ERO STANCO ED AVVILITO
Poggiavo la spalla ad un muro
per riposar le stanche membra
ormai consunte corrose dal tempo.
Si, mi dicevo, son vecchio
tanto che non m’avvidi dell’avanzare d’un fanciullo.
Con mano conca il braccio disteso
come a chieder a me che avevo sol pelle ed ossa
e null’altro
null’altro da dare
se non la mia vecchiaia.
E allor mi dissi: “Ma, come mai i fanciulli
che han tutto da dare vogliono,
i vecchi che han tutto da prendere danno.
Che tempo è questo se un fanciullo vuole,
ha fame e chiede a chi non ha”.
“Chi sei?”, gli dissi.
Mi guardò e mi rispose:
“Son la coscienza tua, vorrei solo un poco di umiltà”.
Leone Rosario
PACE
Pace, mio Dio!
Implora chi ignora
che Dio stesso è pace.
Non sa egli o forse
non gliel’han mai detto
chissà se ad arte oppur
si son scordati
che Dio non ha a che fare con
le nostre lotte.
Egli ha dato a noi l’intelligenza,
il ben dell’intelletto.
Ora sta a noi l’aver guerra o pace
nei campi di battaglia
oppure nei nostri cuori.
Ma il primo nemico dell’uomo è
l’egoismo più l’ignoranza sua
non gli dan pace
e lui la chiede a Dio.
Leone Rosario
DOMANI
Un altro giorno
forse inutile
forse utile
forse forse
chissà se potessi fermare il pensiero
potessi fermare il sole
potessi fermare il tempo
il cielo
e avere il tempo di chiedere al tempo
come sarà domani
forse il tempo tanto onesto e giusto
mi direbbe:
“Goditi tutti i secondi di questo tempo
penserai domani
al tuo domani
se un domani avrai”!
Leone Rosario
DOVE VAI AMICO
Avevi detto giusto
Amico
Di non pensare a nulla
Se non a te stesso
Nessuno ti vede ormai
Nel caos di questa società
Sei trapassato
Un derelitto
Nell’oblio della società
Del consumo
In balia
Di ondeggianti masse
Che ti portano ove non vuoi
Me che andare devi
Anche
Contro vento
Leone Rosario