IL MIO MATRIMONIO...
Ne parlerò sottovoce, con garbo, con delicatezza, con rispetto, nei confronti della donna con la quale abbiamo decido di condividere le nostre vite, fino alla fine...
Quando dissi SI avevo 27 anni, mi potevo considerare "un ometto". Pronunciai con convinzione quel SI, con la consapevolezza che quel passo era il giuramento di eterno amore a mia moglie, alla mia "piccola famiglia".
Ero relativamente giovane, ma determinato che non avrei permesso nè alla vita, nè all'uomo di "demolire" la nostra unione. Avevamo la consapevolezza che non avremmo potuto influire sulla "vita", sul "destino", ma avremmo potuto "proteggere" la nostra unione da qualsiasi "cataclisma" esterno.
Sono molti 24 anni di matrimonio e 27 di conoscenza reciproca, senza mai una crisi che avesse potuto indebolire la nostra unione, il nostro amore. Anche noi litighiamo, ma con l'attenzione a non ferirci troppo. Ognuno di noi, a modo suo, dice all'altro cosa dovremmo migliorare o cosa non accettiamo volentieri e facciamo del nostro meglio per non dimenticarlo.
Ogni giorno, abbiamo "lavorato nel nostro giardino", per curare i nostri fiori, togliere un pò di erbacce, irrobustire gli steli, ravvivare i petali e concimandolo con attenzione.
Abbiamo attraversato momenti della vita FEROCI, di grande sofferenza, malattie gravi, rinunce, ingiustizie, ma il nostro amore ha resistito a tutto questo, con l'aiuto di Dio.
Io non voglio nulla dalla vita, nemmeno la salute, voglio che anche solo per un giorno, mia moglie sia lì, accanto a me, anche quando sarò chiamato, porterò, come referenza ed indulgenza una sua lacrima; il Buon Dio capirà...