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Milano, madre uccide figlio di 4 anni

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2009 00:11
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21/07/2009 12:41
 
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Il bambino strangolato in casa con
il cavo del cellulare. Gli inquirenti:
«La donna soffriva di depressione»
MILANO
Una famiglia normale, senza problemi economici, la cui tranquillità, nel corso di una mattinata, è andata in frantumi. È accaduto quando Marcella Sardeni, impiegata di 35 anni, ha stretto al collo del suo bambino Lorenzo, di quattro anni, il filo del carica-batteria del telefono cellulare, strozzandolo, nella loro casa di Parabiago, nel Milanese.

Il piccolo è sopravvissuto per mezz’ora; gli operatori del 118 hanno cercato di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare. Marcella Sardeni è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario aggravato. È ora piantonata nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Legnano (Milano), in attesa di essere interrogata dal pm di Milano Maria Vulpio. È già stato sentito suo marito, Matteo Ravelli, dirigente in un’azienda di Milano. I carabinieri di Parabiago e Legnano hanno raccolto anche le testimonianze della madre e della sorella di Marcella Sardeni. Sembra che la donna, negli ultimi tempi, avesse dato dimostrazione di soffrire di depressione e, per questo, fosse in cura in un Centro psico-sociale della zona.

La tragedia è accaduta poco prima di mezzogiorno. A chiamare il 118 sono state la madre e la sorella della donna che non sentendola al telefono, preoccupate, erano andate nella villetta dove abita la famiglia. Quando sono arrivate in casa, il piccolo era agonizzante. Accanto la madre, in stato di choc. «È in stato di choc - confermano gli investigatori -, non ha parlato. L’unica cosa che è emersa al momento sono i problemi depressivi della donna, ma non è assolutamente vero, come qualcuno ha ipotizzato, che si stesse separando dal marito o che avesse perso il lavoro, anzi, aveva un lavoro gratificante, e non aveva alcun problema con il marito». I vicini non possono credere che Marcella abbia ucciso il proprio, unico figlio: «Erano una bella coppia - dice Daniele Turconi -, normale». Un’altra ragazza dice invece che la Sardeni «è una persona fantastica, meravigliosa, è impossibile che sia stata lei». E qualche vicino scuote la testa, osservando la casetta in plastica, nel giardino della villetta, dove Lorenzo era solito giocare.

www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200907articoli/45694gi...

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Che cosa è potuto accadere nella mente di questa Signora , una famiglia tranquilla raccontano i gionalisti è felice , ma che casa si nasconde dietro le mura domestiche? è che casa si deve fare per evitare queste cose , sono cose che i nostri psicologi dovrebbero mettere in guardia a tutte le famiglie italiane , su cosa può scattare questi istinti omici delle donne verso i propri figli



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Discendiamo all'inferno fin che siamo vivi (cioè riflettendo su questa terribile realtà) - diceva Sant'Agostino - per non precipitarvi dopo la morte".
nell'aldilà

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21/07/2009 13:50
 
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Caro Domenico,

Ci sono molti studi e ricerche sul fenomeno in cui una madre uccide il proprio figlio.
Possiedo un libro dove si esaminano circa 80 motivazioni diverse e dove sono raccolti alcuni stralci degli interrogatori fatti a donne che si sono macchiate di questo terrificante dramma.

Oggi, siamo abituati ad ogni tipo di orrore e di perversione, ma non è nulla in confronto all'angoscia che proviamo, quando una mamma uccide il proprio figlio. E' inconcepibile!

In tutte le culture del mondo, la funzione di una madre è di accudire, proteggere, crescere i propri piccoli con amore e tenerezza.

Una madre che uccide il proprio figlio sconvolge e frantuma il tabù più autorevole e forte dell'intera cultura umana.

E' devastante ascoltare queste notizie, perchè nessun esperto, per quanto preparato, può spiegare una simile azione.

Saluti
Pino

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21/07/2009 14:37
 
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Prima di condannare bisognerebbe veramente passare quello che ha passato quella donna.

Troppe volte le donne vengono lasciate sole a gestire troppe cose contemporaneamente ed è naturale avere un crollo psicologico, fisico, morale.

A volte si giudica solo l’apparenza (una bella famiglia felice) ma non si pensa a chi tutti i giorni, tutte le notti deve cercare di tenere insieme quell’equilibrio familiare.

