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La torta del monsignore e dei suoi gerarchi vatican talebani

Ultimo Aggiornamento: 03/07/2010 23:00
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12/02/2010 14:48
 
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La torta del monsignore



Di chi sono le scuole materne cattoliche?

A chi appartengono, chi ne è responsabile, chi le gestisce e ne assicura il buon funzionamento?

Dipende dalla direzione che prendono i soldi. Se si tratta di chiederli, attingendo alle casse dello Stato, cioè alle tasche dei contribuenti, compresi i non-cattolici e i cattolici che credono nella scuola
pubblica, allora gli asili parrocchiali e delle suorine sono a pieno titolo della Chiesa. Che batte cassa ormai senza più eufemismi e giri di parole:

“Se c’è una torta, il 30% di quella torta va messo per le scuole cattoliche”
, questa è una
dichiarazione di monsignor Ernesto Vecchi, vescovo e vicario generale della Diocesi di Bologna, e risale a soli quattro mesi fa.

Se invece i soldi c’è da darli, allora gli asili parrocchiali non sono più di nessuno, solo solo del prete che li gestisce, la Chiesa non c’entra più e non ne è più responsabile.


Com’è accaduto nel caso di quell’asilo del ferrarese, dipendente dalla diocesi di Bologna, il cui sacerdote-maestro, condannato in primo grado per molestie di tipo pedofilo sulle bambine a lui affidate, fu obbligato a risarcire le famiglie delle piccole vittime con 28 mila euro di provvisionale, che risultando nullatenente non pagherà mai.


Ma la sua Diocesi neppure: dopo essersi strenuamente opposta (con successo) nel corso del processo ad essere riconosciuta come responsabile civile per i danni, ora rifiuta anche, con un silenzio imbarazzato e fragoroso, di dare una risposta purchessia all’appello dell’avvocata delle famiglie, che chiede al cardinale Caffarra se non senta almeno il dovere morale, in mancanza dell’obbligo legale, di risarcire quelle bambine che furono messe fiduciosamente nelle mani di un sacerdote traditore del suo abito.

La Chiesa di Bologna, al momento in cui scriviamo queste righe, non ha trovato neppure il coraggio (vogliamo dire la dignità?) di rispondere con un sincero “no” a quella richiesta, così come non  ha trovato in due anni la sensibilità di scrivere due righe di rammarico e scuse a quelle famiglie che di madre Chiesa si erano fidate.

Il pontefice chiede di aprire le porte alla verità sui casi di pedofilia nella Chiesa, ma a Bologna si chiudono le finestre (e le bocche) e si spera che nessuno ne parli.

Ora che qualcuno ne ha parlato, attendiamo l’inevitabile corsivo indignato su Bologna Sette di domenica prossima contro le falsità dei laicisti.

Se serve uno spunto, ricordiamo che, sempre quattro mesi fa, monsignor Vecchi dichiarò testualmente che “la parità si fa coi soldi”.

Il rispetto per gli altri anche, almeno qualche volta, eccellenza.

(blog - smargiassi)
 
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12/02/2010 15:03
 
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Parroco molestò 10 bambine Appello a Caffarra per la provvisionale



Un parroco (della Curia di Bologna) condannato per molestie sessuali su 10 bambine che frequentavano un asilo cattolico da lui gestito (in provincia di Ferrara).

La sentenza di primo grado lo obbliga - anche - a pagare 28mila euro di provvisionale: soldi che da due anni le famiglie delle piccole stanno ancora aspettando.

E ora il loro avvocato fa appello alla Curia. Con una lettera a monsignor Carlo Caffarra, chiede che ci si attivi per quei pagamenti.


L'APPELLO
-

«Il silenzio che la Curia bolognese ha riservato alle piccole vittime del processo offende, stupisce e rattrista, tanto quanto i delitti di pedofilia attribuiti in sentenza al parroco condannato», scrive l’avvocato Claudia Colombo, parte civile per le 10 famiglie ferraresi.

L'avvocato invita l'alto prelato «in ossequio ai principi della Carta formativa della scuola cattolica dell’infanzia, da lei emanata, ad attivarsi affinchè a quelle famiglie vengano effettivamente pagate le provvisionali esecutive decretate in sentenza».


