Carissimi amici,
Volevo riportare quì, alcune riflessioni dello scrittore G.Dreifuss, un analista di estrazione junghiana, che ha scritto un' interessante libro, intitolato: "Maschio e femmina li creò".
Egli parte dall' analisi di Genesi 1 e Genesi 2, e ricerca, nelle tradizioni cabbalistiche e midrashiche, nonchè in varie espressioni della filosofia contemporanea, la conferma che solo l' unione del principio maschile con quello femminile, hanno, in se, la potenza della creazione e della divinità.
Kaplan commenta che :" il passo di Genesi 1, dimostra chiaramente che, maschio e femmina insieme, formano l' immagine divina".
Nella congiunzione sessuale, quella caratterizzata da un profondo coinvolgimento emotivo, da un contatto intimo tra Eros e Logos, possiamo trovare una dimensione spirituale che può diventare un' esperienza di rinnovamento della personalità.
Amore e spirito, corrispondono ai termini greci Eros e Logos. In Ebraico i due termini sono, rispettivamente "Ahava" e "Ruah" ma, Logos, in ebraico, corrisponde ad un principio maschile, mentre Eros corrisponde ad un principio femminile.
L' Amore è un principio connettivo femminile, che unisce gli opposti che, razionalmente non possono essere uniti. Esso "tiene insieme l' universo intero".
Lo spirito è un principio maschile che disseziona, separa, analizza e distingue.
Amore e Spirito sono entrambi attivi negli uomini e nelle donne e, nel processo psichico, si adoperano per integrarsi l' un l' altro e rendere completa l' esperienza del Sè.
Nel momento della " coniuctio oppositorum" la dualità si trasforma in unità, Dio e la Shekhinà si fondono in una energia unica e creatrice, ed il miracolo della vita può avere inizio.
Nei termini ebraici "maschio" e "femmina", ravvediamo il significato del "puntuto" e della "perforata", ovvero coloro che ritrovano la realizzazione della divinità, nella congiunzione sessuale.
Jung nel "Mysterium Coniugtionis" afferma :" in questa contrapposizione di maschile e femminile si pensa alla forza della passione e dell' amore, che spinge l' uno verso l' altro i poli separati, e si dimentica il fatto che, una simile violenta attrazione si richiede soltanto laddove c 'è una resistenza altrettanto forte a tenere separate le parti".
In Genesi 4:2 la sessualità è strettamente connessa con la conoscenza. Viene scritto:" E l' uomo conobbe la sua donna" , conoscenza, è sinonimo di consapevolezza della parte controsessuale dell' anima, e della sintetizzazione degli gli opposti.
Nel congiungimento sessuale si entra in un campo di energia che contiene tutti gli opposti, il nucleo di ogni inizio, la ripetizione simbolica del mito della creazione.
Nello Zohar troviamo una suggestiva interpretazione del principio femminile e di quello maschile, riferiti al Tetragramma.
Nelle lettere YHWH esso considera le due He, simbolo del femminile, mentre la Yod e la Waw, simboli del maschile, o, ancora, ritiene la Waw come l' elemento del Nome santo che unisce il Padre (YH) alla Madre (H).
Seguendo lo stesso principio, un insegnamento cabbalistico basato su un antico midrash (Bereshit Rabba), gioca sulle lettere che compongono le parole uomo " 'iysh" e donna "'ishah", entrambe composte di tre lettere : due uguali (alef e shin) e una diversa (Yod per l' uomo ed He per la donna).
Lo Zohar dice che Dio ha legato la He al fuoco per formare il nome della donna.
Le due lettere uguali formano, infatti, la parola "fuoco" ('esh), mentre le due lettere diverse compongono uno dei nomi divini (YH).
Il gioco delle lettere serve a confermare che soltanto insieme, l' uomo e la donna, ricompongono il nome divino.
Ma le implicazioni sono anche altre : se l' uomo e la donna perdono la Yod e la He che li differenziano, nella loro unione diventano preda di un fuoco divorante.
Nella consapevolezza della differenza, invece, il fuoco ('esh) è benedetto dalla presenza del Nome.
Il fuoco non deve essere eliminato, ma non deve nemmeno eliminare la presenza divina.
Si potrebbe aggiungere che, solo nell' incontro di maschile e femminile la Presenza sprigiona la sua fiamma.
Se si coltiva la differenza, invece, resta solo il fuoco distruttore.
Un Midrash, racconta che Dio creò la donna per amore del fuoco, perchè "solo quando il simile si congiunge con il simile l' unione è perfetta".
Ma, mentre il fuoco è identico nei due, il divino assume due forme diverse, e chiede quindi diversi modi per essere cercato.
E, nell' unione dei due modi, si ritrova l' unità divina.
Tratto liberamente dal libro di G.Dreifuss con postfazione di Milka Ventura: "Maschio e femmina li creò".