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Fame nel mondo

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2009 21:09
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27/09/2009 15:10
 
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Oggi il 90% del commercio di prodotti alimentari è nelle mani di pochissimi conglomerati transnazionali:
Nestlé, Unilever, Monsanto, Cargill, Archer Daniel Midlands, Procter & Gamble,
Kraft/Philip Morris.


Assumere il controllo mondiale del cibo equivale ad acquisire un potere immenso di vita e di
morte su milioni di persone
.

La fondazione
Rockefeller è riuscita ad appropriarsi del 95% delle più comuni coltivazioni di cereali, e punta a rendere il settore sempre meno variegato e sempre più ibridato.
Inoltre questa
fondazione è riuscita brevettare un numero impressionante di piante… Grazie al sostegno del governo americano, la
Monsanto ha potuto brevettare prodotti agricoli indiani, costringendo i contadini che li coltivavano da molti anni a pagare per le sementi.

Il 21
maggio 2003, l 'Ufficio Europeo per i Brevetti di Monaco ha concesso alla Monsanto un brevetto col n.
EP 445929, con la semplice denominazione "piante", anche se la legge europea non consente di brevettare le piante.

Il brevetto comprendeva anche il grano che presenta una speciale qualità di
cottura, derivato da grano indigeno indiano.

Col brevetto, la Monsanto ha acquistato il monopolio
della
coltivazione, produzione e trasformazione di molte varietà di grano a bassa elasticità.

Con
un brevetto (
EP 518577) registrato nel 1988, la Unilever e la Monsanto avevano reclamato il diritto esclusivo ad utilizzare la farina, per fare tipi tradizionali di pane indiano, come i "chapatis".

Negli USA, il 3 maggio del 1994, la Monsanto ha ottenuto il brevetto numero (
5.308.635) per le miscele di farina di grano a bassa elasticità. Il 9 giugno 1998 ha ottenuto il brevetto numero (5.763.741) per produrre impasto di grano a bassa elasticità.

Il 12 gennaio 1999 è stato rilasciato un
altro brevetto (
5.859.315) per grani che producono impasti a bassa elasticità.

Attraverso questi
brevetti la Monsanto può letteralmente
controllare il pane quotidiano nel mondo.

Gli Stati Uniti producono più del 70%
del grano per sfamare il bestiame, soprattutto bovino.


Due terzi di tutto il grano che gli Usa esportano viene utilizzato per
l'allevamento del bestiame e non per
soddisfare il fabbisogno di cibo dei poveri del mondo.


Le Corporazioni transnazionali, guardando esclusivamente al profitto, si curano di soddisfare la
domanda di carni da parte del mondo ricco e lasciano morire di fame i poveri ai quali hanno illegalmente sottratto le terre coltivabili.


Ad esempio, in Etiopia, mentre le persone muoiono letteralmente di fame, i terreni agricoli vengono
utilizzati per la produzione di lino, di semi di cotone e semi di ravizzone da esportare nel Regno Unito e in altri paesi europei come cereali foraggieri destinati alla zootecnia.

Sono milioni gli acri di
terra che nel Terzo mondo vengono utilizzati per la produzione di mangime destinato all'allevamento del bestiame europeo.

Dal 1950 ad oggi, la quota-parte di grano destinata alla
zootecnia è triplicata e oggi supera il 21% del totale di grano prodotto.


Le cinque sorelle dei cereali hanno provocato una serie di devastazioni nell'agricoltura di molti
paesi del Terzo Mondo.
Ad esempio, in Africa, per inserire monocolture iper sfruttatrici del suolo
(
tabacco, caffè, zucchero) che avrebbero dato più profitti, hanno impedito la coltivazione di prodotti locali necessari all'alimentazione indigena (ad es. sorgo e miglio).
Oggi più del 20% del cibo africano viene importato dai paesi ricchi, perché è stato impedito ai
contadini indigeni
di coltivarlo sul posto.

