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POLIZIA PENITENZIARIA DI TORINO: "HO LAVORATO 23 ORE DI FILA"

Ultimo Aggiornamento: 15/07/2009 17:55
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cronaca
13/07/2009 -


Record al Ferrante Aporti
"Ho lavorato 23 ore di fila"


Il sindacato: “Qui è uno scandalo,
il ministero venga a vedere”
RAPHAËL ZANOTTI


Ventitrè ore di lavoro in un giorno, con una sola ora per tornare a casa, farsi una doccia, e poi tornare a sorvegliare i detenuti.
Lo stakanov della polizia penitenziaria è un agente in servizio al carcere minorile di Torino «Ferrante Aporti». Lui e sua moglie, a dir la verità, avrebbero fatto volentieri a meno di questo titolo. Ma quando il comandante ordina, si obbedisce. È così nella polizia penitenziaria, come in qualunque altro Corpo.

L’episodio è però talmente grave, che la voce è arrivata anche ai sindacati. E ora l’Osapp chiede a Roma di muoversi inviando ispettori ministeriali che verifichino cosa sta succedendo all’istituto di pena torinese. «Sono stati violati i più elementari diritti dei lavoratori e anche gli accordi sindacali tra le parti, è uno scandalo» tuona Gerardo Romano, responsabile regionale del sindacato.

Cosa ancora più paradossale, il super turno di 23 ore è stato svolto sotto gli occhi delle più alte cariche cittadine. È successo infatti l’8 luglio quando al «Ferrante Aporti», ironia della sorte, il prefetto di Torino Paolo Padoin e il procuratore capo del tribunale dei minori Emilio Tomaselli erano invitati a partecipare alla «Cena della Legalità» organizzata dal carcere minorile e dall’associazione Libera.

Il racconto dell’odissea dell’Agente Stakanov lo fa un suo collega di lavoro, che però preferisce mantenere l’anonimato. «Il collega era in servizio dalle 7 alle 15 - racconta - su ordine del vicecomandante del Ferrante Aporti, perché il comandante da febbraio è distaccato all’istituto minorile di Bologna». Già così, nei turni, l’agente parte quindi con due ore di straordinario in tabella. L’orario della polizia penitenziaria è infatti di 36 ore settimanali, ovvero sei ore al giorno.
«Il vicecomandante ha chiesto a chi era di turno di fare uno sforzo e di arrivare fino alle 16.30 visto che per la giornata della legalità era stato organizzato nel pomeriggio un torneo di calcio tra squadre dei detenuti e una squadra di avvocati e magistrati proveniente dall’esterno. A seguire ci sarebbe stata la cena».

Problema: il vicecomandante, finito il suo turno, stacca. Gli subentra il comandante in arrivo da Bologna per partecipare alla giornata. «A quel punto gli ordini sono cambiati - continua l’agente narratore - vista la folta presenza di persone provenienti dall’esterno, c’era bisogno di vigilanza. Così il comandante ha chiesto a tre agenti di restare per un secondo turno». Tra questi anche l’Agente Stakanov. Il quale, dopo aver già svolto il turno 7-15, si carica anche di quello 15-22. Non basta. Perché quando i due colleghi, dopo il doppio turno, se ne vanno giustamente a casa, lui è costretto a restare. Nei servizi ordinari predisposti dal vicecomandante, infatti, è di nuovo di turno: dalle 23 alle 7 del mattino successivo. Risultato: 23 ore lavorate.

«Sembra che all’interno del Ferrante Aporti ci sia una forte conflittualità tra le figure apicali del Corpo - spiega Romano dell’Osapp - prova ne sia che a dieci giorni dall’inizio di luglio, ancora una delle tre unità operative non sa quale sarà il suo periodo di ferie. Ci chiediamo cosa sta accadendo in quell’istituto e come si possa andare avanti così. Per questo chiediamo che il capo del dipartimento giustizia minorile, Bruno Brattoli, invii immediatamente un’ispezione per verificare cosa sta accadendo».

www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/22631/



Questa mattina, mi sono incontrato, a Torino, con l'amico Gerardo Romano (Segretario Regionale dell 'O.s.a.p.p. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).

