Maometto, andava a cavallo e sapeva combattere», è il motto di Wajeha.




Paxuxu
00lunedì 11 agosto 2008 20:10
Se non saranno le donne dell'Islam a dire basta a questa schiavità voluta, che possiamo fare realmente noialtri?


[SM=g1380271]


Paxuxu


@nounou@
00lunedì 11 agosto 2008 21:22
Re:
Paxuxu, 11/08/2008 20.10:

Se non saranno le donne dell'Islam a dire basta a questa schiavità voluta, che possiamo fare realmente noialtri?


[SM=g1380271]


Paxuxu






nulla..se non far conoscere come vivono le donne in quel paese [SM=g27994]

il video della protesta

Paxuxu
00mercoledì 13 agosto 2008 09:25
Ma a parte far "vedere" come vivono, almeno quelle che non sono figlie e mogli di alti prelati (od imam per i puristi [SM=x1061913] ), se non saranno loro a voler cambiare le loro sorti il resto è retorica e perdita ditempo sia loro che nostro.

"Solo chi è convinto delle proprie azioni e si sente di rimettere in gioco tutto il suo credo, può aspirare al paradiso di Allah."

Maometto


[SM=x1061948]


Paxuxu


@nounou@
00mercoledì 13 agosto 2008 10:51
Nel mondo musulmano,come in Arabia Saudita, non esiste separazione tra Stato e Religione, la legge islamica è legge per tutti.
L'unica via sarebbe fuggire da quella prigione, ma non sempre è facile. [SM=g1394526]
Paxuxu
00mercoledì 13 agosto 2008 16:07
Non è fuggendo che si cambiano le cose, ma rimanere sul posto e combattendole che si cambiano le cose.

Platone


Paxuxu




@nounou@
00giovedì 14 agosto 2008 11:37
Re:
Paxuxu, 13/08/2008 16.07:

Non è fuggendo che si cambiano le cose, ma rimanere sul posto e combattendole che si cambiano le cose.

Platone


Paxuxu








Hai ragione, ma troppo spesso la donna araba è ostaggio di padre, marito, figli maschi, il tg com di oggi riporta proprio un esempio di fanatismo religioso, di un padre nei confronti della figlia che ha osato convertirsi al cristianesimo.

Paxuxu
00giovedì 14 agosto 2008 12:07
Chissà perchè mi ricorda anche il sistema dei tdg nei rapporti delle donne, mah... sarà un caso?


[SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061946] [SM=x1061920]


Paxuxu


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