LA VICENDA
-

L’appello riguarda le pene inflitte dal tribunale di Ferrara ad un sacerdote della Curia di Bologna, che gestiva un asilo cattolico in provincia di Ferrara, condannato per molestie sessuali su 10 bambine, a 6 anni e 10 mesi di pena nell’aprile 2008, e al pagamento di 28mila euro, provvisionale esecutiva ma disattesa da 2 anni: al momento è pendente il processo d’appello fissato addirittura per il 20 gennaio 2012.

Il legale sottolinea le contraddizioni tra la Carta di cui Caffarra è stato estensore e promotore nel settembre 2009 e i fatti di questo processo: una Carta, applicata a tutte le scuole d’infanzia cattoliche, in cui i principi più importanti sono che «il gestore e gli insegnanti delle scuole materne parrocchiali debbono condurre un’esemplare vita cristiana e che i bambini vanno trattati e educati con rispetto ed amorevolezza».

E secondo il legale la Curia potrebbe - anche se non deve dal punto di vista giuridico - far fronte alle provvisionali (i risarcimenti dei danni psicologici patiti) che il parroco in questione ancora non ha fatto avere alle famiglie.

(corrieredibologna)


Oggi, quell'amore del quale la chiesa si riempie la bocca.
è sinonimo di  PEDOFILIA , PRETI PEDOFILI.

Andatevene fuori dalle scatole, magari nel deserto
e fermatevi per 40 anni.
 

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12/02/2010 17:21
 
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LE VITTIME
DELLA PEDOFILIA CLERICALE


“Chiunque scandalizza uno di questi bambini che credono in me, è molto meglio per lui legarsi il collo ad una pietra e gettarsi nelle profondità dell’oceano” dice il Signore.


Già!!! “Chiunque scandalizza uno di questo bimbi farebbe meglio a gettarsi in mare con una macina al collo”. (Matteo,18,11-10) 

La pedofilia all’interno della Chiesa cattolica ha tradito Cristo.




La pedofilia è un reato grave, peggiore, forse, anche dell’omicidio, in quanto distrugge l’innocenza e la vita dei bambini che la subiscono; ci vogliono anni e molte sedute perché la vittima possa avere una vita normale (sempre che sia possibile) .

I danni fisici e psicologici sono molto gravi; oggi il materiale pedopornografico circola liberamente in Internet senza alcun controllo e favorisce il traffico di bambini nei Paesi più poveri.

La pedofilia è un male molto diffuso nella Chiesa Cattolica: a causa dell’astinenza sessuale e della visione della donna come essere “amorale” o “non all’altezza dell uomo”è diventato molto frequente nell ambiente clericale

Sì, meglio un bambino che una donna: almeno non ci si deve relazionare intellettivamente e i bimbi possono essere plagiati più subdolamente!!!



VIGLIACCHI
 




 Rinchiudeteli a pane e acqua
e gettate quella chiave maledetta.
[Modificato da ®@ffstef@n 12/02/2010 17:27]
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12/02/2010 17:27
 
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Le vittime e i carnefici.


Provo un profondo senso di nausea, è quasi violento, è un dolore che si insinua sotto la pelle e attraverso il sangue mi arriva al cuore.

Ci sono molti crimini orribili a questo mondo.

La tortura, lo stupro, la violenza fisica e psichica, la sopraffazione, la violenza sugli animali.

Non è giusto fare una classifica del crimine più devastante.

Il crimine che un adulto, nella piena capacità di intendere e di volere, fa nei confronti dei bambini è forse fra i crimini più atroci di questo mondo.

Ho letto con sgomento l’ichiesta del giornalista Paolo Tessadri apparsa su l’Espresso in cui il giornalista rivela che fra gli anni 50 e sino al 1984 più di sessanta bambini sordomuti dell’istituto Antonio Provolo di Verona sono stati violentati dai preti che operavano in quella struttura. Solo ora quei bambini, ormai adulti, hanno trovato la forza di raccontare la storia denunciando i preti che, a quanto pare, non andranno incontro a nessuna sanzione.

Con che coraggio noi omosessuali veniamo continuamente additati come diversi da gente che fa cose così orribili?

Con quale coraggio le istituzioni ecclesiastiche vogliono “guarire” gli/le omosessuali quando all’interno dei loro gruppi si nascondono orribili lupi travestiti da agnelli?

La signora Mussolini, che passa il proprio tempo a fare interrogazioni parlamentari su spot televisivi, ha intenzione di fare qualcosa contro questa gente?

Dove sono
il ministro della giustizia?  
E Maroni?


Quali provvedimenti si prenderanno?
Perché i mass media tacciono su questi orribili crimini?
E che ha da dire il papa?

