Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

CARCERE: LA PERDITA DI OGNI DIRITTO UMANO. REDIMERE O DISTRUGGERE?

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2010 00:13
Email Scheda Utente
Post: 10.830
Post: 8.587
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 69
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Master
AMMINISTRATORE
OFFLINE
25/07/2010 12:38
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il Ministro Alfano, solo 1 anno fa, parlava di riforme sugli Istituti di pena, di nuove assunzioni, di nuove strutture per accogliere i detenuti, di impiegare personale specializzato per consentire a coloro che avevano commesso degli sbagli di rendersi conto delle loro responsabilità.

Parlamentari, inchieste giornalistiche, buone intenzioni, convegni fatti di programmi e parole, parole, parole.

Oggi, ci troviamo a contare i morti suicidi, le morti "sospette". Detenuti che per avere ascolto fanno scioperi della fame, si autolesionano, cadono in profondi deliri dell'anima, sprofondano nella miseria umana fatta di un silenzio drammatico e disumano.

Il detenuto non ha più storia, identità, viene annientato giorno dopo giorno. Alcuni covano una terribile rabbia, nei loro occhi c'è il furore che conduce dritto verso lo squilibrio, la follia.

E' questa l'utilità della pena, della detenzione?

Questa giustizia sembra voglia essere una ripicca verso degli uomini che hanno intrapreso la via dell'errore.

Non sono più uomini ma numeri ingombranti, fastidiosi, pericolosi, che devono stare dietro delle sbarre, dei fili spinati, con manette, senza nessun diritto.

Ci dimentichiamo che sono persone come noi, solo hanno perso la strada del buon senso, hanno violato e offeso la giustizia, sono scivolate nell'errore, nella debolezza, nell'illecito, nel delitto.

Tutto questo giustifica l'uso della forza, della sepoltura della loro dignità e di ogni minima comprensione?

Poi, ci sorprendiamo delle ribellioni, delle sommosse, delle evasioni, del dilagare della violenza nelle ore di aria!!!

Lo Stato, in questi casi, per dimostrare la sua autorità, non conosce altri mezzi che la repressione, il carcere duro, le botte, le umiliazioni, la spersonalizzazione di ogni identità. Lo stesso metodo usato contro gli aquilani che si sono ribellati alle tasse. Lo stesso metodo usato contro gli operai disoccupati.

Lo Stato, questo Stato, ad ogni lamento che non è neanche un grido di guerra, ricorre subito alle armi.

Molti detenuti, che scontano una pena, vorrebbero riparare, vorrebbero essere aiutati da persone competenti. Ma non vengono messi nella condizione di farlo, anzi, il "coltello viene girato nelle loro piaghe.

Questa società non ha più bisogno di una religione, di un ideale politico, di una corrente di pensiero. Sono tutte cose ormai superate.

Adesso c'è il calcio, la televisione, il gossip..........



[SM=g2133856]
[Modificato da parliamonepino 25/07/2010 12:38]



__________________________________________________
26/07/2010 00:13
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
parliamonepino, 25/07/2010 12.38:

Il Ministro Alfano, solo 1 anno fa, parlava di riforme sugli Istituti di pena, di nuove assunzioni, di nuove strutture per accogliere i detenuti, di impiegare personale specializzato per consentire a coloro che avevano commesso degli sbagli di rendersi conto delle loro responsabilità.

Parlamentari, inchieste giornalistiche, buone intenzioni, convegni fatti di programmi e parole, parole, parole.

Oggi, ci troviamo a contare i morti suicidi, le morti "sospette". Detenuti che per avere ascolto fanno scioperi della fame, si autolesionano, cadono in profondi deliri dell'anima, sprofondano nella miseria umana fatta di un silenzio drammatico e disumano.

Il detenuto non ha più storia, identità, viene annientato giorno dopo giorno. Alcuni covano una terribile rabbia, nei loro occhi c'è il furore che conduce dritto verso lo squilibrio, la follia.

E' questa l'utilità della pena, della detenzione?

Questa giustizia sembra voglia essere una ripicca verso degli uomini che hanno intrapreso la via dell'errore.

Non sono più uomini ma numeri ingombranti, fastidiosi, pericolosi, che devono stare dietro delle sbarre, dei fili spinati, con manette, senza nessun diritto.

Ci dimentichiamo che sono persone come noi, solo hanno perso la strada del buon senso, hanno violato e offeso la giustizia, sono scivolate nell'errore, nella debolezza, nell'illecito, nel delitto.

Tutto questo giustifica l'uso della forza, della sepoltura della loro dignità e di ogni minima comprensione?

Poi, ci sorprendiamo delle ribellioni, delle sommosse, delle evasioni, del dilagare della violenza nelle ore di aria!!!

Lo Stato, in questi casi, per dimostrare la sua autorità, non conosce altri mezzi che la repressione, il carcere duro, le botte, le umiliazioni, la spersonalizzazione di ogni identità. Lo stesso metodo usato contro gli aquilani che si sono ribellati alle tasse. Lo stesso metodo usato contro gli operai disoccupati.

Lo Stato, questo Stato, ad ogni lamento che non è neanche un grido di guerra, ricorre subito alle armi.

Molti detenuti, che scontano una pena, vorrebbero riparare, vorrebbero essere aiutati da persone competenti. Ma non vengono messi nella condizione di farlo, anzi, il "coltello viene girato nelle loro piaghe.

Questa società non ha più bisogno di una religione, di un ideale politico, di una corrente di pensiero. Sono tutte cose ormai superate.

Adesso c'è il calcio, la televisione, il gossip..........



[SM=g2133856]



caro Pino,

un tempo non lontano (ma sembrano trascorsi secoli) esisteva l'arte del recupero: si aggiustavano gli ombrelli sostituendone le bacchette danneggiate o ricucendo gli strappi; in egual modo si faceva per le sedie, gli abiti, le scarpe; pezzi di bicicletta venivano riassemblate ed i coltelli venivano riaffilati dall'arrotino.

non si buttava nulla e si viveva meglio.

Oggi, nell'era del consumismo, su butta via tutto ciò che potrebbe facilmente essere sistemato e riutilizzato ma ciò che fa più male è constatare che il consumismo porta la nostra società, o meglio i nostri governanti, o meglio i nostri ministri, a gettare nel nulla esseri umani, persone, individui che potrebbero facilmente, se solo lo si volesse, essere "risistemati" e recuperati, con enormi vantaggi per la società, anche in termini economici e di risparmio, chissa, magari rendendo produttivi i nostri detenuti ed inserendoli in nuclei che ne valorizzerebbero i loro pregi.

Ma a chi ha tanto, troppo, non frega proprio nulla di chi ha poco meno che niente.

Forse faccio un pò di confusione tra stato e governo ma nella sostanza, chi detiene il potere e lo usa per distruggere la dignità di altri esseri umani, forse solo meno fortunati, colpevoli di essere nati nel posto sbagliato e nel tempo sbagliato, non merita nè fiducia, nè rielezione.

Se un ministro (per fare solo un piccolissimo esempio) può permettersi di spendere 15.000€ per acquistare sigari cubani, stesso importo che consente ad un pensionato di "sopravvivere" per tre anni, vuol dire che questo governo è marcio, esattamente come il governo precedente e forse, purtroppo, come quelli futuri.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:32. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com