LEGGETE E INORRIDITE

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00martedì 3 marzo 2009 17:01

Il gip: da Angelucci biglietti gratis e crociere a politici e funzionari

 Un sistema di false fatturazioni per prestazioni mai eseguite o eseguite solo in parte. Una truffa che, secondo l'accusa, avrebbe sfiorato i 170 milioni di euro e che ha portato agli arresti domiciliari Gian Paolo Angelucci, re delle cliniche a Roma, e altre dodici persone oltre che all'emissione di provvedimenti per altri sette indagati. E' questa la nuova bufera che si abbatte sulla sanità del Lazio, già gravata dall'inchiesta su Lady Asl e da un buco di oltre 10 miliardi di euro.

L'accusa su cui si basa l'inchiesta della Procura di Velletri e carabinieri del Nas ha portato non solo agli arresti domiciliari di Gian Paolo Angelucci, ma anche alla richiesta di autorizzazione a procedere per il padre Antonio, senatore del Pdl e fondatore della Tosinvest, holding della sanità privata specializzata nella riabilitazione che nel solo Lazio gestisce oltre 1.500 posti letto accreditati. Venti in totale gli indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso.

Tra questi nomi eccellenti della sanità laziale: il direttore generale dell'Asl Roma H, Luciano Mingiacchi, il presidente della Aiop Lazio, Paolo Casamatta, il vicedirettore dell'Agenzia di sanità pubblica regionale (ASP), Rodolfo Cotenna e due dirigenti della Regione Lazio. L'indagine nasce circa due anni fa e si intreccia con quella che fu definita 'l'inchiesta su Lady Asl' e che portò ad una bufera giudiziaria sul sistema sanitario della Capitale.

Origine dell'inchiesta è Villa dei Pini, una struttura sanitaria che la San Raffaele Spa ha spiegato non essere di sua proprietà. Indagando sul complesso che sorge ad Anzio, sul litorale romano, i carabinieri del Nas hanno messo in luce l'intreccio d'affari illeciti tra i funzionari della Regione, quelli delle Asl e i massimi dirigenti di Tosinvest.

Un legame che, secondo i capi di imputazione, avrebbe portato alle emissioni delle false fatturazioni con la compiacenza dei vari referenti di competenza. "Contestazioni opinabili e particolarmente deboli a fronte delle quali potremo tranquillamente dare tutti i chiarimenti necessari", ha affermato l'avvocato Guido Calvi, a capo del pool di difensori della famiglia Angelucci.

Nel provvedimento emesso dalla Procura di circa 800 pagine viene, inoltre, delineato un sistema di lobbying esercitato con pressioni sulla Regione Lazio attraverso i due quotidiani (Libero e Riformista) di cui gli Angelucci sono proprietari.

Dura la reazione del presidente della Regione Marrazzo che ha subito commissariato la Asl sotto inchiesta, accettando le dimissione del dg indagato, ha attivato un'inchiesta interna e disposto più controlli. "Nessuna tolleranza: chi ha sbagliato pagherà", ha affermato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo dopo un pomeriggio passato blindato nel suo ufficio in via Cristoforo Colombo.

Il gruppo Angelucci elargiva biglietti gratis per le partite di calcio ad esponenti politici che spesso venivano anche ospitati a bordo di elicotteri e panfili della famiglia per passaggi alle isole Eolie.

E' un altro
dei capitoli dell'ordinanza di oltre 800 pagine firmata dal gip del tribunale di Velletri che ha emesso nei confronti di 13 persone, tra cui il patron del gruppo Tosinvest, Antonio Angelucci, misure cautelari ai domiciliari e restrittive, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta truffa di oltre 170 milioni di euro al sistema sanitario regionale del Lazio.

«Risulta chiaramente - scrive il Gip Roberto Nespeca - come gli Angelucci e la Tosinvest svolgano un'attività di pubbliche relazioni rivolgendo una particolare attenzione ai propri referenti istituzionali. Per questo va sottolineato l'utilizzo di numerosi biglietti per le partite di calcio allo stadio Olimpico per i posti più costosi (tribuna e palco) da distribuire a titolo gratuito e di favore a dirigenti di vari ministeri e della Regione Lazio».

Nell'ordinanza si parla della reazione di Giampaolo Angelucci, figlio di Antonio, agli arresti domiciliari, quando scopre, intercettato al telefono con la sua segretaria, che alcuni biglietti omaggio per il derby Roma-Lazio, invece che a funzionari regionali, ministeriali e politici, erano stati dati anche a funzionari del gruppo Tosinvest.

Parlando
dei benefit concessi a personaggi politici e funzionari il gip allega una intercettazione all'ordinanza di una telefonata tra l'indagato e l'ispettore di una Asl. «Del resto Angelucci - dice un indagato intercettato - col suo yacht munito di elicottero... i figli di Angelucci vojo dì... hanno portato tutta questa estate alle Eolie... sono andati a fare il giro sulle Eolie... gratis con l'elicottero... tutti i funzionari della Regione Lazio... si sò sentiti tutti del jet-set... e adesso vanno tutti nel Jetzemani».


Antonio Angelucci (Sante Marie dell'Aquila, 16 settembre 1944) è un imprenditore e politico italiano.
È l'effettivo azionista di controllo di
Tosinvest, holding che prende il nome dalle prime due lettere (TO - SI) dei nomi del fondatore Antonio, più noto come Tonino, e della sua prima moglie Silvana Paolini.Tosinvest controlla la società Tosinvest Sanità, che gestisce case di cura riabilitative in tutta Italia e i quotidiani Il Riformista e Libero. Presentatosi alle elezioni politiche 2008 nella Circoscrizione Lombardia 2, nelle liste del Popolo della Libertà, è stato eletto deputato.Ha quattro figli, uno dei quali, Giampaolo, è il più attivo nella gestione aziendale, anche se dal 2006 è stato indagato per una vicenda di corruzione riguardante l'ex governatore della Puglia, Raffaele Fitto; a fine 2007 è stato chiesto il rinvio a giudizio  e nel 2009 è stato arrestato, ottenendo però gli arresti domiciliari .
Tosinvest nel
2007 è stata anche al centro di uno scandalo su presunte tangenti versate ad un agente segreto .
Nell'estate
2008, la famiglia Angelucci è stata coinvolta dai media nella Sanitopoli d'Abruzzo, vicenda di mescolanza tra affari e politica che ha portato all'arresto e alle conseguenti dimissioni del governatore regionale Ottaviano Del Turco, accusato di intascare tangenti da alcuni imprenditori della sanità attivi in Abruzzo
Nel febbraio
2009 esplode un altro scandalo e per Antonio Angelucci la procura di Velletri chiede l'autorizzazione all'arresto, mentre esegue mandati di cattura per il figlio Giampaolo e per altri 12 indagati, nell'ambito di un'inchiesta per truffa da 170 milioni di Euro ai danni della Regione Lazio .
Nato in un piccolo paese abruzzese, si trasferì a
Roma dopo l'adolescenza e lavorò dapprima come commesso di una farmacia, in seguito come portantino presso l'ospedale romano San Camillo, dove Angelucci si dimostrò molto attivo come sindacalista. Apprese le necessarie informazioni sul mondo sanitario, il giovane Antonio, per gli amici Tonino, utilizzò le amicizie contratte sul lavoro per entrare in società con altri imprenditori e politici in una vecchia casa di cura per lungodegenti di Velletri, della quale in breve - nel 1984 - riuscì a conquistarne con prontezza e spregiudicatezza la maggioranza del capitale.
Una volta divenuto a pieno titolo imprenditore, Angelucci non si fermò più e, con metodi non sempre apprezzati dai concorrenti, riuscì ad acquisire i pacchetti di maggioranza di altre strutture di lungodegenza, che - con felice intuizione e con buone entrature negli ambienti della
Regione Lazio - trasformò nelle ben più redditizie cliniche per riabilitazione.

Negli anni '90, poi, coltivando un ottimo rapporto con il banchiere
Cesare Geronzi e con la Banca di Roma, divenuta in seguito Capitalia, riuscì ad ottenere ingenti prestiti per poter acquistare importanti partecipazioni (ad esempio, la maggioranza del capitale del quotidiano l'Unità) e rilevanti immobili (ad esempio, il palazzo di via delle Botteghe Oscure di Roma, detto il Bottegone, che fu per circa quaranta anni la sede della direzione del Partito Comunista Italiano, un palazzo simbolo della Roma che contava).

Nel biennio
2000 - 2001 suscitò notevole scandalo la vicenda dell'Ospedale romano, sulla via Laurentina, appartenente all'Istituto San Raffaele di Milano, che - dopo un lungo contenzioso - fu venduto dall'istituto diretto da Don Verzè alla famiglia Angelucci per un importo di molto inferiore a quanto pochi mesi dopo fu pagato dalla Regione Lazio per ricomprarlo dagli Angelucci. Su questa vicenda vi furono inchieste giudiziarie e interrogazioni parlamentari , per ora ancora ferme alla Procura della Repubblica di Roma. Sulla vicenda Don Verzè scrisse un libro. 

Dalla fine del
2008, la famiglia Angelucci, attraverso la società veicolo lussemburghese TH S.A., fa parte, con il 7.1%, del capitale azionario di Alitalia - Compagnia Aerea Italiana.



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00martedì 3 marzo 2009 17:41
OLTRE IL GIARDINO

Dalle cliniche ai giornali l’impero di Rotelli nella bufera della sanità

DI ALBERTO STATERA

Vacilla il "modello lombardo" della sanità, presunto fiore all'occhiello del governatore Roberto Formigoni.

E con esso vacilla Giuseppe Rotelli, magnate delle cliniche, ma anche secondo azionista del "Corriere della Sera" dopo Mediobanca.

Il "Corrierone", altro che "Libero" e il "Riformista" del clan sanitario laziale degli Angelucci.


Sessantaquattro anni, pavese, proprietario di 18 case di cura private, con 3.956 posti letto quasi tutti accreditati con la Regione e un fatturato di oltre 700 milioni di euro,

Rotelli cominciò con l'Istituto Città di Pavia e il Policlinico San Donato, fondati negli anni Sessanta da suo padre Luigi, che era chirurgo. Nel 2000 con il gruppo San Donato acquistò le cliniche di Antonino Ligresti, il fratello di Salvatore che trasferì il suo business in Francia dopo che dieci pazienti e un infermiere morirono nell'incendio della camera iperbarica dell'Istituto ortopedico Galeazzi di Milano.


Ora Rotelli è indagato per truffa e falso ai danni del Servizio sanitario nazionale nell'inchiesta che ha portato a decine di avvisi di garanzia a dirigenti e medici delle sue cliniche, accusati di aver gonfiato per anni i rimborsi delle prestazioni ospedaliere.

Con lui sono sotto inchiesta anche il San Raffaele dell'intoccabile don Verzè, il notaio siciliano Francesco Paolo Pipitone, titolare della Casa di cura Santa Rita, la clinica San Carlo, della famiglia Ciardo, e la Pio X dei frati camilliani.


Ma è Rotelli il protagonista più importante della storia.
Non solo perché si ritrova in capo un po' più del 10% del "Corriere", senza far parte del patto di sindacato composto da altri 17 azionisti, ma anche perché delle inchieste sulla sanità milanese è un habituè.

Nel 1992, quando era uno dei principali responsabili della politica sanitaria regionale del Partito socialista di Craxi, che poi definì uomo molto intelligente ma senza morale, fu accusato di aver incassato senza alcun titolo 18 miliardi di lire da 3 mila pazienti, che invece avrebbero dovuto usufruire della convenzione tra l'Usl e la San Donato, del valore di 76 miliardi di allora.

Fu infine assolto.

Quando cominciò l'attuale inchiesta, dal palco del congresso sugli aneurismi, organizzato all'Hotel Michelangelo dal suo gruppo, tuonò:

"Si stanno criminalizzando le aziende ospedaliere private che contribuiscono a far funzionare bene la sanità".

Poiché i guai non vengono mai da soli, il combattivo Rotelli si trova ora a gestire l'incursione nella Rcs, di cui opzionò il pacchetto appartenuto al furbetto Stefano Ricucci. Ha ottenuto dal Banco Popolare una proroga di cinque anni dell'opzione relativa al 3,45% del capitale, ma per il 2,4, che si aggiunge al 4,95 posseduto già precedentemente nella speranza di far tornare il "Corriere" alla sua autentica "tradizione liberale", deve rispettare la scadenza originariamente concordata del 3 marzo 2009, cioè domani.

Costo dell'operazione 80 milioni, contro un valore in Borsa di 10, con una minusvalenza potenziale di 70 milioni. Che sarebbe stata di 170 senza il congelamento fino al 2014 ottenuto dal Banco Popolare.

L'anno scorso in assemblea Rotelli criticò l'indebitamento del gruppo editoriale: si dice fosse ansioso di essere più coinvolto nella gestione e pronto a presentare liste di minoranza per il cda e il collegio dei sindaci.

Adesso ci si comincia a chiedere che ne sarà del pacchetto dell'intrepido imprenditore ospedaliero e della sua "passione editoriale".
Oltre all'innocenza, lui rivendica la certezza granitica che il "modello lombardo" di sanità sia il migliore al mondo. Tanto che vengono anche dall'America "per studiare il rapporto qualitàcosti del suo gruppo".

Chissà se con i rimborsi gonfiati.


a.statera@repubblica.it



                                             
                        
=omegabible=
00martedì 3 marzo 2009 19:59
RE

INCREDIBBBBBILE!!!!!

TOSINVEST,invece di curare...tosava....!!!!!!! [SM=g1660858]


omega [SM=x1061973] [SM=x1061973] [SM=x1061973]



maria24
00mercoledì 4 marzo 2009 08:45
INCREDIBILE
Possibile che la giustizia esista davvero?
Sono esterrefatta, pensavo che fossimo sotto l'influsso della famosa
cupola, e che tutto cio' che accade non sia altro che una manovra per farci fessi e contenti.
®@ffstef@n
00mercoledì 4 marzo 2009 13:04
Re: INCREDIBILE
 
maria24, 04/03/2009 8.45:

Possibile che la giustizia esista davvero?
Sono esterrefatta, pensavo che fossimo sotto l'influsso della famosa
cupola, e che tutto cio' che accade non sia altro che una manovra per farci fessi e contenti.




Carissima Maria24

Di quale giustizia parlasi ?

Di quella che sequestrerà i beni di questi incalliti ladri e farabutti che si arricchiscono con il sangue e sudore dell'intero popolo Italano , ben rappresentato (da sempre) in parlamento ?

E chi dovrebbe far valere codesti diritti, gli stessi senatori che ci rappresentano ?

Continua a leggere :





Prezzi stracciati per la ristorazione dei senatori
(un euro e mezzo per un pranzo)


La tentazione di liquidare in poche battute l'intervento di Antonio Di Pietro, che ha aspramente criticato i prezzi stracciati per la ristorazione dei senatori (un euro e mezzo per un pranzo) è dietro l'angolo.

I campioni della morale non perderanno tempo ed etichetteranno la dura presa di posizione, su di un argomento spicciolo come il ritocco dei prezzi della buvette a servizio di Palazzo Madama, come l'ennesimo e gratuito attacco alle istituzioni, buono solo a sollevare il solito polverone.

Allo stesso modo il riferimento di Di Pietro al fenomeno del cosiddetto "bullismo" susciterà una valanga di indignazioni e di aspre reazioni.

Molti saranno a stigmatizzare l'apparentemente forzato accostamento.
 Al di là dei toni e delle nude parole, sarebbe però preferibile soffermarsi sulla valenza o, come direbbero alcuni, sul contenuto del discorso. Allora apparirebbe chiaro, se non addirittura scontato, che la censura immediata ed incondizionata verso queste forme di nemmeno tanto velato privilegio, non possono e non devono trovare alcuna giustificazione.

A suffragio di questa constatazione, tutta una serie di dati, stime, valutazioni in termini di contesto ed opportunità, che sarà appena il caso di accennare.

Le difficoltà incontrate dalle famiglie italiane, trovano sempre più spazio nelle cronache.

Non passa giorno senza che notizie di resa, di inquietudine, di abbandono di fronte ai problemi del vivere, vengano riportate.


Intere fasce della popolazione, fino a qualche tempo addietro al riparo dalla tempesta dei mercati finanziari ed immerse nell'artificiale benessere indotto da una società cinica ed intimamente barbara, hanno conosciuto inaspettate difficoltà.
 