Insomma l’omertà intorno a casi come questo è assolutamente vergognosa, continuo a vedere ministri andare in televisione a discutere di ogni cosa ma vorrei che si cominciasse a fare qualcosa contro la violenza sulle donne e sui bambini.

La Carfagna dovrebbe uscire dal suo stato di trance per fare leggi serie e responsabili contro i pedofili di ogni genere.

Rimane una profonda tristezza nel sapere che un’istituzione che dovrebbe proteggere i più deboli e che dovrebbe portare in giro parole d’amore nasconde crimini di questo livello, insabbiando per anni notizie così gravi e nascondendo a tutti la verità.



 Rinchiudeteli a pane e acqua
e gettate quella chiave maledetta.

   
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04/03/2010 18:16
 
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L’illegale rifiuto delle scuole private paritarie all’iscrizione di alunni con disabilità

  
di ALESSANDRO FREZZATO

Accade molto spesso che le scuole private paritarie quando si trovano di fronte ad una famiglia che intende iscrivere il proprio figlio portatore di handicap,  consigliano alla stessa famiglia di rivolgersi ad una scuola statale, oppure, se accettano l’alunno, delegano ai genitori il pagamento dell’insegnante di sostegno.
 

Sta di fatto che in entrambi i casi queste scuole compiono un atto illegale e rischiano di perdere lo status di “paritarie”.

Le scuole private paritarie infatti, per il solo motivo di aver deciso di usufruire della legge sulla parità,  sono tenute a garantire il diritto allo studio, a eliminare tutte le barriere architettoniche e a mettere a disposizione personale ausiliario per l'assistenza igienica e l'igiene personale degli alunni disabili.

A regolare il quadro é la legge 62/2000: le scuole paritarie in pratica hanno gli stessi obblighi delle scuole pubbliche. Inoltre, secondo un decreto ministeriale firmato dal
ministro Gelmini nell'ottobre 2008, l’Ufficio scolastico regionale può revocare lo status di paritarie a quelle scuole che non siano in regola  a causa di uno solo dei requisiti previsti dalla legge.

Questa sconcertante realtà, oltre ad evidenziare quanto la legge in Italia spesso e volentieri non conti nulla, mette in luce in modo più che lampante la grave mancanza di solidarietà umana che caratterizza  molte scuole private anche gestite da suore e preti, che dovrebbero fondare la loro azione sulla comprensione e sull’aiuto del prossimo
. “Complimenti”!


(agenziaradicale)
 
[Modificato da ®@ffstef@n 04/03/2010 18:17]
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03/07/2010 10:05
 
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In un anno 4% di insegnanti in meno
ma i prof di religione sono ancora in crescita

In 12 mesi i bidelli e i tecnici del 6%. L'unico dato in controtendenza, tra quelli forniti dal ministero, riguarda i docenti dell'unica ora facoltativa. Per il resto meno cattedre e classi, e precari espulsi

di SALVO INTRAVAIA

In un anno 4% di insegnanti in meno ma i prof di religione sono ancora in crescita


ROMA - Per la scuola italiana travolta dai tagli, l'unico segno più è per gli insegnanti di Religione.

Il ministero dell'Istruzione ha appena pubblicato l'annuale dossier dal titolo "La scuola statale - sintesi dei dati, anno scolastico 2009/2010": il corposo volume di 342 pagine che contiene tutti i numeri dell'anno appena trascorso.

Una pubblicazione di routine, che quest'anno però riserva una sorpresa: in mezzo a tanti segni meno, rispetto al 2008/2009 una delle poche voci che cresce è quella dei docenti di Religione. E' lo stesso ministero a certificarlo.

Il confronto con un anno fa consegna un quadro della scuola italiana con sacrifici per tutti, dagli alunni disabili ai precari, tranne che per gli insegnanti di Religione.

Un dato che appare in netta controtendenza col taglio delle classi e con il lento ma graduale spopolamento delle aule quando sale in cattedra il docente individuato dal vescovo.

Quella dei docenti che impartiscono l'unica ora di lezione facoltativa prevista dall'ordinamento scolastico italiano è questione che ha destato sempre polemiche.

Quando nel 2004 l'allora ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, pensò di stabilizzarli attraverso due distinti concorsi il mondo politico-sindacale si spaccò in due.

Anche perché tra i titoli necessari per accedere al concorso, riservato a coloro che avevano prestato servizio per almeno 4 anni negli ultimi dieci (dal 1993/1994 al 2002/2003), occorreva essere in possesso dell'idoneità rilasciata dall'ordinario diocesano.

