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L'ETICA PRETOFILA (pedofilia - omertà - politica - 8 per mille)

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2010 19:15
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04/04/2010 15:00
 
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L’etica pretofila


- di Paolo De Gregorio, 3 aprile 2010


Un luminoso esempio di collaborazione dei preti con la giustizia:
il sacerdote brasiliano che ha trovato il corpo della povera ragazza,
Elisa Claps, di Potenza uccisa e ritrovata nel sottotetto della chiesa,
non ha denunciato il fatto e solo dopo 4 mesi, di fronte ad un interrogatorio di polizia, ha ammesso il fatto.

Esattamente come per la pedofilia
, il comportamento dei preti di fronte a qualcosa che può danneggiare la Chiesa è schifosamente omertoso, elusivo, omissivo, stende silenzi, compra silenzi, a volte è minaccioso, insomma l’esatto contrario di un comportamento etico, che sarebbe obbligatorio per chi vuole giudicare i peccatori.

Da 30 anni almeno la Chiesa copre le malefatte dei suoi ministri,
tutti i vertici hanno sempre saputo tutto e hanno sempre coperto tutto,
Papa compreso.

Con immensa spudoratezza la Chiesa oggi fa la vittima di fronte alle denunce dei giornali di mezzo mondo, e sostiene di essere perseguitata come lo furono gli ebrei.

Il magistrato di Milano che ha denunciato la totale mancanza di collaborazione perché non ha mai ricevuto denunce da parte della Chiesa, ma solo dagli abusati o dai familiari, è stato immediatamente e irritualmente fatto oggetto di indagine da parte degli ispettori alfanidi.

Insomma questi lugubri scarafoni neri sostengono che non fanno politica e invitano a non votare la Bonino e la Bresso, fanno vincere la Lega e la Lega ringrazia impegnandosi a contrastare la pillola abortiva, coprono i pedofili e danno la colpa ai giornalisti e i perseguitati sono loro.

Prendono l’8 per mille sulle tasse degli italiani e fanno vincere da 50 anni la destra.

Non sarebbe meglio che ognuno di noi prima di devolvere l’8 per mille alla Chiesa ci pensasse
10 volte?



Paolo De Gregorio
  
[Modificato da ®@ffstef@n 04/04/2010 15:01]
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11/04/2010 14:41
 
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 Ma come sono buoni i telegiornali

con la Chiesa dello scandalo pedofilia



È noto che il livello di servilismo dei telegiornali italiani nei riguardi della Chiesa cattolica è secondo solo a quello riservato ai partiti di governo, ma certamente colpisce la prudenza - che sovente sconfina nella reticenza - impiegata per raccontare il caso dei preti pedofili, uno scandalo di dimensioni mondiali che sta facendo tremare le mura del Vatic-ano e che ha già prodotto reazioni incerte e scomposte da parte delle gerarchie ecclesiastiche, quali quelle su improbabili confronti storici con la persecuzione degli ebrei. Solo che qua le vittime non sono i preti, sarebbe da chiarirlo una volta per tutte, ma i minori oggetto di abusi.

Verrebbe da domandarsi cosa sarebbe successo se lo scandalo, invece che all'interno delle parrocchie, fosse scoppiato nelle moschee sparse in tutta Europa, come avrebbero reagito i media italiani?
Con la stessa moderazione e volontà di protezione? Non credo.

È facile immaginarsi titoli indignati, talk show infuocati, demagoghi pronti a salire sulle ruspe per abbattere i luoghi di culto islamici, fiaccolate di cittadini indignati. Invece i cattivi stanno all'interno della Chiesa cattolica e allora va beh, conviene a tutti che ce ne dimentichiamo.
Poi, si dice, sono casi isolati. Intanto così isolati non sembrano, visto che ogni giorno esce fuori qualcosa, ma poi il dubbio, credo legittimo, è che molti episodi siano destinati a non essere mai scoperti e a cadere lentamente nell'oblio, senza punizione per i colpevoli e pietà per chi ha subito violenza.

Perché quando le vittime non trovano il coraggio di parlare la verità appare destinata a rimanere coperta, e certamente il clima che si respira, di sostegno e fiducia incondizionata nelle gerarchie ecclesiastiche, probabilmente non aiuta a trovare la forza per denunciare.

