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Berlusconi deve pagare per Bolzaneto

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2010 14:56
07/03/2010 14:56
 
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sabato, 06 marzo 2010

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Berlusconi deve pagare per Bolzaneto


silvio_berlusconiCon 44 condanne in appello si è chiuso definitivamente l'accertamento giudiziario su uno degli episodi più inquietanti e scandalosi della storia della repubblica. Le condanne, pur modestissime a fronte dei crimini commessi, hanno accertato una realtà storica raccapricciante, resta ormai solo la Cassazione che però non potrà cambiare quanto accertato nel merito.

Nei giorni del G8 a Genova sappiamo oggi ufficialmente che le forze dell'ordine furono dirette contro la massa dei dimostranti, procedendo per cariche brutali a procurare gravi lesioni a molti cittadini e cittadine inermi e innocenti, che rastrellarono centinaia di persone a caso, che irruppero in una scuola per massacrarne altre centinaia che stavano dormendo e che infine costituirono un centro di detenzione assolutamente abusivo e criminale, sia perché totalmente al di fuori dei regolamenti che per il tenore dei comportamenti assunti dalle forze dell'ordine.

Per coprire questa vasta attività criminosa produssero poi prove e testimonianze false, condite da un'omertà più degna della mafia che dei corpi dello stato.


Persone pestate, umiliate, costrette  sfilare sotto le botte e a cantare marcette fasciste, donne e uomini minacciati di stupro e di altre conseguenze terribili.


Niente di tutto questo è permesso dalle leggi del nostro paese e gli ufficiali ed agenti andati a processo si sono salvati solo per il raggiungimento della prescrizione, perché in Italia non esiste il reato di tortura e perché hanno potuto contare sulla complicità dei colleghi, dei rispettivi corpi d'appartenenza e, soprattutto, della copertura politica del governo e del partito di Silvio Berlusconi. Pagheranno qualche risarcimento alle vittime, per loro finisce così.


Non è difficile oggi collegare
le cariche partite "per errore" contro gli enormi cortei di gente inerme con le condizioni di detenzione di Bolzaneto, con la spedizione punitiva alla scuola Diaz e con la "macelleria messicana" al suo interno, con l'attento lavoro di propaganda che ha preceduto il G8 e con la pioggia di ricompense che hanno premiato chi in quel giorno si sporcò le mani con il sangue dei propri concittadini. Non è difficile collegare l'incapacità di fermare chi provocava danni (alla fine i fermati e mandati a processo saranno pochissimi e per lo più colti a caso) all'energia con la quale furono repressi gli inermi.

Sappiamo che i funzionari dell'epoca sono stati promossi a più alte responsabilità, sappiamo che una delle figure meno dignitose è ancora lì, insieme a quelli che pochi giorni fa hanno caricato brutalmente un presidio in Val di Susa riducendo malissimo due persone del tutto inoffensive.

Sappiamo che un giornalista, oggi deputato del PDL, era sul campo e insieme alla stampa controllata da Berlusconi si è dato da fare per intorbidire le acque, sappiamo che era pagato dai servizi segreti per diffondere allarmismi e false notizie contro i terroristi islamici e sappiamo che scrisse allarmanti falsi in occasione del G8. E che non era solo.

Sappiamo che il medico che a Bolzaneto torturava i pazienti invece di prestare loro soccorso, non ha ricevuto nemmeno un ammonimento dal suo ordine, lo stesso si può dire per tutti gli altri coinvolti.

Non è interessante il destino di questi piccoli personaggi infami, se non in quanto certifica una precisa linea politica e indica precise responsabilità, peraltro mai negate da Berlusconi, che su quanto successo a Genova ha fatto in fretta a stendere un velo d'impenetrabile oblio.

Si tratta di responsabilità gravissime, dirette ed auto-evidenti, che divide con l'allora Ministro dell'Interno Scajola e con Gianfranco Fini, che prese tanto a cuore la gestione dell'ordine pubblico da passare più tempo con la polizia di Genova che con i "grandi" convenuti.
Un governo che deve rispondere per i gravi reati che ormai sono stati certificati dai tribunali di stato e ancora di più lo deve in quanto quegli stessi politici sono ancora al governo, quegli stessi funzionari sono ancora addetti alla nostra "sicurezza".

Non è per qualche astruso senso di rivalsa che bisogna chiedere a Silvio Berlusconi di rispondere di questi crimini, quello che è successo a Genova ha suscitato scandalo in tutta Europa, anche tra autorevoli esponenti della destra europea.

Si è trattato di una clamorosa infrazione allo stato di diritto, si è trattato di un tradimento delle istituzioni verso i cittadini e di una sovversione delle leggi che regolano l'esercizio del monopolio della violenza da parte dello stato.

Sarebbe quindi quanto mai opportuno che Silvio Berlusconi trovasse il coraggio di rispondere su questi fatti e di respingere, se può, l'evidenza che lo vuole mandante e complice di quei crimini e di quei criminali, responsabile della rottura della legalità costituzionale e, soprattutto, capace di scatenare una repressione brutale e cieca potenzialmente in grado di provocare una vera e propria strage.

La forma corretta di questa risposta è quella di un discorso davanti alle camere, perché non è materia da show televisivo e affidarne la regia a Bruno Vespa sarebbe oltremodo offensivo per le vittime.

Davanti a queste condanne deve smettere di nascondersi vigliaccamente dietro ai funzionari che ha promosso e beneficato negli anni, qui non si tratta di rispondere ad accuse per comportamenti sessualmente inconsulti o relazioni al limite della pedofilia con minorenni consenzienti, qui si tratta di rispondere all'accusa di aver pianificato e portato a termine una brutale aggressione illegale ai danni di migliaia d'inermi e innocenti cittadini italiani.

Il presidente del Partito dell'Amore ha le mani sporche del sangue dei suoi concittadini, deve spiegare cosa è successo. A loro, all'Unione Europea e anche alla storia, che pure si dev'esser ormai fatta un'opinione piuttosto precisa.

Lasci perdere il maggiore partito d'opposizione, ormai moralmente compromesso e complice delle stesse dinamiche, spieghi agli italiani e all'Europa perché sotto la sua direzione è stato commesso un numero tanto impressionante di crimini ai danni dei cittadini e perché lui non si è mai curato di sanzionare un solo responsabile, preoccupandosi al contrario di promuoverli tutti.

Il conto è sul tavolo, Berlusconi deve pagarne il prezzo politico, ma possiamo essere quasi certi che si defilerà
vigliaccamente, affidando il compito d'offendere ancora gli italiani alle baggianate di un Cicchitto e o di Capezzone, si è già capito che questo genere di debiti Berlusconi preferisce pagarli a babbo morto. Lo sappiamo tutti che il sedicente "grande statista" è solo pagliaccio pavido nascosto sotto molti strati di cerone e dietro uno spesso cordone di polizia.
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