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  06/02/2010 16:14 | |
Mai avrei immaginato di iniziare la mia carriera da giornalista intervistando un morto.
Eppure, mi è sembrato il modo migliore per esordire.
Visto che i vivi non parlano, mi sono detto: "facciamo parlare i morti".
Intervista a Stefano Cucchi
Pino: Ciao Stefano!
Stefano: Ciao.
Pino: Sono mesi che mi occupo del tuo caso, leggendo e documentandomi a distanza. C'è una altalena di informazioni, su come sono andate le cose. Nonostante sia stata fatta un inchiesta, relazionata da circa 400 pagine, e dopo vari tentativi da parte della tua famiglia per sollecitare a fare chiarezza, siamo ancora senza risposte. Poco fa, ho preso contatti con il mio emisfero creativo che ha reso possibile questa intervista. Non abbiamo molto tempo, ma pochi minuti saranno sufficienti per sapere cosa è successo.
Stefano: Ti ringrazio, Pino, per questa opportunità. Ti sembrerà strano, ma non sono così interessato a rivelare come sono andati i fatti. Sono più dispiaciuto per non aver potuto salutare i miei genitori e mia sorella. Mi rendo conto di quanta sofferenza possano provare i miei famigliari e di come si stanno battendo per conoscere la verità dei fatti. Non è molto complicato capire il motivo della mia morte così dolorosa e priva di rispetto per la vita di un ragazzo nelle mie condizioni. Sono stato oggetto di derisione e di abusi. Ho tentato di reagire facendo notare i miei diritti, ma le persone che mi tenevano in custodia, infastidite dalla mia determinazione, vedendomi fragile, magro e in difficoltà psicologica, hanno cominciato ad aggredirmi, senza rendersi conto che i loro colpi erano violenti. Mi sono sentito male, gli dicevo di smettere, ma continuavano a colpire. Pensavo di sognare e di vivere un incubo, ero in uno stato di stordimento. Gli ultimi giorni li ho vissuti come un flash, finché ho realizzato che stavo per morire.
Pino: Stefano, hai detto delle cose che conoscevo già e che tutti conoscono, anche coloro che negano come sono andati i fatti. Dopo le foto che tutti hanno visto, penso che non ci siano dubbi su questo omicidio.
Stefano: Non ho altro da dire, essendo entrato nella valle dei profondissimi silenzi è tutto diverso, compreso il mio modo di vedere le cose.
Pino: Capisco! Grazie Stefano.
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