Ma il secondo governo Berlusconi non si curò troppo delle polemiche e bandì ugualmente il concorso, che nel settembre 2005 consentì per la prima volta nella storia dello Stato italiano l'immissione in ruolo dei primi 9167 docenti di Religione.

Da allora il loro numero è sempre cresciuto, fino alla cifra record (26.326 unità) dell'anno scolastico appena archiviato.

I quasi 14 mila prof di ruolo, in leggera flessione rispetto a 12 mesi fa, sono stati abbondantemente compensati dai colleghi precari: 12.446 in tutto.



Nel frattempo, la scuola italiana è stata oggetto di tagli senza precedenti.


Nel triennio 2009/2012 spariranno 133 mila cattedre per un totale di 8 miliardi di euro. Ma non solo: l'incremento degli alunni disabili (da 175.778 a 181.177 unità) è stato fronteggiato con un taglio netto di oltre 300 cattedre di sostegno. Quasi 37 mila alunni in più sono stati stipati in 4 mila classi in meno. E sono diminuiti persino i plessi scolastici: 92 in meno.

È toccato al personale della scuola pagare il prezzo più alto al risanamento dei conti pubblici. In un solo anno gli insegnanti di ruolo sono calati del 4%, senza nessun recupero da parte dei precari che hanno dovuto salutare quasi 14 mila incarichi con relativo stipendio.
Per non parlare del personale di segreteria, dei bidelli e dei tecnici di laboratorio: meno 6% in 12 mesi.

L'anno appena trascorso ha visto anche il varo della riforma Gelmini per il primo ciclo (scuola elementare e media), col calo delle ore di lezione e del tempo prolungato alla scuola media.

Ma è stato anche l'anno delle proteste dei dirigenti scolastici per il taglio ai fondi d'istituto e del congelamento per un triennio (dal 2011 al 2013) degli stipendi degli insegnanti.


(02 luglio 2010)
    
www.repubblica.it/scuola/2010/07/02...igione-5322264/
[Modificato da ®@ffstef@n 03/07/2010 10:06]
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03/07/2010 10:29
 
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Questa destra fa tagli dappertutto, riduce il personale, gli stipendi, i servizi, cerca di distruggere la scuola pubblica, i maestri, ed i dipendenti pubblici in genere, vengono chiamati fannulloni dal ministro(?) Brunetta.

Intanto però aumentano i prof di religione, materia che non interessa a nessuno, che non serve a niente, i cui prof sono nominati dal Vaticano ma pagati da noi.

Ma come si fa a non ribellarsi ad una situazione del genere?

Con la chiesa che invece di occuparsi di risolvere la pedofilia al suo interno è sempre più attenta ad ottenere soldi e favori dal potere.

Ed un governo che compie le peggiori schifezze a danno del paese.

Che ..... schifo!!

Ed il popolo bue tace!



gg


[Modificato da parliamonepino 03/07/2010 22:32]
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Post: 10.648
Post: 8.438
Registrato il: 08/02/2006
Città: TORINO
Età: 69
Sesso: Maschile
Occupazione: professionista
Utente Master
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03/07/2010 23:00
 
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Caro Raffaele,

Non "è che il popolo ....tace", il popolo soggiace".

Nel corso dei secoli, la Chiesa, i vari Governi, tutto il potere forte, ha sempre dominato il popolo, usando ogni mezzo.

Il fatto che oggi internet ci consente di sapere molte più cose, non significa che c'è una totale presa di coscienza e di consapevolezza.

Questi "poteri" non sono contrastabili da chi ha subito e subisce soprusi da sempre.

Ognuno di noi, come singolo, può fare informazione e cultura, senza per forza usare il "volgare giudizio" per dare più forza a quello che succede sotto gli occhi di tutti.

Sono gli uomini sotto varie "etichette" che abusano del loro potere.

La vera spiritualità, la religione, gli ideali, non sono "colpevoli" delle "miserie" dell'uomo.

Gli uomini strumentalizzano le coscienze attraverso le "appartenenze" e gli "schieramenti".

L'uomo libero da questi vincoli può vivere meglio e può dare qualità alla propria esistenza, compresa quella dei propri figli, se sapranno trasmettere i valori, superiori a qualsiasi cosa, come il rispetto, la dignità, l'onore ed il diritto alla propria libertà di scegliere la propria strada.

[SM=g2093951] [SM=x1061958]





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