Un rapporto Oxfam del 2002, intitolato
Rigged Rules and Double Standards, sostiene che: "128 milioni di persone potrebbero uscire dalla povertà se le regole del commercio permettessero ad Africa, America Latina, Asia orientale e del Sud-est di aumentare la propria parte del commercio mondiale di appena l'1%.
In Africa, quest'aumento
darebbe un introito di 100 miliardi di dollari, il quintuplo di quanto il continente riceve in termini di aiuti e di ripianamento del debito"


Di Piero Sanna

(Con la preziosa partecipazione di Pierluigi Paoletti e Giuseppe Littera)

 

[Modificato da ®@ffstef@n 27/09/2009 15:13]
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27/09/2009 15:47
 
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27/09/2009 16:17
 
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Il Grande business della Malattia



Le Corporation transnazionali dei farmaci uccidono milioni di persone ogni anno, privandole del
diritto a potersi curare.
Esse impediscono, a causa dell'alto costo di alcuni farmaci, a milioni di

persone di curarsi. I colossi dei farmaci sono la Bayer (ex I.G Farben), la Pfizer, la Tecnoquímicas S.A, la Abbot Laboratories , la Baxter , la Roche , la Schering-Plough , la Bristol Myers Squibb e la Boehringer Ingelheim.



Un medico tedesco, il Dottor
Matthias Rath, nel giugno del 2003, ha citato in giudizio le grandi Corporation petrolchimiche accusandole di gravi crimini contro l'umanità, come genocidio e crimini di guerra.

Le Corporation farmaceutiche vengono anche accusate da molti altri medici di intralciare
le ricerche relative a metodi di cura alternativi ai farmaci e alle cure tradizionali. Vengono indicati come
responsabili, Corporation farmaceutiche come (Pfizer, Merck, Glaxosmithkline, Novartis,
etc.), petrolchimiche (Exxon, BP, Chevron, etc.) e i membri dei gruppi finanziari che le
sostengono
(
Rockefeller, Rothschild, JP
Morgan
,Warburg
).


Alcune Corporation farmaceutiche, come la Pfizer, la Merk, la Glaxo Smith Kline, la Novartis, la
Amgen e la Astra Zeneca, sono accusate di aver ostacolato la prevenzione delle malattie tramite le nuove cure naturali salva-vita, per non perdere i profitti che ricavano dai medicinali chimici brevettabili.

Qualunque medico dotato di coscienza concorderà con il fatto che oggi la stragrande
maggioranza delle medicine sono efficaci soltanto ad eliminare i sintomi, e non curano le malattie.

Il dottor
Matthias Rath utilizza le sue conoscenze mediche per provare che le sue non sono soltanto illazioni.

Egli è stato collaboratore del premio Nobel per la chimica e per la pace Linus Pauling, che scoprì l'importanza della vitamina C nella cura di molte malattie.

La denuncia di Rath contro le industrie farmaceutiche riguarda anche l'aver volontariamente ignorato importanti scoperte mediche relative a cure con sostanze naturali come alcune vitamine.

Questo avveniva perché le
sostanze naturali
(
i micronutrienti)
non sono brevettabili e perciò non possono garantire elevati profitti.

La citazione in giudizio presentata al Tribunale Penale Internazionale da Matthias Rath dice:


La presente citazione porta in giudizio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia i maggiori crimini mai commessi nel corso della storia umana.

Gli imputati sono accusati di aver causato la
morte e danni a milioni di persone attraverso il "business della malattia", attraverso crimini di guerra e altri crimini contro l'umanità... Le accuse presentate in questo appello si riferiscono a due  principali capi d'accusa:


* Genocidio e altri crimini contro l'umanità commessi in connessione con il business
farmaceutico della malattia.


* Crimini di guerra e di aggressione e altri crimini contro l'umanità commessi in
connessione con la recente guerra in Iraq e l'escalation internazionale verso una guerra mondiale.


Questi due capi d'accusa sono direttamente riferiti e collegati ad un unico fattore: vengono
commessi nel nome e negli interessi degli stessi gruppi corporativi d'investimento e dai loro sostenitori politici.

Per stabilire le prove e mostrare le motivazioni comuni degli accusati è
necessaria un breve rivisitazione storica.


Nel corso del XX secolo, l'industria farmaceutica è stata sviluppata e organizzata con il fine di
controllare i sistemi sanitari di tutto il mondo rimpiazzando sistematicamente le terapie naturali non brevettabili con farmaci di sintesi e brevettabili, perciò redditizi.

Questa industria non si è
evoluta naturalmente. Al contrario, è stata una decisione d'investimento presa da una manciata di imprenditori ricchi e senza scrupoli.

Costoro hanno definito deliberatamente il corpo umano come
un mercato finalizzato a generare ulteriore ricchezza.... Il motore trainante di questa industria per  investimenti fu il
Gruppo
Rockefeller.

Nel periodo a cavallo tra il XIX e XX secolo avevano il
controllo del 90% del mercato petrolchimico degli Stati Uniti e stavano aspettando una nuova
opportunità di investimento globale. Un altro gruppo d'investimento attivo in questo campo si è formato intorno al Gruppo finanziario dei Rothschild...

