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20/06/2009 21:57 | |
LA MIA VERSIONE VISTA DA UN'ALTRA PROSPETTIVA.
SE UN EMBRIONE POTESSE PARLARE.
Diario di una bambina che non voleva nascere.
1 maggio – Oggi la mia genitrice è stata stuprata. Non so quanti fossero, credo almeno una decina. Un branco, comunque, di uomini inferociti,ebbri d’odio e di violenza.
La crudeltà nella quale sono stata concepita è inimmaginabile. Le percosse hanno piagato il suo viso, tumefatto gli occhi, lacerato le labbra.
La mia genitrice ha solo 14 anni. Da poco il suo corpo si è trasformato in una donna. Ma il suo cuore è ancora di bambina. Ama giocare con le bambole ed aspetta un principe che accarezzi le sue mani e le sfiori le labbra.
Non so chi sia il mio genitore.. Forse il ragazzo dall’alito fetido. Oppure l’ubriaco gonfio di birra. Oppure quello che per primo si è introdotto nel corpo piagato, mentre in quattro serravano mani e piedi.
Il dolore è stato lancinante. Sangue puro si è mischiato a secrezioni d’odio e di disprezzo.
Per dieci lunghissime volte.
15 maggio. La mia genitrice è ancora in ospedale. Sedata da vertigini di farmaci stenta a riconoscere chi le sta vicino. Le sono state medicate le ferite, ma l’anima è ancora incredula ed incapace di reazioni.
31 maggio- Le analisi non lo hanno ancora evidenziato, ma siamo state infettate dall’aids. Forse diventerò sieropositiva.
16 giugno- Oggi la mia genitrice ha saputo con certezza che ci sono anch’io. Ha soffocato la disperazione nel pianto.
30 giugno – Non cresco bene. Il corpo impreparato ad una gravidanza rifiuta di accettarmi. E non mi sento protetta. Sto pensando al mio futuro, ed a quello della mia genitrice. Il cuore batte, si, ma non è forte.
10 luglio – Oggi è venuto un prete, vestito da ipocrita. Ha confabulato con la mia genitrice, assolvendola da cose che lui chiama peccati. Le ha anche detto che alcune persone sono disposte ad adottarmi. E ci sono pure gli orfanotrofi pronti ad accogliermi.
La mia genitrice è sempre più impaurita. Io più di lei. Non riusciamo a comunicare. Il panico lo impedisce.
20 luglio – Oggi mia madre mi ha liberato dall’ infelicità, accompagnandomi verso l’infinito di pace da cui ero stata involontariamente chiamata.
ALLE VOSTRE OPPORTUNE CONSIDERAZIONI.
Jules.
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