Donne e violenza psicologica.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
nikitha
00sabato 26 luglio 2008 18:42

Carissime e carissimi,
vorrei portare all' attenzione un problema di grande attualità, eppure sottovalutato poichè spesso attuato nell' ombra di una apparente normalità, non comunicato o evitato perchè non dimostrabile da fatti "concreti".
Eppure la sua esistenza si riflette nell' animo della donne, nelle comunicazioni velate o dirette che hanno tra di loro quando, conoscendosi, scoprono di condividerlo, come una forza distruttiva che le umilia e le svilisce e verso la quale non hanno difese poichè la parola, non costituisce "fatto".
Ecco allora alcuni dati, perchè le donne sappiano che non sono sole, nè "cattive" ne "colpevoli" di ciò che accade loro.



La violenza psicologica. Sette milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono violenza psicologica in Italia: le forme più diffuse, in questo caso, sono l’isolamento o il tentativo di isolamento (46,7%), il controllo (40,7%), la violenza economica (30,7%), la svalorizzazione (23,8%) e le intimidazioni nel 7,8% dei casi.
Il 43,2% delle donne ha subito violenza psicologica dal proprio partner attuale. Di queste, 3 milioni 477 mila ne sono state vittima sempre o spesso (il 21,1%); 6 milioni 92 mila donne hanno invece subito solo violenza psicologica dal partner attuale (il 36,9% delle donne che attualmente vivono in coppia).




Riporto qui di seguito parte di un appello della dottoressa Carla Corradi nel corso della sua battaglia per l' emanazione di una legge che riconosca la violenza psicologica come reato punibile dalla legge.



Ci sono parole, comportamenti che nessuna legge punisce e che possono uccidere psichicamente una persona o almeno ferirla in modo grave e spesso irreversibile.
La provocazione continua, l'offesa, la disistima, la derisione, la svalutazione, la coercizione, il ricatto, la minaccia, il silenzio, la privazione della libertà, la menzogna e il tradimento della fiducia riposta, l'isolamento sono alcune forme in cui si manifesta la violenza psicologica.

Come si può definire la violenza psichica? È quella strategia che mira a uccidere, distruggere, annientare, una persona, senza spargimento di sangue. La caratteristica fondamentale di questi comportamenti è la crudeltà esercitata dall'aggressore, il quale ben sa che lesioni fisiche o violenze sessuali potrebbero essere punibili come reato.

Le strategie che mette in atto chi decide di annientare un essere umano sono molto subdole e mirano prima di tutto ad anestetizzare la vittima designata in modo che non possa reagire. Spesso, specie nell'ambito familiare, con la vittima si è prima instaurato un legame affettivo, per cui è già difficile individuare il limite sottile che separa un rapporto funzionante ancora da quello decisamente patologico. L'aggressore manda spesso messaggi contrastanti nel senso che dice una cosa e ne pensa un'altra (doppio legame), mettendo in questo modo l'oggetto delle sue manovre in uno stato di confusione e nell'incapacità a capire cosa sta succedendo. Ne essa ha possibilità di chiarire, perché l'interruzione della comunicazione bilaterale è un'altra delle manovre che l'aggressore instaura. Subentra così il senso di colpa di chi inizia a subire e con esso un tentativo di perfezionismo per cercare di spostare o annullare il bersaglio. Se tenta una reazione, dopo un periodo lungo di esasperazione, allora viene accusata di essere cattiva o malata.Ho visto donne a cui fisicamente non era stato torto un capello, ma che erano state sistematicamente distrutte nella loro identità e nel loro ruolo di donne e di madri.
Ho molto frequentemente curato il mal d'amore, come si dice, ma condito da menzogne, inganni, che sono aggravanti di una situazione già di per sé dolorosa. E, ben ché conosca le motivazioni psichiche dell'aggressore, sono qui per denunciare nel sociale le cause che necessitano di un intervento più esteso.
La violenza psicologica è la causa di stati depressivi e anche di suicidi, perché la vittima è incapace di reagire, in quanto logorata, e anche se denunciasse la violenza, la legge italiana non ne terrebbe conto senza prove fisiche di lesioni. Ma c'è soprattutto la vergogna di ammettere di essere trattati male, la paura a chiedere aiuto, per non subire un'altra violenza.
In queste persone già disturbate nel loro passato operano meccanismi inconsci che fanno in modo che l'autore si incapace di sentirsi in colpa, di riconoscere la sua incapacità di soffrire o meglio di provare sentimenti reali. Temono inoltre un coinvolgimento profondo e reale con un altro essere umano e pertanto lo designano come detentore di tutto il male che è in loro, lo colpevolizzano, lo distruggono per mantenere un equilibrio che ha bisogno di nutrirsi della vita di altre persone.
Ma l'aggressore non è sempre un perverso mentale e pertanto un malato come afferma l'autrice francese Hirigoyen 4), altrimenti dovrebbe essere solo curato e non punito. Spesso è una persona definita normale ed intelligente.





