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IL SOLZENICYN DEI TESTIMONI DI GEOVA, RAYMOND VICTOR FRANZ, E' MORTO

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2010 10:52
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Breve e dovuto ricordo commemorativo
Questa mattina è deceduto, per emorragia cerebrale, Raymond Franz!




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Chi è Raymond Franz!



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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« La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una inutile speranza, riceve come ricompensa una serenità crescente ».



Ho letto molti libri nella mia vita!

Alcuni di questi libri hanno fatto la differenza, scuotendo persino la mia emotività. Uno di questi libri fu "Crisi di coscienza", letto nel 1988, scritto da Raymond Franz.

Ieri, Raymond Franz, è morto all'età di 88 anni dopo un’emorragia cerebrale, forse a causa di una caduta.

Non ho avuto modo di conoscere Franz personalmente. Ma è bastato leggere il suo libro per provare una profonda ammirazione e rispetto.

Dal 1971 al 1980, Franz è stato un membro del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova, il più alto ordine spirituale della Torre di Guardia (WTS).

All'epoca c'erano dai 12 ai 18 membri di questo corpo che presiedevano le operazioni di tutto il mondo per sette milioni di testimoni di Geova. Il Corpo Direttivo è responsabile della supervisione del lavoro di predicazione, dell'interpretazione delle Sacre Scritture e di tutte le operazioni internazionali. Pertanto, si tratta di uomini con compiti di potere mondiale.

Durante la metà degli anni '70, fu nominato responsabile per il controllo della stesura di nuove pubblicazione. Edward Dunlap (conosciuto come Preside della scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad), fu l'autore del libro "Commento alla lettera di Giacomo". Durante una riunione ci furono alcune osservazioni da parte di Fred Franz (zio di Raymond) su alcuni "passaggi" del libro che furono "corretti". Raymond rimase perplesso e cominciò a rendersi conto di quanto fuorviante e dogmatica fosse la dottrina dei tdG.

Nel capitolo 4 del libro "Crisi di coscienza", Ray Franz racconta:


Ed Dunlap stava scrivendo un commento della Lettera di Giacomo e Fred Franz aveva chiesto una modifica alle note di Dunlap su Giacomo 3:1, dove il discepolo dice:

« Non molti di voi divengano maestri, fratelli miei, sapendo che riceveremo un più grave giudizio

Le note che Dunlap aveva preparate affermavano che ciò era, evidentemente, un monito contro individui non qualificati che cercavano di servire come maestri, solo perché spinti dal desiderio di preminenza. Fred Franz chiese che la maggior parte delle note fosse eliminata ma non fornì alcuna spiegazione specifica a sostegno delle sue obiezioni, soltanto chiese per iscritto:

« Se Gesù diede alcuni come maestri, quanti se ne dovevano scegliere? E siccome è Gesù che fa il dono, come poteva Giacomo dire agli uomini non molti di voi divengano maestri ‘? Come lo stesso Giacomo divenne un maestro? ».

Giacché mi era stato affidato l’incarico di soprintendere al progetto di sviluppo del commentario, durante la riunione del Comitato chiesi a Fred Franz di chiarirci la sua obiezione e di dirci esattamente cosa egli pensava che quel testo significasse. Egli affermò di credere che il suo significato fosse il seguente: è volontà di Dio che ci siano pochi uomini nell’intera congregazione cristiana che possano correttamente definirsi « maestri ». Gli chiesi chi avrebbe potuto esserlo nel nostro tempo. Con tono molto pacato la sua risposta fu:

o Ebbene, credo d’essere io. Sono stato qui al quartier generale per più di cinquanta anni e sono stato impegnato nell’attività di scrittore e di ricerca durante la maggior parte di questo tempo, pertanto, ritengo di esserlo. E ci sono altri fratelli nel mondo che lo sono ».

Questa risposta costituì un’altra occasione in cui l’effetto fu così sorprendente che le parole si impressero indelebilmente nella mia memoria. Non fui il solo testimone di ciò, perché queste affermazioni furono fatte dinanzi agli altri tre membri del Comitato degli Scrittori. In base a quanto aveva detto, noi tutti avremmo dovuto identificare per nome un solo maestro sulla terra: Fred Franz; fummo lasciati nell’incertezza su chi fossero gli altri. Come dissi a Lyman Swingle in più di un’occasione in seguito, rimpiangevo di non aver continuato la discussione insistendo per conoscere i nomi degli altri « maestri » dei nostri giorni; purtroppo, la risposta mi aveva lasciato temporaneamente senza fiato.

Nelle stesse note in cui aveva mosso l’obiezione al materiale di Dunlap, il presidente Franz aveva anche suggerito l’aggiunta dei seguenti aspetti nel nascente commentario (la citazione è tratta dalla pag. 2 dei suoi appunti):

« Noi non sappiamo come lo stesso Giacomo fosse diventato un maestro. Sappiamo solo che il suo fratellastro,......




Ray cominciò a provare rimorsi di coscienza fino a che, nel 1979, si trovò di fronte a un bivio. Lo narra nel suo libro, all’inizio del decimo capitolo:

Alla fine del 1979 giunsi ad un bivio.
Avevo trascorso quasi quarant’anni come rappresentante a tempo pieno, operando ad ogni livello della struttura organizzativa; gli ultimi quindici anni li avevo impiegati presso il quartier generale internazionale e nove di questi ultimi come membro del Corpo Direttivo mondiale dei Testimoni di Geova. Proprio questi ultimi anni costituirono per me un periodo cruciale. Le illusioni dovettero fare i conti con la realtà.
Mi son trovato ad apprezzare la giustezza di una citazione che ho letto di recente, fatta da uno statista ora morto, il quale disse:
« Il grande nemico della verità molto spesso non è la menzogna, deliberata, meditata e disonesta, ma il mito persistente, persuasivo e illusorio"
.(Crisi di coscienza, p. 309)

Così, Franz, insieme alla moglie Cynthia, decise che non poteva più far parte del dogmatismo inflessibile dei testimoni di Geova. All’età di 58 anni, nel 1980, Franz e sua moglie lasciano la sede centrale (il quartier generale di Brooklyn) dei testimoni di Geova.

