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AL CARISSIMO AMICO STEFANO/CHARMIN9DIM, PER NON CASCARE NELL'AGNOSTICISMO

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2011 13:28
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15/05/2011 18:50
 
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Alcune riflessioni che mi vengono suggerite dallo spirito dell’amico Stefano. Da giovane ogni persona che si avvia alla vita, quando raggiunge l’età della consapevolezza di sé, in genere si propone delle mete, pensa a dei progetti che, si sforza con il tempo di realizzarli e sono le prospettive che rendono il suo orizzonte ricco e pieno di significato. Capisco il tuo disagio morale dopo aver scoperto le false speranze e le illusioni dei testimoni di Geova che sin dalla tua tenera età hanno condizionato la tua vita, cosa che è successa a molti, e capiterà ad altri sprovveduti, purtroppo, che delusi dalla vita per disagi morali e materiali o problemi di natura politica, come molti di oggi sono presi dalla paura per i disordini politici del nord-Africa cascano nella rete dei messaggi della religione geovista o di altre, tutte orientate a distribuire certezze in nome di Dio. Comprendo anche il vuoto che si vive una volta usciti dalla setta come quella appunto che ti è molto vicina la perdita dei rapporti stretti con la propria famiglia e la totale perdita degli amici, la delusione profonda nello scoprire che l’amicizia è solo, nella dottrina dei tdG, un’amicizia costruita dall’ideologia che non tiene conto che si può essere amici lo stesso al di là delle differenze di pensiero. Non si dimentichi che da parte di Gesù si ha il conforto che si può trovare, nuovi padri, nuove madri, nuovi fratelli e nuovi amici dove vige il rispetto delle proprie posizioni ideologiche.
Come è dimostrato, e non di certo dai cosiddetti apostati, ma dalla stessa letteratura dei tdG che essi sono falsi profeti, i quali hanno deluso, con i loro proclami di una terra paradisiaca, sempre dietro l’angolo, milioni di persone e continuano a farlo in mala fede, tenendo in continua tensione quelli che ancora sono dentro, ostaggi di annunci di morte, se pensano di uscire dalla setta, e morte anche per quelli che vivono nel cosiddetto “vecchio mondo”, un annuncio crudele da parte del loro Dio “Geova” svolto, da parte del Corpo direttivo con tutta tranquillità.
Per la propria pace psicologica, il buon senso deve suggerire di stare alla larga dai loro falsi ragionamenti e, nel modo più assoluto, dalla loro propaganda funesta che nel suo interno non ha nulla di evangelico. La vita va vissuta per quello che è e le scelte spesso determinano la nostra felicità come anche le nostre infelicità, questo è da tenere in conto. Secondo le Scritture, esse offrono la speranza che il tutto sarà risolto nel nostro orizzonte dove ci aspetta il piano di Dio l’evento escatologico della promessa vita eterna annunciata da Gesù in cui tutto sarà trasfigurato per un’esistenza senza fine. Quindi la vita ha un senso, un profondo significato ed è preziosa agli occhi di Dio, una vita che non si esaurisce qui, in questo mondo con la morte e l’estinzione, come erroneamente insegnano i tdG, ma che con la morte si chiude una porta e se ne apre un’altra. Invece, nessuna speranza ci offre il materialismo filosofico, esso ci prospetta una visione della vita in cui il valore si estingue con la morte, come tutte le cose che nascono crescono e muoiono, per cui l’uomo anziano di questo tipo può chiedersi, alla fine dei suoi giorni: <<E’ questo il vero senso della vita?