Gli imputati sono responsabili della morte
di centinaia di milioni di persone che continuano a morire di problemi cardiovascolari, cancro e di altre malattie che potrebbero essere evitate e che potevano essere eliminate definitivamente molto tempo fa’.

Per commettere questi crimini, le società farmaceutiche usano un labirinto di esecutori e
di complici arruolati nella scienza, nella medicina, nei mass-media e nella politica.

I governi di
intere nazioni sono maneggiati o completamente controllati da gruppi di pressione e dagli exquadro dell'industria farmaceutica.

Per decenni, la legislazione d’intere nazioni è stata corrotta ed
usata per promuovere questo "business della malattia"multimiliardario mettendo a rischio la salute e la vita di centinaia di milioni di pazienti e di persone innocenti"


Di Piero Sanna

(Con la preziosa partecipazione di Pierluigi Paoletti e Giuseppe Littera)

 

[Modificato da ®@ffstef@n 27/09/2009 16:22]
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27/09/2009 16:39
 
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Globalizzazione


Per globalizzazione la gente tende ad identificare quel fenomeno economico sociale che permette tramite moderne tecnologie di comunicazione e di logistica del ‘movimento merci’ di poter vendere il proprio formaggio in America ed acquistare al tempo stesso i fagiolini del Kenya nel supermercato sotto casa.

La globalizzazione neoliberista è in realta’ il progetto
delle banche di accentrare nelle loro mani la ricchezza del mondo.

Il settore finanziario non
deve essere separato in questo discorso da quello produttivo, perché in realtà si tratta delle stesse persone, che posseggono denaro per investire nell'industria, o produrre beni e servizi.



Il concetto di globalizzazione si contrappone diametralmente a quello di autarchia (che negli anni ha addirittura assunto un’accezione negativa).

Autarchia significa anche e soprattutto
indipendenza produttiva nazionale.
La globalizzazione invece predica
l’interdipendenza
.


L’approccio autarchico consiste nel rifiutare il mercato globale privato come unica
soluzione economica e promuove invece la produzione di merci «strategiche» che lo Stato dovrebbe produrre in casa, anche a costi alti, per evitare una pericolosa e totale dipendenza da fonti produttrici lontane e soggette a crisi.

Per secoli, il mondo ha funzionato
ragionevolmente bene in regime di relativa autarchia: si produceva in casa quanto possibile, e si importava quello che proprio non era possibile produrre.

Veniva esportato solo
l'eventuale surplus.

Questo tipo di economia è oltre che infinitamente più sostenibile molto
più sicura e stabile di quella ‘globalizzata’.


La nostra è un’epoca contrassegnata da equilibri sociali, economici e finanziari fragili in mano ad una plutocrazia bancaria senza scrupoli.
E’ facile capire come attraverso il
controllo di prodotti strategici per le economie di tutto il mondo, sia anche piu’ facile scatenare crisi economiche ed effettuare pesanti speculazioni.

Intanto chiunque si pronunci a
sfavore di questo palese ed ennesimo tentativo di
centralizzazione di potere (che chiamano globalizzazione)
viene marchiato e bollato dai mass media come un no-global, un

disobbediente, un dissidente, un’ anarchico, un complottista, un fomentatore ed un rivoluzionario.


I telegiornali ed i media in generale sono sempre più scrupolosi ed attenti nel bombardarci di immagini di manifestazioni violente contro tutte le agenzie globalizzanti (FMI, Banca mondiale, WTO).

I media sono altrettanto scrupolosi ed attenti nel
non menzionare le

ragioni di queste manifestazioni e la vera funzione di quelle agenzie.

Tutto il loro zelo
professionale e passione giornalistica vengono invece riversati sulle immagini di quei manifestanti violenti che sfasciano vetrine e provocano disordini di ogni genere.

Di Piero Sanna

(Con la preziosa partecipazione di Pierluigi Paoletti e Giuseppe Littera)

 

[Modificato da ®@ffstef@n 27/09/2009 16:41]
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27/09/2009 17:09
 
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[EDIT]....PRIVATIZZAZIONE...[EDIT]

(Italia)



 [EDIT]...


La ‘privatizzazione’ del nostro paese trova le sue origini negli anni ottanta e novanta (quando in
Italia imperversava il tormentone di mani pulite), tramite accordi segreti presi al bordo del panfilo Britannia il 2 giugno del 1992.


