Carissimi,
affronto questo complicato argomento non tanto per la attualità che riveste a livello , ormai, mondiale.
Questa dilagante modalità di comportamento, oggetto di cronaca quasi quotidiana è già, di per se, altamente allarmante.
Ma ciò che trovo preoccupante è, soprattutto, la mitizzazione che viene fatta sia a livello di media, sia nel mondo cinematografico, che letterario di questa aberrazione comportamentale che scivola in un perverso fanatismo e in una celata proposta di emulazione da parte di un sistema che vive e viene gratificato dalla perpetrazione della violenza stessa.
Non per nulla, molti di questi individui, si sposano nel braccio della morte, o trovano estimatori che ripropongono le loro gesta per nutrirsi dello stesso potere che alimenta i gesti originali dei killer.
Questo perverso desiderio che si riversa nel quotidiano di insospettabili persone, nelle loro fantasie sessuali, è, a mio parere, ancor più pericoloso del gesto rituale effettivamente compiuto.
Questo perchè la fantasia è ancor più silenziosamente dilagante della pratica, e continua a crescere e ad affascinare un' immensa moltitudine di persone.
Persone che, vittime del potere, si trasformano in carnefici, ad ogni livello, anche quasi non visibile, come riscatto di un esistenza senza più alcun modello positivo e costruttivo.
Questo gioco, che per il singolo rappresenta solo una modalità individuale di comportamento, per il Sistema è la maniera migliore di rinnovare la sua potenza ed annullare ogni anelito di vera libertà e giustizia.
L' odio che impera, distoglie l' animo e la mente dal problema reale.
Nella mente del Serial Killer : il predatore sessuale.
Queste ricerche, il cui compito è portare all' attenzione di tutti uno spaccato del mondo femminile, con tutte le implicazioni che questo vissuto comporta, sono, per forza di cose, estremamente parziali dal punto di vista scientifico e culturale.
Nello specifico, questo tema, ha proporzioni così vaste e sfaccettature talmente innumerevoli che, a veder bene, riassumerlo risulta quasi un' eresia.
Ma, tenendo conto di una sua ingerenza così pressante nel mondo femminile, spero venga perdonata una inevitabile superficialità.
Naturalmente è necessario distinguere il fenomeno dell' omicidio seriale da quello della violenza domestica sulle donne, che è uno studio a parte, con connotazioni diverse sebbene riconducibili al potere, al predominio ed al possesso che, sicuramente, risultano appannaggio anche di questo studio.
Le statistiche riportano che la percentuale dei serial killer sono, per il 90% dei casi, di sesso maschile.
Nei soli Stati Uniti, si stima che le vittime di questo fenomeno si aggirino intorno alle 3.500 unità annue : circa 10 al giorno.
I serial killer, talvolta, conducono una vita apparentemente normale: spesso hanno una casa, una famiglia, un lavoro ed una vita sociale rispettabile.
Nell' 85% dei casi sono di etnia bianca, con un' età che si aggira intorno ai 35 anni.
Nella quasi totalità dei casi, agiscono isolati, per il piacere di uccidere, spesso riscattando un' infanzia di maltrattamenti fisici o psicologici in famiglie multiproblematiche.
Le vittime sono principalmente donne, in molteplici casi, prostitute, bambini o ragazzi.
L' assassino seriale agisce sempre in modo accurato ed estremamente lucido, premeditato ed organizzato minuziosamente, con un' autocontrollo che ne complica la cattura e le indagini di polizia.
Le condizioni in cui si sviluppa la personalità deviata sono riconducibili non solo alle problematiche interne all' ambito familiare: lo stesso nucleo di base è, comunque, appartenente ad un ambito sociale che vede, a livello ormai globale, una totale alienazione dall' individuo dall' ambiente e dal contatto sociale sano e costruttivo.
La mancanza di rapporti interpersonali e di modelli di riferimento validi, provoca l' incapacità di interagire, in particolar modo, con persone dell'altro sesso, con l' accumulo di frustrazioni e rabbia.