>>; <<E’ questo il fine ultimo della mia esistenza?>>, <<Mi aspetta, ora, il nulla?>>. Se il tutto è soggetto ad un fatto meccanico, il vivere questo cinismo, in ultima analisi, a mio avviso, si entra in un mondo desolato e vuoto, freddo, mi chiedo: <<E’ questo il mio orizzonte?>>; <<Un mondo senza Dio, un essere trascendente con il quale dialogare e, nel caso, nella mia sofferenza, imprecare come fece Giobbe?>>.
Ogni cosa che osserviamo nel mondo ha un senso e un fine, anche se non si riesce a comprendere completamente il significato; siamo circondati da molti misteri ed è lodevole da parte della scienza di sondarli e cercare di dare loro delle risposte concrete che riguardano la loro composizione ed origine. Spesso, però, nel cercare di spiegare i segreti dell’universo e del mondo in cui ci muoviamo, si tratta di strutture e di leggi frutto di proiezioni dello spirito umano. Che tutto sia un fatto meccanico, a mio avviso, non esclude per nulla l’esistenza di un’intelligenza superiore, principiatore di tutte le cose.
Non molto tempo fa, in una trasmissione televisiva, quella condotta da Fazio, l’astronoma Margherita Hack, alla domanda se credeva in Dio, rispose:‘Se Dio esiste, perché non ci ha fatto conoscere i misteri dell’universo?’. Una volta svelati, che succede? La mente può dunque andare a riposo!
E’ proprio nel mistero delle cose che si cela la divinità, e più si conoscono e più ci avviciniamo alla conoscenza del suo fattore. Bisogna riconoscere che l’uomo, per quanto riesca nelle sue indagini a comprendere il significato completo delle cose, e, nonostante la sua intelligenza, non riuscirà mai ad osservarle fino in fondo. Una volta Einstein disse: “Io non posso credere che Dio giochi a dadi con il cosmo”, volendo dire con questo che nell’universo non esiste anarchia e disordine, ma che tutte le cose esistono in modo ordinato e che non sono soggette a probabilità.
Purtroppo, l’incredulità ci impedisce di vedere, ammesso che tutto si possa spiegare scientificamente, il miracolo del sole che sorge e tramonta e che da luce, calore e vita alla terra, uno straordinario miracolo della bellezza, che quotidianamente e regolarmente si osserva da milioni di anni, un appuntamento insondabile. Tanto siamo sicuri del detto: “ Che il sole sorgerà anche domani!”.
E’ vero che l’uomo nel corso della storia nelle sue ricerche è giunto a creare in laboratorio, attraverso complicate sintesi, la materia organica e, addirittura, la cellula; cose davvero straordinarie. Ma l’agnostico si chiede da quale laboratorio è sorta la vita e il nostro complesso cielo? Sin dai tempi dei filosofi greci, l’uomo con la sua intelligenza ha formulato varie teorie nel tentativo di dare delle risposte alla complessità, alla struttura, all’origine delle cose e alle leggi che le governano, ma si tratta, spesso, nella maggioranza dei casi, di risposte senza valore quando vengono poste sul piano pratico. Senza dubbio sono sforzi nobili, e ritengo, nella mia ignoranza, che sono tutt’ora valide le parole del filosofo tedesco Emil Heinrich Du Bois-Reymond (Berlino, 7 novembre 1818 – Berlino, 26 dicembre 1896), che parlando sui grandi misteri del mondo, egli dice nella sua opera “I sette misteri del mondo”:

