Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Pedofilo pendolare tradito dalla foto dell’ultima vittima

Ultimo Aggiornamento: 19/06/2009 13:02
Email Scheda Utente
Post: 7.041
Post: 4.018
Registrato il: 07/08/2006
Sesso: Femminile
Utente Master
OFFLINE
19/06/2009 13:02
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

In manette un impiegato modello di 43 anni. La prima violenza perpetrata nel 1999. La Procura finora ha accertato sette casi

TORINO 19/06/2009 - Una “carriera” decennale di pedofilo stroncata dall’eccesso di bramosia nei confronti di una bambina. Quei modi di fare gentili, quasi da papà, e l’aplomb da impiegato perfetto ne avevano fatto il predatore ideale per ignare vittime che venivano convinte, sempre con le buone maniere, a toccarlo negli organi sessuali provocandogli piacere. Tutto questo dal 1999, quando vi sono i primi casi accertati, avvenuti in provincia di Milano, a oggi.

I casi di abuso potrebbero essere molto più numerosi, anche se per ora il pubblico ministero Pietro Forno gliene contesta sette, compiuti tra il 2005 e il 2009 tra Milano, Novara e Torino.

Gli episodi risalenti a dieci anni fa, invece, erano stati catalogati, senz’altro troppo frettolosamente, come semplici atti osceni in luogo pubblico e sono caduti in prescrizione. A incastrarlo, al termine di un’indagine protrattasi per quasi un anno, sono stati i carabinieri della stazione di Collegno, provincia di Torino, dove il pedofilo si è spinto a pochi passi da una giovanissima preda per fotografarla.

I fatti da cui è scaturita l’inchiesta risalgono alla fine dell’estate scorsa. Lui, un 43enne residente nella zona nord di Milano e impiegato per un’azienda di Torino, si introduce nel cortile di un condominio in cui stanno giocando due bambine e ne fotografa una. Viene scoperto, fugge ma un vicino riesce a immortalare la sua auto con il cellulare. Dalla denuncia che ne scaturisce si apre l’inchiesta da cui emergono subito i due episodi del 1999, come detto già prescritti.
Poi, dal confronto con episodi analoghi di violenza sessuale di cui non si era identificato il responsabile, si arriva alle vittime che lo riconoscono.

«Il suo modus operandi era avvicinare le sue prede in luoghi isolati, cortili di scuole o di condomini, con fare gentile - spiega il pm Forno -. Per avvicinarle ogni scusa era buona. Una delle vittime, una milanese, ha raccontato di essere stata avvicinata con la scusa di chiedere l’ora.
Dopodiché si apriva i vestiti e si faceva toccare nelle parti intime. In alcuni casi riusciva nell’intento, in altri le bambine riuscivano a sottrarsi alla violenza». Era solito colpire al mattino, prima di entrare a lavorare. A Milano, prima di iniziare il viaggio. A Novara, ossia a metà tragitto. E a Torino, poco prima di entrare al lavoro.

L’inchiesta, che ha comportato una serie estremamente complessa di controlli incrociati di denunce, intercettazioni telefoniche e anche il monitoraggio di tutti gli spostamenti dell’uomo, è proseguita con diverse perquisizioni, ripetute più volte anche negli stessi luoghi. Perché, una volta che gli veniva trovato del materiale lui non si fermava: a quella successiva ne spuntava dell’altro.

A essere perquisite sono state l’abitazione milanese dell’uomo, dove sono spuntate foto e filmati pedopornografici in modesta quantità, il posto di lavoro e la casa dei genitori a Torino, dove invece sono emerse circa 2mila foto e anche qualche filmato. «Tra l’altro, dalle intercettazioni, ci risulta che moglie e madre dell’uomo fossero ignare delle pulsioni del figlio, mentre il padre sapesse qualcosa», spiega ancora Forno.

Ora lui, in carcere, ha ammesso parzialmente gli addebiti contestati, riconoscendo il suo stato di pedofilo. Un segnale d’allarme emerso dalle indagini dei carabinieri risale al 2002, quando l’uomo fu ricoverato in un ospedale milanese con lesioni a volto e dichiarò che l’aggressione gli aveva urlato «lascia stare mia figlia». «era stata una prima richiesta di aiuto - commenta Forno -. Ma non fu colta». Infine, tra i reati che gli sono contestati, però, c’è anche la produzione e diffusione di materiale pedopornografico. «Questo perché abbiamo accertato che a volte, per convincere le sue vittime, mostrava immagini sul cellulare che rappresentavano un fallo con una bambina - conclude Forno -. E abbiamo la certezza che le abbia realizzate lui».

FONTE

-------------------------------

Mi auguro che anche questa volta, non si organizzi l'ennesima fiaccolata anche per questo maiale!!!






Nounou
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:16. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com