Neanche il più grande lavoratore al mondo penso sia sottoposto a certi stress, ad avere certi impegni e certe responsabilità e non tutti sono capaci di reggere.

Le donne, le mamme, penso che troppe volte siano sottovalutate e si da per scontato che debbano affrontare certe situazioni e non ci si accorge di quanto sia difficile perché lo si fa proprio per amore dei figli, per amore della famiglia e non ci si lamenta ma si va avanti.

Sta a chi sta vicino a queste donne accorgersi se qualcosa non va e quindi forse i veri colpevoli sono coloro che non si sono accorti che questa donna aveva veramente bisogno di una mano!



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Re:
Sammy3, 21/07/2009 14.37:

Prima di condannare bisognerebbe veramente passare quello che ha passato quella donna.

Troppe volte le donne vengono lasciate sole a gestire troppe cose contemporaneamente ed è naturale avere un crollo psicologico, fisico, morale.

A volte si giudica solo l’apparenza (una bella famiglia felice) ma non si pensa a chi tutti i giorni, tutte le notti deve cercare di tenere insieme quell’equilibrio familiare.

Neanche il più grande lavoratore al mondo penso sia sottoposto a certi stress, ad avere certi impegni e certe responsabilità e non tutti sono capaci di reggere.

Le donne, le mamme, penso che troppe volte siano sottovalutate e si da per scontato che debbano affrontare certe situazioni e non ci si accorge di quanto sia difficile perché lo si fa proprio per amore dei figli, per amore della famiglia e non ci si lamenta ma si va avanti.

Sta a chi sta vicino a queste donne accorgersi se qualcosa non va e quindi forse i veri colpevoli sono coloro che non si sono accorti che questa donna aveva veramente bisogno di una mano!



Cara Sammy,

Nel mio precedente commento non ho usato espressioni di condanna, anzi, ribadisco che questo genere di "drammi" hanno dei risvolti complessi e, spesso, coloro che seguono da vicino queste vicende, per poi farne una relazione, incontrano molti "retroscena" sconosciuti all'opinione pubblica.

Mia figlia ha due gemelli di un anno e mezzo e mi rendo conto di quanti cambiamenti, anche emotivi, ha fatto. Non è facile aiutarla, perchè lei si sente responsabile di tutto e vuole che le cose vengano fatte in un certo modo. Ci vuole molta pazienza e spirito di osservazione per poter essere di aiuto senza essere troppo invadenti o superficiali.

Certo, quando si parla di casi che raggiungono degli estremi così atroci, l'opinione pubblica rimane sgomenta e la domanda "regina" è: "Perchè?".

Chi fa parte di quella sfera famigliare, credo che sarà assalito da forti sensi di colpa. Io, ne ho avuti per molto meno e mi hanno "mezzo demolito".

Infatti, sui sensi di colpa, vorrei aprirci una cartella.

Saluti
Pino
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21/07/2009 16:09
 
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il mio commento non voleva essere una critica al tuo scritto ma mi infastidisce proprio quel "perchè" appunto perchè è troppo retorico.
Anche io ho tre figli molto piccoli avuti in quattro anni e non chiedevo mai aiuto a nessuno volevo farcela da sola... inoltre c'era il lavoro, il matrimonio, la situazione economica... certo io dicevo di voler far tutto da sola ma forse proprio perchè nessuno mi ha chiesto mai se avevo bisogno di una mano.

Certe volte basta un aiuto ad una richiesta silenziosa ma purtroppo come ripeto troppo spesso si danno le cose per scontate.



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Re:
Sammy3, 21/07/2009 16.09:

il mio commento non voleva essere una critica al tuo scritto ma mi infastidisce proprio quel "perchè" appunto perchè è troppo retorico.
Anche io ho tre figli molto piccoli avuti in quattro anni e non chiedevo mai aiuto a nessuno volevo farcela da sola... inoltre c'era il lavoro, il matrimonio, la situazione economica... certo io dicevo di voler far tutto da sola ma forse proprio perchè nessuno mi ha chiesto mai se avevo bisogno di una mano.

Certe volte basta un aiuto ad una richiesta silenziosa ma purtroppo come ripeto troppo spesso si danno le cose per scontate.



Uno dei peggiori "difetti", soprattutto degli uomini, è di dare per "scontate" molte cose che fanno le mamme e le mogli.