In quegli anni
Ciampi era governatore della banca d’ Italia e durante il suo mandato il debito pubblico salì dal 62,40% al 118,40%.

La carriera di quest’uomo, soprattutto nel periodo successivo
alla guida in bankitalia (presidente del consiglio, superministro dell’economia, presidente della repubblica), dimostra quali siano i poteri che realmente comandano in Italia ed il vero valore della politica.

Dopo aver spremuto fino all’inverosimile lo Stato, dal 1992, grazie alla speculazione
valutaria e all’uscita dallo SME della lira, i poteri finanziari esteri si sono comprati tutte le ricchezze italiane con lo sconto del 40%.

Con la firma del trattato di Maastricht, sempre nel 1992,
inizia anche un’ulteriore periodo di guadagno per il sistema bancario perché il debito pubblico in 10 anni, dal 1994 al 2004, verrà portato dal 124,5% al 103,8% per permetterci di entrare nell’euro.

La privatizzazione fù ovviamente concertata dal
Fondo Monetario Internazionale, che, come  aveva fatto in altri paesi, voleva privatizzare selvaggiamente e svalutare la nostra moneta, per agevolare il dominio economico-finanziario dell'élite.

L'incarico di far crollare l'economia italiana
venne dato a
George Soros, un cittadino americano che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le azioni di molte aziende italiane.


Soros ebbe l'incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni,efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall'élite finanziaria.

Egli fece attacchi speculativi
degli hedge funds per far crollare la lira.
A causa di questi attacchi, il 5 novembre del 1993 la lira
perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì svalutazioni.
Le reti della

Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz, misero le mani sull'Eni, che venne svenduta.

Il gruppo
Rothschild ebbe un ruolo prominente anche sulle altre
privatizzazioni,
compresa quella della Banca d'Italia.
C'erano inoltre stretti legami fra il
Quantum Fund di George Soros ed i Rothschild.

Su Soros indagarono le Procure della Repubblica di Roma e di Napoli, che
fecero luce anche sulle attività della Banca d'Italia nel periodo del crollo della lira.

Soros venne
accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete.

Nel 1995 Soros ricevette la laurea honoris causa dall’università’ di Bologna.


Durante questi anni
Amato trasformò gli Enti statali in Società per Azioni, valendosi del decreto Legge 386/1991, in modo tale che l'élite finanziaria li potesse controllare, e in seguito rilevare.

Che
stesse cambiando qualcosa, gli italiani lo capivano dal cambio di nome delle aziende, la
Sip per esempio era diventata Telecom Italia e le Ferrovie dello Stato erano diventate Trenitalia.

Il decreto legislativo 79/99 permise la privatizzazione delle aziende energetiche.

Nel settore del gas
e dell'elettricità apparvero numerose aziende private, oggi circa 300. Dal 24 febbraio del 1998,anche le Poste Italiane diventarono una S.p.A.

In seguito alla privatizzazione i costi postali sono aumentati a dismisura ed i lavoratori postali vengono assunti con contratti precari.


Oltre 400 uffici postali sono stati chiusi, e quelli rimasti aperti appaiono come luoghi di vendita più che di servizio.



Le nostre autorità giustificavano la svendita delle privatizzazioni dicendo che si doveva "
risanare il bilancio pubblico", ma non specificavano che si trattava di pagare altro denaro alle banche, in cambio di banconote che valevano come la carta straccia.

A guadagnare sarebbero state soltanto le banche e i pochi imprenditori già ricchi (Benetton,Tronchetti Provera, Pirelli, Colaninno, Gnutti e pochi altri)

Le nostre aziende sono state svendute ad
imprenditori che quasi sempre agivano per conto dell'élite finanziaria, da cui ricevevano le somme per l'acquisto.

Il piano per il controllo di

Telecom per esempio aveva la regia nascosta della Merril Lynch, e della Chase Manhattan Bank.

Dopo dieci anni dalla privatizzazione della Telecom, il
bilancio è disastroso sotto tutti i punti di vista: oltre 20.000 persone sono state licenziate, i titoli azionari hanno fatto perdere molto denaro ai risparmiatori, i costi per gli utenti sono aumentati e la società è in perdita.


Infine è interessante notare una curiosa coincidenza.
La maggior parte dei politici che hanno
ricoperto incarichi al ministero del tesoro, hanno precedentemente lavorato per conto delle banche
internazionali (le chiamano consulenze) ed hanno a turno rivestito i ruoli politicamente più prestigiosi.