In seguito, i coniugi Franz, cominciarono ad affrontare varie accuse mosse loro dalla sede dei tdG. L’accusa più grave fu quella di aver messo in discussione alcuni insegnamenti della Società Torre di Guardia e pertanto, Franz, fu “incriminato” di apostasia.

Nel maggio del 1980, Franz, fu invitato a discutere della sua posizione “dottrinale” e dopo tre ore di “interrogatorio”, il legame con i tdG cominciava ad indebolirsi ulteriormente.

Il primo di settembre del 1980, fu emanata una circolare presso i sorveglianti di distretto che poneva restrizioni più rigide per coloro che si ostinavano a discutere gli insegnamenti emanati dalla Torre di Guardia, per cui si potevano prendere “opportune azioni giudiziarie”.

Il 15 di settembre, in un articolo della Torre di Guardia, si annuncia un cambiamento di politica in materia di disassociazione, affermando che anche coloro che si dissociano volontariamente sono da considerare alla stregua dei disassociati. Questo significava che non si poteva socializzare o mangiare in compagnia di dissociati, perché tale comportamento sarebbe stato sanzionato con la disassociazione.

Fu questo il motivo principale che portò all’espulsione Raymond Franz, in quanto fu visto pranzare con un “dissociato”, che poi era il suo nuovo datore di lavoro.

Uno dei più importanti membri del Corpo Direttivo dei testimoni di Geova fu espulso. Nella sua posizione, Franz, poté scrivere il libro “Crisi di Coscienza”, una crisi che affrontai anche io, con la differenza che Raymond ebbe la capacità di scrivere una accurata storia del movimento dei tdG a livello mondiale.

Ho versato molte lacrime dopo aver letto le “lacrime” di Raymond Franz, mentre raccontava cosa è successo dietro le quinte dell’organizzazione, dove avevo riposto fede e fiducia per lungo tempo.

Raymond Franz era un uomo semplice, non ha cercato ricchezze. Ha passato gli ultimi anni tra affanni economici e di precaria salute, senza risparmiare, però, una disponibilità nel far conoscere il suo vissuto e le contraddizioni che ha incontrato.

Personalmente, non provo più amarezza e non mi focalizzo sugli effetti debilitanti che hanno caratterizzato certe “negatività” all’interno della comunità dei testimoni di Geova, dove ho trascorso buona parte della mia vita.

Sono d’accordo con Franz, quando dice: “Non c'è esperienza che non può portare qualche beneficio, se siamo disposti a lavorare a tal fine. Alcune di queste esperienze si caratterizzano come negative e spiacevoli, ma possono spesso insegnare più di quelle piacevoli. Ciò, non scusa dalle responsabilità coloro che hanno contribuito alle nostre decisioni che probabilmente non avremmo fatto se non fossimo stati male informati. E 'stato, probabilmente, lo spirito insensibile così spesso manifesto nella WTS che più mi ha turbato . "

Lasciare un’organizzazione, dove hai “militato” per decenni, è una sfida.

Franz, come molti di noi, non ha subito un’inerzia emotiva, ma ha continuato un viaggio di crescita anche nell’ultima stagione della sua vita.

E’ mia convinzione personale che Raymond Franz era un gioiello di uomo. Fece più bene ai testimoni di Geova che come lui hanno riscontrato delle “contraddizioni”, che quando ricopriva il ruolo di insegnante del Corpo Direttivo. Ray ha dato una testimonianza scegliendo la strada dell’onesta intellettuale, pagando a caro prezzo il suo sacrificio per se e per i sui cari.

Trovo straordinario per me come un uomo che non ho mai conosciuto di persona potesse suscitare un effetto così profondo nella mia vita.
Ecco perché sento un intimo senso di tristezza per la perdita di Ray.

Grazie Ray per quanto hai saputo dare!

Pino Lupo


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[Modificato da parliamonepino 04/06/2010 07:39]



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Ho fatto delle "precisazioni" sul mio scritto dedicato a Raymond Franz, dopo essermi confrontato con il Forum di Delemme, dove sono stato appostrofato come "buontempone"!


tdgrisposteadomande.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Non cambia, nella sostanza, ciò che ho dichiarato sulla figura di Raymond Victor Franz, di cui conserverò un ricordo fatto di sentimenti di gratitudine.

Ray Franz, con il suo libro, imitato da molti, mai eguagliato, ha aperto una breccia nel muro così "impenetrabile" dei tdG, il resto lo farà internet, strumento devastante per chi fino ad ora ha tenuto nascosto un "sommerso di menzogne".

Non sottovalutiamo la possibilità, comunque, che ogni "Impero" o "Istituzione" sono crollati, spesso, per le lotte "intestine".

Pino Lupo




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Grazie Pino.
Grazie per avercelo ricordato a tuo modo.....

Un grande rimane sempre un grande. Qualunque cosa ne dicano i suoi "nemici".


Noi ex, lo porteremo sempre nel nostro cuore con un gran senso di riconoscenza e con immenso debito di gratitudine per averci aperto gli occhi.

Che Dio gli renda davvero merito..... Shalom.
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