USA, la chiesa mostra tutta la sua ipocrisia

Che ipocrisia e chiesa camminino a braccetto dagli inizi dei tempi non è una novità, ma qui si è toccato davvero il fondo.

Stati Uniti, paese del rivoluzionario Obama.

E’ in corso il dibattito per arrivare a quello che potrebbe essere un cambiamento epocale per il paese a stelle e strisce.

Il consiglio comunale della capitale degli USA è sulla strada del riconoscimento del matrimonio fra omosessuali.

Sembrerebbe una bella notizia se ad infangarla non arrivasse il solito zampino, lercio e fetido, della chiesa cattolica che emette un ultimatum: niente servizi sociali se passano le nozze gay.

Capito bene? L’arcidiocesi di Washington ha comunicato ufficialmente che, qualora fossero approvati i matrimoni gay, interromperà l’erogazione dei servizi sociali da parte delle sue organizzazioni.

Autorizzi i matrimoni gay? Non diamo più da mangiare ai poveri e ai bisognosi che non c’entrano nulla.

Poco importa se la nostra chiesa dovrebbe essere basata sulla carità e l’aiuto verso il prossimo.

Niente è importante come questa battaglia politica al sapore di medioevo.

La storia si ripete, come ai tempi di Galileo, ancora una volta la religione cattolica si dimena come un pesce in barca per cercare di contrastare il normale e irrefrenabile cambiamento civile e sociale, ma questa volta l’abiura è un ricatto a tutti gli effetti di cui le uniche vittime sono i più deboli.

Quando arriverà il giorno in cui lo Stato la smetterà di appoggiarsi sulla Chiesa per i servizi sociali?

Non si è ancora capito che facendolo ne diventa dipendente e di fatto si sottopone al suo potere politico?

Certo, alla luce di questi avvenimenti, la più classica delle frasi della chiesa: “ama il prossimo tuo come te stesso” sembra una volgare battuta da bar.

Fonte

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Quei poveri "imbecilli" CATTOLICI CRISTIANI , 
che hanno perso il posto di lavoro (crisi) e si troveranno nella lista dei nuovi poveri...
COSA NE PENSANO ?

Beato Marrazzo, chiusosi in con vento