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24/08/2010 14:23 | |
In questi giorni ho avuto modo di ragionare pacificamente con anziani dei Testimoni di Geova sul tema scottante della "disassociazione/dissociazione" che è in realtà il più importante in assoluto, ancor più importante di argomenti dottrinali/organizzativi/tecnici.
Un aspetto su cui abbiamo discusso è stato il "dolore" che si prova in tali circostanze.
E' emerso che il dolore che prova il disassociato/dissociato è molto simile al dolore che comunque prova anche chi resta all'interno dell'organizzazione.
Ovviamente non esiste un barometro per misurare tali forti emozioni ma non è corretto sbilanciare in una direzione o nell'altra "l'ago" della sofferenza.
Riporto un estrapolato del fulcro della discussione:
W15/7/95
"Quando viene disassociato un familiare, i parenti cristiani sono addolorati. Gli anziani nominati dovrebbero quindi fare il possibile per offrire loro ristoro spirituale. (1 Tessalonicesi 5:14) Gli anziani possono pregare per loro e con loro. Spesso si può far visita a questi cristiani fedeli per scambiare pensieri scritturali edificanti. I pastori del gregge dovrebbero cogliere ogni opportunità per rafforzare spiritualmente questi cari fratelli e sorelle prima e dopo le adunanze cristiane. Si può dar loro ulteriore incoraggiamento accompagnandoli nel ministero di campo. (Romani 1:11, 12) I pastori spirituali devono mostrare a questi fedeli servitori di Geova l’amore e l’attenzione che meritano. — 1 Tessalonicesi 2:7, 8."
Sarebbe davvero poco amorevole stare alla larga da questi fedeli o mancare di benignità nei loro confronti! I familiari leali hanno particolarmente bisogno di incoraggiamento. Possono sentirsi soli e trovare la loro situazione molto difficile da sopportare. Forse potete condividere con loro per telefono qualche gemma spirituale o un’esperienza incoraggiante. Se risponde la persona espulsa, chiedetele semplicemente di passarvi il familiare cristiano. Potreste invitare i familiari fedeli a pranzo o a qualche riunione a scopo di svago a casa vostra. Se li incontrate mentre fate la spesa, potreste approfittare dell’occasione per stare un po’ con loro ed edificarli. Ricordate: i cristiani leali che hanno familiari disassociati fanno ancora parte della pura organizzazione di Geova. Potrebbero facilmente trovarsi isolati e scoraggiarsi. Perciò siate pronti a mostrare loro benignità e amore. Continuate a fare il bene a ‘tutti quelli che hanno relazione con voi nella fede’. — Galati 6:10.
In effetti, quindi, normalmente i parenti e familiari di chi resta entro l'organizzazione dei TdG, non vengono abbandonati a sè stessi.
Inoltre, anche coloro che rivestivano il ruolo di "amici" in effetti soffrono, in quanto il disassociato/dissociato che non è più fra loro ha determinato un vuoto difficilmente colmabile.
Somatizzando questo, è più facile comprendere che ogni singolo testimone di Geova non è nè insensibile, nè indifferente, nè disumano.
E' ubbidiente a delle direttive interne che possono essere comprese o no, condivise oppure no, ma non possono essere nè ignorate e, se devono essere criticate, possono esserlo solo pertinentemente con cognizione di causa.
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