Ciampi (Governatore bankitalia, ministro per l’economia, presidente della repubblica),


Draghi
(direttore generale del tesoro, presidente comitato per le privatizzazioni,governatore bankitalia),

Padoa Schioppa (ministro del tesoro ed ora presidente del FMI!!!!) ecc, ecc, ecc.

 


Il problema politico non è ovviamente una prerogativa italiana, ma riscontrabile in tutti quei paesi ‘industrializzati’ dove il tentacolare potere della plutocrazia bancaria detta tutte le più importanti direttive economico-sociali.


E' inoltre importante tenere a mente che questo è un problema trasversale.


Destra e Sinistra sono
le identiche facce
della stessa medaglia
.


Il sistema dei partiti e la loro interminabile diatriba è una
delle grandi armi di
distrazione di massa in mano al potere forte.

Un’ avvincente siparietto che
viene instancabilmente proposto ai telespettatori ed elettori di mezzo mondo.

Questo agghiacciante
estratto ribadisce in maniera inequivocabile quanto detto sopra:


“Il capitale deve proteggersi in ogni modo possibile con alleanze e
legislazione.
I debiti devono essere riscossi, le obbligazioni ed i contratti ipotecari devono esser conclusi in anticipo e il più rapidamente possibile.
Quando, mediante processi giuridici, le persone comuni perderanno le proprie case,
diventeranno sempre più docili e saranno tenute a freno con più facilità attraverso il braccio forte del governo al potere, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllo di finanzieri di primo piano.
Questa verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adesso
impegnati nel costituire un imperialismo del Capitale che governi il mondo.

Dividendo gli elettori attraverso il sistema dei partiti politici, possiamo far spendere le loro energie per lottare su questioni insignificanti.
Di conseguenza, con un'azione prudente abbiamo la possibilità di assicurarci quello che è stato pianificato così bene e portato a termine con tanto successo”



USA Banker's Magazine (Rivista dei banchieri americani), 25 Agosto 1924



Piero Sanna

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27/09/2009 17:39
 
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Risorse Primarie



Le Corporation s’impadroniscono di tutto, anche dell'acqua, assumendo il controllo della gestione dei servizi idrici pubblici in tutto il mondo.
Oggi poche decine di società controllano gran parte
della distribuzione dell'acqua.

Tra queste ci sono le francesi
Vivendi, Ondeo, Suez-Saur, le britanniche Seven-Trent e Thames Water, il colosso tedesco RWE, le americane Bechtel (protagonista della ‘Guerra Del Agua’ in Bolivia), Wessex Water, Danone, Metro Water Services e l'italiana Acea Spa.

Queste Corporation sono appoggiate dalla Banca Mondiale e dal Fondo

Monetario Internazionale e costringono i paesi del Terzo Mondo a rinunciare ai loro sistemi pubblici di distribuzione idrica e a privatizzarli, stipulando contratti talvolta gratuiti con queste aziende, dietro ricatto del debito.

Queste Corporation non si curano del fatto che l'acqua sia un bene

vitale fondamentale, e spesso aumentano il prezzo dell' acqua a proprio piacimento (vedi Bolivia +400%) e interrompono l'erogazione a chi non può pagare.

Inoltre, non hanno nessuna trasparenza
circa la qualità dell'acqua.

L'acqua viene considerata una merce qualsiasi, accessibile solo a chi ha i

soldi per pagarla e non un diritto umano fondamentale, necessario all'esistenza.

Secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno nel mondo muoiono 10 milioni di persone (la metà delle quali sono bambini), per colera, tifo, dissenteria e altre malattie legate alla mancanza d’acqua potabile e al conseguente consumo d’acqua insalubre.

Nei Paesi del Terzo Mondo,
soprattutto in Africa, l'acqua è responsabile di oltre l'
80% delle malattie.


A causa del rapimento di tre italiani, i telegiornali hanno recentemente parlato della situazione nigeriana, ma senza far comprendere cosa stia accadendo veramente.

Hanno parlato di un paese
poverissimo, come se la povertà sia una sorta di calamità naturale intrinseca a certe zone della terra.


Hanno inoltre affermato che il paese è ricchissimo di petrolio e di gas, ma non hanno spiegato come mai un
paese così ricco di risorse energetiche sia così povero.

Molti documentari e articoli
“informativi” sulla Nigeria (ad esempio la puntata di
Leonardo andata in onda su Rai tre l’8 dicembre), hanno parlato di estrema “arretratezza” del paese, inducendoci a pensare che, essendo un

paese africano, non ha avuto lo “sviluppo” dell’Europa.

