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La violenza.

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2009 19:32
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27/07/2009 16:02
 
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La violenza.


Perché c'è?


O meglio chi è così meschino da esercitarla?



Eppure ci sono parecchie persone, troppe, che per vendetta, per soprusi o solo per il piacere di vedere soffrire gli altri, esercitano questa forma di odio sfrenato, direttamente o indirettamente.

La violenza c'è ed è dappertutto, anche nei luoghi più impensabili, come in famiglia, a scuola, ma anche nelle vie della città o nel portone della propria abitazione.
Nessuno riesce a placarla.
E' l'odio che colpisce con forza sfrenata la vittima di una guerra ormai troppo sviluppata e troppo, troppo atroce.

E' il cuore gonfio di potere, di danaro, di desiderio di benessere sfrenato che porta a tutto questo.

Laghi di sangue si allargano nella terra dura e arida, piena di cuori che niente più provano e che più non battono nei petti assassini.


Un dolore struggente investe le anime e paura, paura di quello che hai sempre evitato, che hai sempre cercato di nascondere, ma soprattutto timore di quello che si è tramato nel buio di anni di assaporata vendetta!


La violenza può essere carnale ed è la più evidente, la più "rabbiosa", ma non la più dolorosa.

Le vittime che subiscono le maggiori conseguenze della violenza sono i bambini, le piccole creature che sono le uniche speranze di un futuro migliore.


Il bullismo, il nonnismo … sono tutti fenomeni di violenza.


La violenza esiste anche nei popoli del terzo mondo, dove religioni e regole, talvolta assurde, infliggono punizioni tremende a persone che non hanno nessuna colpa perché non hanno fatto nulla per meritare questa barbarie.


La violenza psicologica è del mondo moderno ed emancipato ed è mille volte peggiore di quella fisica.
Essa agisce nel buio di un'inquieta pace e lacera dentro

stritolando soprattutto il cuore dei fanciulli ancora troppo fragili e ignari della cattiveria umana.


La violenza va fermata e spetta a noi farlo.
Bisogna cominciare nel nostro piccolo, educando i giovani preparandoli al dialogo e denunciando sempre qualsiasi sopruso.

Se tutti ci proveremo un giorno forse verrà cancellata per sempre e rimarrà solo un brutto ricordo, conservato nell'immaginario museo delle cose che furono.

28/07/2009 17:35
 
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La violenza è anche un modo di sentirsi vivi, ed analizzandola bene chi è violento è anche un disadattato mentale, perchè pensa di far violenza agli altri mentre in realtà proietta la sua impotenza e la sua debolezza odiando e facendo del male!


[SM=x1061920]


Paxuxu


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28/07/2009 18:23
 
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Re:
Paxuxu, 28/07/2009 17.35:

La violenza è anche un modo di sentirsi vivi, ed analizzandola bene chi è violento è anche un disadattato mentale, perchè pensa di far violenza agli altri mentre in realtà proietta la sua impotenza e la sua debolezza odiando e facendo del male!


[SM=x1061920]


Paxuxu





Le persone di questo tipo, caro Pax, sono patetiche e meschine nel loro peregrinare. Pensano, di poter sconfiggere il bene della vita con parole macinate nel brodo dei ceci, cotte e ricotte.
Sembrano dischi incantati che ripetono la stessa solfa ed il loro riso è come il crepitio dei rovi dal suono sgradevole.

Marinica

[SM=x1061927]







"Un giorno senza sorriso è un giorno perso" C. Chaplin
28/07/2009 19:34
 
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®@ffstef@n

quando si parla di un'argomento cosi' importante come quello della violenza,e' doveroso parlare di tutti gli aspetti del problema,veniamo al dunque:

Eppure ci sono parecchie persone, troppe, che per vendetta, per soprusi o solo per il piacere di vedere soffrire gli altri, esercitano questa forma di odio sfrenato, direttamente o indirettamente.