Esigenze incalzanti, ostentazione della pochezza dell'uomo desideroso dell'apparire e non dell'essere, hanno aperto una voragine nella quale sono sprofondati interi ceti di quella società venuta in forza del boom economico degli anni cinquanta.

Fa quasi sorridere ricordare il carosello di prodotti effimeri che testimoniavano un'Italia, risorta dalle ceneri dell'esperienza fascista e di una monarchia blanda e molle. Un'Italia inaspettatamente in piedi e in grado, addirittura, di garantire una vita migliore a tutti i suoi cittadini. Questa esperienza di artefatto progresso trovava sponda, oltreoceano, nella società americana, perfetta nel suo edonismo e nell'implacabile cammino verso tappe di consumi e irrinunciabili urgenze. Il consumismo più sfrenato ha, dunque, lungamente accompagnato la società occidentale fino a quel baratro davanti al quale si sono ritrovati improvvisamente interi nuclei familiari, all'indomani della crisi finanziaria ed economica dello scorso anno. A ben vedere, qualche avvisaglia era già da tempo nell'aria.


Il passaggio dalle monete nazionali all'euro, quale moneta comune, aveva comportato un fenomeno d'inflazione a carico di numerose tipologie reddituali. 
 

Ma tornando alla questione di partenza, la classe politica, quella che avrebbe dovuto rappresentare la crema dell'intelletto e dell'onestà intellettuale, come si è mossa nel corso degli anni della vita repubblicana?


Sarebbe ingeneroso ripercorrere, in poche battute e per forza di cose in modo superficiale, il poliedrico e complesso percorso della vita istituzionale italiana.
Tuttavia, difficilmente si potrà confutare la crescente disaffezione della gente comune verso la politica, verso le sue dirette manifestazioni.

Saggi ed articoli sull'argomento, premiati da un riscontro difficilmente preventivabile in origine, hanno portato agli onori delle cronache gli sprechi, i privilegi, le innumerevoli ed ingiustificate facilitazioni di cui gode il carrozzone della politica.
Con estrema franchezza, nessuna argomentazione può essere utilizzata per avallare manifestazioni di chiara e lampante prepotenza, di esasperato privilegio.
 
 


La Costituzione Italiana all'art. 69 prevede un'indennità a vantaggio dei membri del Parlamento.

Tale norma non deve essere decontestualizzata ed interpretata al di fuori dei canoni e dei principi generali del sistema giuridico.

Lo stesso art. 3 Cost., inglobato proprio all'interno dei principi fondamentali, recita l'uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini.

Ciò premesso, volando prosaicamente più in basso, quali motivazioni saranno in grado di assicurare una predisposizione benevola di fronte a vere e proprie miserie, come nel caso di cui oggi si discute?
L'opinione pubblica conosce bene l'ammontare delle somme godute dai parlamentari a titolo di rimborso, indennità, diaria; esse risultano ampiamente idonee a soddisfare qualsiasi esigenza, quindi anche quelle ben più che primarie, dell'individuo.
 

I privilegi risultano, oggi come non mai, particolarmente odiosi, agli occhi di chi stenta a soddisfare le elementari esigenze di vita, e suonano come un pernicioso sberleffo.

Senza approdare ad uno vuoto e sterile manicheismo, identificando l'intera classe politica come arraffona, prepotente e senza alcun rispetto, bisogna condannare, vigorosamente, questi impopolari e subdoli stratagemmi.


Pertanto, risulteranno ancora più sprezzanti certe "difese d'ufficio" che, in merito alla querelle sulla buvette del Senato, la definiscono operazione virtuosa a costo zero, precisando che non sarà il risparmio di poche centesimi a cambiare la vita dei senatori, già duramente provati dalle copiose attività istituzionali.

Non servirà ribattere che per la voce "ristorazione dei senatori" nel 2008 lo Stato, quindi tutti i cittadini, ha contribuito per 1 milione 427 mila euro.

Basterà considerare che certe facilitazioni toccano sempre alle solite categorie, guarda caso quelle meno bisognose.

Bullismo o no, gli interessati, chiamati ad analizzare tale paradossale situazione, facciano un sereno esame di coscienza ed eventualmente, più che un salutare e fecondo silenzio, esprimano un sereno e vigoroso mea culpa.


(di Domenico Scilipoti - aprileonline 3 Marzo 2009)




 
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00mercoledì 4 marzo 2009 16:39

Lega e governo buttano 400 milioni per boicottare il referendum elettorale.

Pubblicato da Tiziano Scolari alle 08:45 in Attualità evitabili

Con 400 milioni di euro ci si possono fare un sacco di cose. Si può dare un bonus di 500 euro a 800 mila persone. Oppure si può dare uno stipendio di 700 euro al mese, per un anno, a quasi 50 mila persone.

Il governo invece ha deciso di spendere 400 milioni di euro per boicottare il referendum elettorale che si terrà a Giugno. Il referendum è quello che si doveva tenere l'anno scorso, prima della caduta del governo Prodi. In caso di successo verrebbe cancellato il porcellum, la legge elettorale votata dal centro destra e così definita dal suo stesso creatore, l'ex ministro Calderoli.

Ma come si fa a boicottare il referendum? Semplice, lo si fissa in una data diversa rispetto a quello in cui si andrà a votare per amministrative e europee, così gli elettori, stufi di andare alle urne, se ne stanno a casa e il referendum non si riesce a raggiungere il quorum. Peccato che questo giochino ci costi 400 milioni di euro.

Questo l'attacco del comitato referendario, che proprio in questi giorni ha lanciato una campagna sul web per informare i cittadini di questo scippo e ha già raccolto più di 7000 adesioni su Facebook in pochi giorni. Se volete incorporare il banner nel vostro blog (quello all'inizio del post) potete trovarlo qui, noi invece vi proponiamo di inviare al ministro Maroni (maroni_r@camera.it) una mail dal titolo: Europee + Referendum per risparmiare 400 milioni per chiedere al ministro di non rubarci questi 400 milioni di euro.
Potete scrivergli quello che volete, oppure potete copiare quello che c'è nella seconda parte del post.



Ministro Maroni,


Con 400 milioni di euro si possono fare un sacco di cose. Si può dare un bonus di 500 euro a 800 mila persone. Oppure si può dare uno stipendio di 700 euro al mese, per un anno, a quasi 50 mila persone. Tutte cose per aiutare, in questo momento di crisi, i cittadini meno abbienti.


Avete invece deciso di sprecare questi fondi per motivi di mera sopravvivenza politica, per aiutare la casta e per assicurare la sopravvivenza dei piccoli partiti.


Ministro Maroni, le chiedo di ripensarci e di accorpare il referendum alle elezioni amministrative ed europee. Le assicuro che questa cosa non mi causerà nessuna confusione, visto che è questo il motivo per cui il suo governo dice di non voler accorpare le varie elezioni. Lo stesso giorno potrebbe annunciare di aver destinato quei 400 milioni per aiutare i più poveri. Sarebbe un ottimo spot politico, che potrebbe portare al governo e alla Lega forti consensi.Non ha però senso, in questi mesi di crisi, buttare 400 milioni.


Cordiali saluti.







Detto questo, cerchiamo di fare un po' di chiarezza: non sapete che a Giugno andremo a votare anche per il referendum?


Strano, sarà che giornali e telegiornali non ne stanno parlando per nulla? Il referendum è quello sulla legge elettorale, si sarebbe dovuto celebrare l'anno scorso, ma la caduta del governo Prodi l'ha fermato.

Ricordo soltanto che per circa un anno il parlamento si era affannato per trovare un accordo tra le varie forze politiche proprio per scongiurare il referendum (e il governo Prodi, probabilmente, è caduto anche per questo).

Ora si recupera il referendum e visto che a Giugno si vota già, nello stesso giorno, per amministrative e europee, si potrebbe contemporaneamente votare anche per il referendum.

Questo però aiuterebbe il raggiungimento del quorum. Basta spostare il referendum alla settimana dopo per rendere molto più difficile il successo del referendum.

Chi se ne frega, starete magari pensando voi. Certo, peccato che questo giochino ci costerà 400 milioni di euro.

Ma chi è che non vuole la consultazione popolare? La Lega, perchè se passasse il referendum il premio di maggioranza sarebbe accordato non alla coalizione che prende il maggior numero di voti, ma il partito che prende più voti.

Questo costringerebbe la Lega a confluire nel Pdl, facendole perdendo la sua principale ricchezza: la diversità da An e Forza Italia, caratteristica che la premia alle urne.


Possiamo permetterci di pagare 400 milioni per fare un favore alla Lega?

P.s.

Se dopo aver mandato la mail a Maroni volete anche lasciare il vostro nome nei commenti, così almeno sappiamo in quanti l'abbiamo fatto. 
 


http://scheggedivetro.blogosfere.it/2009/03/lega-e-governo-buttano-400-milioni-per-boicottare-il-referendum-elettorale-proviamo-a-fermarli-aderi.html#more


 

=omegabible=
00mercoledì 4 marzo 2009 17:38
RE


Fatto!!!!!!Il mio commento: Speriamo arrivi alle vostre coscienze.

omega [SM=x1061912] [SM=x1061914]
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00giovedì 5 marzo 2009 16:58


Un nazi-prete lefebvriano al corteo di Forza Nuova.


Saluti nazi-fascisti e benedizioni cattoliche da un nazi-prete

recentemente ri-comunicato da SS B16

Bergamo, bufera sul sacerdote
del saluto romano a Forza Nuova


An prende le distanze dall'iniziativa e il sindaco Roberto Bruni (centrosinistra) la giudica "inquietante e gravissima"
di Paolo Berizzi 

Forse basterebbe la sua concezione-rivisitazione dell’abito talare.
«La tonaca è soltanto una camicia nera più lunga», profetizzò un giorno don Giulio Tam.



E già. Che questo
padre lefebvriano, “ gesuita itinerante”, avesse più di una simpatia per la destra radicale, si sapeva. E’ da anni che benedice alla sua maniera militanti e manifestazioni neofasciste («Però non posso dire che sono fascista, perché è vietato...»). 
Le messe celebrate ogni anno sulla tomba di
Benito Mussolini a Predappio; le commemorazioni dei caduti repubblichini; le ospitate, ormai abituali, ai comizi di Forza Nuova con tanto di «rosario contro l’invasione islamica».


Ma le fotografie che lo ritraggono mentre fa il saluto romano in testa al corteo di Forza Nuova a Bergamo lo consacrano definitivamente. C’era da benedire l’apertura di una sede del partito, e così padre Tam, accanto al segretario nazionale forzanovista
Roberto Fiore, non si è risparmiato: dietro, in marcia per le vie del centro cittadino, un centinaio di militanti con caschi e bastoni; davanti lui, col braccio destro teso a salutare la parata militare.


Ora a Bergamo infuriano le polemiche (dopo quelle seguite ai violenti scontri tra polizia e centri sociali). Perché, come se non bastasse il prete che fa il saluto romano
(Alternativa sociale nel 2006 lo candidò alle europee), a reggere le fila della manifestazione — tra “boia chi molla”, inno di Mameli e qualche “Sieg Heil” — assieme a Fiore e al coordinatore nazionale Paolo Caratossidis, c’era Dario Macconi, neoresponsabile provinciale di Forza Nuova e figlio di un consigliere regionale
(e presidente provinciale) di
An.


Per cercare di togliersi dall’imbarazzo,
Pietro Macconi ha convocato una conferenza stampa: «Voglio bene a mio figlio, ma non condivido gli ideali e i metodi di Forza Nuova».

Il bello è che Dario Macconi - che si è sempre nascosto dietro lo pseudonimo “ Astipalio” - è un fuoriuscito da An, scelta per la quale il padre si dice «dispiaciuto».

Lui e i vertici cittadini del partito prendono le distanze dalla parata forzanovista.
Un corteo che il sindaco Roberto Bruni
(centrosinistra, ricandidato per le prossime elezioni) giudica «inquietante e gravissimo», così come la presenza di un sacerdote.

«Per di più in una città che vanta una forte tradizione antifascista e cattolica».


All’attacco anche il parlamentare Antonio Misiani:
 
«Le immagini che abbiamo visto, i saluti romani, i caschi e le spranghe, sono sconcertanti. An faccia chiarezza fino in fondo, non basta un comunicato».


Don Giulio Tam, da Sondrio, non si scompone, anzi:  

«Starò sempre a fianco dei giovani di Forza Nuova, Mussolini è un martire e io sono favorevole alla sua beatificazione».

E
 il saluto romano? 

 «I ragazzi mi hanno chiesto di benedirli, e io ho svolto la mia funzione».   
(04 marzo 2009) 
http://milano.repubblica.it/dettaglio/articolo/1599037















 




 
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00venerdì 6 marzo 2009 17:35

Cristiani contro musulmani: scontri in Nigeria

 

IbadanSoldati nigeriani pattugliano le strade di Ibadan, a sud-ovest della Nigeria.
(Credits:Ansa)
Un’ondata di violenza si è nuovamente abbattuta sulla Nigeria: ad alimentarla sono gli scontri tra cristiani e musulmani che hanno insanguinato Bauchi, nel nordest della Nigeria.

Diverse chiese e moschee sono state date alle fiamme.
Bauchi, capitale dell’omonimo Stato, si trova a poca distanza dalla città di Jos, teatro delle violenze interreligiose di novembre che hanno causato oltre 200 vittime.

Secondo la Croce rossa nigeriana i morti negli scontri di oggi sono almeno quattro, 28 i feriti molti dei quali in gravi condizioni.

Testimoni hanno riferito che una folla di musulmani ha incendiato tre chiese e attaccato i cristiani, considerati responsabili di aver dato fuoco a due moschee la notte precedente in un quartiere popolare di Bauchi.

La polizia e’ intervenuta per riportare la calma. “Le forze dell’ordine hanno il compito di trattare con decisione con i responsabili”, ha detto il governatore dello Stato di Bauchi, Isa Yuguda, alla tv locale. L’allerta è alta anche a Jos, capitale dello Stato di Plateau che confina con quello di Bauchi, dove a fine novembre scorso gli scontri tra cristiani e musulmani che hanno causato centinaia di morti, quasi 500 secondo alcune fonti. “Abbiamo messo le forze di sicurezza in stato d’allerta a Jos, vogliamo prevenire ogni eventualità”, ha detto un portavoce del governo dello Stato.

Le violenze di novembre, esplose dopo le elezioni locali che avevano visto prevalere il partito di ispirazione cristiana (Pdp) su quello musulmano (Anpp), sono rientrate solo dopo il massiccio intervento delle forze dell’ordine e dell’esercito. Papa Benedetto XVI aveva espresso orrore e deplorazione per l’esplosione di ‘’tanta crudele e insensata violenza'’.

Dal 2000 ad oggi,
sono migliaia le vittime degli scontri
etnici e interreligiosi in Nigeria.


Panorama (IT)


®@ffstef@n
00sabato 7 marzo 2009 13:58
 

4 marzo 2009, in Diario
Differenze sostanziali


 Che il cambiamento fosse l'elemento caratterizzante della campagna elettorale di Obama, era chiaro. Che gli americani abbiano votato per lui proprio per la voglia di cambiamento, un cambiamento profondo e radicale, è altrettanto lapalissiano.
E lui, Obama, ha cominciato da subito a mantenere quanto aveva promesso.
Le differenze tra lui e il suo antagonista McCain, durante la corsa alla presidenza, erano già nettissime: McCain, 72 anni, ancorato a vecchi schemi politici, con un programma sostanzialmente uguale a quello del presidente uscente; Obama, 47 anni, una nuova forma di campagna elettorale utilizzando i social network sul web, con un programma "ambientalista" e innovatore.

Gli americani gli hanno creduto, e lui,appena eletto, ha annunciato l'abrogazione di circa 200 provvedimenti legislativi presi dal suo predecessore, George Bush. Tra i provvedimenti da cancellare, la "Mexico City Policy", introdotta da Reagan nel 1984 (ma uno degli "architetti" della legge era il Vaticano), abolita da Clinton nel 1993, ripristinata da Bush nel 2001. La "Mexico City Policy" proibisce la concessione di fondi federali americani alle associazioni non governative che si occupano di pianificazione familiare, soprattutto in Africa e nei paesi in via di sviluppo, ma anche in patria, e che prevedano anche la pratica dell'interruzione di gravidanza. Altro provvedimento annunciato, la ripresa dei finanziamenti pubblici alla ricerca sulle staminali, aboliti da Bush sempre nel 2001.