Troppo spesso, ultimamente, ho udito simili sofferenze, e la domanda che esprime il disagio vissuto esige una risposta urgente.
La violazione dei diritti umani ha mille volti.
Anche quello che sorride e dentro è gonfio di rabbia, di risentimento, di necessità di giudicare, colpevolizzare, sminuire, umiliare.
Ed è facile, troppo facile scaricare i propri drammi, i propri fallimenti, le frustrazioni, l' incapacità di amare, l' insostenibile sofferenza dell' essere, su chi, per difendersi spesso, non ha nemmeno la forza fisica.

Un abbraccio,
@nounou@
00sabato 26 luglio 2008 19:07

Come si può definire la violenza psichica? È quella strategia che mira a uccidere, distruggere, annientare, una persona, senza spargimento di sangue. La caratteristica fondamentale di questi comportamenti è la crudeltà esercitata dall'aggressore, il quale ben sa che lesioni fisiche o violenze sessuali potrebbero essere punibili come reato.



Cara Marina,
sono a stretto contatto con una persona che ha subito, e continua a subire abusi psicologici, è esausta e messa a dura prova, purtroppo, ha le mani legate , cosa che lascia campo libero a chi ha poco rispetto per lei..lasciandola sola con la propria sofferenza.

La strada per recuperare la stima e l’affetto di chi ama è molto lunga, ma io, insieme a personale specializzato riusciremo a tirarla fuori.

Un abbraccio e grazie per questo messaggio [SM=x1061915]
nikitha
00sabato 26 luglio 2008 19:28

[SM=x1061963]


Il tuo lavoro è ammirevole.
C'è grande bisogno di persone come te.
Io stessa, ultimamente, mi sono messa in contatto con i centri di aiuto per prestare la mia opera.
Sono nel campo da anni.
Non me la sento più di stare a guardare e limitarmi ad ascoltare il disagio di donne che credono di essere colpevoli.
Donne cui si riserva menzogna e risentimento, donne che credono di non essere abbastanza "brave" per meritare amore perchè così viene loro detto.
Queste sottili strategie del terrore devono essere smascherate.
E' il momento in cui è necessario che il femminile ritrovi la sua dignità, scarichi dalla schiena il millenario fardello di colpe attribuite ingiustamente.
Poichè non solo il rogo è la condanna che viene inflitta, ve ne sono altre invisibili ed altrettanto devastanti.
Ti rinnovo la mia solidarietà e prego per quella creatura di cui tu parli perchè ritrovi se stessa, integra e compatta.
Come è giusto che una donna sia.

Bacio....

[SM=x1061967]
parliamonepino
00sabato 26 luglio 2008 20:18
Fra i vari messaggi privati che ricevo quasi quotidianamente, specie da donne che subiscono pesanti minacce e aggressioni, c'è né una che mi ha colpito coinvolgendomi emotivamente.

Questa donna, dopo essere stata picchiata selvaggiamente, ha ricevuto una coltellata. Solo l'intervento provvidenziale del figlio ha permesso che l'uomo non finisse il "lavoro".

La cosa più sconcertante è che quest'uomo è ancora libero e continua a minacciare e seguire la moglie ovunque.

Si parla tanto di aiuto e sostegno alle donne, poi, le forze dell'ordine dicono di avere le "mani legate".

Siamo indietro, molto indietro.

La prossima settimana discuterò con alcuni funzionari per capire come si può intervenire e come posso mettere a disposizione la Onlus.

Vi saprò dire.

Saluti
Pino







Claudio Cava
00sabato 26 luglio 2008 20:24
Re:
parliamonepino, 26.07.2008 20:18:

La cosa più sconcertante è che quest'uomo è ancora libero e continua a minacciare e seguire la moglie ovunque.




Beh, Pinuzzo, noi due sapremmo farlo diventare un angioletto, il tizio. [SM=x1061913]

Ma poi dicono che siamo dei violenti.

Solo noi, mica lui.

Ciao
Claudio

parliamonepino
00sabato 26 luglio 2008 20:27
Re: Re:
Claudio Cava, 26/07/2008 20.24:




Beh, Pinuzzo, noi due sapremmo farlo diventare un angioletto, il tizio. [SM=x1061913]

Ma poi dicono che siamo dei violenti.