1) L’origine della materia e della forza;
2) L’origine del movimento;
3) Il sorgere della vita;
4) L’ordinamento finalistico della natura;
5) Il sorgere della sensibilità e della coscienza;
6) Il pensiero razionale e l’origine del linguaggio;
7) La libertà del volere; e secondo me, aggiungerei un ottavo: Le leggi che governano il tutto.

Secondo questo filosofo, lo scienziato, può solo pronunciare un forte “ignoramus”. Come si potrebbe spiegare tutto questo senza Dio?
Ammesso che tutto si possa spiegare scientificamente, non si esclude a priori che nell’esistenza del tutto non ci sia stato bisogno di Dio come causa prima, come non si esclude un’intelligenza nella creazione della materia organica o della cellula eseguite nei laboratori scientifici. Nulla sorge dal nulla! Questa è la verità scientifica! Se tutto quello che si osserva è frutto del puro caso, come sostengono alcuni agnostici, allora bisogna concludere, vista la composizione delle cose e le loro complessità, che il caso sia intelligente e, quindi, onnipotente.
Se si osserva, fra tutto ciò che esiste, come specialmente è strutturato l’uomo, la sua complessità fisica, morale e spirituale, per credere che sia frutto del caso, anche nella sua evoluzione biologica, credo che ci voglia una fede maggiore che supera di gran lunga la fede in un Dio creatore. Significativo al riguardo dell’uomo è il discorso formulato dallo scienziato Alexis Carrel, che a suo tempo, nella sua opera “L’uomo questo sconosciuto” (1935) questo grande medico e pensatore fece una straordinaria relazione sulla complessità dell’essere umano, che mi permetto di citare alcune sue frasi fra le più significative, le quali senza Dio, altrimenti, non si possono spiegare, e sono: <<La nostra intelligenza non sa afferrare la grandezza del cervello, come non sa comprendere quella dell’universo siderale. … A noi, osservatori, abituati alla semplicità delle macchine e degli strumenti di precisione, l’organizzazione cerebrale si presenta come un fenomeno incomprensibile e meraviglioso. … La mano è un capolavoro: sente ed agisce e si direbbe quasi che veda; la disposizione anatomica della sua pelle e del suo apparato tattile, dei suoi muscoli e delle sue ossa, le ha permesso di fabbricare le armi e gli utensili; noi non avremmo mai acquistato il dominio sulla materia senza l’aiuto delle dita, queste cinque piccole leve composte ognuna di tre segmenti articolati montati sul metacarpo e sul massiccio osseo della mano. …Un organo insomma si sviluppa con i procedimenti che nei racconti dei bambini si attribuiscono alle fate; è prodotto da cellule che sembrano conoscere il futuro edificio che sintetizzano, a spese del mezzo interno, e man mano che occorrono, il piano di costruzione, i materiali e i muratori. … Le suture più perfette non sarebbero sufficienti per chiuderle, se l’organismo non sapesse ripararsi da solo. La chirurgia moderna si basa sull’esistenza di questo fenomeno e sa utilizzarlo: grazie all’ingegnosità dei suoi metodi, essa ha superato le esperienze più ardite della medicina d’altri tempi e costituisce il più puro trionfo della chirurgia.>>.
(Ed. Bompiani 1960 - pagg. 105;107;117;118;217;218)
L’opera del Carrel è una delle più grandi nel campo delle ricerche scientifiche e, a fronte di quanto egli afferma nel “L’uomo questo sconosciuto” bisogna essere dotati di grande fantasia per credere che tutto sia arrivato dal nulla senza scopo né finalità. Ma la Genesi della Bibbia ha la risposta, ed è lì in vista da migliaia di anni scolpita a grandi caratteri: “ In principio Dio creò…”. Amare la vita è amare Dio!

Tanti Saluti
Alla prossima!
Adriano Baston


[Modificato da Adriano Baston 15/05/2011 20:08]
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25/05/2011 18:37
 
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mi ero promesso di non scrivere più nulla perchè ho capito che non si arriva a nessuna conclusione... cmq nelle tue parole c'è a mio avviso la stessa retorica che riempie le riviste tdg. il punto per me non è l'esistenza di Dio perchè come ho già detto credo nella sua esistenza, ma non capisco perchè devo sentirmi tradito all'origine, e poi anche preso per il c*** con una promessa di una cosa che non è nel presente, che per me è solo tutto quello che conta.

non mi fa sentire meglio il pensiero che un giorno ci ritroveremo tutti a mangiare ridere e scherzare (metaforicamente o no) su quello che è stato, perchè
o ci ritroveremo in un famigerato nuovo mondo cioè eternamente (umanamente) in vita, oppure per me è solo una cosa assurda, come il fatto che senza una fede cattolica non si ha questa seconda "chance". (per non parlare dell'inferno...)

la verità non ha bisogno di essere difesa, sbandierata o pretendere di averla rivelata, perchè altrimenti qualcosa non quadra.

ma la cosa più bella è che intanto questi anni mi sono scivolati via mentre il mio risentimento cresce sempre di più, coglione che sono a dare importanza a queste cavolate
[Modificato da charmin9dim 25/05/2011 18:39]
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Re:
charmin9dim, 25/05/2011 18.37:

mi ero promesso di non scrivere più nulla perchè ho capito che non si arriva a nessuna conclusione... cmq nelle tue parole c'è a mio avviso la stessa retorica che riempie le riviste tdg. il punto per me non è l'esistenza di Dio perchè come ho già detto credo nella sua esistenza, ma non capisco perchè devo sentirmi tradito all'origine, e poi anche preso per il c*** con una promessa di una cosa che non è nel presente, che per me è solo tutto quello che conta.

non mi fa sentire meglio il pensiero che un giorno ci ritroveremo tutti a mangiare ridere e scherzare (metaforicamente o no) su quello che è stato, perchè
o ci ritroveremo in un famigerato nuovo mondo cioè eternamente (umanamente) in vita, oppure per me è solo una cosa assurda, come il fatto che senza una fede cattolica non si ha questa seconda "chance". (per non parlare dell'inferno...)

la verità non ha bisogno di essere difesa, sbandierata o pretendere di averla rivelata, perchè altrimenti qualcosa non quadra.

ma la cosa più bella è che intanto questi anni mi sono scivolati via mentre il mio risentimento cresce sempre di più, coglione che sono a dare importanza a queste cavolate



