«Troppo stupida» e quindi incapace di occuparsi della sua bambina: una donna britannica rischia di perdere la custodia della figlia di tre anni perchè un tribunale ha deciso che il suo quoziente intellettivo è troppo basso e si è ora rivolta alla Corte europea per i diritti umani affinchè la sentenza venga ribaltata.
Lo scrive oggi il Sunday Times. Rachel - questo il nome della donna di 24 anni che non può essere identificata per ragioni legali - dovrà interrompere gradualmente tutti i contatti con la figlia che, nel giro di tre mesi se il suo ricorso al tribunale europeo non avrà successo, verrà data in adozione ad un'altra famiglia. K, così viene identificata la piccola, è nata prematura ed è stata operata all'intestino, al cuore, ad un occhio e alla gola e, secondo i servizi sociali, la madre, che inizialmente trascorreva soltanto due ore al giorno con lei in ospedale, non sarebbe in grado di prendersi adeguatamente cura di lei.
Nel frattempo però le condizioni di salute della bimba, che vive presso una famiglia affidataria, sono migliorate ed ora non ha quasi più bisogno di costanti cure mediche. Nonostante ciò, l'autorità locale di Nottingham, dove Rachel e la figlia vivono, insiste che la donna - il cui quoziente intellettivo è pari a 71, ovvero inferiore alla media di 90-109 e di poco superiore ad una persona affetta da sindrome di Down - sebbene armata delle migliori intenzioni, «ha serie difficoltà di apprendimento» e non sarebbe capace di occuparsi della figlia.
I risultati dell'esame del quoziente intellettivo e della visita di uno psicologo, entrambi ordinati dai servizi sociali, hanno fatto sì che Rachel non potesse nemmeno opporsi adeguatamente all'adozione.
LE RAGIONI... Giudicata troppo stupida anche per avvalersi di un avvocato di sua scelta, la donna ha potuto contare soltanto sul legale d'ufficio che normalmente viene assegnato alle persone malate di mente, il quale non ha nemmeno contestato la decisione di dare K in adozione. In un secondo rapporto redatto dopo la sentenza, uno psichiatra ha tuttavia concluso che «le capacità intellettive della donna sembrano essere normali» e che non ha «mai avuto problemi di apprendimento nè malattie mentali».
Lo psichiatra ha inoltre decretato che «Rachel comprende la natura delle procedure legali, si ricorda e sa valutare le informazioni riguardo al suo caso ed è in grado di comunicarle sia verbalmente che per iscritto».
L'unica speranza di Rachel è che il tribunale europeo per i diritti umani riveda la sentenza entro i prossimi tre mesi, ovvero prima che K venga data in adozione.
«Sono stata completamente abbandonata dal sistema. L'unica cosa che voglio è prendermi cura di mia figlia, ma le autorità ed il tribunale me lo impediscono. La corte ha deciso che devo ridurre i miei contatti con mia figlia da una volta ogni due settimane fino a quando nel giro di tre mesi sarà tutto finito e non la vedrò mai più», ha detto la donna al quotidiano.
FONTE
invece che toglierle la piccola,perchè non aiutarla a crescere la sia creatura??
Nounou
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Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal