È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!



   
 
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

CIANCIMINO JR COME LA PADANIA

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2010 21:08
Email Scheda Utente
OFFLINE
10/02/2010 11:46
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Fonte:
La Fininvest è nata da Cosa Nostra (La Padania – 1998)

[aggiornato il 15 Aprile 2009]

Clicca qui e Leggi il nuovo post sullo stesso argomento completo di scansioni e trascrizioni degli articoli originali

Il titolo di questo post non è farina del mio sacco bensì del quotidiano “La Padania” che in quel modo titolava un articolo pubblicato nell’ Ottobre del 1998.
In quegli anni non correva buon sangue tra il Cavaliere e la Lega Nord e il quotidiano della Lega si lanciò in una serie interminabile di articoli pesantissimi tutti riguardanti le origini mafiose delle fortune del presidente del consiglio.

Successivamente quegli articoli sono scomparsi. La Padania li ha tolti di mezzo e cercando con Google si riescono a rintracciarne solo i titoli o al massimo qualche stralcio.
Oggi però, dopo aver rivisto un elenco che riporta
i link originali degli articoli stessi mi è venuta l’idea di utilizzarli per consultare archive.org.


Per chi non conosce archive.org apro una breve parentesi.

Mentre i normali motori di ricerca si limitano a girare per il web salvando il contenuto delle pagine trovate per poi aggiornarlo di volta in volta, archive.org salva tutte le copie che trova rendendo possibile la navigazione temporale nel sito oggetto della ricerca. In altre parole è per esempio possibile vedere com’era
il mio blog nel 2003, o com’era invece nel 2006.
Non basta quindi cancellare un qualcosa di scomodo per farlo sparire perchè quasi sempre la memoria storica di Internet lo immortala rendendolo eterno.

E’ il caso del quotidiano La Padania. Consultando l’archivio, infatti, sono riuscito a trovare le copie originali di quegli articoli oggi così importanti per capire l’onestà e la coerenza di chi ci governa.


Rileggerli fa una certa impressione perchè ad accusare il premier non sono i soliti Travaglio, Grillo, Martinelli, o Ricca bensì la testata del partito di alcuni dei suoi stessi ministri, dell’alleato attualmente più prezioso nella coalizione di governo, quello determinante alle ultime elezioni.


Eccovi i link di questi incredibili articoli. Fare un riassuntino per ciascuno mi è sembrato inutile poichè i titoli parlano da soli:

La Fininvest è nata da Cosa Nostra – Matteo Mauri – 27 Ottobre 1998


Parla meneghino ma è di Palermo – 22 Luglio 1998


Silvio riciclava i Soldi della Mafia – 7 Luglio 1998


C’è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile – Davide Caparini – 25 Novembre 1999


Imprenditore o politico è il momento della scelta – Chiara Garofano – 8 Novembre 1998


Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica – 5 Maggio 1998


Un biscione di miliardi in Svizzera – Emilio Parodi – 3 Novembre 1998


Le sedici cassaforti occulte – Max Parisi – 29 Settembre 1998


Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca – 2 Luglio 1998


Così il biscione di mise la coppola – 10 Luglio 1998


Le gesta di Lucky Berlusca – Max Parisi – 30 Agosto 1998

[aggiornato il 6 Luglio] Berlusconi Mafioso? 11 domande al cavaliere per negarlo. – Max Parisi – 8 Luglio 1998



Concludo con una richiesta ed una sfida.


La richiesta è di pubblicare link verso questa pagina (o incollare i link degli articoli stessi) in altri blog o in altri siti di informazione. Prima di tutto perchè vi assicuro che in rete non si trovano altrove ed in secondo luogo perchè non vorrei che qualcuno possa trovare il modo di obbligarmi a rimuoverli.

Magari anche in forma anonima ripostateli. Grazie.


La sfida che invece propongo ai più smaliziati della rete è quella di trovare l’originale dell’articolo più bello di tutti, e cioè quello delle
10 domane rivolte a Berlusconi il 19 Agosto 1998.

Osservando il pattern utilizzato dal sito de “La Padania” per salvare i suoi articoli è possibile intuire quello che potrebbe contenere l’articolo che ci interessa.

Purtroppo non sapendo a che pagina e in che posizione l’articolo fu pubblicato è necessario provare a “forza bruta”.

Fatemi sapere se ci riuscite prima di me.