La giornalista del programma
Leonardo affermò che: “esistono bande per la libertà della Nigeria, peccato che esse si mescolino con la comune
criminalità
”, facendo intendere che ciò che accade in Nigeria è dovuto alla criminalità comune. La criminalità e la povertà nei paesi del terzo mondo è sempre qualcosa di endemico, mai indotto, secondo il parere di giornali e televisione.

I media alimentano l’etnocentrismo europeo ed il
razzismo, pur di tenere nascosta la vera condizione dell’Africa.

La verità è che il popolo nigeriano è vessato da un sistema criminale che gli sottrae le ricchezze e lo priva delle condizioni minime di sopravvivenza.

L’

Agip partecipa attivamente a questo sistema criminale, pagando milizie paramilitari che non esitano ad uccidere civili.

Nei nostri media fanno
notizia soltanto i rapimenti di persone che lavorano nella struttura petrolifera, mentre le centinaia di vite spezzate dai paramilitari dell’
Eni e delle altre Corporazioni non generano alcun interesse.
Darne notizia farebbe emergere qualche dubbio sull’operato delle
multinazionali petrolifere che si
appropriano delle risorse dell’Africa.

I media (quelle poche volte che danno notizie sull’Africa)
parlano genericamente di “corruzione” dei governi africani, ma non approfondiscono mai il discorso.

Se esistono i corrotti devono per forza esistere anche i corruttori.
Nessun telegiornale
dice che i corruttori sono le Corporazioni
(Agip, Shell, Chevron, Esso, Eni e Total
), e che le vittime sono le popolazioni, costrette a vivere in condizioni di miseria e di degrado a causa della corruzione.

La Nigeria è il primo produttore di petrolio in Africa, e il sesto esportatore nel mondo,
ma la maggior parte della popolazione vive in condizioni d’estrema miseria.

Oltre il
30% degli abitanti è analfabeta e la disoccupazione tocca livelli del 70%.

Il 20 Marzo del 2006 in uno stabilimento dell’Agip avvenne un cedimento del vecchio oleodotto subacqueo dovuto alla mancanza di manutenzione.
Il fatto causò un’ingente perdita di petrolio che
contribuì a devastare le già malridotte condizioni ambientali.


Il fatto venne denunciato dall’Agip come sabotaggio ad opera delle
popolazione Nigeriana.

Come
ogni corporation che si rispetti l’Agip cercò di incolpare i nigeriani persino dei problemi dovuti alla propria negligenza.


Michel Camdessus
dovrebbe essere processato per crimini contro
l'umanità.

Egli ha diretto per
tredici anni le politiche del Fondo Monetario Internazionale che hanno permesso gli orribili crimini sopra descritti.

Le politiche economiche errate non vedono mai nessun responsabile, anche quando
è ampliamente documentato che esse siano state la causa scatenante della morte e miseria di milioni di persone.

Oggi invece Camdessus è stato chiamato a sedere nella
Commissione di pace e giustizia del Vaticano.

Di Piero Sanna


(Con la preziosa partecipazione di Pierluigi Paoletti e Giuseppe Littera)

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Ho capito che avere uno spirito conflittuale o "guerrigliero", conoscendo queste informazioni, non serve a molto.

Oggi, rileggendo dei classici, perchè certi libri non sono da leggere, ma da rileggere, mi sono reso conto che di fronte a certi soprusi si rimane ammutoliti o in silenzio.

Tacere, su certe informazioni, non è segno di debolezza, non significa ignorare quello che succede, significa che non c'è nulla da dire.

C'è da fare, se è possibile, prendendo coscienza di quello che accade, e poi muoverci sulla base di quanto umanamente è possibile fare.

Nel libro dei "Fratelli Karamazov" di Dostoevskij, nel capitolo "Il grande inquisitore", dopo pagine di domande sull'esistenza del male, fatte da un "funzionario della Chiesa" ad un "Gesù Cristo" nelle segrete di un carcere, non ricevette nessuna risposta. Forse quel prete non cercava la verità di una risposta ma solo un "colpevole".

Oggi, mi capita di vivere tra parola e silenzio. Cerco l'impegno nella vita che posso svolgere, attendo che la storia faccia il suo corso, che non posso cambiare. Mi sento solo un "ospite", non più "guerriero" ma "segnato dalla vita", forse una doppia vita o l'eterno conflitto di noi uomini.

[SM=g1380307]




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