Nella nostra vita si presentano, ogni giorno, degli ostacoli che in genere chiamiamo problemi.
Il problema è un quesito in attesa di risposta.
Vado subito al punto che vorrei mettere in evidenza, cioè che ho conosciuto persone che preferiscono rimanere nel problema. Addirittura, per assurdo, mi è capitato di conoscere persone che se gli risolvi il problema non lo accettano, lo rifiutano. Vogliono convivere con il problema.
Ci sono persone che parlano sempre del loro problema, ma guai a risorverlo!
Ci sono anche persone che 10 anni fa, 20 anni fa, 30 anni fa, indipendentemente dal problema che avevano, hanno sempre manifestato un atteggiamento di tormento e disagio, pronti a fare le vittime.
Questo significa che il problema non è il problema. Il problema è l'atteggiamento rispetto al problema.
Certe persone sono parte del loro problema e saranno sempre preoccupate.
C'è un detto spagnolo che dice: "Si tiene remedio, porquè te preocupas? Y si no tiene remedio, porquè te preocupas?".
E' probabile che il Dio inventato dagli uomini sia morto.
Un Dio vendicativo, capriccioso, fiscale, crudele, mi sembra una figura troppo umana, non può essere che una idea malsana dell'uomo. Questo Dio non è morto, non esiste.
L'uomo ha costruito lager, sterminato intere civiltà e compie atrocità di ogni tipo. Gli uomini hanno creato questo mondo orribile.
Il Dio, inventato dagli uomini, non è divino; l'uomo, frutto della natura, è snaturato e privo di solidarietà umana.
Dio è morto. Cerchiamo almeno di salvare l’Uomo.
VERSO L'ISOLA CHE NON C'E'
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