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Venezia, semilibera la Miroslawa
Fu condannata per omicidio amante
In carcere ha passsato undici anni, continua a proclamare la sua innocenza e adesso può uscire dal carcere di giorno, passando in cella soltanto la notte. Si tratta di Katharina Miroslawa, ballerina polacca ai tempi dell'arresto, accusata di essere la mandante dell'omicidio dell'industriale Carlo Mazza, suo amante, nel 1986, a Parma. Il suo sogno adesso è di laurearsi in Teologia.
Dopo undici anni passati in carcere, infatti, come racconta il "Corriere della Sera", Katharina tra i suoi amici più intimi ha padre Andrea, ex cappellano del carcere veneziano della Giudecca, e suor Gabriella, e passa ore a leggere le opere di sant'Agostino e sant'Ignazio. Insomma, è una donna trasformata rispetto alla ballerina di night club di più di vent'anni fa.
In undici anni passati al carcere veneziano della Giudecca, Katharina si è trasformata da ballerina per night club in esperta di "tecnica dell'abbigliamento e della moda": il diploma l'ha preso in cella, con la meda dell'8, e adesso ha anche un lavoro in un laboratorio di sartoria in pieno centro a Venezia.
La ex balelrina adesso gode di libera uscita, dunque, in attesa che i giudici decidano se concederle l'affidamento in prova ai servizi sociali, grazie a cui potrebbe rimanere fuori dal carcere anche di notte.
Mazza fu ufcciso a Parma nel febbario 1986, freddato da due colpi di pistola, e lei venne subito accusata dell'omicidio insieme con l'ex marito Witold Kielbasinski, anche lui ballerino di night. Secondo l'inchiesta, lui uccise, d'accordo con lei. Il movente sarebbe stata una polizza sulla vita da un miliardo che l'industriale aveva intestato a Katharina. I due erano stati asolti in primo grado, in appello arrivò la condanna, con 21 anni e mezzo a Katharina e al fratello, 24 all'ex marito. Tutto confermato in Cassazione. Ma Katharina ha sempre detto di essere innocente. In carcere ha sopportato angherie e umiliazioni dalle compagne. E, dopo che le è stata concessa la semilibertà, il cappellano del carcere, che la segue da anni, assicura: "Se lo merita".
Libera anche la Mantide della Costa Azzurra che assicura: "Non sono io l'assassina"
Ed è uscita dal carcere anche Katharina Opavska, accusata nel 2000 dell'omicidio del broker milanese Alberto Boni. Oggi vive in un appartamento a Roquebrune Cap Martin, dove veniva spesso con l'allora amante Boni che, assicura, stava lasciando la moglie perché voleva sposarsi con lei. Katharina assicura: "Sono innocente. I veri assassini sono due italiani". L'auto di Boni precipitò in una scarpata, poco dopo il confine con la Francia.