Caro Stefano, Adriano, nel suo scritto, non vuole dimostrare l'esistenza di Dio, ma parla del senso della vita.
Le tue osservazioni, invece, sono banali e retoriche, non c'è sostanza intellettuale, in poche parole c'è il vuoto dentro di te.
Avresti fatto meglio a non replicare il prodotto dei tuoi pensieri confusi e privi di nulla.
Come si fa a 23 anni a scrivere quanto sopra? Scegliti un percorso e seguilo, almeno puoi dare un senso alla tua giovane vita. Non importa se è giusto o sbagliato, ma almeno ti fai una esperienza che, un domani, potrai utilizzare come patrimonio per qualcosa di più significativo. Scegli e fai qualcosa! Il tempo che hai di fronte è tantissimo, usalo per renderti utile verso gli altri e verso te stesso.
Un abbraccio
Pino
[SM=g2093951]







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ho capito che sono stato un po' aggressivo e mi scuso se ho mancato di rispetto


x Pino:
io non credo di avere il vuoto dentro, sono io stesso ad ammettere la mia ignoranza però cerco di dire quello che penso senza girarci intorno, tu comunque mi hai quasi sempre dato risposte vaghe. se per te il senso della vita è dedicarsi agli altri questo non è detto che vale per tutti, io il mio prossimo non lo amo perchè in tanti mi fanno specie, non sono tenuto a farlo e credo che non sarei onesto. credi che non arrivo a capire che la fede per alcuni può dare un senso alla vita? ma a me fa l'effetto contrario e in teoria non dovrebbe essere così perchè se la speranza di un futuro escatologico "appagante" fosse davvero la buona novella non dovrei sentirmi risentito e spinto a non crederci
però allo stesso tempo mi piace pensare che c'è un aldilà in cui è tutto così com'è qui tranne che per le cose tristi, un po' come mi ero immaginato il nuovo mondo cioè fatto di rapporti sereni e sinceri con tutti specialmente le persone care, ma poi dentro di me mi dico che non è possibile perchè tutto questo in teoria è una prerogativa della vita, e poi la realtà è sempre quella più difficile da accettare, e allora sento il bisogno di compensare la disillusione della speranza della vita eterna con qualche altra


x Bastion:
ho riletto quello che hai scritto ma non arrivo a capire perchè continuo a non sentirmi sollevato. ad essere sincero avevo anche provato con il mio libro di religione delle superiori, ma mi ha subito tagliato le gambe perchè mi ha trasmesso il contrario di quello che mi aspettavo cioè un sentimento di sollievo. per esempio quando ho visto un immagine (link-->)"identikit" di Gesù, e mi è venuto da chiedermi possibile che questo è il volto del figlio di Dio? con queste note: "aspetto: vigoroso, ottimo camminatore, viso: sguardo penetrante, magnetico", portamento: autorevole, non passa inosservato, nomi in codice: Signore, rabbi". un libro che vuole far avvicinare le persone alla fede cattolica perchè lo fa con questi mezzi? cioè se scrive in questo modo semiserio con quella immagine di Gesù (tra l'altro non c'entra niente con il volto della sindone e delle altre rappresentazioni che si vedono più comuni) mi viene spontaneo pensare mi stanno prendendo in giro, hanno voglia di scherzare o cosa? non è solo questo ma anche il modo di scrivere che vuole per forza insidiarsi nella coscienza di chi legge. è questo che mi fa pensare che se sono loro stessi i primi a non crederci se usano questi metodi di persuasione...


[Modificato da charmin9dim 03/06/2011 18:33]
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19/08/2011 13:28
 
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alcune riflessioni:

quanto sarebbe sbagliato considerare Gesù "solo" un uomo intelligente, con carisma e molta fantasia, che ha voluto e saputo lasciare una forte traccia di sè?

ho fatto una riflessione: quando disse al ladro che moriva con lui "tu sarai con me in paradiso", il paradiso per quell'uomo avrebbe significato che sarebbe stato sulla bocca di tutti e quindi, attraverso un solo istante, ricordato quanto Gesù?

può mai l'escatologia cristiana compiersi letteralmente? significherebbe in quel caso la fine della storia dell'uomo? su cosa si basa la salvezza dell'anima, sui sentimenti/moralità o sull'agire? il discorso gira tutto sulla morte? mi ha colpito una frase: "la Bibbia è un libro con delle metafore che insegna che con la fede si può superare la morte". se questo fosse vero, non si annullerebbe anche il discorso dell'aldilà dato che con la propria vita termina anche il sensodi chiedersi il perchè di tante cose?
[Modificato da charmin9dim 19/08/2011 13:32]
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