FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE?

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00martedì 9 febbraio 2010 14:50

Fonte:
FINANZIAMENTI
ALLE SCUOLE PRIVATE? ANTICOSTITUZIONALE


Le scuole crollano, due su tre sono insicure e il governo che fa?

Spende soldi per le scuole paritarie, gli istituti privati (in maggioranza cattolici) riconosciuti dallo stato.


I tagli alla scuola pubblica fanno sollevare un gran putiferio in tutt’Italia e questi pessimi governanti non fanno neanche una piega….

però se i tagli alle scuole private dei “sottanoni”  vengono stigmatizzati dai preti (leggi fonte)  gli stessi pessimi governanti rispondono immediatamente che la cosa si può aggiustare???????? (leggi fonte)

Che sensazione posso avere se non di schifo?


Ma quello che mi fa ridere o piangere è che siano alcuni senatori del Pd a presentare una mozione per ripristinare il Fondo Scuole paritarie (leggi fonte)


Ma chi è la volpe e chi il gatto????? Io non ne ho più idea!!!!!
SCHIFO ASSOLUTO


“Per il bene dei giovani e del Paese”, ha detto papa Ratzinger, «bisogna favorire quella effettiva uguaglianza tra scuole statali e scuole paritarie che consenta ai genitori opportuna libertà di scelta sulla scuola da frequentare».
Si dice «effettiva uguaglianza» e si traduce in:
«Dateci i soldi! ».


Ogni giorno è più imbarazzante l’ingerenza del capo della Chiesa cattolica, Benedetto XVI, e la mano tesa per chiedere soldi allo Stato italiano.

Oggi, per un genitore, esiste già la libertà di scegliere se mandare i figli a una scuola pubblica o a una privata (religiosa, cattolica o laica che sia), ma è bene ricordare che esiste anche, ed è molto chiaro, l’articolo 33 della Costituzione: «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato»... il dettato costituzionale, dice chiaramente che lo Stato non prevede finanziamenti per le scuole private pur ammettendone l'esistenza



Ritengo che la scuola pubblica deve essere tale fino in fondo, che le private debbano essere in grado di badare a sé stesse e i politici devono smettere di  strizzare l’occhio alla piovra cattolica….


Relativamente agli istituti privati a sfondo cattolico, che sono poi la stragrande maggioranza, il problema di fondo è che il nostro Stato ha una storia tutta particolare. Anzitutto, pur proclamandosi formalmente laico, lo Stato italiano si mantiene sui generis, riconoscendo esso stesso alla religione cattolica un ruolo importante, diverso e privilegiato rispetto alle altre confessioni.

E poi vi è sempre stato un pluralismo limitato, che ha fatto sì che gli istituti privati fossero spesso fortemente cattolici.

Le responsabilità di questo proliferare di scuole monocolore vanno divise tra la classe politica e gli ambienti non cattolici, spesso troppo morbidi e deboli.


In fondo i maggiori vertici cattolici hanno fatto e fanno tutt’ora un ragionamento non illegittimo, tenuto conto dell’humus culturale latente cattolico delle famiglie italiane, vero o presunto che sia.

Insomma, se la richiesta prevalente è tale, perchè non seguire questa tendenza?





 Ma allarghiamo la prospettiva:

 la popolazione si spacca più o meno a metà sulla questione se  dare i soldi pubblici alle scuole cattoliche private: il 50% è favorevole,il  50% è contrario 


Ma se si ponesse una domanda nei termini seguenti:
dare i soldi pubblici alle scuole musulmane private?????


Oppure dare i soldi pubblici alle scuole private ebraiche????


Spassosa la considerazione che i cittadini non sono tutti uguali se non possono mandare alla scuola privata scelta per i propri figli con i soldi dello stato!!! Più che spassosa, assurda!

Vuole veramente lo Stato finanziare un sistema di scuole private che portera’ ad un sistema educativo segregazionista: scuole cattoliche, scuole islamiche, scuole protestanti, scuole di destra, scuole di sinistra e allora anche scuole private laiche….chi più ne inventa e meglio è!!!!!



Le scuole private e private cattoliche, dovrebbero essere finanziate da chi sceglie di parteciparvi liberamente,

Allo Stato puo’ competere un mero rimborso poiché non si usufruisce delle scuole statali, e tale rimborso va dato direttamente alle famiglie che sono responsabili delle scelte


Rimane il fatto che le scuole statali sono il bene primario con cui lo Stato stesso, assicura a tutti i cittadini indistintamente, a prescindere da condizioni o confessioni, l’istruzione culturale, e tutti i cittadini italiani, sono tenuti a mantenere questo bene primario che costituzionalmente è e deve rimanere una garanzia di tutti, dal più ricco al più povero.


Non può rientrare tra i doveri dello Stato, aconfessionale e libero, finanziare scuole private, che vedrebbero solo aumentato il gettito economico


La formazione, intrinsecamente confessionale, sia essa cristiana, cattolica, evangelica, ebraica, islamica, è un dato di cui si deve far carico la singola scuola privata confessionale e i fedeli di quella determinata confessione a cui vogliono educare il figlio.


Lo stesso Stato non dovrebbe permettere (come avviene anche in altri paesi), l’insegnamento di una religione confessionale, all’interno di una scuola statale.


Educare alla fede in una delle varie confessioni ora presenti in Italia, anche se la maggioritaria permane la religione cattolica, è un carico che deve essere preso dalle singole agenzie educative confessionali, le parrocchie, e i corrispettivi nelle altre religioni.


La religione di Stato, è maturata come idea e forma, sotto la dittatura fascista e, sotto la stessa dittatura, con i Patti Lateranensi si regolarizzo’ l’insegnamento della religione di Stato cattolica in tutte le scuole dello Stato.



La realtà sociale odierna appare molto mutata, nei grandi centri urbani, abbiamo realtà multietniche, cinesi, islamiche, etc.



La Chiesa cattolica non può domandare un privilegio che diviene onere per lo Stato, e che per giustizia dovrebbe assicurare a tutti i cittadini di varia provenienza, con un onere incalcolabile, in soprattutto in un momento in cui l’economia mondiale sta attraversando una gravissima crisi, che crea gravi problemi alle famiglie e agli anziani,



Un fisco che va ulteriormente, a mettere le mani nelle tasche dei cittadini per favorire dei privilegi confessionali, o peggio che taglia i fondi alle scuole statali, per darli agli istituti privati, già arricchiti dai pagamenti delle famiglie, appare in una situazione irresponsabile, che getta discredito verso l’Istituzione che richiede soldi, in parole molto povere.



Quando lo Stato paga vuole sempre una contropartita !

 
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