Solo noi, mica lui.

Ciao
Claudio




Sembra incredibile ma è così!!!

[SM=x1061985] [SM=x1061985] [SM=x1061985]


=omegabible=
00sabato 26 luglio 2008 20:28
RE x Marina

Grande bimba!!!!!! [SM=x1061914] [SM=x1061914] [SM=x1061915]


Norby [SM=x1061918] [SM=x1061918] [SM=x1061917]

@nounou@
00sabato 26 luglio 2008 20:32

Poichè non solo il rogo è la condanna che viene inflitta, ve ne sono altre invisibili ed altrettanto devastanti.
Ti rinnovo la mia solidarietà e prego per quella creatura di cui tu parli perchè ritrovi se stessa, integra e compatta.
Come è giusto che una donna sia.

Bacio....



grazie mille Marina..ce la faremo, con l'aiuto di Dio e di persone che fanno il proprio lavoro con amore..

un bacio a te [SM=x1061915]
parliamonepino
00sabato 26 luglio 2008 20:46

Troppo spesso, ultimamente, ho udito simili sofferenze, e la domanda che esprime il disagio vissuto esige una risposta urgente.
La violazione dei diritti umani ha mille volti.
Anche quello che sorride e dentro è gonfio di rabbia, di risentimento, di necessità di giudicare, colpevolizzare, sminuire, umiliare.
Ed è facile, troppo facile scaricare i propri drammi, i propri fallimenti, le frustrazioni, l' incapacità di amare, l' insostenibile sofferenza dell' essere, su chi, per difendersi spesso, non ha nemmeno la forza fisica.

Un abbraccio,
Marina



Aggredire il più debole, fargli paura e umiliarlo, questo è il "coraggio" di molti uomini.

Un bacio, Marina.

Pino



[SM=x1061958] [SM=x1061954]


nikitha
00sabato 26 luglio 2008 21:16
[SM=x1061915]


E un bacio a te, Pino, ed a voi tutti.
Solo vedendo che esistono ancora uomini capaci di amare si trova conforto e speranza.
E queste donne ne hanno bisogno.
Poichè l' amore è un vincolo di unione.
Non nel solo pronunciarne la parola.
Ma nell' espandere la sua forza, che ha la proprietà unica di moltiplicarsi e crescere nel gesto di essere donata.

[SM=x1061968]
pyccolo
00sabato 26 luglio 2008 21:47
Re:
nikitha, 26/07/2008 21.16:

[SM=x1061915]


E un bacio a te, Pino, ed a voi tutti.
Solo vedendo che esistono ancora uomini capaci di amare si trova conforto e speranza.
E queste donne ne hanno bisogno.
Poichè l' amore è un vincolo di unione.
Non nel solo pronunciarne la parola.
Ma nell' espandere la sua forza, che ha la proprietà unica di moltiplicarsi e crescere nel gesto di essere donata.

[SM=x1061968]



La verve dialettica della bravissima Marina è fuori discussione.
Come riesce a coinvolgerti lei nel profondo son in pochi a farlo.
Il problema della violenza ha radici molto profonde, spesso nella stessa morale e nella stessa etica dei millenni trascorsi.
L'unico intervento possibile è quello della società civile. Sono molte le voci che si levano dappertutto.
Sta di fatto che poco si potrà concretizzare nell'immediato, e molto potrà essere possibile nel tempo e con il crescere della cultura dei diritti umani fondamentali e della sensibilità comunitaria.
Dovrebbe anche mutare il senso dell'etica e della morale, cosa non difficile, ma lenta e non irta di difficoltà.

Buona cosa è iniziare dalle nostre famiglie.

Tanti cari saluti

Pyccolo










Claudio Cava
00sabato 26 luglio 2008 21:48
Re:
nikitha, 26.07.2008 21:16:

[SM=x1061915]
[SM=x1061968]




[SM=g1380275] [SM=x1061918] [SM=x1061919]
nikitha
00domenica 27 luglio 2008 12:00
[SM=x1061915]

Che bello risentire Pyccolo e Claudio!!!!
Non mi spiacerebbe approfondire questo argomento con la sapienza e la varietà di ipotesi e pareri di persone per cui ho stima.
Farò alcune ricerche in proposito.
Per ora...Buona domenica!!!!

