AL CARISSIMO AMICO STEFANO -3- (LOTTA ALLA SOLITUDINE)

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Adriano Baston
00sabato 19 febbraio 2011 14:32
LOTTA ALLA SOLITUDINE


Ogni epoca è contrassegnata dai suoi mali, uno dei quali, molto avvertito nel nostro tempo, è la solitudine, una creatura della nostra società.

Molteplici possono essere i fattori che danno vita alla solitudine.

Benché i mezzi di comunicazione abbiano notevolmente contribuito ad avvicinare le nazioni, le città ed individualmente con il telefonino e internet, molte persone soffrono di solitudine, sono sole a vivere il proprio dramma, non riescono a parlare né a comunicare; questo è ciò che sostengono alcuni esperti, che studiano il comportamento umano.

Ci si può trovare insieme ad altre persone, vicini fisicamente, ma la sensazione reale è che siamo soli con noi stessi, anche in mezzo ad una folla la nostra percezione è di solitudine e isolamento.

Questa infelice realtà si può rilevare osservando ciò che accade nella stessa famiglia, nella quale, le divergenze di pensiero possono costituire la divisione dai nostri cari, creando, a volte, situazioni di incompatibilità che costringono l’individuo a rifugiarsi nella zona della solitudine e dell’incomprensione. Possono esserci momenti in cui ci si scambia delle parole ma, purtroppo, sentiamo la freddezza dell’incomunicabilità, del distacco se non addirittura il totale disaccordo.

Soffrire di solitudine sembra essere una sindrome molto diffusa del nostro tempo, un periodo, questo, tormentato da molti disordini.

Alcuni, incapaci di vivere da soli, non accettano l’abbandono e, di conseguenza, questi soggetti fragili psicologicamente, né rimangono del tutto sconvolti, tanto è vero che ricorrono, in questo stato, ad atti atroci, di cui le cronache, di questi ultimi giorni, ne sono una continua testimonianza.

Ad esempio, il Corpo Direttivo dei testimoni di Geova, con le sue ossessionanti dottrine, ripete, in ogni pubblicazione, delle norme comportamentali, contribuendo, in modo notevole, ad isolare la persona che viene coinvolta da tali disposizioni.

Infatti, La persona viene isolata dai parenti, dagli amici che non sono testimoni di Geova, dalle persone che seguono un credo differente, sia religioso, politico o filosofico, e questi vengono considerati perfino un pericolo alla fede professata dallo stesso testimone.

Il Direttivo dei tdG Incoraggia i catturati da questa trappola micidiale a frequentare solo i membri del proprio gruppo e vengono esortati ad invitare nella propria casa solo i “fratelli”, naturalmente, quelli più “spirituali”, che sono regolari nel “servizio di predicazione”, che sono sempre presenti alle adunanze, che amano Geova, che fanno progresso, e via dicendo.

Questi, secondo il Corpo Direttivo, sono i veri amici con cui stare in compagnia!

“Quelli del mondo”? Assolutamente da non frequentare, perché: <<Le persone, in generale, sono sleali e non mostrano “affezione naturale”>>!

In questo modo, il testimone di Geova, addestrato all’isolamento, ha davanti agli occhi solo il suo gruppo e nulla più.

Gli animali che abitano le foreste, che per natura sono selvaggi, una volta isolati dal loro ambiente vengono allevati in cattività e condotti allo stato domestico.

Che succederà, a questi animali, una volta liberati e riportati nel loro ambiente naturale?

E’ evidente che questo tipo di animale soccomberà alle leggi della foresta in quanto, indebolito dall’isolamento, non si sentirà protetto e in grado di difendersi.

Il Corpo Direttivo ha fatto la medesima cosa con i suoi catturati, li ha isolati dal “mondo”, con l’uso di argomenti biblici che sono fuori luogo nella loro esposizione, che non c’entrano per nulla nel discorso delle amicizie, o diciamo che c’entrano pochissimo, in quanto esse, se sono vere amicizie, prescindono le differenze filosofiche.

La preoccupazione del Corpo Direttivo è quella di fare in modo che il testimone di Geova stringa amicizia con chi la pensa diversamente, perché teme lo sviamento del suo catturato che potrebbe trovarsi in difficoltà e, quindi, per evitare ciò, lo isola, avendo così la garanzia che rimarrà fedele al proprio credo.

Quando scrivono che: “Quando chi studia la Bibbia viene abbandonato dai suoi vecchi amici che non amano Dio”, è una vera menzogna.

In realtà, è chi studia la Bibbia con i testimoni di Geova che viene spinto ad abbandonare le amicizie per accostarsi alle cosiddette “vere amicizie”, quelle della “congregazione”.

E viene sottolineato, fortemente, se si amano Geova e Gesù Cristo, che non si vedono, si mostra per essi rispetto quando si ubbidisce al loro rappresentante, il Corpo Direttivo, il papa dei testimoni di Geova, o se preferiscono, il patriarca. (Torre di Guardia, 15/10/2009, pagg. 15-20)

Carissimo Stefano, il fatto che tu sia riuscito a trovare il coraggio di parlare con Pino Lupo e con me, “uomini del mondo”, l’ambiente naturale, è la dimostrazione lampante che le tue forze sopite dall’ideologia del Corpo Direttivo, che sin dalla tenera età le hanno isolate, si stanno svegliando, e questo significa che ti stai impadronendo della tua personalità, hai aperto una breccia nelle mura della Torre di Guardia.

Si tratta ora di approfittare, nell’usare la tua volontà sin dove ti è possibile, per liberarti di conseguenza, un po’ alla volta, dai ragionamenti che per molto tempo ti hanno tenuto prigioniero.

Cerca di sforzarti, sei giovane, appropriati del tuo avvenire, strappalo dalle mani del Corpo Direttivo, il quale, come te, ha indotto milioni di persone a vendere il loro futuro per una terra paradisiaca (sempre imminente!) che non esiste nel disegno di Dio.

Per quanto riguarda il Corpo Direttivo ed altri come esso che insegnano menzogne, sia chiaro che Dio condanna gli errori, non gli erranti, perché Dio è “amore”!

Ti Saluto fraternamente
Adriano Baston




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