Sta all'uomo capire e agire senza dover lasciare che sia la donna ad "esplodere".

Quanto è importante comunicare, senza fa passare "troppo" tempo!!!!

Ciao
Pino

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Re:
Sammy3, 21/07/2009 14.37:

Prima di condannare bisognerebbe veramente passare quello che ha passato quella donna.

Troppe volte le donne vengono lasciate sole a gestire troppe cose contemporaneamente ed è naturale avere un crollo psicologico, fisico, morale.

A volte si giudica solo l’apparenza (una bella famiglia felice) ma non si pensa a chi tutti i giorni, tutte le notti deve cercare di tenere insieme quell’equilibrio familiare.

Neanche il più grande lavoratore al mondo penso sia sottoposto a certi stress, ad avere certi impegni e certe responsabilità e non tutti sono capaci di reggere.

Le donne, le mamme, penso che troppe volte siano sottovalutate e si da per scontato che debbano affrontare certe situazioni e non ci si accorge di quanto sia difficile perché lo si fa proprio per amore dei figli, per amore della famiglia e non ci si lamenta ma si va avanti.

Sta a chi sta vicino a queste donne accorgersi se qualcosa non va e quindi forse i veri colpevoli sono coloro che non si sono accorti che questa donna aveva veramente bisogno di una mano!




Concordo in toto su quanto scritto da Sammy, purtroppo a volte si sottovaluta la situazione o per fare prima si prescrivono pillolette miracolose senza supporto apropriato, ben conoscendo la fragilità della persona in questione...!
Conosco bene il problema della depressione, lo vivo da vicino da anni, sempre vicina ad una cara persona che amo tanto, ma che ha bisogno di aiuto continuo, senza mollare mai, sempre attenta ad ogni suo leggero mutamento.


Cara sammy,sei una donna forte, te lo dico di cuore! [SM=g1660862]






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


22/07/2009 06:57
 
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Re: Re:
@nounou@, 21/07/2009 19.51:




Concordo in toto su quanto scritto da Sammy, purtroppo a volte si sottovaluta la situazione o per fare prima si prescrivono pillolette miracolose senza supporto apropriato, ben conoscendo la fragilità della persona in questione...!
Conosco bene il problema della depressione, lo vivo da vicino da anni, sempre vicina ad una cara persona che amo tanto, ma che ha bisogno di aiuto continuo, senza mollare mai, sempre attenta ad ogni suo leggero mutamento.


Cara sammy,sei una donna forte, te lo dico di cuore! [SM=g1660862]




Anche io mi associo a quanto correttamente già detto. Con Teresa, da anni, sto aiutando ad uscire da un profondo stato depressivo una cara amica che, tra alti e bassi, si sta lentamente allontanando dal centro del labirinto. Al dilà delle considerazioni tecniche, da questa esperienza ho capito bene due cose:

1 Stare vicino, confermare la stima, la fiducia e l'affetto, con una breve telefonata, un caffè insieme, costituisce un aiuto importante. Piccoli gesti ma continui: un abito di qualità infatti non è tenuto insieme da grossi nodi, ma da migliaia di piccoli punti.

1 generalmente la madre in tale stato non pensa minimamente a far del male al piccolo, nella sua mente vuole proteggerlo, ed anche liberarlo da un possibile stato di sofferenza ed abbandono. Inconsciamente è convinta che tale è l'unica salvezza e l'unica via d'uscita per il bimbo.

Concordo pienamente sulle affermazioni relative al sottovalutare l'immenso lavoro e le enormi pressioni esercitate sulle donne da parti di molti uomini e, purtroppo, anche di alcune donne che non riescono a manifestare l'empatìa.

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22/07/2009 10:57
 
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Grazie nounou ma non credo di essere forte ma solo fortunata perchè ho tre bimbi fantastici (bè sono la mamma!) che mi ricordano ogni giorno quanto sia bella la vita e un marito che anche in momenti veramente difficili mi è stato vicino.

"Kalos52
1 generalmente la madre in tale stato non pensa minimamente a far del male al piccolo, nella sua mente vuole proteggerlo, ed anche liberarlo da un possibile stato di sofferenza ed abbandono. Inconsciamente è convinta che tale è l'unica salvezza e l'unica via d'uscita per il bimbo."


Sinceramente penso di più che in quei momenti c'è solo il vuoto nella mente e non ci rende conto di quello che si sta facedo.