Le fantasie si sostituiscono ad un sano e partecipe vissuto e si deformano in delirio di onnipotenza e nel binomio sesso-violenza.
Spesso sono sperimentate nell' infanzia come maltrattamenti nei confronti degli animali, in seguito, percorrono un iter che conduce, inevitabilmente, alla realizzazione pratica del desiderio coltivato per anni, di pieno dominio della vita altrui.
L' assassino seriale, appaga con l' eliminazione di un essere umano, i suoi fantasmi di morte e distruzione e, nello stesso tempo, concretizza e ritualizza questo sentimento di rivalsa sull' aggressore di un tempo, questa profonda sensazione di dominio che lo riscatta dalla violenza subita e gli restituisce la potenza di cui si sente privato.
Generalmente un conflitto affettivo infantile diventa fonte di estrema vulnerabilità e di negazione di se stesso al punto da scatenare una reazione violenta dovuta alla frustrazione della non soddisfazione dei bisogni.
La stretta relazione tra vittima e carnefice, spesso può portare all' inversione dei ruoli: e così chi è stato violato può, a sua volta, generare l' impulso di violare.
Sareste stupiti di vedere i disegni che, alcuni tra i più feroci serial killer, hanno elaborato in sede di indagine psicologica.
Immagini adolescenziali ed infantili che essi riproducevano raffigurando orsetti o personaggi dei fumetti o, ancora, cuoricini e uccellini che potrebbe, tranquillamente, disegnare anche nostro figlio.
La cultura della violenza che impregna a livelli profondi tutto il nostro vissuto umano, la frequenza con cui questa si manifesta ad ogni livello, condiziona lo sviluppo di ognuno di noi.
I serial killer sono vittime che non sono riuscite ad elaborare o ad indirizzare gli impulsi negativi trasformandoli in energia costruttiva.
Se all' individuo, viene mostrata questo tipo di cultura, se nella sua psiche non vi sono forze più grandi che gli permettono di trovare una soluzione alternativa, allora la cultura della violenza, diventa perpetrazione della violenza stessa.
I maschi, nella attuale società, sono i più predisposti a questo genere di forzatura.
La presenza di una sessualità disturbata, fenomeno sempre più evidente e presente nella società contemporanea, conduce i killer verso una sessualità immatura ed incompleta, e li porta alla volontà di acquisire quella altrui, ad impossessarsi della persona.
Ma, conseguentemente al fatto che non vi può essere possesso psicologico se l' altra persona non sia, in qualche modo, consenziente, ecco che, il killer, adotta la modalità omicida per avere questo "tacito" consenso.
Purtroppo, la categoria dei killer sessuali è la più perversa e crudele.
Appropriarsi di una persona che non è consenziente spesso significa appropriarsi del suo corpo senza vita ed interiorizzarlo , mutilarlo, stuprarlo e farlo proprio, ad esempio tramite il cannibalismo o le morsicature inflitte anche al corpo senza vita, che rivestono un carattere simbolico, un significato che va al di là del piacere e del senso di potenza ottenuto con un gesto così estremo, e che si va ad inserire all'interno di una oralità intesa come assimilazione, nel proprio corpo, di un oggetto esterno a se ed appartenente ad un altro corpo.
Attraverso queste orride modalità, essi interiorizzano totalmente la vittima,la sua psiche, la sua essenza, l' interiorità, come veri "vampiri sessuali".
Ognuno di noi è, continuamente, sottoposto a sollecitazioni devastanti da parte del sistema di potere.
Questa assurda perpetrazione dell' odio non ci fornirà le chiavi per cambiare direzione : le soluzioni vanno cercate in modalità totalmente differenti da quelle che ci vengono riproposte e che duplicano se stesse e i loro identici risultati, anche se con diverse finalità, all' infinito in una reazione a catena che ha una forza implosiva ormai inarrestabile.
Non basta più cambiare direzione: è necessario ricostituire il nucleo di una forza espansiva capace di scalzare il potere dalle sue stesse fondamenta.
Con affetto per ognuno di voi,