[SM=x1061918]
Vito.Pucci
00mercoledì 6 agosto 2008 15:33

"UNA STORIA DI ORDINARIA VIOLENZA AI DANNI DI UNA DONNA TESTIMONE DI GEOVA E DI SUA FIGLIA PICCOLA"


Postato da: Sara/LaRosaLunare il 6/08/2008 13.02
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7735953

Sono io la protagonista della storia ... e spero tanto che possa essere anche io di aiuto e incoraggiamento per altri, come lo siete voi per me.

Un abbraccio a tutti.

Omnia vincit Amor - L'amore vince su tutto




Postato da: Achille Lorenzi/Utente Gold il 05/08/2008 21.46
www.infotdgeova.it/esperienze/sara3.php
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7735953

Una lunga e sofferta testimonianza che mi è stata inviata poco fa da una persona.

Vi suggerisco di leggerla con molta attenzione. Ne vale davvero la pena.

Achille


La storia di Sara

... Sono assolutamente convinta che non esista nulla al mondo peggiore del vedere il proprio figlio soffrire.

Figuriamoci poi se vieni lasciato completamente solo, e devi metterti contro il mondo per difenderlo.

Mia figlia trascorse una settimana a casa dei nonni paterni (cosa ottenuta da mio marito dopo un terribile litigio e non poche percosse, perchè io non volevo lasciarla con nessuno, tantomeno con loro che tanto mi avevano fatto del male!).

Tengo a precisare che erano e sono tuttora stimatissimi tdg, che hanno privilegi e incarichi nella congregazione.

Al suo ritorno scoprii che aveva subìto degli abusi.

Non sto a raccontare le giornate agghiaccianti che seguirono, fatte di dubbi, incredulità, visite mediche, disegni allucinanti e racconti della bambina, denunce, ecc.

Denunciai la cosa sia alle autorità legali che agli anziani della congregazione.

Dal punto di vista legale, mi ritrovai a dover descrivere l'accaduto in 4 ore e mezza di interrogatorio, da sola... perchè il mio ex marito era rimasto a casa a dormire, e mia madre disse che non dovevo denunciare nulla ai carabinieri perchè andava del buon nome di Geova. Le risposi che non ero io ad aver infangato il suo nome, ma chi aveva approfittato dell'innocenza di una bambina di 5 anni.

(Alla fine il caso venne archiviato per mancanza di elementi per procedere, dopo lunghissime torture psicologiche alla bambina, costretta a raccontare milioni di volte cosa fosse successo).

Quanto agli anziani ... beh, è difficile crederci, ma mi telefonarono dicendo che non potevano fare nulla perchè dal punto di vista biblico c'era bisogno di due testimoni! Risposi che la prossima volta avrei chiesto a mio suocero di invitarmi ad assistere così avrei potuto testimoniare ... e loro mi risposero che stavo manifestando un atteggiamento ribelle e che dovevo stare attenta che Satana non mi portasse via (parole testuali!).

Informarono la società (la sede di Roma) dell'accaduto, e anche il sorvegliante viaggiante (un anziano che controlla le varie congregazioni).

Anche lui mi telefonò per dirmi che avrei dovuto ritirare la denuncia, cosa che anche se fosse stato possibile non avrei mai fatto.

Mi disse che non potevo essere sicura che non fossero le normali fantasie di una bambina che stava crescendo e scoprendo il proprio corpo.

Risposi che mille libri e trattati affermano che un bambino difficilmente racconta gli abusi subiti, ma quando lo fa al 99,9% è vero ... e che i particolari che aveva descritto mia figlia erano troppo precisi per essere inventati e gli chiesi se avesse avuto una figlia che gi raccontava certe cose cosa avrebbe fatto e pensato.

Dissi che non potevo credere che non prendessero nessun tipo di provvedimento nei confronti del colpevole e che non potevo sopportare l'idea che fosse libero di avvicinare altri bambini.

Mi rispose che se dicevo così allora non avevo fede in Geova e che se non uscivano le prove forse era perchè Geova aveva deciso che non bisognava punirlo (!!!)

A quel punto lasciai definitivamente mio marito, che avrebbe dovuto essere disassociato per il suo comportamento, ma venne semplicemente ripreso.

(E qui altre domande: ma come, uno può essere disassociato per una sigaretta, ma se picchi la moglie va bene?)

Io venni additata come quella che non sottostava alle direttive dell'organizzazione, e alla fine, stanca, andai via dalla Sardegna e venni a vivere dov'ero cresciuta, ospite di mio fratello. ...