Ieri nella trasmissione di Italia uno Le iene è stato intervistato un parroco che ha ammesso di essersi macchiato di abusi sui minori. Alla domanda del giornalista, che gli chiedeva quali passi intendesse intraprendere per rimediare ai suoi crimini, il prelato rispondeva candidamente di avere già fatto tutto il possibile: mi sono confessato (con un prete, non alla polizia) e prego.

Ecco, il dubbio agghiacciante rimane questo:
quanti sacerdoti pensano che basti la preghiera e il sacramento della confessione per sentirsi a posto con la coscienza e rimanere alla guida di una comunità di fedeli?
 
[Modificato da ®@ffstef@n 11/04/2010 14:44]
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11/04/2010 19:15
 
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 pedofilia vaticana= chiacchiericcio -

di Paolo De Gregorio,
5 aprile 2010

L’esorcista cardinale Sodano, nella piazza pasquale, derubrica il gravissimo e universale scandalo della pedofilia fra i preti cattolici, coperto per almeno 30 anni, e di cui ancora conosciamo solo la punta dell’iceberg, ad una campagna stampa dei nemici della Chiesa (che si sente vittima e perseguitata), e lo definisce un “chiacchiericcio”.

Ricorda in modo impressionante la strategia berlusconiana, vittima delle toghe rosse che lo perseguitano, che non parla mai nel merito dei suoi processi e, soprattutto, non ha mai denunciato l’autore o gli autori dei millantati complotti, che avrebbero costruito i processi su false prove inventate a tavolino.

Le migliaia di casi accertati di violenze sessuali, soprattutto su minori, nessuna delle quali è stata denunciata alla magistratura da parte dei vescovi, che hanno sempre saputo tutto, attuale Papa compreso, sputtanano per l’eternità la pretesa autorità etica e morale della Chiesa nel suo complesso, Curia e sacerdoti, che si sono rivelati un covo di individui sessuofobici, malati, omertosi come i mafiosi, a cui vanno aggiunte le porcherie bancarie del cardinale Marcinkus, i riciclaggi di denaro sporco della banda della Magliana di cui uno dei capi è misteriosamente sepolto nella cripta di S. Apollinare a Roma , e via elencando.

In Italia il Vaticano è un partito politico, finanziato dallo Stato con l’8 per mille e altre provvidenze per le scuole cattoliche, che altera in modo profondo la democrazia chiedendo pubblicamente ai cattolici un voto per la destra, sia quella democristiana di un tempo, sia quella leghista e berlusconiana di oggi.

E bisogna finirla con la favola che la Chiesa fa del bene.

E’ vero che essa è radicata tra i poveri e si occupa materialmente di dare servizi che dovrebbe fornire lo Stato, ma essa lo fa con i soldi delle tasse, cioè nostri, e non lo fa disinteressatamente, ma per mantenere i poveri sotto l’egemonia ideologica cattolica, che significa fabbricare persone rassegante e ingannate da promesse di una miglior vita.

Parlo dei poveri perchè oggi che i partiti della “sinistra sparita” li hanno abbandonati, trovano nella Chiesa l’unica entità sul territorio che può dare loro ascolto e qualche piccolo aiuto, e quindi mai ha pesato così tanto politicamente, in quanto determina, con il suo peso e le sue indicazioni di voto, la vittoria elettorale della destra.

Sia nel Lazio che in Piemonte, dove la vittoria si è avuta per poche migliaia di voti, lo schierarsi del Vaticano è stato decisivo. Altro che prendersela con Grillo come fa il PD!!
Chi vuole cambiare governo in Italia e vuole pensare ad una economia ecosostenibile, limitare nascite ed immigrazione per un giusto rapporto tra numero di abitanti e risorse disponibili, chi desidera l’autosufficienza energetica ed alimentare, insomma chi usa la ragione e la razionalità per fermare il disastro ambientale, si troverà sempre di fronte i capitalisti e i loro alleati preti, che ci vogliono entrambi scimmie ammaestrate al consumo e alla irrazionalità.

Sono nemici di ogni vero progresso, arroganti nel difendere le loro malefatte, fanno apertamente politica, ed è ora di considerarli avversari e privarli dei finanziamenti pubblici.
 
 


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