Promesse già fatte in campagna elettorale, ribadite pochi giorni dopo la sua elezione, prontamente attuate con decreto presidenziale, senza aspettare i lunghi tempi del Congresso. Si chiamano "ordini esecutivi" e sono emessi dalla presidenza e immediatamente vigenti.

Con lo stesso strumento, Obama ha ordinato la chiusura di Guantanamo, la prigione militare americana situata nell'omonima baia sull'isola di Cuba, e delle prigioni segrete della CIA, dove vengono rinchiusi e torturati i prigionieri.
L'uso della tortura è stato esplicitamente vietato: la Cia non potrà più usare metodi di interrogatorio che non sono previsti dal Pentagono.

Il termine esatto era rendition, che significava rapire un cittadino straniero in un qualsiasi paese del mondo, caricarlo a bordo di un aereo senza insegne, detenerlo illegalmente all’interno di basi militari della Nato ed infine consegnarlo a stati in cui la tortura viene praticata con disinvoltura affinché potessero essere carpite tutte le informazioni necessarie a combattere il terrorismo, quello degli altri.
Una pratica che ha coinvolto anche l’Italia, con il caso di Abu Omar
e l’inchiesta che il nostro governo cerca in tutti i modi di ostacolare opponendo il segreto di Stato per impedire ai giudici di appurare la verità.



Un inizio ammirevole, per Obama, che gli ha confermato la fiducia degli statunitensi e il consenso delle organizzazioni come Amnesty International e di molti paesi stranieri.


In concomitanza alle esternazioni di Obama relative alla Mexico City Policy, il Vaticano ha annunciato una visita del Papa in Africa
. Visita che toccherà il Camerun e l'Angola, e che di certo avrà come centro focale la "difesa della vita". E' un modo come un altro per evitare il "muro contro muro" con gli Stati Uniti, per non rischiare un nuovo "caso Zapatero". Negli Usa il 53% dei cattolici ha votato per il presidente Obama, e il Vaticano lo sa benissimo. Gli Stati Uniti non sono l'Italia, le intrusioni nella politica governativa non vengono ben viste, neppure dai cattolici. Quindi meglio evitare lo scontro: Obama rifinanzia le associazioni che si occupano di pianificazione familiare in Africa? E Benedetto XVI vola in Africa di persona a ribadire il concetto di "diritto alla vita", la proibizione dell'uso del profilattico e la necessità della castità come metodo contraccettivo e per la profilassi delle malattie a trasmissione sessuale.


E poco importa il diritto alla vita di chi, non prima di nascere ma da adulto, si ammala di AIDS perchè non usa il preservativo: quasi fosse una giusta punizione per non aver seguito i dettami della Chiesa. Poco importa che le donne continuino a mettere al mondo bambini che, in molti casi, saranno a rischio di morire di fame, di essere venduti come oggetti sessuali, di essere impiegati come manodopera a costo zero, sfruttati, schiavizzati. E, quando si ha la fortuna che tutto questo non accade, si ha una speranza di vita media di 45 anni (la media italiana è di 80 anni).


Il neopresidente americano, tuttavia, ha trasformato in fatti le promesse
: alla fine di gennaio ha firmato il decreto per l'abolizione della Mexico City Policy e lo ha fatto senza clamori, senza neppure la presenza dei giornalisti. "Qualunque sia la nostra posizione," ha affermato il presidente "siamo uniti nella determinazione a prevenire maternità involontarie, ridurre la necessità di far ricorso all'aborto e sostenere le donne e le famiglie nelle loro decisioni".


Già in campagna elettorale Obama aveva definito l'aborto come "una situazione sempre tragica", tuttavia, firmando il decreto, ha ribadito: "Il governo non dovrebbe entrare nelle faccende private di una famiglia e nella scelta delle donne".


A differenza di quelli con Bush, i rapporti del Vaticano con Obama si preannunciano difficili. Un altro motivo di contrasto tra Obama e il Vaticano potrebbe essere l’annuncio della Federal Food and Drugs Administration o Fda, l’ente di controllo degli alimentari e dei farmaci: nei prossimi mesi la Geron, una società di ricerca privata, compirà esperimenti con le cellule staminali su 8–10 persone paralizzate per restituire loro almeno parziale libertà di movimenti. E il neopresidente ha deciso di finanzialri. Di fronte alle mosse di Obama la Chiesa non sta a guardare. I vescovi cattolici americani hanno espresso «grande disappunto» per la decisione del presidente Obama.


E mentre il nuovo governo degli Stati Uniti fa immediatamente capire che non intende accettare ingerenze, il governo italiano fa invece grande sfoggio della "intesa assoluta" con il Vaticano.

Così si predispone una legge che impone la nutrizione e l'idratazione forzata, e al contempo il Vaticano benedice le ronde.

Lo stesso padre Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha replicato al segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, mons. Agostino Marchetto, che aveva criticato con forza le ronde approvate dal governo: "La Santa Sede, nei suoi organi rappresentativi, manifesta rispetto verso le autorità civili, che nella loro legittima autonomia hanno il diritto e il dovere di provvedere al bene comune".


Peccato che lo stesso rispetto non lo manifestino sempre.



E a riprova di quanto la "commistione" sia avanzata, basta guardare l'operato della Moratti e della sua giunta. Il Comune di Milano ha siglato un accordo con la diocesi per garantire l'insegnamento di religione in tutte le 175 scuole dell'infanzia, a tutti i 23mila iscritti. A tal proposito ha assunto a tempo indeterminato, con stipendio pagato dal Comune, 46 educatrici ad hoc: maestre segnalate e garantite dalla curia. Nessun concorso pubblico, come invece avviene per le altre educatrici.

E per convincere gli alunni stranieri, una lettera della curia tradotta in sei lingue che consiglia ai ragazzi di seguire la lezione di fede cattolica per integrarsi meglio: "Forse sei un po' a disagio in Italia, non conosci le persone, la lingua, alcuni modi di vivere. La nostra storia è profondamente segnata da quasi 2000 anni di religione cristiana cattolica.[...]" Viene spiegato che a scuola c'è una disciplina «che può aiutarti a conoscere il pensiero e la storia della Chiesa. Se ritieni giusto partecipare, sarai ben accolto. Non sei obbligato, tanto meno a diventare cristiano», ma sappi, si legge nella lettera, che «questo corso vuol arricchire le tue conoscenze e portarti a comprendere meglio la tua religione e quella del paese che ti accoglie. Potrai affrontare tanti problemi, tra cui il razzismo e la tolleranza».



Non c'è bisogno di aggiungere altro.




    
 
Jon Konneri
00sabato 7 marzo 2009 15:23
Raff ma che vuoi dire , parlare con te è la stessa cosa che parlare col muro, di che cosa vuoi rimproverare alla chiesa ? degli aborti ?
l'aborto è un omicidio chiuso il discorso .
Jon Konneri
00sabato 7 marzo 2009 16:22
Re: Re:
®@ffstef@n, 07/03/2009 16.11:








Ora ti metti a leggere pure la famiglia cristiana [SM=x1061910]
®@ffstef@n
00sabato 7 marzo 2009 18:57

32-cp. bugiardi di razza.


33-cp. un aborto morale.

By bortocal
che noia, che disgusto.


di fronte al caso della bambina brasiliana di nove anni violentata dal patrigno e incinta di due gemelli, che verrà fatta abortire per non metterne in pericolo la vita (come inevitabile per una simile gravidanza a quella età) e perché la legge brasiliana consente l’aborto in caso di stupro,

si ripete lo spettacolo immondo della chiesa che scomunica e degli zelanti cattolici che denunciano.


ma tutto è già detto, tutto è già scritto, questa storia è assolutamente identica a quella avvenuta due anni fa in Colombia:


356. la violenza del cardinale: un nuovo caso Natasha in Colombia. @ giovedì, 31. agosto 2006


http://bertolauro.blogs.it/2006/08/31/356_
la_violenza_del_cardinale_un_nuovo_c~1084388/


anche allora uno stupro (bambina di 11 anni), identico persino il particolare che lo stupro fosse del patrigno (a conferma che la maggioranza degli stupri è fatto in casa e avviene in famiglia, o nella cerchia dei conoscenti, tra i quali poi purtroppo primeggiano i preti).
identica la scomunica del cardinale in base al
Codice di Diritto Canonico.
identica la posizione della Chiesa che esige nel nome di Dio che quella bambina partorisca e molto probabilmente muoia per farlo. 

“La legge di Dio è superiore a qualunque legge umana.


Quindi se la legge umana, cioè una legge promulgata dagli uomini, è contraria alla legge di Dio, questa legge umana non ha alcun valore”.

così l’arcivescovo Sobrinho.

peccato che il Codice di Diritto Canonico non sia stato dato agli uomini di Jeshu, che non distribuiva codici e scomuniche, ma inviti a non giudicare, perdono alla adultera - impedendone la lapidazione - e che dell’aborto non parla mai.
per cui quella frase è semplicemente la

affermazione sovversiva
di una associazione umana
che si pone al di fuori della legge.


peccato che,
 
nel caso del cardinale Sobrinho, il Codice di Diritto Canonico preveda che un vescovo a 75 anni debba cessare dalla carica,

ma quando l’anno scorso l’arcivescovo ha compiuto 75 anni papa Ratzinger ha voluto fare una eccezione per lui e lo ha tenuto al suo posto, contro il Codice.
 

il Codice di Diritto Canonico viene deciso dai cardinali stessi e non viene emesso ex cathedra dal papa come infallibile: viene cambiato ogni qualche decennio, come ogni legislazione umana, e sarebbe una novità anche per i fedeli che esso rappresenti la volona di Dio e non semplicemente gli orientamenti culturali della chiesa cattolica in un determinato momento.

se la questione dell’aborto era così importante, se l’aborto era un delitto così orribile, come mai Jeshu non ne ha parlato MAI, né nei vangeli ufficiali né in quelli rifiutati dalla chiesa, ma spesso più antichi e autentici di quelli riconosciuti dalla chiesa?


non solo lui, ma neppure in tutta la Bibbia ebraica, che pure è piena di regole minuziose ed assurde, si parla mai di aborto?

anzi, l’unica volta che si accenna all’argomento semmai se ne ricava il contrario?


Esodo 21:22:

Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un`ammenda, secondo quanto imporrà il marito della donna, e il colpevole pagherà attraverso un arbitrato.
23 Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita:
24 occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede,
25 bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido.


“Ma se segue una disgrazia”, cioè se la donna muore, allora e soltanto allora vi è un caso di omicidio.


non vi è omicidio invece, se muore un feto, e neppure se, come scritto immediatamente sopra, un padrone uccide un proprio servo, “perché è acquisto del suo denaro”.
neppure lo schiavo è un essere umano in questa religione ispirata da Dio che consideriamo l’autore di queste stiupende regole morali:
figuratevi se poteva esserlo il feto.


quindi, sia detto una volta per tutte, che il feto sia un essere umano è contrario alla Bibbia (per chi interessa)
e anche alla ragione.


ma anche dimenticandoci quel libro che è solo il documento di secoli e mentalità così vicine alla preistoria e di tutti i limiti della mentalità umana del passato, rimane l’enigma di una chiesa cattolica che ha una morale totalmente contradittoria.

vi è uno stupro su una bambina di nove anni viva e cosciente che rimane incinta?


in questo caso bisogna lasciare alla natura ed è un delitto contro Dio intervenire con la medicina per impedirle di morire partorendo.


il medico interviene per salvare la bambina semplicemente bloccando il processo di formazione di una vita umana cosciente?


scomunicato!


questa stessa bambina viene investita da una macchina e finisce in coma irreversibile, così che lasciando fare alla natura in pochi giorni morirebbe senza neppure accorgersene?


il medico decide allora di lasciare fare alla natura, semmai cercando di evitare, se occorre, che quella bambina che non potrà più guarire possa soffrire morendo?


scomunicato lo stesso, per non essersi opposto alla natura.


 

chi ci capisce qualcosa è bravo.



l’unica cosa che io capisco è che questi preti non considerano la donna e tantomeno la bambina un essere pienamente umano,
ma una macchina per la riproduzione.
e che si sono dimenticati che la vita continua dopo la morte
perché l’anima è immortale.


se ci credessero ancora, non sarebbe più tanto importante per loro che l’anima debba restare appesa ad un corpo incosciente e irrecuperabile, aziché volarsene libera in cielo appena possibile.

e neppure che un’anima non abbia a formarsi, dato che san Tommaso lo dice chiaro che l’anima si forma solo al terzo mese, quando il feto comincia a muoversi

- e aggiunge che è ancora un’anima solamente vegetativa, perché l’anima umana subentra al momento della nascita.


tanto che Woitila e Ratzinger, che

- su un punto così importante per la vita del loro miliardo di fedeli

- hanno cambiato la dottrina cattolica di testa loro, per la loro mostruosa presunzione, sono loro chiaramente gli eretici che sovvertono il cattolicesimo.

in questo caso l’incoerenza assurda della loro visione morale è talmente evidente che lo definirei rispettosamente un aborto morale.
un aborto morale perché è una morale di morte e della morte,

una morale di paura, e non una morale della vita e della fede in essa.



®@ffstef@n
00sabato 7 marzo 2009 19:18

        356. la violenza del cardinale: un nuovo caso Natasha in Colombia.

@ jeudi, 31. aoû, 2006 – 08:05:38


un caso molto simile a quello di Natasha, la bambina viennese rapita a dieci anni, viene riferito in Colombia.
di quest'altra bambina fortunatamente non sappiamo il nome e neppure il viso, perché pare che la stampa colombiana sia più civile di quella viennese
(o semplicemente perché è ancora minorenne), oppure i nostri giornali non se ne interessano troppo, tanto è extracomunitaria.
quindi, per il momento, per comodità, io la chiamerò Colomba.

Colomba è stata violentata dal patrigno.

(anche di Natasha si sussurra che sia incinta. se fosse vero, questo renderebbe il suo caso meno dammatico dell'altro, perché il rapitore la avrebbe almeno messa incinta a un'età accettabile).


ritrovarsi incinte a 11 anni e per una violenza sessuale invece non dovrebbe essere accettabile.
comunque mi immagino che chi mi legge stia ancora chiedendosi dove è la somiglianza tra i due casi.

la violenza?

ma non è un po' poco per paragonarli tra loro?
nel caso di Colomba non manca l'elemento fondamentale?

manca il rapimento, cioè la violenza psicologica e fisica continuata, la trasformazione per anni e anni della vita quotidiana, la limitazione delle libertà di movimento, la costrizione psicologica, si direbbe, tutti aspetti, capaci di suscitare l'attenzione morbosa del pubblico (e anche la mia).

e soprattutto, dove è il rapitore in qualche modo innamorato o almeno desideroso?
state attenti e non trovate troppo bizzarre le considerazioni che seguono, per favore.

una gravidanza non voluta imposta a una bambina di 11 anni non vi sembra un prolungamento per anni e anni degli effetti di una violenza consumata?

non vi sembra la trasformazione futura per anni e anni della vita quotidiana di quella bambina?


non vi sembra una grande limitazione della sua libertà di movimento? una costrizione psicologica?


io direi di sì, eccome.


ma per fortuna anche in Colombia lo scorso maggio la Corte costituzionale ha autorizzato l'aborto nei casi di stupro, rischio di malformazione del feto e pericolo di vita per la madre.


hanno dovuto farlo dei giudici, perché i politici avrebbero dovuto pagare troppo cara l'opposizione della chiesa di Woitila e Ratzinger; ed ecco che è intervenuto un organo tecnico, cioé la più importante istituzione giudiziaria del paese, in nome di diritti umani universali che antepongono il diritto alla vita umana di una persona che esiste già ed è cosciente a quelli di una persona nascente, che si sta formando, e che non è ancora consapevole.
va be', ma, anche accettando il solito bizzarro accostamento di pensiero alla Bortocal, il rapitore ancora non si vede.

c'è, c'è anche il rapitore, c'è chi vorrebbe esercitare la violenza di cui parliamo.solo che la violenza continuata su tutta la vita futura di Colomba non è riuscita allo stupratore, perché per la prima volta è stata applicata questa sentenza e la bambina è stata fatta abortire, grazie all'intervento della nonna della bambina.

"Ho visto il visino angosciato della bambina quando è¨ arrivata all'ospedale, e quello del tutto trasformato quando ne è uscita, con la possibilità di ritrovare l'infanzia, gli amici, la scuola".


lo ha detto Carlos Lemus, direttore dell'ospedale dove è stato praticato l'aborto.


