L'INFINITO

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parliamonepino
00venerdì 9 luglio 2010 22:12
Vittorio Gassman -immenso-


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ALPHACLUB
00sabato 10 luglio 2010 02:01







parliamonepino
00sabato 10 luglio 2010 09:44
Interessante!

Solo che dovresti documentarti su questi argomenti.

Ho una cinquantina di libri sulla nuova psicologia, di autori esperti e studiosi su argomenti che riguardano l'infinito.

C'è un libro che ti suggerisco, che esplora questo tema. Ti confesso che non è per tutti questo tipo di lettura, perchè tratta argomenti che possono suggestionare se non si è sufficientemente preparati.

Se vuoi entrare in questo tipo di cultura, parallela a quella tradizionale, allora, inizia seriamente a studiare.

Buona lettura!
Pino

parliamonepino
00sabato 10 luglio 2010 09:44
parliamonepino
00sabato 10 luglio 2010 09:45
ALPHACLUB
00sabato 10 luglio 2010 21:58
Egregio......


Si aggiorni......le cose precipitano......
Io non ho necessità di studiare un bel nulla.

Io SONO!!!
Io CREO!!!

Namaste

parliamonepino
00sabato 10 luglio 2010 23:35

Come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare, bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dette la spugna per cancellare l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare?( F. NIETZSCHE, La gaia scienza, p. 125).



Sei arrivato un po' in ritardo........Nietzsche, lo aveva già scritto nel 1882.......

[SM=g2093951]




parliamonepino
00sabato 10 luglio 2010 23:56
Io mi aggiorno, cercando una positività nella qualità della vita.

Per questo motivo, nonostante gli "affanni della vita", vivo con una certa serenità interiore, ciò che a te manca, caro Enrico.

Tutte le tensioni laceranti sfociano nella follia, Nietzsche ne è un esempio dominante del secolo scorso.

Nietzsche era geniale nelle intuizioni legate all'esasperazione dell'esistenzialismo, fu "profetico" nel prevedere la perdita di tutti i valori fino al punto che Dio, per lui, era la più grossa menzogna.

Non è una dottrina, una corrente di pensiero, una idea, una filosofia politica/economica, la vera novità.

Questa è storia trita e ritrita.

La novità, l'aggiornamento sono gli uomini che sanno lavorare su se stessi per dare il loro contributo positivo nel brindare a qualche vittoria personale, per aver raggiunto qualche risultato buono nella propria vita ed in quella degli altri, anche se pochi.

Questo ci salva dall'eterno "precipitare", nel nostro viaggio in questa vita, nel nostro pellegrinare.





Ne La gaia scienza, in uno dei passi più significativi della sua opera, che rappresenta anche uno dei vertici della letteratura filosofica di tutti tempi, Nietzsche « drammatizza » il messaggio della « morte di Dio » (Gott is tot!) con il noto racconto dell'« uomo folle »:« Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa.---P forse perduto? ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? - gridò - ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e iol Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strusciar via l'intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto più freddo? Non seguita a venire notte, sempre più notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di più sacro e di più possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremo noi lavarci? Quali riti espiatori, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione più grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtù di questa azione, ad una storia più alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. 'Tengo troppo presto - proseguì - non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest'azione è ancora sempre più lontana da loro delle più lontane costellazioni: eppure son loro che l'hanno compiuta!".




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ALPHACLUB
00domenica 11 luglio 2010 11:42
LA STORIA? ROBA PASSATA! GLI STORICI CONSERVATORI? MANDIAMOLI A CASA!




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