Proposta di una candidata del Carroccio
Carrozze metro riservate alle donne "di qualsiasi età" e posti riservati "ai milanesi per bene di qualunque razza e colore". E' quello che "fra dieci anni saremo costretti a chiedere", afferma Matteo Salvini, se la situazione sicurezza sui trasporti pubblici meneghini continua così. Una proposta bocciata come razzista non solo da esponenti del Pd, ma anche dal presidente della commissione Politiche sociali di Palazzo Marino, Aldo Brandirali, del Pdl.
L'idea è stata lanciata da Raffaella Piccinni, tassista milanese candidata del Carroccio per le Provinciali. Tgcom l'ha contattata telefonicamente.
Signora Piccinni, il suo è un esordio in politica "col botto". L'ha sparata grossa: carrozze della metropolitana riservate a donne e milanesi. Conferma?
Sì, confermo. In realtà avevo proposto posti riservati alle donne sui mezzi pubblici, poi un giornalista mi ha chiesto se fosse il caso di creare carrozze vietate agli extracomunitari e ho risposto di sì.
Oltre 50 anni fa una donna di colore dell'Alabama, una certa Rosa Parks, si rifiutò di lasciare il suo posto sul bus a un bianco. Da lì ebbe inizio la rivolta dei neri. Un anno dopo la Corte Suprema dichiarò fuorilegge la segregazione razziale sui mezzi pubblici...
Rosa Parks? Chi? So cosa sono i diritti umani, so cosa dice la Costituzione. Sancisce anche il diritto alla salute, provate a scendere in metropolitana però: sporcizia, barboni, zingari che obbligano i bambini a chiedere l'elemosina. E' un girone infernale...
Si rende conto che la sua è una proposta shock?
La mia è una provocazione. Voglio che la politica si occupi di cose reali. Insisto, andate in metropolitana. Guardate quello che succede lì sotto. Dove sono le istituzioni? Pd e una parte del Pdl già mi criticano eppure non capiscono come si sta trasformando l'Italia. Tra qualche anno sarà un paese in mano agli extracomunitari.
Lei fa la tassista, caricherebbe sul suo taxi un extracomunitario?
Certo, accetto clienti extracomunitari. Quelli che vengono qui per lavorare, che hanno le loro attività commerciali. Non i delinquenti che ci minacciano al semaforo per pulirci il parabrezza.
Giovanni Di Stefano -
TGCOM
provocazione..o razzismo..?