Carlos ha anche "confessato" di essere cattolico.


è una confessione dolorosa, perché per strappare Colomba al suo penoso destino futuro, Carlos ha dovuto lottare con un prepotente, con un uomo che ha messo tutta la sua autorità per potere fare in modo che la violenza su Colomba continuasse anche negli anni futuri, e non era lo stupratore, anche se questa violenza era cominciata da costui.


"La bambina è caduta nelle reti di malfattori che devono subire tutto il peso del Codice del diritto canonico".

lo ha detto anche il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, che per di più è anche presidente del pontificio Consiglio per la famiglia (stranamente il cardinale primate della Colombia Pedro Rubiano Saenz aveva taciuto, ma dopo un intervento così autorevole dovrà disporre su chi cadrà la scomunica, perché la responsabilità è la sua).


"Un complotto per mettere in atto un crimine", ha ripetuto, e sono "i medici, gli infermieri ed i familiari protagonisti del complotto, con il quale hanno stroncato la vita di un innocente".

non fatevi ingannare, però: spesso le cose non sono come sembrano.l'uomo disgustoso che ha stuprato Colomba non sarebbe stato capace altro che di metterla incinta, colui che lo sta aiutando a rendere la sua violenza perpetua è il cardinale stesso.
il cardinale ci ha messo tutto il suo potere: ha scomunicato i medici e la famiglia

(ma si è dimenticato lo stupratore, guarda caso!)


e glielo ha fatto sapere cristianamente per radio.

Carlos Lemus, il direttore dell'ospedale, ha ribattuto:


"Mi assumo tutte le responsabilità di quanto è successo; i medici alle mie dipendenze non vengano scomunicati, perché sono stato io a disporre l'aborto.
Se in futuro mi toccherà di disporne altri per gli altri due motivi previsti, mi scomunichino pure: resterò sempre cattolico".

e ha continuato:


"Anche se sarò scomunicato continuerò ad andare a messa".

siccome la scomunica non è stata ancora materialmente adottata,
Bortocal ha un cosiglio per il cardinale Saenz che deve emetterla:
scomunichi il suo collega di papalina Lopez Trujillo e lasci in pace i fedeli.

lo scomunichi perché la sua violenza su Colomba non è neppure dettata da un distorto amore, ma solo da una distorta cupidigia di potere e da un pensiero malato.

il secondo consiglio è per il dottor Lemus: se dovessero chiudergli la porta della chiesa in faccia, non si preoccupi troppo: ricordi quanto diceva Jeshu.


"quando vuoi pregare, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto" (Matteo 6, 6).

amen.

le notizie per questo post sono ricavate da un articolo del Corriere della sera.
 


®@ffstef@n
00sabato 7 marzo 2009 20:33

Monsignor Contenti contro il Vaticano

pubblicato: venerdì 02 febbraio 2007 da egizia mondini in: #%§ Citizen Gay Culture Vaticanerie Famiglie

Anche Mons. Raffaele Contenti, abate, teologo e presidente del Comitato esecutivo Teologico del
Centro Ecumenico di studi teologici di Milano, ritiene che sia il momento di intervenire nell’accesissima discussione in corso per il disegno di legge sui Pacs.

E, nella fattispecie, lo fa entrando nel merito di ciò che lo riguarda da vicino, tuonando e prendendo posizioni tutt’altro che sottili contro il Vaticano, primo e acerrimo nemico di questa legge promessa dal Governo.


“Come può la chiesa cattolica dire che i pacs scardinano la famiglia?

Quando la pedofilia, praticata da tanti suoi preti e religiosi e coperta da tanti suoi vescovi e dallo stesso Vaticano, per anni ha dilaniato le famiglie in tutto il mondo?!

E’ fuori da ogni logica che il Vaticano e la CEI si mettano a giudicare i PACS che l’Italia (Parlamento e Governo ) stanno varando e che accusino addirittura i politici favorevoli di voler “scardinare” (sic!) la FAMIGLIA. Ormai si è passata la misura, questa è colma!”.

L’interessante e impetuosa invettiva del Monsignore prosegue.

 

Credono che l’opinione pubblica si sia dimenticata di tutti gli scandali di pedofilia compiuti a man bassa da esponenti del Clero, in ogni parte del mondo sia in Europa che nelle Americhe (una Diocesi negli USA, quella di Boston, in cui il cardinale Bernard Francis Law è stato cacciato, ha dovuto ipotecare persino la cattedrale per far fronte allo scandalo di preti pedofili che hanno insidiato centinaia di bambini e rovinato intere famiglie, dovendo pagare miliardi di risarcimento danni, oppure quella di Vienna dove il cardinale benedettino Hans Hermann Groer ha dovuto dimettersi e ritirarsi in monastero dopo d’aver insidiato e corrotto vari giovani seminaristi…. solo per citare due tra i casi più importanti).


Il Vaticano, contando su una storica impunità, ha tenuto un atteggiamento molto temporeggiante e omertoso fino alla complicità, con lo stesso cardinale Joseph Ratzinger, oggi Papa, che contribuiva a coprire anzichè a chiarire i reati compiuti : ed è intervenuto soltanto a scandalo mondiale non più soffocabile.

Salvo poi profondersi in richieste di perdono, accuse e controaccuse, quando invece avrebbe per tempo potuto scongiurare una devastazione così estesa e drammatica, con interventi mirati e decisi che non sono mai stati presi.


Se in Italia esistesse soltanto una stampa degna di questo nome (come nel resto del mondo evoluto) non piegata alle censure ecclesiastiche e di potere clerico- politico, verrebbero alla luce una infinità di scandali di preti pedofili che insidiano i bambini e le famiglie.
(quanti casi taciuti dentro Collegi e Seminari : una piaga sempre coperta!)

Altro che i timori sui PACS!

Molti hanno indicato nella Chiesa Cattolica la più grande agenzia di pedofilia e pederastia mondiale: mentre si fanno discorsi in difesa e promozione della Famiglia tradizionale, clandestinamente si pratica una doppia morale che, anche in Paesi del terzo mondo, come in nazioni progredite abusa dei bambini, attraverso oratori e parrocchie o scuole cattoliche, per soddisfare le voglie insane di preti frustrati e sessualmente deviati.


Chi scrive stesso è stato fatto oggetto di pesanti attenzioni sessuali, in età adolescenziale (quando era chierichetto in parrocchia e poi seminarista ) da almeno tre sacerdoti cattolici, in tempi ravvicinati, dalla fine degli anni ‘60 a metà anni ‘70, nel silenzio ed omertà totale delle Parrocchie e Diocesi, spesso a conoscenza dei fatti.

Per lo meno si abbia il pudore di tacere!

Chi insidia la Famiglia?!

OCCORRE DIRLO APERTAMENTE : Crediamo che ormai la Chiesa cattolica non disponga di quella autorità od autorevolezza morale per poter decidere cosa sia il “bene comune” e cosa insidia o meno la vita delle famiglie: la sua dottrina, sessuomane e sessuofoba, contraria alla conoscenza scientifica della realtà umana e sociale, intessuta di negazionismo e di omertà, come pure di molta ipocrisia, ha fatto danni immani dapprima al suo clero e poi alle famiglie stesse.

Occorre una chiarezza evangelica, ( “il vostro parlare sia sì sì no no, il di più viene dal Maligno” - Vangelo ) ispirata al Maestro Gesù Cristo e non ai farisei che oggi stanno nelle Curie vaticane e diocesane, per ripudiare questa violenta e dissimulatrice campagna clericale contro le persone di retta coscienza, cittadini italiani, che vogliono convivere nella tutela delle leggi, e non clandestinamente.
 


                                                                                  

®@ffstef@n
00domenica 8 marzo 2009 11:52
Si è dimesso il vescovo irlandese John Magee, ex segretario personale di tre papi finito nella bufera per i preti pedofili

L'accusa è di aver coperto sacerdoti colpevoli di abusi su minori: mai lo scandalo pedofilia era arrivato fino all'appartamento pontificio.
 



L’accusa è di aver coperto sacerdoti colpevoli di abusi su minori: mai lo scandalo pedofilia era arrivato fino all’appartamento pontificio.

Si è dimesso ieri il vescovo irlandese John Magee, ex segretario personale di tre papi (Montini, Luciani, Wojtyla), finito nella bufera per i preti pedofili denunciati nella sua diocesi.

Il presule di Cloyne, nel sud dell’Irlanda, ha chiesto a Benedetto XVI di nominare un amministratore apostolico cui spetterà di gestire la diocesi fino a quando non sarà ordinato un nuovo vescovo.

Negli ultimi anni la Chiesa cattolica irlandese è stata sconvolta da numerose vicende di pedofilia e di abusi sessuali ed accusata di aver coperto alcuni casi.
John Magee, 72 anni è stato segretario privato di ben tre papi Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II e nel 1992 è stato nominato da Karol Wojtyla Maestro delle cerimonie pontificie.

Da mesi è stato investito da un’inchiesta su presunti casi di pedofilia e a dicembre dell’anno fu duramente criticato dal «Comitato nazionale per la salvaguardia dei bambini» in seguito al caso di due preti della diocesi di Cloyne accusati di violenze sessuali e molestie su bambini.

Conosciutissimo in Curia, monsignor Magee è testimone diretto di uno degli eventi storici più discussi e misteriosi del XX secolo: l’improvvisa morte di Giovanni Paolo I.

Fu lui a documentare che il pomeriggio precedente la sua morte papa Luciani ebbe almeno altri due malori. A cena poi il Papa ebbe una premonizione e al segretario disse: «Il ritiro che adesso vorrei fare è quello per una buona morte». Le dimissioni monsignor Magee arrivano come una bufera preannunciata da segnali inquietanti.

«Si sapeva delle difficoltà in cui era incorso a seguito di alcune denunce ed era noto in Vaticano che ormai non aveva più il controllo effettivo della propria diocesi- racconta il teologo Gianni Gennari, editorialista di “Avvenire”, quotidiano della Cei-.Per la storia della Chiesa Magee è il primo ecclesiastico entrato nella stanza di papa Luciani il 29 settembre del 1978.

Fu lui a dare l’allarme e a chiamare il Segretario di Stato, Jean Villot».

Karol Wojtyla, eletto Pontefice, lo confermò nell’incarico di segretario personale, ma poi, precisa Gennari, «quando iniziarono le voci e le illazioni sulla ricostruzione della morte del suo predecessore rimosse e Magee destinò ad altro incarico».

Il caso è scoppiato in Irlanda. Oltre 270 pagine di racconti, dati e testimonianza circostanziate: il «libro nero» della chiesa cattolica irlandese, stilato da un’apposita commissione governativa che ha lavorato per tre anni, snocciola cifre che fanno rabbrividire.

Oltre 100 i sacerdoti coinvolti,
350 vittime, in 40 anni di omertà, con vescovi compiacenti che coprivano o al massimo trasferivano i preti colti in flagrante.

L’inchiesta, denominata «The Ferns Report», è partita nel 2002 dopo le dimissioni di una delle figure più in vista della chiesa cattolica irlandese, il vescovo di Ferns, Brendan Comiskey, costretto a lasciare quando emerse che non aveva difeso le vittime, pur essendo venuto a conoscenza degli abusi perpetrati da preti della sua diocesi.

E un campanello di allarme era stato, tre anni prima, il suicidio del parroco Sean Fortune, che si tolse la vita dopo essere stato accusato di multipli abusi sessuali.

Nel 2002 la chiesa, travolta dalle accuse, fu costretta a pagare 128 milioni di euro per risarcire per le vittime, ma evidentemente era solo l’inizio. L'inchiesta del governo ha ulteriormente approfondito lo scandalo, mentre alcune associazioni delle vittime contestano la mancanza di pene detentive e chiedono maggiore severità nel punire i colpevoli.

Il ministro irlandese per l’infanzia Brian Lenihan ha dichiarato:

«Il rapporto prova che nessuna azione fu intrapresa per proteggere bambini vulnerabili, per molti anni. Da parte di tutto il governo irlandese condanno nel modo più forte possibile il ripetuto fallimento e la grossolana trascuratezza di chi aveva incarichi di responsabilità nella diocesi».


Ma nessuno pensava che nella rete
finisse persino il segretario di tre papi.

 
(di Giacomo Galeazzi - La Stampa 7 Marzo 2009)
 
®@ffstef@n
00lunedì 9 marzo 2009 13:26
I SENZA VERGOGNA.
VESCOVI CHE IN NOME DELLA VITA VOGLIONO CROCIFIGGERE
LE CREATURE DI DIO
 


(7.3.09)

Criminali con la croce, nazisti in gonnella, veramente non si trovano parole per esprimere il disgusto che si prova per il vescovo brasiliano e per  i suoi degni colleghi della Curia romana che avrebbero voluto far partorire a tutti i costi, in nome del “diritto alla vita”, una bambina di 9, dicesi nove anni, violentata dal patrigno da quando aveva sei anni e incinta di due gemelli.

Indifferenti al fatto che se avesse portata avanti la gravidanza sarebbe stata in grave pericolo di vita, i vescovi brasiliani – pienamente appoggiati dal Vaticano - hanno scomunicato i medici colpevoli di cercare di far abortire la povera creatura.

C'è nell'algida crudeltà di questi porporati verso la vittima di una terribile violenza lo stesso disumano sentimento di essere nel giusto che sosteneva i loro predecessori quando accompagnavano al rogo, cantando inni sacri, gli infelici da loro sospettati di ateismo, eresia, stregoneria, omosessualità, ebraismo.

Il diritto alla vita non valeva per loro.

Così come non valeva per i milioni di pacifici indios, atzechi, maja, massacrati dai cattolicissimi  eserciti spagnoli e portoghesi nelle sanguinose conquiste compiute con la benedizione dei vescovi sotto l'egida della croce.

Così come non valeva e non vale il diritto alla vita e al rispetto del proprio corpo per le migliaia di bambini violentati da preti pedofili.


E' una strana coincidenza che la notizia dell'orribile decisione della curia brasiliana sia arrivata lo stesso giorno in cui si è appreso che una Corte americana ha sostenuto per la prima volta il diritto delle vittime delle violenze sessuali di rivalersi direttamente sul Vaticano.

Vittime di uomini di chiesa che interpretavano in modo molto personale  l'insegnamento di Gesù “Lasciate che i piccoli vengano a voi”, e che una volta scoperti non venivano scomunicati come i medici brasiliani. No, lo scandalo veniva soffocato e i colpevoli erano semplicemente trasferiti a un'altra diocesi, in modo da dargli la possibilità di soddisfare su nuove vittime le loro ignobili pulsioni.

Se mai arriveranno saranno risarcimenti sacrosanti, è proprio il caso di dire: anche se saranno pagati, lo sappiamo, con l'8 per mille delle nostre dichiarazioni. Ma almeno avremo la soddisfazione di sapere che per una volta quei soldi saranno serviti sicuramente a uno scopo utile. Nella sua tragicità, questo caso della bambina brasiliana violentata, alla quale va tutta la nostra pietà, ha almeno un risvolto utile:

che tanta gente, dopo le crudeli prese di posizione dei vescovi cattolici, comincia a rendersi conto di quanto marcio sia il cervello, e spesso anche il corpo, di questi sedicenti maestri di morale.
 


http://www.contrappunti.info/ma/



®@ffstef@n
00lunedì 9 marzo 2009 13:35
 I SENZA VERGOGNA.
POST IT PER LA
SENATRICE BINETTI


(4.3.09)

Gentile Signora, ci ha molto sorpreso, dobbiamo dirlo, vederla ritratta sul Giornale di ieri impegnata non già nella preghiera, nelle devozioni e nelle altre opere sacre alle quali lei, dopo essersi rassettato il cilicio, suole dedicarsi in tutti i momenti liberi della sua giornata.

No,

la foto la ritrae mentre è impegnata, durante una votazione al Senato, a premere  con le sue sante dita due pulsanti, il suo e quello di un anonimo collega assente.

Qualcuno forse potrebbe considerare negativamente il fatto che una come lei, che ha la pretesa di insegnare la morale ai peccatori, si abbandoni ad atti così squallidi come falsificare la votazione di una legge.

Ma le cose vanno viste sotto un'altra dimensione. Come “Mano di Dio” fu quella con cui Maradona segnò uno storico goal agli odiati inglesi, così “Dito di Dio” è quello con cui lei combatte in Parlamento la santa crociata contro gli odiati laicisti all'insegna dei veri valori della fede.