Gerardo sembra un uomo d'altri tempi, un combattente, grande difensore dei Diritti Umani dei lavoratori.

Mi ha raccontato come, purtroppo, anche all'interno della sua categoria, ci sono disagi al limite del paradosso.

Dopo aver ascoltato, per circa 1 ora, Gerardo, posso dire che sono uomini come loro i veri paladini dei valori umani nel rispetto della dignità e della giustizia.

Ogni tanto fa piacere incontrare uomini che pur ricoprendo ruoli importanti, girano con una semplice utilitaria (una uno di 15 anni fa), con il megafono nel portabagagli, e danno "fuoco alle polveri" per rivendicare i Diritti dei lavoratori.

Saluti
Pino Lupo


Gerardo Romano, segretario regionale OSAPP durante la manifestazione a Torino.








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13/07/2009 19:29
 
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[SM=x1061951] 23 ore di lavoro quando per legge non si possono superare le 8 ore?
inaudito!






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


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13/07/2009 20:24
 
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Come si fa a non ammirare                               
Un "Romano" del genere
che parla la mia stessa lingua ?

          

 LU LAMENT RE LU UADDONE IL LAMENTO DEL TORRENTE
Cum’era bell tant’anne fa
quann nu gn’era sta civiltà,
ca cu la scusa re esse moderne
m’avite arruunate la stagione e pure
lu vierne.

Ai tiemp ca mangaia l’acqua gase
e nun g’era lu fusce fusce
tutte re femine cu lu iuppone
minern e lavà a lu uaddone.

Lana re pecora pe gli matarezze
cammise e cavuzune
pi gl’ uomene cu gli mustazze
e nu ve riche gli fasciature
viste ca gern tante creature.

A quante gente p’ave la farina
purtaria ru grane a gli muline
ca pe sta via ern n’afatte
pecchè l’acqua mia re facia sci
semb allicchette.

Mo vire cume so arredutte
mang puoi enchie chiu na votte
e cu la secceta anne pe anne
la forza stave perdenne.

E nun parlà re l’inquinamend
tutta colpe re sta gende
ca pe sci apperse a la tecnologia
lassa mennezza pe tutta la via.

Plastica, vitr e fierr arruzzute
Tutte attuarne m’avite anch’iute.

Mo, cu l’acqua accussì azzannata
Nun serve chiù a fa vev m’ang a
Na crapa.

Re stu passe ndu sciame a furnì!
Sole na cosa pozze rì
Ca se lu vierne scazza nu nevone
Av’ita truà acqua pe tutte
Lavandone.









Com’era bello tanti anni fa

Quando non c’era questa civiltà,
con la scusa di essere moderni
mi avete rovinato l’estate e pure
l’inverno.

Quando non c’era l’acqua in casa

e la vita non era frenetica
tutte le donne con il costume
venivano a lavare al torrente.

Lana di pecora per fare i materassi
Camicie pantaloni
Per gli uomini con i baffi.
E non vi dico quanti pannolini
Visto che c’erano tanti bambini.

E tante persone per avere la farina
Portava il grano ai mulini
Che lungo il percorso ce n’erano tanti
E la mia acqua li faceva funzionare
Bene.

Ora non vi dico come sono ridotto
Non puoi riempire nemmeno una botte
E con la siccità, anno per anno
Le forze sto perdendo.

E non parlare, poi dell’inquinamento
Tutta colpa di questa gente
Che per accettare la tecnologia
Lascia spazzatura lungo il percorso.

Plastica, vetri e ferri arrugginiti
Tutto intorno mi avete riempito

Adesso, con l’acqua così sporca

Non serve più a far bere nemmeno a
una capra.


Di questo passo dove andremo a finire!
Solo una cosa vi posso dire
Che se d’inverno ci sarà tanta neve
Si allagherà tutto
Lavandone.
 








 
[Modificato da ®@ffstef@n 13/07/2009 20:51]
15/07/2009 17:55
 
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Finalmente un poliziotto, anche se è secondino, che fa il proprio dovere!

Eh, ce ne fossero così anche gli altri, allora si che avremmo una polizia che funziona!



[SM=g1380260]



Paxuxu



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