Si agisce senza controllo e quello che si sente è solo il bambino che piange o che fa i capricci e ci si guarda attorno pensando che tutto stia andando a pezzi... quindi si arriva a compiere azioni senza senso: rompere a calci una porta, spaccare contro il muro tutto ciò che si trova a portata di mano, urlare fino a che la voce non esce, spaccarsi una mano contro il muro, piangere interrottamente ed anche cose peggiori come picchiare lo sfortunato bimbo o adulto che in quel momento si trova davanti agli occhi ecc... ma cmq tutte azioni senza senso.

Non penso sia una scusante per la violenza sui minori però non mi sento neanche di condannare.

Un bacio a tutti!



Sole, luna e stelle... il cielo è completo!
23/07/2009 06:53
 
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Re:
Sammy3, 22/07/2009 10.57:

Grazie nounou ma non credo di essere forte ma solo fortunata perchè ho tre bimbi fantastici (bè sono la mamma!) che mi ricordano ogni giorno quanto sia bella la vita e un marito che anche in momenti veramente difficili mi è stato vicino.

"Kalos52
1 generalmente la madre in tale stato non pensa minimamente a far del male al piccolo, nella sua mente vuole proteggerlo, ed anche liberarlo da un possibile stato di sofferenza ed abbandono. Inconsciamente è convinta che tale è l'unica salvezza e l'unica via d'uscita per il bimbo."


Sinceramente penso di più che in quei momenti c'è solo il vuoto nella mente e non ci rende conto di quello che si sta facedo.

Si agisce senza controllo e quello che si sente è solo il bambino che piange o che fa i capricci e ci si guarda attorno pensando che tutto stia andando a pezzi... quindi si arriva a compiere azioni senza senso: rompere a calci una porta, spaccare contro il muro tutto ciò che si trova a portata di mano, urlare fino a che la voce non esce, spaccarsi una mano contro il muro, piangere interrottamente ed anche cose peggiori come picchiare lo sfortunato bimbo o adulto che in quel momento si trova davanti agli occhi ecc... ma cmq tutte azioni senza senso.

Non penso sia una scusante per la violenza sui minori però non mi sento neanche di condannare.

Un bacio a tutti!





Ogni caso è differente da un altro: ho ipotizzato una conclusione basandomi sulle esperienze dierette che ho osservato, che mi confermano quanto le madri siano terrorizzate all'idea che il proprio piccolo sia in balìa di sè stesso o, peggio ancora, in mani sbagliate.

E' anche vero comunque che in altri casi può essere l'assenza di controllo a determinarne la violenza. In ogni caso, nemmeno io mi sento di giudicare o condannare.

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Ancora un altro caso di una madre che uccide il figlio , forse farebbero meglio se negli ospedali e cliniche prima di mandarle a casa fare delle visite nei reparti psichiatrici.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200907articoli/45966girata.asp

ecco un altra vittima


CATANIA
Una giovane di 23 anni, Claudia Barbera, ha strangolato la figlia neonata di appena un mese. È successo nel quartiere Librino di Catania. Secondo quanto si apprende, la giovane mamma è depressa e ha alle spalle una situazione familiare difficile: il convivente è in carcere e non aveva riconosciuto la figlioletta. Così, in un raptus di follia, mentre forse la piccola piangeva e richiedeva attenzioni, la giovane l’ha strangolata.

«Piangeva sempre, ero stanca non lo sopportavo più», così Claudia Barbera avrebbe spiegato il suo folle gesto durante la confessione resa prima ai carabinieri, che l’hanno scoperta, e poi al procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e al sostituto Miriam Cantone. I magistrati stanno valutando l’ipotesi di disporre una perizia psichiatrica sulla donna che è ricoverata nell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, in stato di arresto per omicidio volontario piantonata da militari dell’Arma.

Il dramma, hanno accertato gli investigatori, è maturato in un ambiente familiare non sereno: l’infanticida in passato è stata denunciata per reati contro il patrimonio e il padre della piccola è detenuto in carcere a Catania e non ha mai conosciuto la figlia. La donna ha anche un altro figlio di 13 mesi, che è per il momento dai nonni, di cui si stanno occupando i servizi sociali del Comune e la Procura della Repubblica del Tribunale per i minorenni. La donna, che ha precedenti penali per reati contro il patrimonio, è stata rinchiusa nel carcere di Catania.



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