Del resto è noto che le vie del Signore sono infinite e che il fine giustifica i mezzi, come diceva San Tommaso. O forse Santa Chiara?  O forse Benedetto XVI? Insomma, qualche santo lo ha sicuramente detto. 

 
http://www.contrappunti.info/ma/


                               



pcerini
00lunedì 9 marzo 2009 14:38
Ancora la Binetti,mi domando che cacchio ci stia ancora a fare nel PD meno elle , perche' non cambia veste politica? O , meglio, perche' non va a rinchiudersi in qualche convento a riempirsi di ciliciate dalla mattina alla sera?

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®@ffstef@n
00lunedì 9 marzo 2009 16:30

RICETTE A PAZIENTI MORTI: LA GDF SCOPRE UNA MAXI TRUFFA A NAPOLI



Scoperta una maxi truffa al servizio Sanitario Nazionale dalla Gdf di Napoli che ha denunciato 40 medici di famiglia che emettevano prescrizioni mediche a pazienti deceduti da anni. Tutti gli indagati operano nel distretto sanitario dell’Asl Napoli 3 di Fratta Maggiore (Napoli).
La truffa è emersa analizzando 17 milioni di ricette, riferite a poco meno di due anni: sono così emerse false prescrizioni mediche a nomi di pazienti ormai deceduti da tempo, sfruttando in molti casi, a beneficio di persone ancora da identificare, il codice di esenzione. Veniva così truffato il
Ssn contribuendo ad aumentare in modo illecito la spesa farmaceutica della Regione Campania. Le indagini, coordinate dalla magistratura di Napoli, sono ancora in corso e non si esclude il coinvolgimento di numerosi altri medici di base oltre che di eventuali farmacisti e case farmaceutiche che potrebbero risultare di fatto i reali beneficiari della truffa.



N.B.
La fonte delle notizie finora riportate ,
trovasi cliccando il titolo stesso.


®@ffstef@n
00martedì 10 marzo 2009 14:49

Roma, sacerdote con trans: multato

Marzo 10, 2009



Il religioso, un americano di 35 anni, trovato dalla polizia nel quartiere Aurelio.

I due erano dentro un’auto.


ROMA
- Un sacerdote americano di 35 anni è stato sorpreso con un transessuale in una strada in periferia di Roma, nel quartiere Aurelio, ed è stato multato per atti osceni in base a quanto previsto dall’ordinanza anti prostituzione della capitale che prevede sanzioni anche per i clienti.

Il religioso, arrivato nella capitale da qualche giorno per partecipare a un convegno, è stato sorpreso dagli agenti la notte tra sabato e domenica in una zona isolata mentre era in compagnia del trans dentro un’auto.



da
www.corriere.it

  

 

 

Preti e transessuali, binomio inatteso       


Stefano Faraoni    


lunedì 09 marzo 2009 



"Sorpresa per le forze dell'ordine romane impegnate questa notte, come avviene ormai da settimane, in un servizio antiprostituzione. In un'auto parcheggiata in una zona isolata del quartiere Aurelio è stato sorpreso, identificato e multato un sacerdote americano di 35 anni in compagnia di una transessuale".

 

La notizia letta sul quotidiano La Repubblica, oggi, del 9 marzo 2009, continua così "Il religioso, a Roma da qualche giorno per partecipare a un convegno, è stato multato.

 

Che molti preti fossero pedofili, lo si sapeva. Basta leggere le cronache
(sovente artatamente scarne ma assolutamente eloquenti) dei giornali e degli altri media, per rendersene conto.


Che fossero puttanieri, è cosa talmente risaputa da essere ufficialmente riconosciuta nella letteratura umoristica di un’intera nazione.

Che fossero pure transessualieri, questo non lo sapevamo.


Ma non c’è da stupirsi che, come ogni altro uomo, anche essi possano avere gusti sessuali originali.

Buon per loro.


Invece la cosa veramente originale, quella realmente più gustosa, e forse ben meritevole d’approfondimento psicologico, è che c’è ancora chi crede alle loro prediche, ai loro precetti moralistici che sono i primi a non rispettare.

 

Lo Scientista

 
http://www.resistenzalaica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1569&Itemid=99999999



®@ffstef@n
00martedì 10 marzo 2009 15:14
 

PRESTATE
LA MASSIMA ATTENZIONE
AGLI ARTICOLI CHE SEGUIRANNO >>>>>>>>





LE 6 BARZELLETTE QUOTIDIANE DEL NOSTRO AMATO PREMIER



Cari amici, oggi il nostro amato premier ha praticamente detto che l'Italia è il paese più bello, più forte, più ricco, più fortunato del mondo....

"Non ci saranno situazioni di miseria, di crisi acuta, il Governo è presente per sostenere i cittadini meno fortunati".

"Il mondo ha conosciuto altre crisi ma anche questa come tutte finiscono. Questa crisi sembra particolarmente grave ma la sua profondità e la sua estensione nel tempo dipendono dai nostri comportamenti".

"Lo Stato e il Governo hanno affrontato prima e meglio di altri paesi europei gli strumenti per affrontarla".

"Rispetto agli Stati Uniti siamo fortunati. In Italia l'87% delle famiglie ha una casa di proprietà. I mutui sono stati bloccati al 4%, le famiglie hanno un conto corrente in attivo, hanno l'assistenza sanitaria e la cassa integrazione che per come è fatta consente al Governo di intervenire in tutte le direzioni".

"Il nostro paese può superare meglio di altri questa crisi con minori sacrifici, con uno sguardo più rivolto al futuro".

"Non c'è una sola banca che abbia chiesto aiuto allo Stato".
 


                                                           
®@ffstef@n
00martedì 10 marzo 2009 15:38

SOCIAL CARD: 200mila persone ancora in attesa dei 120euro di arretrati… è stato l’ennesimo spot elettorale di Berlusconi?

Pubblicato il di Alessio in Asia

Gli spot e le promesse del Governo Berlusconi. La denuncia delle Acli. Il 40% rimane escluso dalla Social Card per requisiti anagrafici. La proposta del presidente Olivero: “Abolire i criteri dell’età per l’accesso alla carta acquisti”

 


Lo scorso autunno il Governo Berlusconi aveva strombazzato ai quattro venti la sua ricettina - nient’altro che una pezzetta calda, sia chiaro, ma meglio di niente… - per cercare di arrestare il progressivo impoverimento di larghi strati della popolazione italiana: la social card, 40 (quaranta) euro al mese per i piu’ poveri tra i poveri.


Ma come è andata a finire?


E’ andata a finire che 200mila persone attendono ancora di veder caricata la propria Carta acquisti con i 120 euro dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

Inoltre, sarebbero tanti anche coloro che hanno chiesto e ottenuto la social card a partire dal 1° gennaio 2009 e ai quali il Governo aveva garantito pubblicamente il riconoscimento degli “arretrati”.

«Ma ad oggi - denunciano le Acli - nessuno ha ottenuto i 120 euro, e della proroga promessa non v’è traccia».









Il Governo aveva fissato una prima scadenza al 31 dicembre 2008 per concedere, a chi avesse presentato la domanda entro quella data, la ricarica retroattiva dei mesi di ottobre, novembre e dicembre: 40 euro al mese, 120 euro in tutto.


Di fronte al ritardo con cui era partita la macchina organizzativa (oggettivamente piu’ lenta e complicata di uno spot televisivo) e alla complessità oggettiva delle operazioni, le Acli avevano chiesto di spostare la scadenza al 28 febbraio.

Il Governo aveva accolto la richiesta annunciando più volte pubblicamente la predisposizione di un decreto per la concessione di 2 mesi di proroga.


Ma «la data del 28 febbraio è passata è il decreto non c’è stato - spiegano le Acli
- I 120 euro “promessi” non sono stati mai caricati sulle carte di circa 200mila persone che restano senza soldi e senza risposte».

Che fine ha fatto il decreto?


Perchè
quando si tratta di fare un Lodo Alfano per salvare Berlusconi dalla galera, o un decreto salva Rete4 per tutelare gli interessi economico-propagandistici del padrone (sempre Berlusconi, tra l’altro), Parlamento e Consiglio dei Ministri fanno le notti in bianco e in 2 o 3 giorni tutto si risolve, mentre quando ad essere in gioco sono le misere vite di centinaia di migliaia di poveri e anonimi pensionati, questi signoroni ricchi e bugiardi se ne strafottono?

A chiederselo sono le Acli e tutti i poveri pensionati poveri e ingannati.

Perciò, le Acli chiedono al Governo di

1. mantenere la promessa fatta


2.
e, inoltre, vista la crisi economica generalizzata, avanzano una proposta: «Abolire i requisiti anagrafici per l’accesso alla social card».


Il Governo, infatti, aveva ipotizzato inizialmente una platea di beneficiari della social card pari a 1 milione e 300mila cittadini. E aveva stabilito per questo - adottando un condivisibile criterio selettivo, riconoscono le Acli - una serie rigorosa di requisiti tra cui due principali:

1. reddito Isee inferiore ai 6000 euro,

2. età del richiedente inferiore ai 3 anni (bambini) o superiore ai 65 anni (pensionati).


Ma le Carte acquisti finora distribuite sono state tuttavia solo 560mila, meno della metà del previsto.

E i dati a disposizione del Caf Acli dimostrano che il 40% di coloro che avrebbero diritto alla Carta secondo il requisito del reddito, ne rimangono esclusi per via dell’età (hanno meno di 65 anni).



La proposta avanzata dal presidente delle Acli Andrea Olivero è conseguente: «Abolire i requisiti anagrafici per l’accesso alla social card, perchè si può essere “poveri” a 60 come a 65 anni, con figli di 3 anni piuttosto che di 5.

Il requisito dell’età è quello meno comprensibile e giustificabile.
Abolendolo rimarremmo comunque entro le previsioni di spesa ipotizzate dal Governo».


La risposta del Governo per ora non è pervenuta.


Provate a scrivere una e-mail a Berlusconi.







                                      
®@ffstef@n
00mercoledì 11 marzo 2009 15:35

Carissimi Amici.


Sapevo che eravate già a conoscenza di questi presunti aiuti ai cittadini “meno fortunati”.


A questo punto però, facciamo un piccolo passo indietro……permettendomi di esternare alcune opinioni riguardo ai molti articoli letti, del quale, vi porterò a conoscenza (link),
per mezzo degli argomenti che andremo ad illustrare.

 

Or dunque, vi ricordate che con la finanziaria del 2003 il tremendo TREMONTI, cambiando le aliquote irpef, diminuì le tasse ai ricchi ? ( LEGGI.)

 
Ebbene, nella disonesta Italia, il 10% della popolazione, possiede il 42% della ricchezza Nazionale. ( LEGGI ) 


E guarda caso l’intera classe politica italiana, fa parte di quel 10% aureo.
(banchieri-vaticano)

 

Quindi mi/vi domando: E’ il caso di affrontare la crisi aumentando le tasse ai ricchi , così come ha tuonato OBAMA in AMERICA?

 

Per concludere…..

 

Non è tanto difficile trovare i fondi per finanziare i “meno fortunati”, evitando di  prelevarli dall’INPS (disoccupazione, cassa integrazione, ecc.), che ha un attivo di 13.834.373.259 euro (quasi 14 miliardi di euro), ( LEGGI )   
per  poi,  aumentare l’età pensionistica per far cassa.

 

Si incominci da questi :