Buona lettura



Related posts:

  1. Berlusconi sei un mafioso? Rispondi! (“la Padania” 1998) Visualizza le trascrizioni degli articoli E’ passato ormai quasi un anno da quando pubblicai i link agli articoli del...
  2. La Padania su Berlusconi: Baciamo le mani Continua l’interminabile saga degli articoli de “la Padania” su Silvio Berlusconi. Questa copertina mi è arrivata da un altro contibutore...
  3. La rete funziona quindi va fermata Giugno 2008 Sapevo da tempo che degli articoli de “la Padania” accusavano Belusconi di essere colluso con la Mafia...
  4. Giuseppe Cruciani mi intervista su Radio24 Stamattina mi arriva una mail dalla redazione de “La Zanzara“, un programma di Radio24. Erano interessati a fare una...
  5. Berlusconi ha ragione, alla festa c’ero anch’io Passavo in moto nella zona di Napoli e mi hanno telefonato degli amici per avvisarmi che ad una festa...
[Modificato da ®@ffstef@n 10/02/2010 11:50]
Email Scheda Utente
OFFLINE
14/02/2010 19:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Email Scheda Utente
OFFLINE
19/04/2010 21:08
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

CON QUESTI UOMINI PROBI, LA LEGA CAMBIERA’ L’ITALIA: SE LI CONOSCI LI EVITI


LA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA: CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO…

ECCO I COMPAGNI DI MERENDE DI
SILVIO NEI LUNEDI’ DI ARCORE,
DOVE SI DECIDE IL FUTURO DEL PAESE…



Bossi Umberto

Condannato
in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont;

condannato
in via definitiva per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera; indagato e imputato in altri procedimenti penali.

Il 16 dicembre 1999 la Cassazione l’ha condannato a 1 anno per istigazione a delinquere, per aver incitato i suoi, in due comizi a Bergamo nel 1995, a «individuare i fascisti casa per casa per cacciarli dal Nord anche con la violenza».

Tremaglia, suo futuro collega ministro, l’aveva denunciato.

Altra condanna definitiva nel 2007 a 1 anno e 4 mesi (poi commutati in 3.000 euro di multa, interamente coperti da indulto) per vilipendio alla bandiera italiana, per aver dichiarato nel 1997: «Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo».

Niente sospensione condizionale della pena, che però è coperta da indulto (che cancella anche quelle pecunarie fino a 10 mila euro): insomma,
Bossi non pagherà nemmeno un euro.

Inoltre ha un altro processo in corso per lo stesso reato, per aver detto, sempre nel 1997, durante un comizio: «Il tricolore lo metta al cesso, signora… Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore».

Nel 2002 la Camera ha negato ai giudici l’autorizzazione a procedere, ritenendo le espressioni rientranti nella libera attività parlamentare e dunque coperte da insindacabilità; ma nel 2006 la Consulta ha annullato la delibera di Montecitorio, disponendo che Bossi sia processato come un comune cittadino.

Ancora aperto il processo di Verona per le camicie verdi della cosiddetta Guardia nazionale padana costituita nel 1996: Bossi, con altri quarantaquattro dirigenti leghisti, deve rispondere in udienza preliminare di attentato alla Costituzione e all’unità dello Stato, nonché di aver costituito una struttura paramilitare fuorilegge.

Ma, almeno in questo caso, rischia poco o nulla: allo scadere dell’ultima legislatura, la maggioranza di centrodestra ha riformato i primi due reati (punibili ora solo in presenza di atti violenti), in modo da assicurarne la decadenza al processo di Verona. L’ennesima legge ad personam.
Una volta tanto non per il Cavaliere, ma per il Senatùr.

Il procuratore di Verona Guido Papalia, però, tiene duro sull’accusa residua di associazione paramilitare. Allora, nel 2007 la Camera regala l’insindacabilità ai deputati imputati, tra i quali Bossi, Calderoli e Maroni, quasi che la Guardia Padana fosse un’«opinione».

A quel punto Papalia ricorre nuovamente alla Consulta con un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, come ha già fatto contro un analogo provvedimento impunitario adottato dal Senato per salvare Gnutti e Speroni.

Bragantini Matteo

Nel 2004 è stato condannato in primo grado a 6 mesi di carcere e a 3 anni d’interdizione dall’attività politica, per istigazione all’odio razziale e propaganda di idee razziste.