Sarebbe preferibile parlare di casi concreti nei loro vari aspetti se si vuol capire il perche' della violenza,la violenza non puo' essere cosi' banalmente dipinta come effetto di una disposizione come quella di "veder soffrire gli altri",la violenza ha delle connotazioni e delle radici ben piu' specifiche che quelle di una naturale disposizione.

La violenza c'è ed è dappertutto, anche nei luoghi più impensabili, come in famiglia, a scuola, ma anche nelle vie della città o nel portone della propria abitazione.
Nessuno riesce a placarla.
E' l'odio che colpisce con forza sfrenata la vittima di una guerra ormai troppo sviluppata e troppo, troppo atroce.


Questa descrizione e' troppo generalizzata,non scende nel fondo del problema,per esempio,per quale motivo bisognerebbe ragionare sulla violenza solo in termini cosi' sensazionalistici tali da alimentare maggiormente la paura verso la "violenza"? Forse bisognerebbe non solo parlarne in termini per cosi' dire accusatori,ma bisognerebbe sforzarsi di capirla meglio per affrontarla meglio,per non esserne in sostanza troppo succubi.

E' il cuore gonfio di potere, di danaro, di desiderio di benessere sfrenato che porta a tutto questo.

Anche questo e' troppo generalizzato,se applicassi rigorosamente questo ragionamento nella vita pratica, allora anche un Berlusconi diventerebbe automaticamente una persona violenta da evitare come la fogna.

Laghi di sangue si allargano nella terra dura e arida, piena di cuori che niente più provano e che più non battono nei petti assassini.


Un dolore struggente investe le anime e paura, paura di quello che hai sempre evitato, che hai sempre cercato di nascondere, ma soprattutto timore di quello che si è tramato nel buio di anni di assaporata vendetta!

La violenza può essere carnale ed è la più evidente, la più "rabbiosa", ma non la più dolorosa.

Le vittime che subiscono le maggiori conseguenze della violenza sono i bambini, le piccole creature che sono le uniche speranze di un futuro migliore.



Scusa tanto,ma stai confondendo due piani che non c'entrano nulla tra loro,perche' uno e' quello per cosi' dire della volee' (scusatemi tanto se utilizzo un termine tennistico) drammaturgica che francamente non c'entra nulla con la realta',l'altro piano e' quello riguardo ad una realta' che mira a evidenziare apparentemente l'aspetto reale di un problema ma senza che scenda a fondo dello stesso,secondo me,il secondo piano ottiene come effetto quello di dare piu' forza all'effetto drammaturgico.


Il bullismo, il nonnismo … sono tutti fenomeni di violenza.
La violenza esiste anche nei popoli del terzo mondo, dove religioni e regole, talvolta assurde, infliggono punizioni tremende a persone che non hanno nessuna colpa perché non hanno fatto nulla per meritare questa barbarie.


D'accordo,ma perche' non ne spieghi il perche? Perche' avvengono simili fenomeni? Solo perche',come asserisci tu,abbiamo una qualche disposizione naturale alla violenza? Non direi proprio, una tale spiegazione non e' esauriente.

La violenza psicologica è del mondo moderno ed emancipato ed è mille volte peggiore di quella fisica.

Si,va bene,so' que significa un certo tipo di violenza psicologica,ma bisognerebbe esporne dei fatti,descriverne il perche',come nasce,come si puo' combattere,in sostanza,bisognerebbe non fare del sensazionalismo in stile drammaturgico con una certa dose di terrorismo ma bensi' muoversi sul piano della comprensione del fenomeno,in sostanza,bisognerebbe evitare questi sensazionalismi e porre la questione di come si possa agire,reagire,per cercare di non subire troppo la paura della violenza,non bisogna alimentarla ma bensi' combatterla,arginarla,reagire contro la paura della violenza capendone i meccanismi di base che la originano,per esempio,si potrebbe affermare che anche i bambini sono violenti,ma perche' accade questo?


La violenza va fermata e spetta a noi farlo.