PROPRIETA’ DI BERLUSCONI

Pubblicato il di Alessio in Asia



PROPRIETA’ DI BERLUSCONI


SOCIETA’/PRODOTTO TIPOLOGIA



2 LIBRI S.P.A. EDITORIA
A. ME. R. SRL - MILANO PUBBLICITA’
ACI MONDADORI S.R.L. EDITORIA
ACTION GROUP EDITORIA
AD EDITORIA
AGENZIA LOMBARDA DISTR. GIORNALI E RIVISTE S.R.L. 50% EDITORIA
ALBA SERVIZI AEROTRASPORTI - MI SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ALBACOM (TELEFONIA FISSA E INTERNET) TELEFONIA
ALIGHIERI SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
AMATORI RUGBY MILANO MEDIOLANUM SRL - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
AMBROSIANA VITA SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
AME PUBLISHING LTD EDITORIA
ANFRI IMMOBILIARE SRL - SEGRATE (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ARAM SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
ARNOLDO MONDADORI DEUTSCHLAND GMBH EDITORIA
ARNOWEB S.A. EDITORIA
ARTES GRAFICAS TOLEDO S.A. EDITORIA
ASSOFIN SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
ATHENA FINANZIARIA S.R.L. EDITORIA
AUDITEL SRL - MILANO TELEVISIONE
AUTO OGGI EDITORIA
AUTOMOBILE CLUB EDITORIA
BAMBI EDITORIA
BANCA ASSICURAZIONE PRODOTTI FINANZIARI ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
BANCA FINANZA GIORNALE ASSICURAZIONI EDITORIA
BANCA MEDIOLANUM SPA - MILANO 3 BASIGLIO (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
BLOCKBUSTER CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
BLU TELEFONIA
BOL BOOKS ON LINE S.P.A. EDITORIA
BONOMI E PAGANI - BOPA SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
BROKERS FIVE SRL - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
BULL LTD - BRITISH VIRGIN ISLANDS SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CALCIO 2000 EDITORIA
CANALE 5 MUSIC SRL - MILANO TELEVISIONE
CANTIERI RIUNITI MILANESI SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CASA EDITRICE FELICE LE MONNIER S.P.A. EDITORIA
CASA EDITRICE POSEIDONA S.R.L. EDITORIA
CASA FACILE EDITORIA
CASA IDEA EDITORIA
CASA VIVA EDITORIA
CASABELLA - ALMANACCO ARCHITETTURA EDITORIA
CEMIT INTERACTIVE MEDIA S.P.A. EDITORIA
CENTRO COMMERCIALE MILANO 3 SRL - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
CHI EDITORIA
CIAK EDITORIA
CINEMA 5 GESTIONE SPA - ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
CINEMA 5 SPA - ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
CIP & CIOP EDITORIA
COLORA DISNEY EDITORIA
COLORA WINNI THE POOH EDITORIA
CONDE’ NEST EDITORIA
CONFIDENZE EDITORIA
CONSORTIUM SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CONSORZIO AEROMOBILI FININVEST (CAFIN) - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
CONSORZIO ELICOTTERI FININVEST (CEFIN) - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
COSMOPOLITAN EDITORIA
CREARE CON CASAVIVA EDITORIA
CUCINA MODERNA EDITORIA
DANIA FILM SRL - ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
DELTA SRL - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
DISNEY ENIGMISTICA EDITORIA
DISTRIB. EXCL. GRIJALBO S.A. (COLOMBIA) EDITORIA
DONNA IN FORMA EDITORIA
DONNA MODERNA EDITORIA
E. I.S. SRL - SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
E.BIS MEDIA S.R.L. EDITORIA
E.I.S. PROGETTI SRL - SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
E.I.S. ROMA SRL - SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ED. E FINANZIARIA LE MONNIER S.P.A. EDITORIA
EDICIONES MUSICALES CINCO S.A. - MADRID TELEVISIONE
EDILNORD 2000 SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EDITORIAL GRIJALBO S.A. (CILE) EDITORIA
EDITORIAL GRIJALBO S.A. (MESSICO) EDITORIA
EDITRICE PENTA SRL - MILANO EDITORIA
EDITRICE PORTORIA S.P.A. EDITORIA
EDIZIONI DI COMUNITA’ S.R.L. EDITORIA
EDIZIONI EL S.R.L. EDITORIA
EDIZIONI ELECTA BRUNO MONDADORI S.R.L. EDITORIA
EDIZIONI FRASSINELLI S.R.L. EDITORIA
EGEO ’82 SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EINAUDI EDITORE EDITORIA
ELECTA NAPOLI EDITORIA
ELEMOND EDITORIA
ELEMOND S.P.A. EDITORIA
ELETTRONICA INDUSTRIALE SPA - LISSONE (MI) TELEVISIONE
ESERCIZIO SCHERMI ITALIANI SRL - ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
ESPANSIONE EDITORIA
ESSELUNGA GRANDE DISTRIBUZIONE
ESSETICI SRL (SERVIZI TEATRALI E CINEMATOGRAF. SRL) - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROLOTERIE GIBILTAR LTD - GIBILTERRA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROLOTERIE S. A. - LUSSEMBURGO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROMOBILIARE SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
EUROPA AGENCY LTD - MALTA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
EUROPA INVEST S. A. - LUSSEMBURGO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
EUROPE 5 S. A. - PARIGI TELEVISIONE
EUROPE 5 S. A. IN LIQUIDAZIONE - PARIGI TELEVISIONE
EUROSET (TELEVISIONE/KIRCH MEDIA) TELEVISIONE
FIBANK INVERSIONES S.A. - (BARCELLONA) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
FIED SPA - MILANO EDITORIA
FINEDIM ITALIA SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FINGROSS SRL - FINANZIARIA GROSSISTI DI PARTECIPAZIONI - ROMA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININTEL SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININVEST COMUNICAZIONI SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININVEST FIDUCIARIA SPA - SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
FININVEST ITALIA SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
FININVEST LTD - LONDRA TELEVISIONE
FININVEST SERVICE S. A. - MASSAGNO - SVIZZERA SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FININVEST SERVIZI SPA - SEGRATE (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FINMEDIA SRL - MILANO TELEVISIONE
FINSIMAC SPA - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
FIVE INTERNATIONAL SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FIVE VIAGGI SRL- MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
FOCUS EDITORIA
FOCUS EXTRA EDITORIA
FORZA MILAN EDITORIA
FUTURA FINANZIARIA SRL - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
G. & G. ELECTRIC SRL - SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
G. R. T. - GESTIONI RADIO TELEVISIVE SPA - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
GAMAX BROKER POOL A.G. - LEVERKUSEN (GERMANIA) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GESTEVISION S. A. - MADRID TELEVISIONE
GESTIONE FONDI FININVEST SPA - SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GESTIONE IMPIANTI MILAN SRL - SEGRATE (MI) CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
GESTIONI ESTERE SPA - SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GESTIONI INTERNAZIONALI SPA - SEGRATE (MI) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
GIULIO EINAUDI EDITORE S.P.A EDITORIA
GLAMOUR EDITORIA
GO - PANORAMA TRAVEL EDITORIA
GQ EDITORIA
GRAND GOURMET EDITORIA
GRANDI EVENTI SRL - MILANO PUBBLICITA’
GRAZIA EDITORIA
GRAZIA ACCESSORI EDITORIA
GRAZIA CASA EDITORIA
GRIJALBO EDITORIA
GRIJALBO EDITOR S.A. (URUGUAY) EDITORIA
GRIJALBO MONDADORI S.A. EDITORIA
GRIJALBO S.A. (ARGENTINA) EDITORIA
GRIJALBO S.A. (VENEZUELA) EDITORIA
GRUPPO A. M. E. - MILANO EDITORIA
GRUPPO STANDA GRANDE DISTRIBUZIONE
GRüNER UND JAHR MONDADORI S.P.A. EDITORIA
H & A MOTIVATION SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
HARLEQUIN MONDADORI S.P.A. EDITORIA
HEARST MONDADORI EDITORIALE S.R.L. EDITORIA
HOCKEY CLUB DEVILS MEDIOLANUM MILANO SRL - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
HOCKEY CLUB DIAVOLI MEDIOLANUM MILANO SRL - COMO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
I CLASSICI DEL GIALLO EDITORIA
I CLASSICI DISNEY EDITORIA
I CLASSICI URANIA EDITORIA
I GRANDI CLASSICI DISNEY EDITORIA
I ROMANZI EDITORIA
IL CODICE DELLA CUCINA ITALIANA EDITORIA
IL GIALLO MONDADORI EDITORIA
IL GIORNALE EDITORIA
IL TEATRO MANZONI SPA - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
IMMOBILIARE BRISEIDE SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE BUONAPARTE I SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE CARBONOLO SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE CORIASCO SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE IDRA SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE LURATE CACCIVIO SRL - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
IMMOBILIARE PERSEO SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
IMMOBILIARE VERROCCHIO II SRL - SEGRATE (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
INDUSTRIE ALIMENTARI RIUNITE SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
INFRASTRUTTURE IMMOBILIARI SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
INTERNAZIONALE EDITORIA
INTERNAZIONALE EDITORIA
INTERNI EDITORIA
INTERNI ANNUAL BAGNO EDITORIA
INTERNI ANNUAL CUCINA EDITORIA
INTIMITA’ EDITORIA
IO COLORO TOPOLINO EDITORIA
ISIM - ITALIANA SVILUPPO E INVESTIM. MOBILIARI SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ISTIFI ESPANA S. A. - MADRID SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
ISTIFI SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
JACK EDITORIA
JONIO ’82 SRL - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
JUMPY INTERNET & NEW MEDIA
KIRCH MEDIA TELEVISIONE
KMP - KABEL MEDIA PROGRAMMGESELLSCHAFT MBH - MONACO DI BAVIERA TELEVISIONE
L’ENIGMISTICA DI MINNI EDITORIA
L’UOMO VOGUE EDITORIA
LA CUCINA ITALIANA EDITORIA
LA MACCHINA DEL TEMPO EDITORIA
LE MONNIER EDITORIA
LEOPARD COMMUNICATIONS LTD - LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LIBRA COMMUNICATIONS LTD - LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LIBRA UK COMMUNICATIONS LTD - LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LION COMMUNICATIONS LTD - MALTA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
LOVE STORY EDITORIA
MACH 3 VIDEO SPA - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MACH 5 DISCO SPA - MILANO TELEVISIONE
MARIE CLAIRE EDITORIA
MEDIADIGIT TELEVISIONE
MEDIASET TELEVISIONE
MEDIASET INVESTMENT TELEVISIONE
MEDIATRADE (PRODUZIONE FICTION TELEVISIVE) TELEVISIONE
MEDIOLANUM ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM ASSICURAZIONI SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM BORSA SIM P. A. - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM COMMISSIONARIA SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM CONSULENZA SIM P. A. - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM FACTOR SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
MEDIOLANUM GESTIONE FONDI ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM GMBH - MONACO DI BAVIERA PUBBLICITA’
MEDIOLANUM INTER. FUNDS LIMITED (DUBLINO) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM PRIVATE S.A.M. - MONACO (FR.) ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM SPORT SPA - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEDIOLANUM STATE STREET ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDIOLANUM VITA SPA - MILANO ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
MEDUSA DISTRIBUZIONE SPA - ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEDUSA FILM CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEDUSA VIDEO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MEGA 3000 EDITORIA
MEN’S HEALTH EDITORIA
MILAN A. C. SPA - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
MINNI AMICA DEL CUORE EDITORIA
MONDADORI EDITORIA
MONDADORI FACTOR SPA - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
MONDADORI FRANCHISING S.P.A. EDITORIA
MONDADORI INFORMATICA EDITORIA
MONDADORI INFORMATICA EDITORIA
MONDADORI INFORMATICA S.P.A. EDITORIA
MONDADORI INTERNATIONAL S.A. EDITORIA
MONDADORI PRINTING EDITORIA
MONDADORI PRINTING S.P.A. EDITORIA
MONDADORI PUBBLICITA’ S.P.A. EDITORIA
MONDADORI PUBBLICITA’ EDITORIA
MONDADORI RETAIL S.R.L. EDITORIA
MONDADORI RODALE S.R.L. EDITORIA
MONDADORI SOLE 24 ORE S.P.A. EDITORIA
MONDADORI.COM S.P.A. EDITORIA
MONDADORI.COM U.S.A. INC. EDITORIA
MONDATORI HEARST EDITORIA
MONDATORI RODALE EDITORIA
MONDOLIBRI EDITORIA
MONDOLIBRI S.P.A. EDITORIA
MOUSE/TOPOLINO EDITORIA
N. T. S. SRL - NUOVE TECNOLOGIE DI SICUREZZA - SESTO SAN GIOVANNI (MI) SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
NETWORKING INTERNET & NEW MEDIA
NEWMEDIA INVESTMENT - 100% INTERNET & NEW MEDIA
NEWS ALERT INVESTORS LLC EDITORIA
NEWS AND SPORT TELEVISION LTD - LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
NEWS AND SPORT TIME LTD - MALTA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
NEWSPAPER MILANO EDITORIA
NUOVE INIZIATIVE ROMANE SRL IN LIQUIDAZIONE - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
OLIMPYA SPA - SEGRATE (MI) CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PAGINE ITALIA ANNUARISTICA
PAGINE UTILI ANNUARISTICA
PALLAVOLO MEDIOLANUM GONZAGA MILANO SRL - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PANINI EDITORIA
PANORAMA EDITORIA
PANORAMA NEXT EDITORIA
PANORAMA TRAVEL EDITORIA
PANORAMA WEB EDITORIA
PAPERCOLOR EDITORIA
PAPERINIK EDITORIA
PAPERINO EDITORIA
PARKING MILANO 2 - MILANO SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
PARTNER TIME ASSICURAZIONI E SERVIZI FINANZIARI
PC PROFESSIONALE EDITORIA
PENTA (UK) INTERNATIONAL LTD - LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTA AMERICA COMMUNICATIONS INC - LOS ANGELES CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTA AMERICA PICTURES LTD - LOS ANGELES CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTA ENTERTAINMENT LTD - ANTILLE OLANDESI CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTADISTRIBUZIONE SRL - ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTAFILM MUSIC SRL - ROMA TELEVISIONE
PENTAFILM SPA - ROMA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PENTAVIDEO SRL - MILANO CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PK EDITORIA
PK2 EDITORIA
PRINCIPAL COMMUNICATIONS LTD - BRITISH VIRGIN ISLANDS CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
PRINCIPAL FINANCE LTD - BRITISH VIRGIN ISLANDS SERVIZI DI GRUPPO E DIVERSIFICATE
PRINCIPAL NETWORK LTD - LONDRA CINEMA, SPETTACOLO, SPORT
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Gentilissimi parlamentari aspettiamo ancora una legge sul conflitto di interessi


                  




®@ffstef@n
00giovedì 12 marzo 2009 10:49
APPROFONDIMENTO BINOMIO

INPS PENSIONI


Crisi: Tra gennaio e febbraio 370.561 lavoratori hanno perso il posto di lavoro


Tra gennaio e febbraio 370.561 lavoratori hanno perso il posto di lavoro, presentando all'Inps la domanda di indennita' di disoccupazione.

Si tratta di 116.983 lavoratori in piu' rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari ad un +46,13%.

Secondo quanto risulta all'ANSA, tali richieste comprendono l'indennita' ordinaria, speciale e con i requisiti ridotti.  
Fonte


Riforma delle pensioni: sempre le nostre e mai le loro!

Pubblicato il di Alessio in Asia  

“Bisogna riformare le pensioni”, ripetono da anni i membri della casta, l’oligarchia al potere in Italia.

Anche l’Europa ha lanciato moniti sulla sostenibilita’ del sistema previdenziale italiano, la cui spesa ”resta ancora tra le piu’ elevate nell’Ue”.

L’UE ha suggerito ”un ulteriore aumento dell’eta’ pensionabile, in particolare per le donne”. L’ultimo avvertimento è arrivato pero’ nel giorno in cui l’Inps ha certificato il buon andamento dei conti del sistema previdenziale italiano: nel 2008 c’è stato un avanzo finanziario di oltre 11 miliardi, un ‘boom’ di oltre il 21% rispetto al 2007, e questo ”grazie soprattutto alla crescita delle entrate contributive”.


Nonostante questo dato positivo, il Governo vorrebbe ora innalzare l’età della pensione per le donne a 65 anni. (Oggi le donne in Italia vanno in pensione prima degli uomini soprattutto come compensazione della loro discriminazione sociale, a casa e nei posti di lavoro).


Tale provvedimento verrebbe approvato con la giustificazione che

“l’Europa lo vuole”!

Ma perchè tante altre volte le direttive europee sono state del tutto ignorate, soprattutto quando avrebbero toccato gli interessi di Berlusconi o di altri potenti?


E che dire delle pensioni d’oro dei parlamentari?


Oltretutto, la Corte Costituzionale ha già sancito che quella dei parlamentari non è una vera e propria pensione, ma un vitalizio, e come tale è modificabile in qualunque momento.

Citiamo alcuni casi clamorosi, tanto per parlare con dati alla mano e facendo nomi e cognomi:
  • Irene Pivetti, nel 2013, a 50 anni, dopo 9 anni a Montecitorio inizierà a percepire una pensione di 6.203 euro mensili.
  •  Giuseppe Gambale, entrato ragazzino nel 92′, è andato in pensione nel 2006 a 42 anni con 8.455 euro lordi al mese.
  • Giovanni Valcavi, banchiere varesino, è rimasto al Senato 68 giorni (dovette poi dimettersi per incompatibilità) ma ogni mese, dal 23 aprile del 1992 , porta a casa una pensione attualmente di 3.108 euro.
  • Dall’autunno del 2000 incassa ogni mese il vitalizio senatoriale (sia pure ridotto per reversibilità) la vedova di un uomo che non mise mai piede al Senato: Arturo Guatelli, che subentrò a camere già sciolte al senatore Morlino (morto per infarto).
  • 4 ex parlamentari radicali ( Angelo Pezzana, Piero Graveri, Luca Boneschi e René Andreani), che percepiscono una pensione di 1.733 euro netti al mese per essere stati al Parlamento un solo giorno, si sono infatti dimessi lo stesso giorno in cui sono stati proclamati eletti.
  • Toni Negri, leader di Potere operaio, nel 1983 era detenuto per associazione sovversiva e insurrezione armata contro i poteri dello Stato. Pannella lo inserì nelle liste radicali facendolo eleggere in Parlamento, dove i mise piede alla Camera solo per sbrigare le pratiche connesse al suo insediamento. Dopo 64 giorni e 9 sedute, temendo di finire di nuovo in gattabuia, si diede alla latitanza in Francia senza mai più farsi vedere a Montecitorio. Ciononostante, dal 1993 (compiuti 60 anni) riscuote ogni mese la pensione parlamentare, oggi di 3.108 euro.
  • Antonio Martusciello, Forza Italia , 46 anni, dal 1° maggio 2008, intasca 7.959 euro lordi al mese di vitalizio.
  • Rino Piscitello, Partito Democratico, 47 anni e mezzo, intasca 7.959 euro lordi al mese di vitalizio.
  • Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), 49 anni, deputato dal 1992, 16 anni di mandato effettivo, vitalizio di 8.836 euro lordi al mese.
  • Enrico Boselli (Sdi), 51 anni, 4 mandati e 7.958 al mese.
  • Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, 52 anni, 7.958 al mese.
  • Ricevono 6.203 euro al mese: Mauro Fabris (Udeur) e Franco Giordano (Prc) entrambi 50 anni, Stefano Boco (Verdi), 52 anni, Carlo Leoni (SD), 53 anni, Gloria Buffo (SD) 54 anni, Marco Fumagalli (SD), Maurizio Ronconi (Udc), 55 anni, Dario Rivolta (FI) 55 anni, Salvatore Buglio (RnP), 57 anni, Tana de Zulueta (Verdi), 57 anni, Mauro del Bue (Psi), 57 anni, Francesco Monaco (Pd), 57 anni.
  • Hanno un mensile di 3.636 euro: Dario Galli (Lega), 57 anni, Giannicola Sinisi (Pd), 51 anni, Natale D’Amico (Dini), 52 anni, Roberto Barbieri (Psi), 55 anni, Roberto Manzione (Consumatori), Gianni Nieddu (Pd), 56 anni .
  • Percepiscono 7.959 euro al mese Ettore Peretti (Udc), 50 anni, Ramon Mantovani (Prc), 53 anni, Enrico Nan (FI), 55 anni, Fulvia Bandoli (SD), 56 anni.
  • Pietro Folena (Prc), 50 anni, 8.836 euro.
  • Incassano 8.164 euro al mese Franco Danieli (PD), 52 anni, Stefano Morselli (La Destra), 54 anni, Euprepio Curto (An), 56 anni, Aniello Palumbo (Pd), 56 anni, Tiziana Valpiana (Prc), 57 anni.
  • Marco Taradash, 57 anni, ex deputato di Forza Italia, un tempo radicale, e Alfonso Gianni, 58 anni, 15 di anzianità parlamentare, di Rifondazione , Valerio Calzolaio (Pd), e Vittorio Sgarbi, 55 anni, con 8.455 euro al mese.
  • Inoltre, sempre sotto i sessant’anni, l’ex magistrato di «Mani pulite» Tiziana Parenti, Maura Cossutta, figlia del fondatore dei Comunisti italiani Armando; e Annamaria Donati, Verde della prima ora, Peppino Calderisi, storico combattente contro il finanziamento dei partiti quando era seguace di Marco Pannella, ora in Forza Italia e Nando Dalla Chiesa, 58, Pd.
  • Ci sono gli ex senatori Edo Ronchi (Pd), 58 anni,e Willer Bordon, 59 anni: entrambi avranno (riscatti permettendo) il massimo del vitalizio senatoriale: 9.604 euro.
Non vanno poi dimenticati gli ex parlamentari condannati per gravi reati e che ciononostante percepiscono laute pensioni:
  • Paolo Cirino Pomicino (Udeur): 1 anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per corruzione per fondi neri Eni
  • Antonio Del Pennino (FI):2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito Enimont; 1 anno 8 mesi e 20 giorni, patteggiati per i finanziamenti illeciti della metropolitana milanese
  • protagonisti di Tangentopoli, come Renato Altissimo, Giulio Di Donato, Paolo Pillitteri, Giusi La Ganga, Francesco De Lorenzo, Claudio Martelli, Carlo Tognoli.
  • falsi testimoni come Salvatore Rino Formica
  • condannati ante Tangentopoli: Pietro Longo, Franco Nicolazzi e Mario Tanassi.