Nell’agosto-settembre 2001 la Lega Nord di Verona aveva organizzato una campagna (“Firma anche tu per mandare via gli zingari dalla nostra città”) contro la comunità Sinta di Verona.

Nelle motivazioni, i giudici di primo grado scrivono che Bragantini e i suoi 6 coimputati, fra i quali l’attuale sindaco leghista di Verona Flavio Tosi, hanno “diffuso idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico e incitato i pubblici amministratori competenti a commettere atti di discriminazione per motivi razziali ed etnici e conseguentemente creato un concreto turbamento alla coesistenza pacifica dei vari gruppi etnici nel contesto sociale al quale il messaggio era indirizzato”.

Il 30 gennaio 2007, la Corte d’appello di Venezia riduce la pena da 6 a 2 mesi, assolvendo i leghisti dall’istigazione all’odio razziale, confermando la condanna per la propaganda razzista e i risarcimenti ai sette Sinti (2500 euro per ciascuno) e all’ente morale Opera Nomadi (8 mila euro), costituitisi parte civile.

Brigandì Matteo

Arrestato e condannato
in primo grado il 24 novembre 2006 a 2 anni di reclusione dal Tribunale di Torino per truffa aggravata ai danni della Regione Piemonte (a cui dovrà risarcire 255 mila euro): avrebbe, in veste di assessore regionale al Legale, architettato un raggiro ai danni della Regione per regalare 6 miliardi di lire pubblici all’amico imprenditore Agostino Tocci, titolare di una concessionaria di auto di lusso, a titolo di “rimborso” per inesistenti danni subiti dalle alluvioni del 1994 e del 2000.


Calderoli Roberto

Indagato a Milano
per ricettazione nell’inchiesta sulla Bpl di Giampiero Fiorani. Il quale sostiene di averlo foraggiato per garantirsi l’appoggio politico della Lega durante il suo tentativo di scalata alla Banca Antonveneta: con il suo sottosegretario Brancher, l’allora ministro delle Riforme si sarebbe spartito 200mila euro.

Salvo per prescrizione nel processo per i tafferugli con la polizia nella sede leghista di via Bellerio a Milano (resistenza a pubblico ufficiale), Calderoli è scampato al processo in corso a Verona per le camicie verdi (attentato alla Costituzione e all’unità dello Stato, struttura paramilitare fuorilegge) grazie a una legge ad personam e all’insindacabilità regalatagli dal Senato (contro cui però la Procura ricorrerà alla Consulta).

Castelli Roberto

Indagato per abuso d’ufficio patrimoniale per alcune consulenze facili al ministero della Giustizia durante il secondo governo Berlusconi, s’è salvato grazie al voto del Senato, che nel dicembre 2007 gli ha regalato l’immunità totale per i suoi presunti reati ministeriali, negando l’autorizzazione a procedere chiesta dal Tribunale dei ministri di Roma.

Per gli stessi fatti la Corte dei Conti l’ha condannato a rimborsare un danno erariale di 98.876,96 euro e gliene ha contestato un altro di circa 400 mila euro.


Maroni Roberto


Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, in relazione ai tafferugli durante la perquisizione della sede leghista di via Bellerio a Milano. Maroni, prima di finire in ospedale con il naso rotto, avrebbe tentato di mordere la caviglia di un agente di polizia. Di qui la condanna a 8 mesi in primogrado, poi dimezzata in appello e in Cassazione.

Maroni è anche imputato a Verona come ex capo delle camicie verdi, insieme a una quarantina di dirigenti leghisti, con le accuse di attentato contro la Costituzione e l’integrità dello Stato e creazione di struttura paramilitare fuorilegge.

Ma i primi due reati sono stati ampiamente ridimensionati da una riforma legislativa ad hoc, varata dal centrodestra nel 2005, allo scadere della penultima legislatura. Resta in piedi solo il terzo.

Stefani Stefano

Indagato a Roma per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio, ha ottenuto la richiesta d’archiviazione del procedimento perché la Procura non ha potuto usare le intercettazioni indirette che facevano sospettare qualcosa di poco chiaro nella vicenda dei finanziamenti pubblici al quotidiano «Il Giornale d’Italia».

In pratica, come molti suoi colleghi parlamentari, anche Stefani è un miracolato dalla legge Boato che – prima della sentenza della Consulta del 2007- rendeva inutilizzabili le intercettazioni in cui compariva la voce di un eletto dal popolo.


Fonte “Se li conosci li eviti”

   
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:12. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com