Lodevole iniziativa.

Bisogna cominciare nel nostro piccolo, educando i giovani preparandoli al dialogo e denunciando sempre qualsiasi sopruso.

Benissimo,il tuo accenno all'educazione giovanile e' gia' un forte presupposto,il problema e' capire il perche' manchi oggi una educazione dei giovani alla compresione del problema della violenza,ossia,da dove nasce e perche' per esempio le istituzioni non fanno un beneamato nulla per arginarlo.

Se tutti ci proveremo un giorno forse verrà cancellata per sempre e rimarrà solo un brutto ricordo, conservato nell'immaginario museo delle cose che furono.

E' nel cuore della societa' che bisogna agire,e societa' significa non soltanto ogni singolo individuo,ma bensi',ogni istituzione,ogni modello culturale,ogni politica,come e' possibile riuscire a cambiare per esempio un tal modello culturale basato sull'eccessivo individualismo?


[Modificato da pcerini 28/07/2009 19:38]
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X PAOLO CERINI

Carissimo Paolo,

Ho apprezzato le tue riflessioni sul tema della violenza, prendendo spunto dallo scritto di Raffaele.

Non c'è dubbio che si tratta di un argomento molto più complesso di quanto immaginiamo. Ci sono diversi studi antropologici che si occupano di questo fenomeno, che indica una vasta tipologia di manifestazioni, nella natura dell'uomo.

Ho imparato molto dai miei figli. Osservandoli nei loro comportamenti, notavo nelle loro azioni, una violenza diretta, del tutto naturale per loro.

Parlando di violenza, intendo una forma di comportamento che arreca danno e male verso altri.

Ci sono violenze di ogni tipo, credo ci siano sempre state. Ci sono ancora oggi, nonostante le Leggi, le forze dell'ordine e l'alto livello di civilizzazione.
Uno scrittore contemporaneo, una volta disse: "Viviamo nel regno degli omicidi e delle aggressioni".

Oggi, a 54 anni, non faccio fatica a pensare che il mondo vive una grande miseria spirituale, c'è un forte indebolimento dei valori. Il disorientamento esistenziale porta ad essere freddi, aridi, privi di vera solidarietà.

L'uomo cerca di arrovellarsi il cervello pensando che non c'è nulla, che siamo frutto di un caso, non esiste Dio e nessuna giustizia divina, tutto quello che viviamo è adesso.

Forse aveva ragione Dostoevskij, nel dire: "Se Dio non esiste, tutto è permesso".

Sono d'accordo con Paolo Cerini, quando dice che ci sono radici più profonde sul perchè esiste la violenza, ci sono oscuri sotterranei della personalità di ogni individuo che spesso disumanizzano i suoi comportamenti. A volte, basta poco per scatenare in alcune persone una crisi esagerata di violenza, di cui si rende conto solo dopo aver compiuto azioni gravissime.

Questo succede indipendentemente dalla cultura, dalla religione o dall'appartenenza a qualche gruppo ideologico.

Certe volte si cerca di spiegare il perchè alcuni individui sono così aggressivi Perchè hanno avuto traumi da piccoli, o sono esclusi, emarginati dalla società. E' vero solo in parte. Infatti, altri, nelle medesime condizioni non hanno un simile comportamento.

E' importante agire con mezzi di educazione preventiva per responsabilizzare i nostri ragazzi. Il senso di responsabilità è fondamentale per non far prosperare la mala pianta della violenza.
I valori etici vanno trasmessi con l'esempio e con grande diffusione informativa, per addestrare genitori ed insegnanti a parlare dei valori dell'uomo.

Il male e la violenza, essendo parte del comportamento naturale dell'uomo, difficilmente potranno essere sconfitti. Possono essere arginati, ma mai del tutto eliminati.
Molte volte, non mi spiego il perchè del male, ma cerco di combatterlo e di difendermi.

Saluti
Pino Lupo

[SM=g1380307]








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