Negli Stati Uniti, all’unanimità, hanno deciso di negare la pensione ai parlamentari condannati per corruzione,

spergiuro e altri reati contro la pubblica amministrazione.

«I politici corrotti

- ha spiegato il promotore della legge, Nancy Boyda

- meritano condanne alla prigione, non pensioni pagate dal contribuente».



Ogni anno in Italia
, tra Camera e Senato, si spendono più di 200 milioni di euro per pensioni degli ex parlamentari.


Tale cifra è destinata solo a salire se non ci saranno interventi.
La situazione è vergognosa.
E’ uno scandalo.


Intervenire è un dovere!
 



fonte:
DISONOREVOLI PENSIONI



Capisci a me ENRICO


                                                 

Jon Konneri
00giovedì 12 marzo 2009 11:44
Raff così lo fai oscurare il sito (soccorso spirituale)vacci più leggero con lo psico nano [SM=x1061920] [SM=x1061920] [SM=x1061920]
=omegabible=
00giovedì 12 marzo 2009 12:35
Re:
Jon Konneri, 12/03/2009 11.44:

Raff così lo fai oscurare il sito (soccorso spirituale)vacci più leggero con lo psico nano [SM=x1061920] [SM=x1061920] [SM=x1061920]




La verità è la verità,non senti il papocchio come strilla!!!!! [SM=g1660858] [SM=g1660858] [SM=g1660858]


omega [SM=x1061912] [SM=x1061912] [SM=x1061912]


®@ffstef@n
00venerdì 13 marzo 2009 10:04
Carissimi.
Riguardo alla precedente proposta sulla tassazione dei ricchi,
lo psico-patico nano,
fa pervenire risposta tramite un'agenzia stampa...


CRISI: BERLUSCONI, TASSA AI RICCHI E' RICETTA SBAGLIATA   

(ASCA) - Roma, 12 mar -

La proposta Franceschini di tassare di due punti percentuali in piu' sull'Irpef i percettori di reddito oltre i 120.000 euro ''e' una ricetta sbagliata''.
 Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante la premiazione come politico dell'anno allo Spazio Etoile di Roma. Il premier ha motivato il suo giudizio sottolineando che questo e' ''il parere della dottrina economica liberale.
Non e' con l'elemosina che si risolve il problema''.
Parlando di se' ha poi rivelato di essere ''molto attivo''
quanto a beneficenza e ''donazioni che vanno anche oltre il 2% annuo''.         
Fonte



Al momento (per forza di causa maggiore),
la nostra attenzione si sposta sul taglio dello stipendio parlamentare e
fiduciosi nella servibile approvazione, restiamo in attesa dei nuovi emendamenti.
 
                                               
®@ffstef@n
00venerdì 13 marzo 2009 10:47
 A questo punto, per placare l’irritabile attesa per i nuovi emendamenti,

approfondiamo qualche nozione su esposta,
facendo sfoggio ad articoli di stampa.


MOLTI DATORI DI LAVORO STANNO USANDO LA SCUSA DELLA RECESSIONE

PER FREGARE I LAVORATORI

DI DAVE LINDORFF
Commondreams

Qualunque sia la verità sulla direzione che l'economia sta prendendo, una cosa è certa: i datori di lavoro stanno cogliendo l'occasione per dare un bel taglio ai salariati e, in caso questi siano supportati da sindacati, fare pressione su di essi per ottenere riduzioni dei salari, anche quando manchino valide ragioni.

Facciamo l'esempio di Safeway Inc., una catena di supermercati importante in ambito nazionale.
L'azienda, con 44 miliardi di dollari di vendite nel 2007 e che, secondo le cifre riguardanti il terzo trimestre del 2008 era sull'ottima strada per raggiungere il record delle vendite nel 2008,

sembra star sfruttando l'opportunità fornita dalla crisi economica per giustificare i licenziamenti e il peggioramento delle condizioni del lavoro dei dipendenti restanti.

Premetto che quello che posso fornire in proposito è solo un aneddoto, ma nella città in cui vivo, Upper Dublin (abitata da una borghesia medio-alta) a nord di Philadelphia, c'è un negozio chiamato Genuardi's Family Market
(una succursale della Safeway) che, stando alle informazioni fornite dagli impiegati, avrebbe licenziato alcuni cassieri e avrebbe ridotto drasticamente il numero di lavoratori che facevano il turno di notte, cioè le persone addette al rifornimento degli scaffali e allo scarico delle consegne a negozio chiuso.

La direzione non ha preso queste decisioni in seguito a un calo delle vendite.

Non c'è stato alcun calo.

Forse la gente ha smesso di comprare macchine nuove, ma tutti continuano a comprare cibo, e oltretutto, se i ristoratori non riportano menzogne, la gente si concede sempre meno spesso di mangiare fuori, il che fa dedurre un aumento nell'aquisto di prodotti alimentari, non certo un calo.

La direzione sta facendo tutti questi tagli solo perché sa che questa è l'occasione giusta per non doverne pagare le conseguenze.

I licenziamenti, nonostante il ritmo invariato degli affari, implicano che i cassieri debbano lavorare più sodo.

Significa che il personale dipendente notturno, dimezzato, deve lavorare duramente il doppio.

Ma essendo i posti di lavoro sempre più scarsi, quale scelta rimane loro?

Se anche non gli dovessero piacere i ritmi accellerati, dove potrebbero spostarsi, considerato l'ambiente circostante?

Allo stesso tempo, se il servizio peggiora, i clienti accetteranno il declino, riversando ogni possibile causa sulla crisi economica, senza accorgersi dell'assenza di valide giustificazioni per il taglio al personale avvenuto al supermercato.

La Temple University, uno dei più importanti istituti pubblici di Philadelphia,
ha chiesto a tutti i suoi dipartimenti di applicare sostanziali tagli ai budget.

Questo porterà inevitabilmente a tagli al personale docente e di supporto ai fini di un'istruzione di qualità.

Eppure, qual è la giustificazione per tali drastiche misure?

Il governatore ha inizialmente annunciato piani per tagliare le contribuzioni statali al budget annuale dell'università di alcuni milioni di dollari per l'anno successivo, ma il nuovo pacchetto di misure stimolatrici Economic Recovery Act include sostanziose borse per gli stati (inclusa la Pennsylvania), più che compensatrici dei suddetti tagli.
Inoltre, tutte le università statali del paese, inclusa la Temple, stanno riscuotendo sempre più iscrizioni: tutti gli studenti i cui genitori non possono permettersi un'università privata si riversano sulle istituzioni pubbliche e tutti i lavoratori che rimangono senza lavoro colgono l'occasione della situazione economica stagnante per prendersi il tempo di andare all'università e ottenere dei titoli di studio.

Questo implica sempre maggiori entrate per l'università.
Oltretutto, le sovvenzioni allo studio sono state aumentate di molto nel pacchetto di misure di sostegno (incluse le borse Pell per gli studenti a basso reddito), il che significa sempre più fondi per le università pubbliche.
I soldi potrebbero non essere più tanto abbondanti per le istituzioni come Temple, (mentre, come per la maggior parte delle istituzioni pubbliche, i poco rilevanti finanziamenti alle università non sono un contributo significativo al budget operativo, questi saranno certamente ridotti a causa del collasso del mercato), ma non saranno certo così pochi da mettere in crisi le istituzioni; anzi, potrebbero non essere diminuiti affatto.

Sarebbe comprensibile se stato e istituzioni locali considerassero licenziamenti o riduzioni degli stipendi e delle ore lavorative dei dipendenti pubblici, considerata la diminuzione repentina delle entrate derivate dalle imposte sulle vendite, sulla proprietà e sui redditi.
Sarebbe certamente necessario per il settore automobilistico, che ha subito un vero e proprio crollo delle vendite. Negozi di lusso come Circuit City stanno fallendo. Ma non tutti i datori di lavoro sono giustificabili allo stesso modo.

L'industria farmaceutica è ancora fiorente, mentre l'istruzione pubblica, la vendita al dettaglio di prodotti alimentari e l'industria energetica non hanno subito nessuna perdita.

Le critiche in relazione ai licenziamenti ingiustificati su scala nazionale da parte di aziende e datori di lavoro che mettevano a casa i loro dipendenti sono iniziate recentemente lo scorso trimestre, quando un certo Steve Korman, direttore generale di un'azienda privata di Philadelpia chiamata Korman Communities, criticò i dirigenti delle aziende per aver licenziato lavoratori senza che ce ne fosse strettamente bisogno.
Korman si è detto turbato nel vedere il Direttore Generale della Pfizer Inc.,
Jeff Kinder, dire ad un programma televisivo che aveva in programma di licenziare 8000 dipendenti in previsione della fusione con la Wyeth, un'altra azienda farmaceutica.

I licenziamenti non erano previsti poiché la Pfizer stava perdendo soldi o perché fosse in pessime condizioni economiche, bensì per aumentare i profitti.

Korman, che possiede titoli alla Pfizer, prese a cuore la causa e spese $16,000 per pubblicare un annuncio sul Philadelphia Inquirer e sul New York Times dicendo che:

"Ho sentito dirigenti di molte aziende dire che l'eliminazione di migliaia di posti di lavoro avrebbe migliorato l'utile.

Io stesso posseggo titoli in molte di queste aziende e preferirei realizzare minori profitti col rischio che anche i miei titoli scendano, a breve termine, piuttosto che affliggere le vite dei miei vicini e delle loro famiglie con i licenziamenti."

"Per favore, aiutatemi a ricordare a tutti i Direttori Generali che non stiamo trattando solo numeri e profitti, ma con persone in carne ed ossa che hanno una famiglia e il bisogno di mantenere il loro lavoro."

Korman ha mandato lettere personali dallo stesso contenuto a 16 aziende per cui è investitore, incluse Federal Express, Google, Cisco Systems, Caterpillar, General Electric, ExxonMobil, Kraft, Nokia, Intel, Johnson&Johnson, Apple, EMC, Chevron, DuPont, Coca-Cola, Oracle e Dow.

Se questo fenomeno è arrivato a turbare e smuovere un capitalista prominente quale Korman, è indiscutibilmente un problema di rilievo.

Tutte queste aziende che tagliano la forza lavoro e costringono i lavoratori rimasti a lavorare più duramente, istituzioni pubbliche come la Temple University e altre università che applicano tagli ai loro dipartimenti e incrementano il numero di studenti per classe, incuranti della fatica del personale docente restante, minano ogni stimolo che i contribuenti stanno fornendo nella cornice delle misure di sostegno dell'economia, peggiorando così, per assurdo, la recessione, per non menzionare lo spreco in sé delle spese per le misure anti-deficit.

Nessuno discuterebbe i licenziamenti di un'azienda le cui vendite collassano e le cui entrate sono inesistenti, ma il problema è che in molti casi questa situazione non riflette affatto la realtà di cui ci stiamo occupando.

Una delle ragioni per cui una tale ondata di licenziamenti nelle aziende e nelle istituzioni avviene in condizioni di mercato in grado di sopravvivere è semplicemente la totale mancanza o la debolezza dei sindacati.

Lavoratori e datori di lavoro sono in maggioranza totalmente disorganizzati
(i sindacati rappresentano solo l'8% dei dipendenti privati del paese) ed è facile per i manager diffondere paura e passività tra gli impiegati, il che rende più facile sbarazzarsene e costringere i rimanenti a lavorare più sodo.

Inoltre, senza alcun contratto sindacale, i lavoratori possono fare ben poco per resistere contro i nuovi ritmi che potrebbero seriamente mettere a repentaglio la loro salute, la loro sicurezza e il loro benessere.

Solo una nuova militanza e un nuovo senso di solidarietà tra i lavoratori americani e una radicale rivitalizzazione del moribondo movimento sindacale può salvare la situazione che, altrimenti, non farà che peggiorare, considerato che l'economia continua ad affondare.

Dave Lindorff è un giornalista e colonnista basato a Philadelphia. Il suo ultimo libro è: "The Case for Impeachment" (St. Martin's Press, 2006). Le sue opere sono disponibili su: www.thiscantbehappening.net

Titolo originale: "Many Employers Are Just Using the Recession to Stick it to Workers"

Fonte: informationclearinghouse.info
Link
19.02.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RAMONA RUGGERI

                                    
 
®@ffstef@n
00venerdì 13 marzo 2009 18:16
SE NON STIAMO ATTENTI CON LA SCUSA DELLA CRISI...       

Per creare il debito servono molti meno capitali di quelli che si mettono in circolazione. Vediamo come funziona il sistema... 

DI ANDREA MONTELLA
valori.it 

"La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere benefici.
Le guerre devono essere dirette in modo tale che entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere.”
Amschel Mayer Rothschild (1773) 




I Rothschild, che hanno quell'interessante punto di vista su come farci indebitare, hanno, in tre secoli, costruito un impero economico, con 40 uffici in 30 paesi e una posizione di leadership in tutte le maggiori operazioni di finanza straordinaria nel Vecchio Continente.
 I Rothschild sono “alleati” ad altre banche che fanno parte della Federal Reserve americana, della BCE europea e delle varie banche centrali di ogni singolo Stato.

Oltre ai Rothschild nelle principali istituzioni bancarie mondiali ci sono i Warburg, i Morgan della JP Morgan, i Rockefeller, gli eredi Goldman Sachs, i Lazard, i Kuhn Loeb e i misteriosi proprietari della Israele Moses Seif of Italy.
   

Questi ipermiliardari più che subire la crisi economica la governano, assieme ad altri personaggi come Warren Buffet, a cui la crisi ha permesso recentemente di entrare in Goldman Sachs con 5 miliardi di dollari, o a Michael Burry, dell'hedge fund Scion Capital Llc, che ha guadagnato sino al 400% sui mutui ad alto rischio.

O come John Paulson, che tramite Credit Opportunities, ha scommesso sul crollo dei mutui subprime e ha guadagnato il 550%, per passare poi a personalità come Kyle Bass che per conto dell'hedge fund texano Hayman, che gestisce i due fondi Capital Master e Subprime Credit Strategy, ha realizzato dai derivati il 570%.

Nel club dei “baciati dalla crisi” c'è anche Jim Melcher, di Balestra Capital, che ha guadagnato cifre esorbitanti da hedge fund come Harbert Management, Mkp e Passport.
 

Per arrivare a Andrew Lahde, 37enne che con il suo hedge fund Lahde Capital Management in un anno ha incassato un bottino del 1.000%, e nel chiuderlo ha ringraziato con una lettera gli “idioti” che l'hanno aiutato a farsi ricco e ha inneggiato alla legalizzazione della marijuana. 

Questi soggetti economici non hanno beneficiato di una fortuna insperata, ma hanno attivamente controllato lo svolgersi di questa crisi finanziaria, con lo scopo di arrivare ad aumentare la concentrazione della ricchezza raccolta nelle loro mani.  

Come abbiamo visto nella citazione di Amschel Mayer, i Rothschild e i loro sodali, sanno da secoli che chi controlla il debito circolante nel mondo, ne diviene il padrone e può decidere di fatto delle politiche di ogni singolo Stato grazie al controllo capillare esercitato sui Parlamenti, i partiti e i media, tramite strutture come la Massoneria, il Bilderberg, la Trilateral Commission, l'Aspen, i Rotary, i Lions, l'Opus Dei e le varie mafie. 