-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-

Diffida della falsa conoscenza, è molto peggiore dell'ignoranza - George Bernard Shaw






******



Estemporanea di SO.SPI ONLUS e di tutti i singoli ostracizzati rispetto alle minacciose Istituzioni civili e religiose che, per la loro stessa sopravvivenza, tendono illegalmente a negare i diritti umani fondamentali dei singoli fedeli/cittadini




parliamonepino
00mercoledì 6 agosto 2008 16:55
La storia riportata dal sig. Achille Lorenzi e citata da Vito, è di alto livello di drammaticità.

Sono sempre più sorpreso di come le donne abbiano una capacità di sopportazione estrema.

Purtroppo, mi trovo a leggere e sentire queste testimonianze sempre più spesso.

Le parole di affetto, di condanna e di solidarietà sono importanti per queste persone travolte da vicende di questa portata.

Credo si possa fare di più.

E' in questa direzione che vorrei muovermi, facendo conoscere, sottoforma di progetto-obiettivo, varie iniziative, che possano intervenire con più efficacia su tematiche che riguardano la discriminazione e le violenze private, dove le donne si trovano in "ostaggio" perchè non sanno dove andare e da chi ricevere aiuto.

Le forze dell'ordine, malgrado la gravità, non hanno sufficiente potere per offrire garanzie di protezione e di sostegno.

Ma un organizzazione progettata per dare "soccorso", finanziata da fondazioni istituzionali e private, può essere un valido e concreto aiuto.

I "lavori" sono in corso d'opera!

Saluti
Pino Lupo




parliamonepino
00mercoledì 6 agosto 2008 19:12
Re:
parliamonepino, 06/08/2008 16.55:

La storia riportata dal sig. Achille Lorenzi e citata da Vito, è di alto livello di drammaticità.

Sono sempre più sorpreso di come le donne abbiano una capacità di sopportazione estrema.

Purtroppo, mi trovo a leggere e sentire queste testimonianze sempre più spesso.

Le parole di affetto, di condanna e di solidarietà sono importanti per queste persone travolte da vicende di questa portata.

Credo si possa fare di più.

E' in questa direzione che vorrei muovermi, facendo conoscere, sottoforma di progetto-obiettivo, varie iniziative, che possano intervenire con più efficacia su tematiche che riguardano la discriminazione e le violenze private, dove le donne si trovano in "ostaggio" perchè non sanno dove andare e da chi ricevere aiuto.

Le forze dell'ordine, malgrado la gravità, non hanno sufficiente potere per offrire garanzie di protezione e di sostegno.

Ma un organizzazione progettata per dare "soccorso", finanziata da fondazioni istituzionali e private, può essere un valido e concreto aiuto.

I "lavori" sono in corso d'opera!

Saluti
Pino Lupo







Devo, comunque, informare i foristi che in passato, alcune storie di violenze e discriminazioni, sono state inventate di sana pianta.

Per questa ragione, i centri di accoglienza e di sostegno per le persone in difficoltà, hanno dovuto accertarsi, attraverso gli organi competenti (giudici, forze dell'ordine, assistenti sociali, referti medici, denunce, testimonianze), prima di intraprendere gli opportuni percorsi di assistenza.

Con questo non mi azzardo a mettere in discussione nessuna testimonianza, compresa questa, ma ho imparato ad accertarmi per ragioni più che valide.

Per esempio, Vito Pucci, quando ha parlato di abusi, soprusi ed ingiustizie, ha documentato (forse troppo), in modo dettagliato, come stanno le cose. Sono, ovviamente, più propenso a prenderne atto.
Poi, ci sono persone, che fanno parte di questo panorama virtuale, che ho conosciuto personalmente, ho sentito per telefono, per cui, ho verificato, senza ombra di dubbio, come stavano le cose.

Ho capito, anche, che è inutile continuare a dire: "sono senza parole", "sono scandalizzato"!
Bisogna imparare a pensare alle soluzioni.
Quando il medico del pronto soccorso vede un ferito grave, non dice:"mi dispiace, sono solidale con te", o "sono senza parole", interviene immediatamente e cerca di risolvere il problema.

Saluti
Pino Lupo



@nounou@
00mercoledì 6 agosto 2008 19:54

Mi disse che non potevo essere sicura che non fossero le normali fantasie di una bambina che stava crescendo e scoprendo il proprio corpo.



Una mamma conosce perfettamente la propria bambina, vive i suoi cambiamenti, riconosce se sta mentendo, distingue esattamente un capriccio da un malessere interiore, una mamma non sottovaluta mai quando la sua bambina le lancia un silenzioso “messaggio” d’aiuto.
Come poteva non essere sicura?

tutta la mia solidarietà a Sara.



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:01.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com