Per creare il debito servono molti meno capitali di quelli che si mettono in circolazione: questa rete di banchieri, infatti, è la più abile utilizzatrice della tecnica bancaria conosciuta col nome di riserva frazionaria, che altro non è che un moltiplicatore del credito. È grazie a questa tecnica, trasferita nei sistemi finanziari, dilatata oltre ogni ragionevole misura che si è potuto indebitare ogni abitante di questo pianeta e molte generazioni future. 

Vediamo brevemente come funziona.  

In un sistema a riserva frazionaria diversa dal 100%, la banca può accreditare denaro in quantità superiori ai depositi che effettivamente ha, ma deve possedere del contante come contropartita ai soldi che gli vengono versati.

In Europa la riserva frazionaria è allo 0% per le seguenti passività: depositi con durata prestabilita superiore a due anni; depositi rimborsabili con preavviso superiore a due anni; pronti contro termine; titoli di debito emessi con durata prestabilita superiore a due anni. È al 2% per ogni altra passività prevista dal regolamento 1745/2003 della BCE.
 

Quando la riserva è pari al 2% la banca può prestare fino al 98% del capitale depositato, cioè 98 centesimi per ogni euro versato.

La somma di tutti i prestiti generati da un primo nuovo deposito risulterà un multiplo del primo deposito, ma di valore inferiore. 
 

Si parla pertanto di moltiplicatore monetario che agisce a livello di sistema bancario e non, come molti erroneamente credono, a livello di singola banca: a fronte di una percentuale di riserva al 2%, il sistema bancario può arrivare a prestare fino a 50 volte il deposito iniziale. 

L'espansione del credito assicura tassi di crescita per un periodo anche decennale, ma inevitabilmente porta a crisi di sovrapproduzione o a crisi dovute ad insolvenza delle imprese alla scadenza dei debiti, a cui segue un eccesso di moneta prestata che continua a circolare, non corrisposta da una ricchezza reale, causa a sua volta d'inflazione e calo della domanda. 

Ma quali sono le ragioni prioritarie che muovono questi gangster in tight e fiore all'occhiello?

Reperire da tutti noi, grazie a queste tecniche, quelle risorse necessarie alla riconversione del sistema produttivo su scala planetaria, che oggi deve iniziare obbligatoriamente dalla ristrutturazione delle fonti energetiche e dal sistema dei trasporti, con una particolare urgenza per il settore automobilistico.

Tutta questa riconversione ha comunque al proprio interno una visione geopolitica precisa gli Stati Uniti devono rimanere centrali per ogni politica futura e i poteri forti del mondo sono i più fedeli esecutori del motto del giovane Tancredi che nel Gattopardo comunica al principe Don Fabrizio della sua decisione di unirsi ai piemontesi: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!"

E ovviamente per realizzare ciò devono scompaginare la politica di ogni Stato, con le buone (corruzione) o cattive (guerra) per far credere al mondo che sono in corso grandi cambiamenti.

Ma per realizzare i loro piani devono avere un presidente degli Usa che sia il fedele esecutore delle nuove direttive.
Non dobbiamo dimenticare mai che la borghesia è una classe che ha una visione pragmatica e amorale.
E quindi può far dire delle cose bellissime in campagna elettorale ai suoi due candidati e fargli fare esattamente il contrario subito l'elezione.
 

Quali sono le priorità strutturali che muovono le scelte di questi poteri forti? 

In questa fase storica il petrolio, che dovrebbe essere un bene di tutta l'umanità, ma di fatto posseduto da una oligarchia, sta scemando e siccome le nuove forme di produzione di energia - solare, eolico, idrogeno - producono maggiore libertà ed autonomia delle classi subalterne e degli Stati, occorre per i Rothschild e compari, arrivare rapidamente alla gestione di tali fonti, privatizzando, dopo l'acqua, anche la Luna, il Sole e il vento.  

Anche nel nostro Paese i Rothschild e soci, hanno il controllo di società legate alle fonti di energia come Eni e Edison.

Lo stesso Angelo Moratti, il fondatore della dinastia italiana di petrolieri, era una creatura economica dei Rockefeller, da contrapporre al troppo autonomo Enrico Mattei.
 

Nel campo delle fonti energetiche si è aperta una lotta senza esclusione di colpi, per accaparrarsi anche l'elio-3 che si trova in abbondanza sulla Luna.

Come ha affermato Ouyang Ziyuan dell'Accademia delle Scienze cinese, scienziato a capo del Programma Chang'e per l'esplorazione della Luna, che tramite tre voli annuali pensa di ottenere una fonte di elio-3, da cui trarre combustibile per generare energia.
 

Anche la compagnia spaziale russa RKK Energiya ha annunciato che prevede di estrarre elio-3 dalla Luna entro il 2020, oppure dalle giganti gassose. Forse l'India ha battuto tutti sul tempo perché il 22 ottobre, è partita la spedizione lunare Chandrayaan 1, che ha lo scopo di mettere le mani su quella fonte energetica. 

Altro terreno di lotta all'interno dei poteri forti è quella relativa al controllo e allo sfruttamento degli idrati di metano che sono presenti negli abissi oceanici e nei sedimenti dei fondali oceanici. Le stime attuali parlano di milioni di miliardi di metri cubi di gas metano presente negli idrati di metano sia delle aree continentali - polari e sub-polari - sia marine - abissi oceanici- e ciò corrisponde a circa il doppio del metano equivalente di tutti i depositi fossili conosciuti, carbone, petrolio e gas naturale. 

Ma tutta questa competizione costa, richiede risorse enormi, e dove andare a prendere i soldi per queste loro operazioni?

Dalle tasche dei proletari di tutto il mondo, sottraendoci i nostri risparmi e i nostri investimenti nei fondi pensione, cioè il nostro futuro.
 Per il controllo dei loro pozzi di petrolio, degli oleodotti e dei gasdotti hanno organizzato le ultime guerre, dai Balcani all'Iraq, all'Afghanistan.

Nel nostro Paese i Rothschild si sono infilati in Finmeccanica, società strategica attraverso la quale si decidono la politica delle Forze Armate del nostro Paese (guarda caso inviate in Afghanistan) e che risucchia le maggiori risorse finanziarie riservate alle imprese.
 
L'Afghanistan poi è il più grande produttore mondiale di oppio, che da sempre è un gigantesco affare per i capitalisti, grazie all'intreccio perverso che si crea tra banche e malavita nel riciclaggio del denaro ricavato da questa attività criminale, usata dai banchieri come elemento di controllo sociale e devastazione delle classi subalterne.

L'enorme quantità di denaro che produce l'oppio, consente a questa Spectre di costruire strutture parallele agli Stati per le operazioni “coperte”, utili per destabilizzare Nazioni non ancora cadute sotto il loro controllo ed eliminare, se necessario, politici scomodi.
 

Dopo l'oscuro attentato dell'11 Settembre 2001 nasce la “lotta” al terrorismo planetario, il nemico invisibile gestito dal miliardario Osama bin Laden.
Ultima trovata della Spectre dei banchieri-petrolieri-assicuratori per imporre l'assioma lotta di classe = terrorismo, e per applicare politiche antiproletarie su tutto il pianeta.
 

Questa casta di moderni pirati planetari ha sempre avuto una visione oligarchica della politica e dell'economia e hanno le mani ben salde nella Federal Reserve americana, motore della politica e delle scelte strategiche Usa, che era così composta sino all'anno scorso: Banca Rothschild di Londra, Banca Rothschild di Berlino, Banca Warburg di Amburgo, Banca Warburg di Amsterdam, Lehman Brothers di Parigi, Banks Israel Moses Seif of Italy, Lazard Brothers di Parigi, Goldman Sachs di New York, Banca Kuhln Loeb di New York, Chase Manhattan (Rockefeller) di New York.  

Tra l'altro questo gruppo di potere attraverso matrimoni e parentele ha reso la Fed e le altre Banche centrali un affare di famiglia, che si apre anche alla Cina. 

Il 17 di settembre 2008 Bank of China, la terza banca più importante della Cina, ha acquisito il 20 per cento de La Compagnie Financiere Edmond de Rothschild per 236,3 milioni di euro.
Con questa transazione i cinesi, che hanno nelle mani la quota più grossa del debito Usa, hanno passato un'enorme somma ai Rothschild che, in questo modo implicitamente ammettono che vedono nell'Asia e nei governi poco democratici di quelle aree degli interlocutori con cui fare affari.

Ed infatti i due soggetti hanno lanciato anche una collaborazione in Francia e in Cina
 Inoltre i padroni della FED con la riverniciatina che si sono dati con l'elezione del loro nuovo presidente Barak Obama, potranno, grazie alla rapina di risorse avvenuta in tutte le Borse del mondo, fare una politica di sviluppo sociale e tecnologico negli Stati Uniti, ridare credibilità internazionale a questo Paese per arrivare in un secondo tempo ad aggredire l'Iran, probabilmente con armi atomiche, e destabilizzare ulteriormente l'area a favore dello Stato fasciosionista Israele.  

Si sa per esperienza secolare che la guerra, distruggendo, consente al sistema capitalistico, con la ricostruzione, di rimettere in movimento l'economia in crisi di sovrapproduzione. Inoltre come afferma il sito francese Europe 2020, entro l'estate 2009, questo gruppo di potere potrebbe mettere a segno un vero golpe finanziario, approfittando di «un week-end prolungato o di una chiusura amministrativa di banche e Borse sul territorio americano per più giorni», instaurare un New-Dollar, per cui i creditori degli Stati Uniti scopriranno
«che i loro Buoni del Tesoro US e i Dollari US non valgono più che il 10%». 
 

Questo potrebbe essere il detonatore per un'instabilità planetaria capace di innescare uno scenario da terza guerra mondiale. 

Del bisogno di una nuova moneta planetaria parla anche Joseph E. Stiglitz, su
La Stampa del 21 novembre, dove riprende l'idea del Bancor, moneta pensata agli inizi del secolo scorso dal barone britannico John Maynard Keynes, per far uscire da un ciclo economico negativo il sistema finanziario angloamericano. 
 

Come tutti gli economisti borghesi il cui compito principale è quello di far uscire dalle secche il sistema capitalistico, e come fece Keynes ai suoi tempi, la critica di Stiglitz non mette in discussione il modo di produzione capitalistico, ma cerca soluzioni, tutte interne al sistema stesso, aumentando la concentrazione dei poteri in pochi soggetti, ritenendo finita nell'era della globalizzazione l'epoca degli Stati nazionali. 

Keynes scriveva nel 1936 come contributo agli economisti tedeschi e a tre anni dalla presa del potere di Adolf Hitler, nella sua Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, che la sua Teoria «si adatta assai più facilmente alle condizioni di uno Stato totalitario» che non alle «condizioni di libera concorrenza di prevalente laissez faire». 

Stiglitz è l'economista più in linea con la politica di Obama, ma soprattutto in linea con quel disegno preparato da quella cerchia ristrettissima che siede nella FED, che vuole un Nuovo Ordine Mondiale, come ha affermato esplicitamente James Warburg nella riunione del Senato americano del 17 febbraio 1950:
«Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no. La sola questione che si pone è di sapere se questo governo mondiale sarà stabilito con il consenso o con la forza».
 

Una forma moderna di fascismo globale.

Dove si può anche votare, ma non si può mettere in discussione il modo di produzione e il modello sociale che ne deriva.

Quindi si vota ma sotto il rigido controllo da parte di una élite di individui che è di fatto 'unica padrona della formazione dello spirito critico dei cittadini, che vengono costantemente disinformati ed emotivamente suggestionati, grazie al controllo del sistema mediatico e scolastico, in modo da predisporli alle soluzioni politiche più consone ai bisogni del gruppo al potere. 
 

In conclusione tutti coloro che hanno sbandierato la vittoria di Barak Obama come un evento positivo e di portata storica, senza far comprendere che questa elezione è in linea con la politica dei poteri forti che hanno bisogno di un cambiamento, come afferma Stiglitz, o sono ignoranti o sono in malafede, in quanto ci vendono il presidente degli Stati Uniti come l'espressione di una reale democrazia.

Gli Stati Uniti sono una repubblica, dove il presidente eletto giura sulla Bibbia, e il presidente di uno Stato che giura su un testo religioso con la democrazia ha poco a che fare. 
 

Il presidente con quell'atto giura di fare solo gli interessi degli Stati Uniti, alimentando nelle classi subalterne il nazionalismo e l'illusione nel proletariato americano che servire, sino al sacrificio della propria vita quel Paese sui vari fronti di guerra, potrà ricavare benefici per sé e la propria famiglia e di aver accesso alla scalata sociale, il “sogno” americano.

Ma il sistema americano funziona come il gioco d'azzardo, per uno che vince e si afferma, sino a diventare presidente degli Usa, tutti gli altri perdono. 
 

E' comunque evidente che in una fase come questa, di crisi economica e di ristrutturazione del sistema, non ci devono essere per la borghesia Usa, estese lotte sociali, quindi dovranno dare qualche contentino e un po' di Stato sociale.  

Ma i costi di questi miglioramenti verranno scaricati completamente su ogni cittadino del mondo che vedranno ridursi drasticamente le politiche sociali nel proprio Paese, perché oltre a mantenere la propria borghesia avrà sulle proprie spalle anche quella della nazione più forte. 

Negli Usa sino a quando non rinascerà una vera coscienza di classe e i proletari non smetteranno di identificarsi con gli interessi dei banchieri e dei vari capitalisti, l'umanità intera sarà costantemente a rischio. 

Possiamo e dobbiamo uscire da questa situazione di crisi internazionale con un rafforzamento della solidarietà umana e un netto indebolimento della cultura della competizione.

Politica che deve tradursi in un'azione capace di costruire in tempi rapidi un soggetto politico nazionale ma con un respiro Internazionale che sia l'espressione degli interessi storici, politici, ideologici del moderno proletariato.
 

Tra gli obiettivi che dobbiamo raggiungere è quello di nazionalizzare le banche, trasformandole in meri uffici pubblici che distribuiscono la carta moneta stampata dalla Banca centrale e corrispondente alla produzione reale di beni.  

Trasformazione delle Borse, da luoghi di speculazione in luoghi di investimento di risorse per lo sviluppo di progetti e brevetti di pubblica utilità. Le valutazioni sugli investimenti devono essere decise dai lavoratori, dagli studenti, dai ricercatori e dai cittadini che collegati telematicamente possono decidere in modo democratico quale priorità dare alla ricerca e all'investimento produttivo da fare.

Vince la gara colui che ottiene il maggior consenso.

Agganciare le polizze-auto a criteri meritocratici.

Facendo diventare la polizza, per chi non fa incidenti, per almeno dieci anni, un'integrazione alla pensione.

Non si capisce per quale ragione l'assicurazione si deve tenere i soldi di un cittadino che non ha procurato alcun danno.

La politica sulla casa deve essere completamente rivista, partendo dal fatto che i suoli di una nazione non sono privatizzabili ma appartengono alla collettività e possono essere solo dati in concessione d'uso.

Portando in questo modo il valore delle case e dei mutui a parametri non speculativi.
Le case, se non ci sono eredi, ritornano di proprietà pubblica e vengono ricollocate secondo parametri di utilità sociale.

Le fonti energetiche sono da considerare un bene universale, come l'acqua, l'informazione, la terra, l'aria, la salute, il lavoro, la scuola, il cibo e non possono essere privatizzate o fonte di speculazione. 
 

Comunque per chi ha scarsa memoria o ha venduto l'anima per trenta denari o non ha fatto buone letture possiamo dire che Marx, lo scienziato comunista, scriveva nel “Capitale”, capitolo 24:  “Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipare loro denaro.  

Quindi l'accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d'Inghilterra (1694).
La Banca d'Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all'otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal Parlamento a battere moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un'altra volta al pubblico in forma di banconote.
Non ci volle molto tempo perché questa moneta di credito, fabbricata dalla Banca d'Inghilterra stessa, diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del debito pubblico.
Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l'altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all'ultimo centesimo che aveva dato".
 

Per concludere, i borghesi in passato ci hanno usato per rovesciare i nobili e per fare le loro rivoluzioni, oggi ci vogliono usare per scaricarci i costi sociali della crisi del loro sistema capitalistico. 


E' ora di dire basta e pensare ad una società diversa per noi e i nostri figli: egualitaria, solidale e che distribuisca, secondo necessità, il prodotto interno lordo e che sia in grado di produrre in modo compatibile con l'ambiente.
 


Andrea Montella

Fonte: www.valori.itLink: www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=943

3.02.2009   


                                                         
                                                                     
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